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TEX WILLER 23 Nelle mani della legge
SBE. 66pp., b/n . 3,20€.
Testi_ Mauro Boselli / Disegni_ Michele Rubini .
Va’ a chiudersi l’arco narrativo che ha visto Tex in trasferta sulla costa Est , a vari gradi di vicinanza inseguito dallo Sceriffo Federale Brian Carswell, farsi elemento dell’Esercito e spedito a marciare nell’umido delle paludi in Florida per piegare la nobile resistenza dei nativi ( beh, in quelle zone specifiche più loro malgrado…) Seminoles. Non insensibile alle giuste rivendicazioni di un meticciato inclusivo di pellerossa , esuli ed ex schiavi afro-americani, passare dalla parte del torto, nel senso (burocratico) di una insubordinazione/diserzione dalle file della Fanteria che gli costa l’avversione senza tregua del Ten. Fairfax , viscido carrierista , ottuso e spregevole tanto come militare quanto come persona.
Senza dettagliare la trama per non incorrere in spoiler l’opportuno rientro in scena di un personaggio cardine finalmente depotenzia i venti di guerra e ridimensiona Fairfax , comunque pronto ad una scodata velenosa finale in cui Tex riuscirà a ribadire ancora una volta un’integrità morale riconosciuta trasversalmente dai Seminoles come dai suoi “commilitoni” ,a sorpresa ma non troppo capace di fare breccia anche nell’ultra-professionale ma non disumanizzato Carswell , col texano ormai in rapporto di “bromance”. Alla fauna insidiosa delle paludi e alle sue “leggi naturali” un’ultima parte di “giustizia”; mentre Tex prende la nave a vapore per tornare ai lidi che gli sono acconci, seppure ancora in “debito” col sistema giudiziario.
M. Rubini ha un poco esaurito la sua galleria di ritratti , con i protagonisti di spicco che sembrano un po’ essere delle moderate variazioni di un uguale modello. Rimane intatta l’efficacia , perfino sontuosa, di creare ambienti finemente caratterizzati , pur sfruttando altrettanto bene le zone ombrose ( e notturne) per dare per dare un bel senso anche compositivo allo stacco tridimensionale dei piani .Pur rendendo omaggio alla saggezza del loro condottiero la sceneggiatura relega alla prima parte della storia i Seminoles , e quindi le armi e gli abbigliamenti messi in scena sono quelli delle giubbe blu statunitensi , comunque dettagliate a rendere riconoscibili i gradi gerarchici e la conseguente autorevolezza di chi li porta (imho).
TEX WILLER 23 Nelle mani della legge
SBE. 66pp., b/n . 3,20€.
Testi_ Mauro Boselli / Disegni_ Michele Rubini .
Va’ a chiudersi l’arco narrativo che ha visto Tex in trasferta sulla costa Est , a vari gradi di vicinanza inseguito dallo Sceriffo Federale Brian Carswell, farsi elemento dell’Esercito e spedito a marciare nell’umido delle paludi in Florida per piegare la nobile resistenza dei nativi ( beh, in quelle zone specifiche più loro malgrado…) Seminoles. Non insensibile alle giuste rivendicazioni di un meticciato inclusivo di pellerossa , esuli ed ex schiavi afro-americani, passare dalla parte del torto, nel senso (burocratico) di una insubordinazione/diserzione dalle file della Fanteria che gli costa l’avversione senza tregua del Ten. Fairfax , viscido carrierista , ottuso e spregevole tanto come militare quanto come persona.
Senza dettagliare la trama per non incorrere in spoiler l’opportuno rientro in scena di un personaggio cardine finalmente depotenzia i venti di guerra e ridimensiona Fairfax , comunque pronto ad una scodata velenosa finale in cui Tex riuscirà a ribadire ancora una volta un’integrità morale riconosciuta trasversalmente dai Seminoles come dai suoi “commilitoni” ,a sorpresa ma non troppo capace di fare breccia anche nell’ultra-professionale ma non disumanizzato Carswell , col texano ormai in rapporto di “bromance”. Alla fauna insidiosa delle paludi e alle sue “leggi naturali” un’ultima parte di “giustizia”; mentre Tex prende la nave a vapore per tornare ai lidi che gli sono acconci, seppure ancora in “debito” col sistema giudiziario.
M. Rubini ha un poco esaurito la sua galleria di ritratti , con i protagonisti di spicco che sembrano un po’ essere delle moderate variazioni di un uguale modello. Rimane intatta l’efficacia , perfino sontuosa, di creare ambienti finemente caratterizzati , pur sfruttando altrettanto bene le zone ombrose ( e notturne) per dare per dare un bel senso anche compositivo allo stacco tridimensionale dei piani .Pur rendendo omaggio alla saggezza del loro condottiero la sceneggiatura relega alla prima parte della storia i Seminoles , e quindi le armi e gli abbigliamenti messi in scena sono quelli delle giubbe blu statunitensi , comunque dettagliate a rendere riconoscibili i gradi gerarchici e la conseguente autorevolezza di chi li porta (imho).
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