annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Quale comics stai leggendo?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • 15h.jpg
    DIABOLIK_ Prossimi alla fine
    Astorina s.r.l. 128pp., b/n. 3,00€.
    Testi_ Tito Faraci / Disegni_ Riccardo Nunziati (matite) / Jacopo Brandi ( chine e retini).
    Inedito al 01/10/2022 e dunque secondo di tre episodi concatenati, che vedono Diabolik ed Eva tradotti nelle carceri di un Paese straniero noto per le attrattive turistiche e per una turbolenta e corrotta amministrazione politica.
    La copertina è già eloquente (:-p )maper evitare spoiler diciamo che l’intero segmento di transizione (…e la cosa si sente forse anche troppo…)è dedicata alle indagini di Ginko, anche parzialmente in loco e con metodi non propriamente ortodossi. C’è d’altronde una versione ufficiale che scricchiola (…frutto di una potente rete mistificatoria intrapresa da Poteri occulti parecchio ammanicati) e non offre possibilità di contro-prova. Abbastanza da insospettire l’intelligente ispettore, provato sul piano personale _anche più di quanto probabilmente vorrebbe ammettere_ e puntiglioso per indole “da sbirro”, comunque mitigato dalla compagnia della storica morosa Altea di Vallenberg. Il mistero rimane fitto ed i suoi dubbi sono quelli dei lettori : tocca prendere anche il prossimo albo .
    Poche volte credo abbiamo visto tanti cittadini “comuni” di Clerville sostare sulle vignette di “Diabolik”, segno della “vita” che va’ avanti. Nota di costume : i TG intervistano “la gente”, che ha quasi un moto di approvazione della figura di DK e della sua Compagna. E dopo svariate ville isolate di possidenti col pallino dei gioielli scopriamo pure una città moderna, con palazzi molto sviluppati in altezza secondo toponomastica dal respiro metropolitano. Il tutto è coperto da buoni disegni. Magari Ginko gli è uscito un filo appesantito, ma nulla di che (imho).
    "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

    Commenta


    • 15gggg.jpg
      DIABOLIK_ La Morte di Eva
      Astorina s.r.l. 128pp., b/n. 3,00€.
      Testi_ Alfredo Castelli, Angela Giussani e Luciana Giussani / Disegni_ Glauco Coretti (matite) , Enzo Facciolo (chine).
      La manovra stradale dissennata di un motociclista genera un frontale tra una macchina ed un grosso camion. Ha la peggio la donna alla guida dell’auto , che spira sull’ambulanza a causa delle irreparabili ferite . I sanitari , impietositi dal suo volto sfigurato si accorgono però che indossava una maschera, e quindi si tratta di Eva Kant ! E difatti Diabolik è in pensiero poiché la sua compagna non (gli) dà notizie di sé dopo essere uscita dal rifugio per compere…
      Poco dopo , nei panni del “marito” dell’identità della signora della maschera riceve la visita di due agenti della polizia stradale che annunciano il sinistro della “moglie”, non potendo o volendo aggiungere la precisazione infausta della reale condizione in cui versa la “consorte ricoverata”. Diabolik immagina subito , naturalmente, che piuttosto Ginko sia stato avvertito della questione della maschera e stia organizzando per spostare in segreto Eva, appena possibile, in un luogo inaccessibile. Grazie alle intercettazioni ambientali DK mette a punto un piano per liberare la sua compagna, ma trova l’amara sorpresa di…
      Titolo a sensazione per sottolineare/celebrare il centesimo numero di “Diabolik” ( uscì datato 27/11/1967), con una storia che certifica lo struggente legame amoroso della coppia diabolika (dove l’uno senza l’altra non trova ragione di vita…), piazzando i suoi colpi di scena riproponendo alcuni dei cliché a quell’ora ed innanzi più usati nella serie: la ballerina di night club, bellissima quanto propensa alla disonestà e un capo banda che ha la pessima pensata di fottere DK insidiandogli Eva. I conti col losco figuro rimarranno in sospeso , ma viene placata “l’ansia” per la sorte di Lady Kant, giacché è assodato che i lettori parteggiano per lei.
      Il cattivo di turno ha palesemente le fattezze dell’attore Adolfo Celi e questo aiuta a sostenere la pregnanza espressiva dei ritratti , su cui il disegnatore dimostra buon controllo. Pecca invece talvolta nel proporzionare le posture , come con Ginko ed il suo solito vestito scuro che lo fa’ sembrare un armadio, e questo incide anche con gli elementi ambientali , armadi compresi, appiattiti nella bidimensionalità. L’inchiostrazione rende l’artigianalità del segno ma tende a saldare gli elementi contigui ( vedi di nuovo Ginko _ che nella sceneggiatura è un contraltare binario pressoché perfetto di DK, di cui decifra puntualmente l’intento d’ ogni mossa_ , e le divise di nuovo nere dei poliziotti) stagnandoli dalla (virtuale) luce (imho).
      "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

