15d.jpg
MATTEO_ Il Secondo periodo (1917-1918)
Alessandro Editore. 80pp. Cartonato a colori. 19,90€.
Testi, Disegni e Colori_ Jean Pierre Gibrat.
Dopo lunga attesa ritorna disponibile a catalogo il secondo volume di “Mattéo” (…ne vanta sei, di cui l’ultimo in attesa di essere localizzato in italiano), che abbraccia un altro “periodo” tumultuoso della sua vita, unendo le vicissitudini della sua storia personale all’urgenza del divenire di una Storia mondiale che sta offrendo la tragedia della Grande Guerra e forse l’opportunità di una Rivoluzione (sovietica) a cui Mattéo brama nella ferma ottica delle sue convinzioni anarchiche. Il tempo di rientrare dalla Spagna ( vedi Mattéo_Primo periodo), salutare la madre, rivedere l’indimenticata Juliette al “riparo” della giustizia francese ( vedi idem), e prepararsi a partire per Pietroburgo, con il compare Gervasio, che porta in dote contatti con una sorella, suo nipote ed un cognato residenti.
In Russia Mattéo e Gervasio trovano una situazione politicamente assai più stratificata di quanto immaginato dall’esterno , finendo per collidere sui mezzi ma pure sui fini che i bolscevichi stanno attuando per intestarsi il potere. Nonostante venga coinvolto sentimentalmente in un focoso rapporto con una convinta e radicale ragazza esponente dei “rossi “tiene fede al compito concordato coi compagni della sua sezione di documentare _ con tanto di macchina fotografica_ l’incedere della (poco) gloriosa Rivoluzione , cavandone un disgusto ed una delusione che peseranno sui suoi accidenti una volta rientrato a casa.
La “fame giustifica i mezzi” è una delle chicche che impregnano generose didascalie ,che lasciano libere i personaggi di esprimersi in modo colloquiale , al bisogno sarcastico e comunque sempre diretto nei bei dialoghi , nella dinamica dialettica dell’accettare (ad oltranza) le storture dei Soviet(ici) come collaterali della comunque giusta ed indispensabile vittoria finale ed invece protestare fin da subito la loro tetragona predisposizione alla sopraffazione sistematica. Una “strana” (con)divisione che porta anarchici e bolscevichi sulla stessa barricata contro i “bianchi” ma pure e perfino in guerra tra loro. Grande intreccio romanzesco, tra le ragioni dell’ideologia (…capaci di spaccare l’armonia persino tra famigli stretti…), i suoi derivati più “nuovi” e meno “perversi” (il “libero amore” ;-) ) e l’inevitabile “passato che non passa” sulle gracili spalle del mio caro Mattéo (cit.) che tiene la barra dritta su un’unica certezza: avere poche…Certezze.
Da urlo i disegni, degnamente valorizzati dal formato ampio del volume. Potenti,punteggiati da precisione nella ricercatezza (…sebbene ami lasciare matite non sistematicamente pulite)anche nella misura realistica del colore, del rendere tanto i rarefatti paesaggi rurali pirenaici quanto le pulsanti barricate della brulicante metropoli russa, cinta d’assedio da combattenti e sempre dal “generale inverno”. I quadri d’insieme ed in genere le inquadrature panoramiche sono maestose ed immersive, di sfondo a ritratti permeati di una incisività che quasi eccede la bidimensionalità della pagina per interrogare “faccia a faccia” il lettore. Per altro nell’economia emozionale del racconto sono pienamente sfruttate , letteralmente in lungo ed in largo, la matrice a quattro fasce del fumetto franco-belga per isolare ulteriori particolari e modulare il ritmo di un racconto sempre avvolgente ed empatico. Ottimo (imho).
MATTEO_ Il Secondo periodo (1917-1918)
Alessandro Editore. 80pp. Cartonato a colori. 19,90€.
Testi, Disegni e Colori_ Jean Pierre Gibrat.
Dopo lunga attesa ritorna disponibile a catalogo il secondo volume di “Mattéo” (…ne vanta sei, di cui l’ultimo in attesa di essere localizzato in italiano), che abbraccia un altro “periodo” tumultuoso della sua vita, unendo le vicissitudini della sua storia personale all’urgenza del divenire di una Storia mondiale che sta offrendo la tragedia della Grande Guerra e forse l’opportunità di una Rivoluzione (sovietica) a cui Mattéo brama nella ferma ottica delle sue convinzioni anarchiche. Il tempo di rientrare dalla Spagna ( vedi Mattéo_Primo periodo), salutare la madre, rivedere l’indimenticata Juliette al “riparo” della giustizia francese ( vedi idem), e prepararsi a partire per Pietroburgo, con il compare Gervasio, che porta in dote contatti con una sorella, suo nipote ed un cognato residenti.
In Russia Mattéo e Gervasio trovano una situazione politicamente assai più stratificata di quanto immaginato dall’esterno , finendo per collidere sui mezzi ma pure sui fini che i bolscevichi stanno attuando per intestarsi il potere. Nonostante venga coinvolto sentimentalmente in un focoso rapporto con una convinta e radicale ragazza esponente dei “rossi “tiene fede al compito concordato coi compagni della sua sezione di documentare _ con tanto di macchina fotografica_ l’incedere della (poco) gloriosa Rivoluzione , cavandone un disgusto ed una delusione che peseranno sui suoi accidenti una volta rientrato a casa.
La “fame giustifica i mezzi” è una delle chicche che impregnano generose didascalie ,che lasciano libere i personaggi di esprimersi in modo colloquiale , al bisogno sarcastico e comunque sempre diretto nei bei dialoghi , nella dinamica dialettica dell’accettare (ad oltranza) le storture dei Soviet(ici) come collaterali della comunque giusta ed indispensabile vittoria finale ed invece protestare fin da subito la loro tetragona predisposizione alla sopraffazione sistematica. Una “strana” (con)divisione che porta anarchici e bolscevichi sulla stessa barricata contro i “bianchi” ma pure e perfino in guerra tra loro. Grande intreccio romanzesco, tra le ragioni dell’ideologia (…capaci di spaccare l’armonia persino tra famigli stretti…), i suoi derivati più “nuovi” e meno “perversi” (il “libero amore” ;-) ) e l’inevitabile “passato che non passa” sulle gracili spalle del mio caro Mattéo (cit.) che tiene la barra dritta su un’unica certezza: avere poche…Certezze.
Da urlo i disegni, degnamente valorizzati dal formato ampio del volume. Potenti,punteggiati da precisione nella ricercatezza (…sebbene ami lasciare matite non sistematicamente pulite)anche nella misura realistica del colore, del rendere tanto i rarefatti paesaggi rurali pirenaici quanto le pulsanti barricate della brulicante metropoli russa, cinta d’assedio da combattenti e sempre dal “generale inverno”. I quadri d’insieme ed in genere le inquadrature panoramiche sono maestose ed immersive, di sfondo a ritratti permeati di una incisività che quasi eccede la bidimensionalità della pagina per interrogare “faccia a faccia” il lettore. Per altro nell’economia emozionale del racconto sono pienamente sfruttate , letteralmente in lungo ed in largo, la matrice a quattro fasce del fumetto franco-belga per isolare ulteriori particolari e modulare il ritmo di un racconto sempre avvolgente ed empatico. Ottimo (imho).
Commenta