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JULIA n. 25 Chi è Christine?
SBE. 132pp., b/n. 4,50€.
Testi_ Giancarlo Berardi / Disegni_ Laura Zuccheri.
Mentre si diverte a rovistare in soffitta Julia scorge alcune vecchie lettere autografe del nonno Walter Osborne evidentemente dedicate con ardore ad una donna che non era sua moglie Lillian e ne resta sorpresa. Un “mistero” familiare che s’incrocia con la richiesta d’aiuto di un papà che teme per la figlia, con cui ha rapporti aspri ma di cui comunque è in pensiero, sapendola genericamente a Garden City senza , negli ultimi sei mesi, essersi manifestata alla famiglia. Il caso esula dalle strette competenze della criminologa che, come atto di cortesia , gira l’indagine a Leo Baxter. Con mestiere , il detective privato e fraterno amico trova una pista promettente, ma un drammatico ed improvviso contraccolpo lo risucchia in un brutto regolamento di conti ,che pare avere nella ragazza _ agganciata, di nuovo con la collaborazione di Julia_ il suo sinistro obbiettivo.
Nel senso migliore la trama sorprende e disorienta il lettore con una biforcazione (…) che alimenta la storia di avvincenti sottofinali spalmati sino all’ultima tavola , senza radicarsi nella causa /effetto di un qualche femminicidio , sebbene una Christine sia l’evidente fulcro, fin dalla cover, della sceneggiatura. L’albo , dell’ottobre 2000, svolta i due anni di pubblicazione della testata e ci sta che della (sua) protagonista vengano ribaditi prima che approfonditi alcuni tratti psicologici ,suscettibili _ come non potrebbe essere diversamente_ bene o male alla sua biografia , con in più la “spina” del segreto “amoroso” celato alla nonna (…ossia la moglie di Osborne), perfino come forma di “auto” protezione del ricordo di un nonno che lei Julia non ha mai per altro potuto (ricordarsi di) conoscere.
Col suo perché in una sottotrama che vede Emily Jones inabile per malattia , ospitata ed accudita a casa Kendall/Osborne, con dovizia grafica Laura Zuccheri appoggia scenari innevati , col candore sceso dal cielo accostato ad un aggressivo gioco di luci ed ombre . Molto bene la messa in squadra dei tagli prospettici , assecondando le geometrie urbane quanto quelle d’interni ( intendendo scale, ballatoi e la stessa disposizione razionale del mobilio…). Per quanto possibile gioca a scompaginare i corti capelli di J. dandole perfino un aspetto “ringiovanito”, quando anche Emily pare addirittura valorizzata da un’insolita “sobrietà”. Qualche volta la tavola si spinge anche a sette vignette, a sottolineare frangenti spasmodici di concitate vie di fatto . Numero divertente ed appagante (imho).
JULIA n. 25 Chi è Christine?
SBE. 132pp., b/n. 4,50€.
Testi_ Giancarlo Berardi / Disegni_ Laura Zuccheri.
Mentre si diverte a rovistare in soffitta Julia scorge alcune vecchie lettere autografe del nonno Walter Osborne evidentemente dedicate con ardore ad una donna che non era sua moglie Lillian e ne resta sorpresa. Un “mistero” familiare che s’incrocia con la richiesta d’aiuto di un papà che teme per la figlia, con cui ha rapporti aspri ma di cui comunque è in pensiero, sapendola genericamente a Garden City senza , negli ultimi sei mesi, essersi manifestata alla famiglia. Il caso esula dalle strette competenze della criminologa che, come atto di cortesia , gira l’indagine a Leo Baxter. Con mestiere , il detective privato e fraterno amico trova una pista promettente, ma un drammatico ed improvviso contraccolpo lo risucchia in un brutto regolamento di conti ,che pare avere nella ragazza _ agganciata, di nuovo con la collaborazione di Julia_ il suo sinistro obbiettivo.
Nel senso migliore la trama sorprende e disorienta il lettore con una biforcazione (…) che alimenta la storia di avvincenti sottofinali spalmati sino all’ultima tavola , senza radicarsi nella causa /effetto di un qualche femminicidio , sebbene una Christine sia l’evidente fulcro, fin dalla cover, della sceneggiatura. L’albo , dell’ottobre 2000, svolta i due anni di pubblicazione della testata e ci sta che della (sua) protagonista vengano ribaditi prima che approfonditi alcuni tratti psicologici ,suscettibili _ come non potrebbe essere diversamente_ bene o male alla sua biografia , con in più la “spina” del segreto “amoroso” celato alla nonna (…ossia la moglie di Osborne), perfino come forma di “auto” protezione del ricordo di un nonno che lei Julia non ha mai per altro potuto (ricordarsi di) conoscere.
Col suo perché in una sottotrama che vede Emily Jones inabile per malattia , ospitata ed accudita a casa Kendall/Osborne, con dovizia grafica Laura Zuccheri appoggia scenari innevati , col candore sceso dal cielo accostato ad un aggressivo gioco di luci ed ombre . Molto bene la messa in squadra dei tagli prospettici , assecondando le geometrie urbane quanto quelle d’interni ( intendendo scale, ballatoi e la stessa disposizione razionale del mobilio…). Per quanto possibile gioca a scompaginare i corti capelli di J. dandole perfino un aspetto “ringiovanito”, quando anche Emily pare addirittura valorizzata da un’insolita “sobrietà”. Qualche volta la tavola si spinge anche a sette vignette, a sottolineare frangenti spasmodici di concitate vie di fatto . Numero divertente ed appagante (imho).
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