      Commenta


      • 15lllll.jpg
        DIABOLIK_ Il Giorno di San Valentino
        Astorina s.r.l. 128pp., b/n. 3,00€.
        Testi_ Giorgio Corbetta e Patricia Martinelli / Disegni_ Sergio Zaniboni (matite), Franco Paludetti e Brenno Fiumali (chine).
        Con un’audace sortita notturna Eva Kant penetra nel palazzo di una società commerciale, sottrae, copiandoli, alcuni files estremamente riservati e riesce, calcolando al secondo la risposta dei dispositivi d’allarme, a respingere la polizia , arrivata in forze sul posto. Poi elabora un piano per neutralizzare (per sempre!) un magistrato , capace ed incorrotto; che tuttavia si salva grazie alla prontezza intuitiva del suo amico Ginko. Vistasi scoperta Eva deve dare fondo alle sue migliori doti di guidatrice per darsi alla fuga, con la schermatura si qualche “trucco” per bloccare gli uomini al suo inseguimento, tra cui…Diabolik!
        Tutta qui, affatto originale e pure telefonata fin dalle prime tavole , la storia che andò a marcare il seicentesimo albo inedito di “Diabolik” ( in edicola il 01/02/1997). Melodrammatica riconferma del rapporto amoroso indissolubile di DK con la sua Eva, si segnala giusto per Lei spericolata in versione Tom Cruise e le toste missioni impossibili (cit.); per Lui sulle spine sbalordito e per i congegni escapisti particolarmente elaborati e pure un po’ “bastardi” (vendetta, tremenda vendetta…). Le “stranezze” della Kant sono riconducibili a (non lo scrivo non per salvaguardare spoiler ma per l’imbarazzante banalità della trovata narrativa). Neanche Zaniboni mi pare al top, con diverse cosette lasciate andare ed offerte ad una inchiostrazione un po’ pigra (imho).
        "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

        Commenta


        • 15ggg.jpg
          NICK RAIDER_ L’Enigma delle bambole
          SBE. 96pp., b/n. 4,40 €.
          Testi_ Michele Medda / Disegni_ Fiorentini & Sgattoni.
          Un assistente di volo che traffica illecitamente, un killer dalla vantata “professionalità”e tre scene del crimine che non potrebbero essere più diverse (…ma sottendono invece un legame da decifrare…)compongono questa storia poliziesca , portata in edicola nel Sett. del 1989 dunque al secondo anno di pubblicazione della testata, con un Nick Raider sbozzato nella sua veste chiamiamola matura ed un tono generale che ammicca alla commedia, senza sbracare nel demenziale eppure con una sensazione di fondo di sovraccarico , sia testuale che estetico, che grava sull’albo. Non vanno a segno , ritengo, alcune trovate della trama, che sorprendono brevemente solo per una manifesta improbabilità del novero di coincidenze che esprimono , generando un artificioso sbigottimento. Pagano pegno anche i disegni, parecchio disarmonici nei ritratti, fuori standard ( Marvin; e la cosa è sottolineata ulteriormente da esplicite battute sul suo “alter ego” Eddie Murphy ;-) ) e sovente messi in posa con glaciale fissità. Salvabili architetture , veicoli e sfondi , quando l’inchiostrazione non ha la mano troppo pesante :-p (imho).
          "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

          Commenta


          • 15ggggg.jpg
            BAKUMAN 8
            Panini Comics_ Planet Manga 180pp. b/n. 3,90€.
            Testi_Tsugumi Ohba / Disegni_ Takeshi Obata.
            Delusi ma non vinti dalla interrotta serializzazione del loro manga, i Muto Ashirogi ( al secolo Moritaka Mashiro e Akito Takagi) tornano alla gavetta degli episodi autoconclusivi e “pilota”, ospitati su una testata che si perita di segnalare i nuovi talenti del fumetto.
            Ora diciottenni gli Ashirogi ricalcano le loro origini, provando a “trovare la quadra”tra ciò che si sentono meglio portati a fare e ciò che i lettori si sospetta vogliano leggere. Due posizioni costantemente soppesate anche dal loro editor, pronto ad indirizzarli secondo il suo gusto e la sua esperienza, comunque “torchiato”a sua volta dalla rivalità coi colleghi per il prestigio di curare i Sensei più talentuosi e redditizi, magari “alzando l’asticella” delle aspettative artistiche , una volta accettata/accertata una modalità di selezione dei lavori che inevitabilmente produce stressanti classifiche da scalare e prodotti editoriali originali ma assimilabili da includere/escludere. Uno stree per tutti!
            Tenendo ad essere “civili” , Mashiro e Takagi scambiano pareri onesti con gli altri mangaka, in particolare Takagi che ha l’onere dei testi .Ma incontrandosi con scrittori…Ragazze, genera un prevedibile malinteso con la morosa, ripianato con una promessa estrema…
            Oltre a ribadire _come sopra_ i cardini concorrenziali che permeano, affinano e talvolta stritolano gli attori del processo industriale che mette in pagina i manga, i capitoli dell’ albo tentano di sganciarsi dalla modalità Aaron Sorkin (xD) per dare qualche scossa dinamica alla narrazione; puntando altresì a parentesi “rosa” con una girandola di telefonatissimi equivoci sentimentali, per carità però mondati da ogni sentore d’impudicizia ( qui si ritengono “maturi” a farsi promesse matrimoniali da minorenni senza osare il minimo accenno di petting. In compenso si comportano come fossero già sposati , da trent’anni! Contenti loro…). Nei suoi torrenziali testi lo sceneggiatore poggia il giochino meta-fumettistico del chiedersi se ciò che scrive ha riscontri realistici od è cosa che si legge “solo nei manga”, però mantiene in gran parte delle tavole una esasperazione che trascina parimenti la parte grafica. Cosicché quasi tutti i personaggi paiono dei tarantolati con caratteristiche fisiche da deformità horror (!), esagitati contro la ragionevolezza e quasi rannicchiati nello loro pose grottesche sotto gli onnipresenti balloons. Ed il risultato finale è un po’ cringe, sebbene di nuovo emerga con chiarezza che lavorare professionalmente nell’editoria giapponese sposta significativi progetti di vita a molte persone, magari in snervante attesa di decisioni dei “piani alti” sul loro operato. Non dispiace, diversamente ,il tratteggio fine, compiuto, pulito , particolareggiato e costante dipanato in ogni pagina (imho).

