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TEX WILLER 14 Paradise valley
SBE. 66pp., b/n. 3,20€.
Testi_ Pasquale Ruju / Disegni_ Pasquale Del Vecchio.
A ragione diffidente di una Giustizia somministrata nel far west spesso con criteri sommari e vendicativi capaci _a furor di popolo_ di scavalcare la probità di operatori della legge coscienziosi che pur coesistono , Tex cerca di mantenere un profilo mimetico e distanziato da grane legali ; ma non può esimersi di agire quasi del tutto scopertamente quando è minacciata l’onorata incolumità di chi amichevolmente gli concede quartiere , sollevandolo momentaneamente dalla sua transitorietà territoriale. Così, giunto nelle Paradise Mills dello Utah e trovata ospitalità presso una famiglia Mormone di persone perbene si lascia coinvolgere in un caso di duplice omicidio per cui viene tratto in arresto , con accuse alquanto vaghe, il primogenito dei suoi nuovi amici. Lo sceriffo che esegue il fermo dimostra polso e lungimiranza garantista; non così i suoi concittadini ( compreso il suo vice, fin troppo sensibile ai richiami ferini della “piazza”…) , che mirano piuttosto alla diretta esecuzione capitale del ragazzo mormone, anche a causa (non sua…) di attriti pregressi con la comunità “cristiana” . Tex non esita ad esporsi energicamente per proteggerlo e smontare l’improbabile carico accusatorio, confidando nella ragionevolezza del marshal… Mentre il suo aiutante ha perplessità sull’identità di Tex, anche il saggio papà Mormone ha qualcosa di sorprendente da dire sugli autori del duplice assassinio, peraltro perpetrato per rapire una figliuola e renderla forzatamente moglie di…
Canovaccio classico, foriero di drammatici sviluppi e ben orchestrato dall’agile _ nei limiti dei non pochi dialoghi_ sceneggiatura , rispettosa del canone comportamentale del Tex ma non digiuna d’inventiva in alcuni passaggi, oltre che ammiccante agli stereotipi ( è sempre il tipo più vigliacco e screditato a capire prima le vere generalità del “wanted” Tex Willer…) e cristallino nel consegnare le parti caratteriali in ballo. Lo segue graficamente la buona professionalità del disegnatore , dando una piuttosto solida impostazione realistica ai disegni. Virtualizzando una illuminazione con i bianchi sparati (…per dirla con gergalità fotografica_ forse neutralizza qualche sfondo di troppo . Aperto il ciclo narrativo, ovviamente si continua (imho).
TEX WILLER 14 Paradise valley
SBE. 66pp., b/n. 3,20€.
Testi_ Pasquale Ruju / Disegni_ Pasquale Del Vecchio.
A ragione diffidente di una Giustizia somministrata nel far west spesso con criteri sommari e vendicativi capaci _a furor di popolo_ di scavalcare la probità di operatori della legge coscienziosi che pur coesistono , Tex cerca di mantenere un profilo mimetico e distanziato da grane legali ; ma non può esimersi di agire quasi del tutto scopertamente quando è minacciata l’onorata incolumità di chi amichevolmente gli concede quartiere , sollevandolo momentaneamente dalla sua transitorietà territoriale. Così, giunto nelle Paradise Mills dello Utah e trovata ospitalità presso una famiglia Mormone di persone perbene si lascia coinvolgere in un caso di duplice omicidio per cui viene tratto in arresto , con accuse alquanto vaghe, il primogenito dei suoi nuovi amici. Lo sceriffo che esegue il fermo dimostra polso e lungimiranza garantista; non così i suoi concittadini ( compreso il suo vice, fin troppo sensibile ai richiami ferini della “piazza”…) , che mirano piuttosto alla diretta esecuzione capitale del ragazzo mormone, anche a causa (non sua…) di attriti pregressi con la comunità “cristiana” . Tex non esita ad esporsi energicamente per proteggerlo e smontare l’improbabile carico accusatorio, confidando nella ragionevolezza del marshal… Mentre il suo aiutante ha perplessità sull’identità di Tex, anche il saggio papà Mormone ha qualcosa di sorprendente da dire sugli autori del duplice assassinio, peraltro perpetrato per rapire una figliuola e renderla forzatamente moglie di…
Canovaccio classico, foriero di drammatici sviluppi e ben orchestrato dall’agile _ nei limiti dei non pochi dialoghi_ sceneggiatura , rispettosa del canone comportamentale del Tex ma non digiuna d’inventiva in alcuni passaggi, oltre che ammiccante agli stereotipi ( è sempre il tipo più vigliacco e screditato a capire prima le vere generalità del “wanted” Tex Willer…) e cristallino nel consegnare le parti caratteriali in ballo. Lo segue graficamente la buona professionalità del disegnatore , dando una piuttosto solida impostazione realistica ai disegni. Virtualizzando una illuminazione con i bianchi sparati (…per dirla con gergalità fotografica_ forse neutralizza qualche sfondo di troppo . Aperto il ciclo narrativo, ovviamente si continua (imho).
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