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KEN PARKER _ Silenzio bianco [Ken Parker Magazine 1]
Parker Editore. 98pp., b/n. Lit.3.500.
Testi_ Giancarlo Berardi / Disegni_ Ivo Milazzo.
Sobbarcandosi l’onere di essere editore di se stesso, Giancarlo Berardi nel giugno del 1992 mandò in edicola il primo numero del “Ken Parker Magazine”, pubblicazione che conteneva la storia inedita in cinquanta tavole del titolo; più la novella in prosa ( con illustrazioni dell’allora assai giovane Nicola Mari ) “Vigilia di Capodanno” ed un ulteriore comic , realizzato ad episodi e in mezza tinta dal vietnamita Khao Vink “Il Monaco pazzo”.
E dunque “Silenzio Bianco” , primo tentativo di riportare in auge “Ken Parker” dopo la malinconica chiusura della serie regolare nell’87 ed un ulteriore inedito uscito nel’90. Evidentemente KP ha avuto il favore ( per quanto mi riguarda meritato…) di molti fedelissimi che tuttavia non fecero “massa” sufficiente per il totalizzatore delle copie diffuse , e di qui una vita editoriale ma a singhiozzo (…con l’ulteriore frattura di un lungo periodo in cui i rapporti personali tra Berardi e Milazzo furono assai agitati). Come da editoriale introduttivo , narrativamente, troviamo dunque il personaggio “dove l’avevamo lasciato” , ovvero a combattere i rigori del freddo e della neve nell’Ontario, assieme all’amico indiano Kamoose con cui condivide pure una taglia da ricercato sulla testa(!). Sostando per un breve ristoro sulla strada per Kenora i due incrociano una conturbante ballerina , di seguito , ripreso il cammino, incidentalmente rivista in una circostanza tragica . Così il duo… Diviene un terzetto , con la danzatrice che si guadagna la simpatia di Ken ma la crescente diffidenza di Koomose ; e l’amicizia virile inizia ad incrinarsi , nonostante le altre avversità che il severo e selvaggio ambiente circostante _ percorso con i cani da slitta_ riserva loro esigendo l’unione delle forze e delle risorse a disposizione, fino a…
Un distillato di “Ken Parker” : c’è azione avventurosa ed esotica più un tocco di poliziesco per dipanare vere o suggestive intenzioni. Tra le righe per altro Berardi lascia intendere che l’intreccio stressa la ligia osservanza della plausibilità ma il racconto tiene desta l’attenzione e regala interesse agli elementi sopra evidenziati, che d’altronde richiamano al piacere drammaturgico per situazioni scomode ed estreme , coi personaggi rimessi al loro ingegno ed allo sforzo di volontà per non soccombere alla natura; beninteso che il predatore più pericoloso per l’uomo resta il suo simile ;-) .
La forma grafica dà scorrevolezza ai testi, ne punteggia i particolari degni di essere isolati ed i contrappunti che chiamano attivamente l’attenzione del lettore . Le ampie bardature (l’abbigliamento…) necessarie al contesto forse favoriscono , ossia invogliano, Milazzo a dare leggibilità e compattezza al suo segno, efficace come sempre nel distribuire le ombre e qui nel tratteggiare i cani da traino , oltre alla “abbondanza” anche civettuola delle forme della ragazza (imho).
KEN PARKER _ Silenzio bianco [Ken Parker Magazine 1]
Parker Editore. 98pp., b/n. Lit.3.500.
Testi_ Giancarlo Berardi / Disegni_ Ivo Milazzo.
Sobbarcandosi l’onere di essere editore di se stesso, Giancarlo Berardi nel giugno del 1992 mandò in edicola il primo numero del “Ken Parker Magazine”, pubblicazione che conteneva la storia inedita in cinquanta tavole del titolo; più la novella in prosa ( con illustrazioni dell’allora assai giovane Nicola Mari ) “Vigilia di Capodanno” ed un ulteriore comic , realizzato ad episodi e in mezza tinta dal vietnamita Khao Vink “Il Monaco pazzo”.
E dunque “Silenzio Bianco” , primo tentativo di riportare in auge “Ken Parker” dopo la malinconica chiusura della serie regolare nell’87 ed un ulteriore inedito uscito nel’90. Evidentemente KP ha avuto il favore ( per quanto mi riguarda meritato…) di molti fedelissimi che tuttavia non fecero “massa” sufficiente per il totalizzatore delle copie diffuse , e di qui una vita editoriale ma a singhiozzo (…con l’ulteriore frattura di un lungo periodo in cui i rapporti personali tra Berardi e Milazzo furono assai agitati). Come da editoriale introduttivo , narrativamente, troviamo dunque il personaggio “dove l’avevamo lasciato” , ovvero a combattere i rigori del freddo e della neve nell’Ontario, assieme all’amico indiano Kamoose con cui condivide pure una taglia da ricercato sulla testa(!). Sostando per un breve ristoro sulla strada per Kenora i due incrociano una conturbante ballerina , di seguito , ripreso il cammino, incidentalmente rivista in una circostanza tragica . Così il duo… Diviene un terzetto , con la danzatrice che si guadagna la simpatia di Ken ma la crescente diffidenza di Koomose ; e l’amicizia virile inizia ad incrinarsi , nonostante le altre avversità che il severo e selvaggio ambiente circostante _ percorso con i cani da slitta_ riserva loro esigendo l’unione delle forze e delle risorse a disposizione, fino a…
Un distillato di “Ken Parker” : c’è azione avventurosa ed esotica più un tocco di poliziesco per dipanare vere o suggestive intenzioni. Tra le righe per altro Berardi lascia intendere che l’intreccio stressa la ligia osservanza della plausibilità ma il racconto tiene desta l’attenzione e regala interesse agli elementi sopra evidenziati, che d’altronde richiamano al piacere drammaturgico per situazioni scomode ed estreme , coi personaggi rimessi al loro ingegno ed allo sforzo di volontà per non soccombere alla natura; beninteso che il predatore più pericoloso per l’uomo resta il suo simile ;-) .
La forma grafica dà scorrevolezza ai testi, ne punteggia i particolari degni di essere isolati ed i contrappunti che chiamano attivamente l’attenzione del lettore . Le ampie bardature (l’abbigliamento…) necessarie al contesto forse favoriscono , ossia invogliano, Milazzo a dare leggibilità e compattezza al suo segno, efficace come sempre nel distribuire le ombre e qui nel tratteggiare i cani da traino , oltre alla “abbondanza” anche civettuola delle forme della ragazza (imho).
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