            "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

            Commenta


            • 15gg.jpg
              SETTE_ PIRATI / MISSIONARI
              Editoriale Cosmo. 128pp., a colori. 5,50€.
              Un albo con due storie distinte, corredate di copertine stampate a rovescio. Naturalmente il titolo indica il numero dei protagonisti principali coinvolti. Infatti, in “7 Pirati” (Testi_Pascal Bertho / Disegni e Colori_ Tim Mcburnie)un notaio convoca sei ( più un altro in sede distaccata…) uomini di mare per offrire l’opportunità di scovare un ingente quantitativo di oro… Ok, è un dichiarato seguito/rifacimento de “L’Isola del Tesoro” di Robert L. Stevenson, ambientato quindici anni dopo il ritrovamento del tesoro del pirata Flint.
              Lettura scorrevole ma l’eccesso di ripetizione della trama originale castra il coinvolgimento narrativo; che tenta di ravvivarsi inserendo un filibustiere ammiratore di Flint come villano antagonista dai modi spicci e sguaiati. D’altronde la stessa parte finale più che concitata pare affrettata , sacrificata al laborioso incipit che inventa la sorte dei personaggi cardine de “L’Isola…” tre lustri dopo, ad iniziare dal “Capitano” Jim Hawkins, diventato un buon marinaio ma un pessimo armatore oberato dai debiti ed affezionato ad un ragazzino guarda caso di quindici anni esatti più giovane di lui (:-P).
              Sarà forse la suggestione dell’argomento , ma i disegni paiono guardare ad uno stile manga (…uno in particolare ;-) )nella caratterizzazione espressiva, con degli elementi (l’uso del colore, la composizione delle inquadrature e lo stile dei panneggi…) riferibili esteticamente ad una serie come “Mercurio Loi”.
              In “7 Missionari” (Testi_ Alain Ayroles / Disegni_ Luigi Critone / Colori_Lorenzo Pieri) la virulenza predatoria e pagana dei vichinghi si abbatte sui monasteri cristiani di Scozia. Stante il tiepido interessamento del Re , altrove affaccendato, l’Abate reggente decide di spedire sette monaci dagli “Uomini del nord”, nella velleitaria speranza di far conoscere il “vero dio” ai barbari invasori. Trattandosi, praticamente, di una missione suicida,il prelato deputa all’improba impresa i religiosi più scellerati a sua disposizione, per altro incarnazione vivente dei sette vizi capitali, nessuno escluso. Prevedibilmente i pellegrinanti vengono subito sgamati e catturati dai norreni , con immediata condanna capitale, ma…
              Fumetto simpatico, quasi un “Asterix” con un sapido anticlericalismo anarcoide , dove i segni aulici ed ampollosi del sacro guardano piuttosto a solidi interessi secolari, spalleggiandosi con le monarchie nell’intercambiabilità liturgica di organizzare i popoli sotto un vessillo e mandarli _sotto il giogo dei sensi di colpa e del proselitismo “difensivo”_ di norma e regola a combattere per i reali interessi di pochi , per altro al riparo di ogni danno. Il tono della vicenda è comunque brillante , tragicomico, con i rudi (…ma non idioti) vichinghi che, per varie convenienze, si lasciano “ibridare” e finanche convertire dai “munacielli” che, da par loro e molto “umanamente” continuano a predicare bene e razzolare nei loro rispettivi vizi.
              Un “messaggio” reso ancora più leggibile dalla struttura stessa del racconto , aperto e chiuso con una solenne cerimonia del tutto speculare , quando invece la discrasia pagani/fedeli veniva venduta come insanabile e sventurata.
              La mistura cromatica si avvantaggia di tinte liquorose con un ‘attenta aggiunta di sfumature ed effetti (…tipo la spuma dell’acqua di mare…)realistici a completamento di disegni probabilmente accurati sotto il profilo iconico e piuttosto sbarazzini nella stilizzazione “equina” (nel senso di volti stretti ed allungati)dei ritratti , capace così di assecondare espressività giocosamente ironiche ed accentuate, ugualmente ridicole nei momenti ieratici quanto in quelli furenti (imho).
              "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

