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IL CONFINE 2. Sotto l'arco spezzato
SBE. 80pp. Cartonato a colori. 16,00€.
Testi_ Giovanni Masi e Mauro Uzzeo / Disegni_ Bruno Cannucciari / Colori_ Alessia Pastorello.
Nel passo ambizioso ed oneroso , anche per chi acquista e legge, di ventiquattro volumi in uscita bimestrale, in una confezione editoriale di pregio destinata ad ora alle librerie e che alle tavole del fumetto abbina ed aggiunge note testuali , stralci di sceneggiatura , prove e studi di lavorazione delle tavole oltre ad un irregolare mosaico di vignette che in due facciate riassumono la trama del primo ed anticipano cose del terzo episodio, questo numero due soffre di una forse inevitabile decompressione dello storytelling. Di sponda alle temperanze dei loro interlocutori poù o meno istituzionali si ri-puntella la eccentrica personalità dei due protagonisti e li si costringe ad interagire con il classico testimone chiave ma inattendibile (...in quanto ,parrebbe, fulminato di cervello), che naturalmente comunica in maniera criptica ed apparentemente insensata. Intanto scopriamo che non sono immuni da “stranezze” pure i giovani studenti non coinvolti nella gita fatale (?); qualcosa di più del vegliardo paraplegico infido e riccone (vedi Il Confine1)e di come la “libera stampa”martella l'esasperante complessità di una indagine che sconta la iattura burocratica di svolgersi a cavallo dei...Confini sovrani di Italia e Francia e di avere due “chiaccherati” consulenti investigativi , Laura Denti ed Antoine Jacob ossessi e strambi al limite della divinazione. Lui poi ha una “esperienza” in (alta)montagna oltre il limite del dato razionale con...
Ostico seguire a fumetti, dato comunque atto anche alla colorista dello sforzo per non equivocare i piani della rappresentazione grafica , quello che pare piuttosto un F/X da telefilm ( media che peraltro “Il Confine” non ha mai nascosto di aspirare; oltre che fonte d'ispirazione del comic stesso...)intento a spostare il soggetto nei territori del fantascientifico appunto a là “Lost” ed affini. Purtroppo oserei dire, il disegnatore non frena un segno forse più adatto al genere satirico ed umoristico e gli escono perciò delle maschere un po' sgraziate , grottesche e “stortarelle”, con delle linee aggiunte quando piuttosto dovrebbero essere in levare. Sfondi dettagliati il giusto, però in interni tradiscono un che _ di nuovo _ di teatro di posa (imho).
IL CONFINE 2. Sotto l'arco spezzato
SBE. 80pp. Cartonato a colori. 16,00€.
Testi_ Giovanni Masi e Mauro Uzzeo / Disegni_ Bruno Cannucciari / Colori_ Alessia Pastorello.
Nel passo ambizioso ed oneroso , anche per chi acquista e legge, di ventiquattro volumi in uscita bimestrale, in una confezione editoriale di pregio destinata ad ora alle librerie e che alle tavole del fumetto abbina ed aggiunge note testuali , stralci di sceneggiatura , prove e studi di lavorazione delle tavole oltre ad un irregolare mosaico di vignette che in due facciate riassumono la trama del primo ed anticipano cose del terzo episodio, questo numero due soffre di una forse inevitabile decompressione dello storytelling. Di sponda alle temperanze dei loro interlocutori poù o meno istituzionali si ri-puntella la eccentrica personalità dei due protagonisti e li si costringe ad interagire con il classico testimone chiave ma inattendibile (...in quanto ,parrebbe, fulminato di cervello), che naturalmente comunica in maniera criptica ed apparentemente insensata. Intanto scopriamo che non sono immuni da “stranezze” pure i giovani studenti non coinvolti nella gita fatale (?); qualcosa di più del vegliardo paraplegico infido e riccone (vedi Il Confine1)e di come la “libera stampa”martella l'esasperante complessità di una indagine che sconta la iattura burocratica di svolgersi a cavallo dei...Confini sovrani di Italia e Francia e di avere due “chiaccherati” consulenti investigativi , Laura Denti ed Antoine Jacob ossessi e strambi al limite della divinazione. Lui poi ha una “esperienza” in (alta)montagna oltre il limite del dato razionale con...
Ostico seguire a fumetti, dato comunque atto anche alla colorista dello sforzo per non equivocare i piani della rappresentazione grafica , quello che pare piuttosto un F/X da telefilm ( media che peraltro “Il Confine” non ha mai nascosto di aspirare; oltre che fonte d'ispirazione del comic stesso...)intento a spostare il soggetto nei territori del fantascientifico appunto a là “Lost” ed affini. Purtroppo oserei dire, il disegnatore non frena un segno forse più adatto al genere satirico ed umoristico e gli escono perciò delle maschere un po' sgraziate , grottesche e “stortarelle”, con delle linee aggiunte quando piuttosto dovrebbero essere in levare. Sfondi dettagliati il giusto, però in interni tradiscono un che _ di nuovo _ di teatro di posa (imho).
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