              Commenta


              • 15g.jpg
                SETTE_ CLONI
                RW Edizioni. 64pp. Cartonato a colori. 11,95€.
                Testi_ Louis / Disegni_ Stéphane De Caneva / Colori_ V.Daviet.
                Dice che nel 2063 i Grandi Antichi si sono manifestati (solo) alle massime Autorità mondiali per lanciare un bonario monito, un ultimatum alla Terra (cit.),affinché cessino le guerre e l’umanità si incammini piuttosto verso un poderoso sviluppo tecnologico e dunque sociale, che “loro” benedirebbero ulteriormente condividendo avanzatissime conoscenze nei medesimi campi , una volta raggiunta la minima soglia di eccellenza nel progresso.
                Trent’anni dopo i tempi sono divenuti maturi ed il genere umano è pacificato, ha colonizzato brillantemente più di un pianeta o satellite del sistema solare e gli abitanti si apprestano a votare , con affluenza plebiscitaria, il Governatore di Tutto (!). Ma c’è chi trama per sabotare , e dall’inizio, questo risultato; avendo creato per tempo sette cloni _oggi adulti e sparsi tra “nuove” città e colonie extraterrestri_, deputati ad assassinare il Rappresentante politico mondiale. I 7 Cloni vengono perciò “risvegliati”, ovvero scoprono che gli strani sogni ricorrenti che li attanagliavano non erano altro che brandelli del loro “passato interconnesso”, e pur essendo fisicamente separati ora assimilano istantaneamente ognuno i pensieri degli altri sei e de “La Mano” che li ha “educati” a svolgere la missione omicida per cui sono stati creati, per altro attingendo dal patrimonio genetico di noti criminali (!).
                L’episodio è un po’ un mischione sci-fi dei temi di un Philip K. Dick screziati di ulteriori suggestioni cinematografiche e portati a compimento in una parte finale che( però) ho interpretato in una chiave reazionaria destrorsa spinta (mi sbaglierò? L’edizione originale è del 2011, per Delcourt) . Il soggetto , di suo, sarebbe anche abbastanza lineare ma l’esigenza di creare in poche pagine una vasta cosmogonia originale appesantisce i testi , immaginati come un incessante flusso verbale proveniente da svariati “service” automatizzati , che profilano news e consigli (per gli acquisti) ai sette sbalorditi e già di loro discretamente “disturbati” protagonisti. Ponendo l’accento che pure nel 2093 le corporation che spadroneggiano ed influenzano i terrestri sono già radicate nei nostri anni , l’evoluzione impressa nel campo scientifico ed aeronautico è qui imperiosa, dando modo alla parte grafica di sbizzarrirsi nel gigantismo tecnico ed architettonico; nei dispositivi avanguardistici e nell’efficienza dei viaggi spaziali ben oltre le possibilità attuali. Dunque i disegni , esaltati dal formato del volume ( 27,5x20,5), si possono prendere anche intere tavole spaginate o dei tagli verticali in tutta altezza per descrivere corpi celesti o costruzioni di vario tipo; oppure sfruttano le tipiche quattro fasce per ritmare l’azione (…che in verità, per i motivi detti sopra, non sempre offre un’interpretazione inequivocabile) e passare informazioni non conseguenti ai dialoghi od alle didascalie. Come stile potrebbe sovvenire un Giuseppe Camuncoli più butterato in segni e segnetti e torpido nelle posture . I colori seguono ed in ciò distinguono gli ambienti dove si svolgono gli accadimenti della storia, affiancati in genere da fonti visive indirette e filtrate, come le immagini da schermo dei TG; puntando su tonalità fredde , asettiche e spersonalizzate(imho).
                Ultima modifica di henry angel; 01 novembre 22, 05:09.
                "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                Commenta


                • 15fff.jpg
                  SETTE_ CANNIBALI / PRIGIONIERI
                  Editoriale Cosmo. 128pp., a colori. 5,50€.
                  Un albo, due episodi. “7 Cannibali” ( Testi_ Sylvain Runberg / Disegni_ Tirso / Colori_ Tomeu Morey. Dopo un baccanale , svoltosi in una incantevole villa in Toscana e curato ben una settimana, con duecento ospiti altolocati di varia provenienza che hanno fatto bisboccia senza remore , i sette organizzatori dell’evento si beano della sua riuscita , pronti a ripetersi, altrove , in capo ad un anno. Già compagni di università e di bravate i sette facoltosi amici si confrontano soddisfatti su cibo, cultura, bacco, tabacco (…rinforzato) e Venere; e sulla prescelta signorina che hanno ghermito, stuprato, ucciso ed in parte mangiato, compimento di una mentalità nazistoide, narcisista e votata alle esperienze estreme (!!!). Tocca cercare dunque una nuova preda ed attirarla alla loro depravazione…
                  Tipico survival-horror con al centro una tipa che tira fuori “doti “insospettabili ( …che d’altronde le vengono da un passato “top secret” ;-) ), e con minimo equipaggiamento (…all’inizio) ma doti tattiche ed atletiche alla Rambo afronta i sette aguzzini liberi , armati e pericolosi. Finirà male (per loro). Colori dalla bella densità liquorosa, ben conciliati alle ombreggiature dei disegni ; stile Stefano Casini in modalità “funny”, super dettagliati nel realismo degli elementi immobili ma quasi deformati nelle pose e nei ritratti per enfatizzare il dinamismo, che per la metà delle tavole esprime una furiosa “caccia alla donna” con pistolettate.
                  “7 Prigionieri”( Testi_ Mathieu Gabella / Disegni_ Patrick Tandiang / Colori_ Yves Lencot). Il genere è fantascienza declinata all’horror, “Alien” più “La Mosca” più “1997_Fuga da New York”più “L’Uomo che visse nel futuro” come fonti d’ispirazione, circa. Dove si narra di un 2062 in cui la Luna è divenuta bagno penale sovrappopolato e fuori dal controllo della legalità , tuttavia continuamente rifornita di galeotti e viveri. Più i primi che i secondi , tanto che i “lunari” , divisi per etnie , si fanno la guerra in maniera abominevole per il controllo delle risorse , in un ambiente reso comunque appena accettabile dai sistemi tecnologici; e sebbene gli uomini che vi abitano siano ridotti a tribù “primitive”. Un miliardario vi si fa’ internare di proposito (sic!) e, assoldata una squadra di (sei) competenti collaboratori , per poter esplorare una grotta del nostro satellite che custodisce reperti “archeologici” inauditi. Troverà ciò che brama ma non ne godrà , travolto dagli eventi. Mah, storia farraginosa con qualche snodo fin troppo accelerato e personaggi dal peso specifico fluttuante di conseguenza ( nel senso che possono passare da comparsa a dominus della situazione…), con qualche passaggio tamarro di botte da orbi e buchi di arma bianca, a sostanziale ratifica dello stereotipo del nuovo arrivato ( quello coi soldi) che aizza uno scompiglio travolgente.
                  Sul piano visivo è intrigante il lavoro sulla profondità di campo , sfruttando la fisica dell’assenza di gravità e mettendo in scena contemporaneamente (spesso) molte persone ed elementi scenografici maestosi. Non difetta la fluidità dinamica , pure se il segno tende a linee secche e geometriche. Colorazione attinente , in cui il godimento della luce è un dato prezioso nell’economia ambientale della vicenda, che quindi fa’ della pregnanza dei chiaro-scuri una cifra estetica evidenziata. (imho)

                  "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                  Commenta


                  • 15ff.jpg
                    SETTE_ PSICOPATICI / LADRI
                    Editoriale Cosmo. 128pp., a colori. 5,50€.
                    Un albo con due episodi distinti, montati tipograficamente all’inverso per averli con due copertine dedicate.
                    “7 Psicopatici” ( Testi_ Fabien Vehlmann / Disegni_ Sean Phillips / Colori_ Hubert). Nel ’41 , allo Special Operation Executive britannico si scervellano per vincere la guerra. All’attenzione di un funzionario (militare) appena reintegrato in servizio dopo un periodo di “problemi personali” arriva la missiva di un erudito intellettuale… Internato in manicomio (!), che si offre di uccidere Hitler (!!) secondo un piano di sua invenzione, da attuare selezionando le abilità di altre sei persone altrettanto “disturbate”. Per non lasciare nulla d’intentato e con addirittura il benestare del Primo Ministro l’operazione parte, col laborioso arruolamento ed il rudimentale addestramento del gruppo da infiltrare in territorio nemico. La contraerea crucca ed una “frizione” tra i partecipanti rende la missione disperatamente improba ancor prima di toccare, paracadutati, il suolo tedesco, ma…

                    Consumato abbastanza spazio per descrivere i sette “casi umani”, onestamente si può immaginare dove andrà narrativamente a parare la vicenda, senza scuotere la cronologia ufficiale del secondo conflitto mondiale e mantenendo l’assunto “pazzesco” ;-) . Piuttosto la cosa migliore della sceneggiatura è che il millantato grande piano si sfarina subito ed i personaggi “improvvisano” sul campo , mantenendo le loro “psicopatiche” caratteristiche. Il disegnatore è quello della serie dei “Criminal”: si vede che è lui (anche perché tende a usare se stesso come modello nei ritratti :-p ) , però in una versione più precisa e piallata rispetto alle prime prove sull’opera di Ed Brubaker, a cui perfino la colorazione talvolta sembra guardare ( d’altronde “7 Psicopatici” è del 2007 e segue a ruota il debutto di “Criminal” ad autunno 2006 ). Un po’ fastidiosamente elementari talune soluzioni visive ( tipo le capigliature mosse o l’esplosione dei proiettili) mentre mi sembra ben assorbito il montaggio delle vignette secondo le convenzioni del fumetto franco-belga , tutore dell’intera iniziativa editoriale dei “Sette”.
                    “7 Ladri” ( Testi_ David Chauvel / Disegni_ Jerome Lereculey /
                    Colori_ Christophe Araldi e Xavier Basset). Genere : fantasy. Alla morte dell’Imperatore dei nani, insieme al lungo e complesso cerimoniale di commiato del sovrano inizia una velenosa (in tutti i sensi…)lotta per la successione tra i frementi capi dei clan più influenti. Un combinato di situazioni che lascia piuttosto sguarnito il deposito sotterraneo del grande tesoro dei nani. Fatto che non sfugge a due di loro ,e li impegna a trovare altri cinque soci (due orchi e tre umani…) per condividere l’impresa ladresca di attingere alla fortuna.

                    Racconto che mira all’epicità, mantenendo un tono brillante e sottoponendo all’eterogenea combriccola ostacoli , interferenze e tenzoni , appoggiate a spettacolari architetture naturali e nello spirito della classica “avventura”, qui però temprata da una machiavellica sottigliezza “politicante” che emerge nel finale (;-) ). Colorazione un po’ satura nelle parti notturne, disegno assai dettagliato ed elaborato (nei costumi, nelle armi …), ove la paciosità estetica dei personaggi potrebbe ricordare il “Maxmagnus” di (Bunker e ) Roberto Raviola (imho).
                    "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                    Commenta


                    • 15f.jpg
                      VENERE PRIVATA
                      Oblomov Edizioni. 160pp., b/n. 20,00€.
                      Testi e Disegni_ Paolo Bacilieri.
                      Dottore radiato dall’ordine e condannato a tre anni di reclusione per aver agevolato l’eutanasia di una paziente ospedalizzata con un cancro terminale, Duca Lamberti esce dal carcere, a Milano, economicamente a terra e con una giovane sorella ragazza madre da sostenere; perciò accetta la proposta di prestazione di un facoltoso imprenditore. Si tratta di seguire il figlio del suo committente, un ragazzone fragile ed irrisolto , che da un anno ha pure sviluppato una deleteria dipendenza dagli alcolici. Compito dunque di disintossicarlo; e di capire _riflette Duca_ le ragioni profonde del disagio che attanaglia il giovane a lui affidato, grazie alla “raccomandazione” di un commissario, amico e collega del defunto papà di Lamberti.
                      Ma è lo stesso assistito dell’ex medico a rivelare spontaneamente un raggelante suo collegamento con la morte (causa omologata : suicidio) di una (bella) ragazza, avvenuta l’anno prima…
                      Paolo Bacilieri adatta a fumetti il romanzo giallo di Giorgio Scerbanenco, mantenendo l’ambientazione contemporanea dello scrittore ( il 1966; egli morì nel 1969), solo con un refuso ( voluto probabilmente…) a pag.16 ( ce ne sono altri?), che principalmente era giornalista, milanese ,su magazine femminili ( da qui credo la cura al look dei personaggi ;-) ) con un anti-eroe vissuto , brillante quanto apparentemente disilluso, applicato ad una storia che si prende delle divagazioni sociologiche ( che ai tempi saranno sembrate particolarmente provocatorie :-p ) ma ha dei suoi buoni momenti obiettivamente intriganti. Buoni i comprimari , anche se taluni paiono evidentemente convenzionali per tornare utilmente in ulteriori capitoli d’indagine. Scarsa “action “ vera e propria ed impostazione da film noir con primo atto lunghetto di dialoghi ed introduzioni e parzialmente replicato nel terzo, con spiegazione e risoluzione del caso. E diciamo che tutto torna, affrancandoci della sensazione di alcuni passaggi disorientanti ( vedi la crisi isterica, in flashback, della prima vittima). Con un lettering talvolta “artigianale” il parlato va’ giù a cascata e forse sbilancia _per eccesso di peso_ non poche tavole, che comunque offrono bei scorci del capoluogo lombardo, (in cui Bacilieri mette la meticolosità dei tempi in cui si distingueva per le grasse bordature qui quasi totalmente assrnti)dal “boom” delle vetrine del centro fino alla quasi ruralità delle Via Gluck (cit.) ai tempi . A mio modestissimo parere il “combinato disposto” dei suoi tratteggi , sottoposti a retinatura, sovraccaricano fastidiosamente le vignette , dalla gabbia grafica molto libera a sfruttare l’intera estensione del foglio quanto a chiudersi in geometrici e ripetuti close-up. Citata anche “La Settimana Enigmistica” , e qualche ritratto un po’ andante pare proprio preso dalla rubrica delle vignette umoristiche , come pure i “problemi” degli scacchi, che hanno nella storia una utile complicanza che innerva ed irrobustisce in modo essenziale la trama. Peccato che il volume non offra alcun contributo extra od introduttivo, ma non delude (imho).
                      "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                      Commenta


                      • 15eee.jpg
                        JULIA n.ro 290 Una Nuova vita
                        SBE. 116pp., b/n. 4,50€.
                        Testi_ Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero / Disegni_ Antonio Marinetti.
                        In questo episodio Julia si lascia coinvolgere nelle vicissitudini di un cliente di Leo Baxter. Il soggetto d’indagine , fin da subito evasivo e reticente sui suoi affari , contatta l’investigatore privato grande amico di J. per assumerlo come guardaspalle. E dopo pochi giorni difatti Leo è costretto a dissuadere energicamente quattro bravacci che intendevano aggredire il suo assistito, che neppure in questa occasione si “sbottona”. Tuttavia dall’indomani risulta irreperibile, ed addirittura anche i suoi vicini di casa sembrano neppure aver sentito il suo nome…
                        Pungolato da scrupolo professionale e congenita curiosità Leo s’impunta per “vederci chiaro”, anche aiutato dalla competenza e dal rapporto amicale con la criminologas…
                        Altre volte le copertine di Cristiano Spadoni hanno rasentato lo spoiler sfacciato, stavolta invece la cover sembra addirittura sbagliata ché c’azzecca una mazza con la storia :-p ; per altro abbastanza riciclata da trovate narrative già lette in passato e che fanno presa sull’ulteriore elemento perturbante ( la scomparsa) culmine di comportamenti già furtivi ed eccentrici. Ad una revisione pignola probabilmente la sceneggiatura presta il ,fianco a perplessità sulla sua tenuta logica; che comunque ci restituisce un Alan Webb in integra versione “rude boy”, un’umanità di tutori della legge che “a fin di bene” passa sopra alle stringenti norme sul trattamento dei “dati sensibili” , ed una Julia tutto sommato “attrice non protagonista”, personaggio più di supporto del buon Baxter , che alla fine si prende gli scarsi onori (…riconosciuti) e gli impegnativi oneri di sbrogliare il caso.
                        Il setting dato alla elaborazione digitale dei disegni forse incupisce le chine, che danno la sensazione di sbavare in un quadro generale in cui Marinetti non fa’ mancare l’elegante e compiuto perfezionismo del suo stile, curato anche nel dinamismo delle posture , che non perdono senso di spazialità tridimensionale neppure nei frangenti statici dei piani d’ascolto (imho).
                        "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                        Commenta


                        • 15e.jpg
                          MAJOR GROM 4. Farfalle nello stomaco / All in
                          Italycomics. 32pp., a colori. 3,50€.
                          Realizzato da un team creativo parzialmente alternativo alla serie ( Testi_ Evgenyi Fedotov / Disegni_ Anastasia Kim), il capitolo “Farfalle nello stomaco” ( dato il finale affatto lieto , un titolo da considerare come una battuta di umorismo nero ;-) ) poteva piuttosto chiamarsi “Storia di Dima Dubin”, dato che, tralasciando la trama articolata nei precedenti albi , racconta di un episodio rilevante nella vita e nella carriera di Dima, comandato l’ultimo dell’anno (precedente ai fatti che si svolgono nel “presente” di “Major Grom”) a supportare , da recluta,il servizio d’ordine durante una partecipata e sovraeccitata manifestazione di piazza contro le cariche istituzionali. Emerge un giovine Dubin su posizioni progressiste , accondiscendenti le ragioni della protesta. Ma i manifestanti “non possono sapere” che lui è “quasi” uno di loro e…
                          Il tono dei testi è scopertamente politico ma disegni e colori sembrano piuttosto andare verso un ammorbidimento di stampo disneyano per altro non estranea all’impostazione grafica della serie.
                          “All in” (coi fidati crediti : Testi_ Artem Gabrelyanov / Disegni_ Konstantin Tarasov / Colori_ Alexandra Schastlivaya). Una speculare “Storia di Igor (Grom)”, col nostro che smantella una bisca clandestina e persegue un collega infedele, mostrando rettitudine esemplare ed orgoglio patrio. Si prenderà una…Amara ricompensa. Entrambi i segmenti sembrerebbero estraniarsi dalla linea narrativa della caccia al “Medico della Peste” , ma chissà…
                          Sui disegni si può dire che Tarasov sembra spesso sul punto di debordare nel caricaturale , con qualche elemento anatomico fuori scala, sposato ad una colorazione che detta realismo sugli incarnati e si prende l’effetto speciale ( vedi nevischio…) ad ornamento di vignette ottimizzate su un ritmo galoppante per le d’altronde stringenti pagine a disposizione (imho).
                          "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                          Commenta


                          • 15ee.jpg
                            RUBY_ Sesso e potere ad Arcore
                            Roun Robin. 164pp., b/n e toni di grigio. 15,00€.
                            Testi_Gianni Barbacetto e Manuela D’Alessandro / Disegni_ Luca Ferrara.
                            Ebbene il “Bunga Bunga” senza girarci troppo in torno. Il volume, dato alle stampe nel 2014, quando già si ipotizzava un procedimento giudiziario “Ruby_ ter” tuttora in svolgimento (sic!), si compone di una introduzione fino a pag.9; del GN vero e proprio che termina a pag.106 e una rimanente sezione che pubblica una cronologia degli avvenimenti in oggetto ( e finiti appunto già nel fumetto), memoriali lasciati al vaglio degli inquirenti e brogliacci desunti da intercettazioni telefoniche.
                            “Ruby_” mette in ordinata e scattante fila gli avvenimenti che vanno dalla piazzata della padrona di casa di Karima El Marough (Ruby Rubacuori), accusata di furto di contante e gioielli fino alla sentenza di primo grado ottenuta dalla PM Ilda Bocassini con imputato Silvio Berlusconi (per Concussione e Prostituzione Minorile) , mentre Ruby pare godersi delle ferie inuna località marittima insieme al compagno ed al figlioletto. I due sceneggiatori non sono professionisti e francamente , si vede. Come a non voler far danni asciugano al massimo i dialoghi , che dunque prendono una innaturale meccanicità telegrafica e sembrano sempre un po’ in debito con le illustrazioni . Ciò dà anche respiro al racconto nella sua forma grafica , che è cosa buona e giusta , salvo affastellare scene che di nuovo appaiono artificiosamente funzionali ad illustrare parti salienti , essenziali e penalmente rilevanti, senza pause o digressioni meno evidentemente ragionate. Ne esce una cosa asettica e freddina, complici forse gli stessi disegni. In tavole che lasciano molto spazio bianco in pagina , rinforzati da dei grigi quasi metallici , su figure (femminili) esasperate su un idealtipo di bellezza “farcita” ed appariscente; perfino ostiche (volutamente?)a distinguersi ( giusto la piega dei loro labbroni tumidi) in acconciature lungo crinite, seni prosperosi e stacchi coscia ragguardevoli. Un (po’) Giacomo Bevilacqua soft-porno che lascia andare la mano per catturare l’enfasi della “carne “soda ballonzolante per Papi ;-) (imho).
                            "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                            Commenta


                            • 15ddd.jpg
                              MAJOR GROM 5 Il Medico della peste (Parte 4)
                              Italycomics. 32pp., a colori. 3,00€.
                              Testi_ Artem Gabrelyanov e Evgeniy Fedotov / Disegni_ Konstantin Tarasov / Colori_ Alexandra Schastlivaya.
                              L’intraprendenza omicida del “Medico della peste”, ma pure la constatazione che le esecuzioni avvenute hanno punti di contatto affatto combacianti fanno ipotizzare al Maggiore Grom che dietro al marchio identitario medievale potrebbero celarsi più individui criminali consorziati; anche molti elementi ,che disperderebbero le indagini in un numero inquietante di possibili sospetti. Tempo di tirare mentalmente queste somme ed in ufficio arriva la notizia della cattura del serial killer…
                              Nel solco della tipica drammaturgia poliziesca (pare che)siamo giunti al sotto-finale/i (o “falso” finale), in cui il colpevole sembra dato ; ma un (gigantesco) tarlo ( del dubbio) s’insinua comunque nell’incessante elaborazione dei pensieri del bravo e scrupoloso detective che “sente” qualcosa di stonato ed irrisolto nel caso. All’erta anche nei momenti di relax ( uscita con l’amica giornalista Yulia Pchelkina…) , Grom si trova a sbrogliare una falsa ma topica pista, ma sarà proprio ragionando su una notizia condivisa dall’informata ed abile cronista a dare a Igor Grom l’imbeccata forse decisiva per cogliere in flagrante (…).
                              A descriverla sembra una storia pensosa e cervellotica, ma il contrappunto grafico è di tutt’altro tenore. Infatti , a partire dall’incipit ( un sogno…) , i disegni sciorinano un MG che zompa a destra ed a manca, dando ed incassando manrovesci e facendo il figo mentre si scalmana dietro all’arci-nemico. C’è poco di disneyano , piuttosto l’estremizzazione da cartoon dei mitici “Hanna & Barbera”, qui senza neppure le “pause” che allargavano l’effetto comico delle botte. Si lascia l’albo con la curiosità, certo, di sapere come va’ a finire , ma ancora con una moderata impressione che stiano allungando il brodo narrativo (imho).
                              "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                              Commenta


                              • 15dd.jpg
                                ROSCO & SONNY 3
                                Editoriale Cosmo. 96pp., a colori. 5,90€.
                                Testi_ Claudio Nizzi / Disegni e Colori_ Rodolfo Torti.
                                Terza infornata di (brevi) episodi periodicamente pubblicati in origine su “Il Giornalino” ,in un percorso editoriale durato ben trent’anni . Punto debole della realizzazione, la resa cromatica. Poche tonalità e prive di sfumature , un giallo-rosa-ocra-arancio dominante e perciò buono per quasi tutto (sic!) , che ingombra un segno puntuto e fine , appoggiato su uno stile grottesco e caricaturale ( come da dichiarazione dello stesso Torti, che per altro sostenne che ciò ebbe ad influenzare il tono della scrittura del Nizzi…), ricordando che Sonny è l’autoritratto di Giancarlo Alessandrini (ai tempi :-p ) co-autore della serie e da essa emigrato nei lidi bonelliani , già ampiamente visitati dallo stesso Nizzi, d’altronde. Prestando fede al target di riferimento comandato ( lettori giovani, probabilmente di area cattolica…) le nove storie(lle) tuttavia si assestano declinando in un certo farsesco infantilismo; auto-riciclando con minime varianti soggetti, stereotipi e tormentoni. La coppia di poliziotti americani è fortemente sbilanciata su Sonny Rizzo, che fa’ il “Paperino”agitatore di quasi ogni situazione saliente, relegando Rosco (Malloy) in un ruolo comprimario di supporto , se non addirittura di soggetto sostanzialmente passivo ed estraniato. Sono pecche che risaltano nella lettura continuativa, diluita invece sul settimanale Paolino da tre fino a sette numeri distanziati. L’editore sta ristampando anche “Nick Carter” di Bonvi e non stupisce, siamo lì, pressappoco. Niente di catastrofico, ma fatta la tara al traino della nostalgia un prodotto abbastanza dimenticabile (imho).
                                "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                                Commenta

                                In esecuzione...
                                X