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DIABOLIK_ Colpo a effetto
Astorina s.r.l. 128pp., b/n. 3,00€.
Testi_Enrico Lotti e Alessandro Mainardi / Disegni_ Angelo Maria Ricci (matite) e Marco Ricci (chine e retini).
Un torneo itinerante di biliardo mette in palio una preziosissima coppa , composta da tre pezzi , separati e custoditi in maniera inafferrabile, almeno fino alla breve finestra temporale prevista con la premiazione del vincitore della finalissima. Il giocatore più accreditato , Tiziano Winder, è indubbiamente talentuoso, benché altrettanto noto per il carattere fumantino ed indisponente. Diabolik si impratichisce con la stecca per scrupolo ma non è certo in grado di imitare i professionisti; dunque, con Eva, studia piuttosto un piano ardito per arrivare al trofeo, nei giorni che precedono l’evento della finale, in parte aperto al pubblico ma con momenti riservati a cerchie selezionate di spettatori, con tanto di “set” da allestire per la diretta tv. Nelle pieghe organizzative e temporali che precedono la sfida decisiva l’ennesima intemperanza di Winder compromette seriamente la riuscita del colpo…
L’originalità del contesto non copre la ripetitività di uno schema drammaturgico ampiamente sperimentato in altri episodi di “Diabolik”, facendo eccedere un surplus di “spiegoni” sulle modalità di messa a punto del furto , che dunque è perlomeno dotato di spettacolarità non disattesa, oltre che di “sfrontatezza” per correggere in corso d’opera quei riscontri che d’altro canto al lettore vengono “rateizzati” per mantenere la suspense. Insomma , non è la storia più ispirata di “Diabolik”, ma si lascia pur leggere, scalate le sue intrinseche forzature.
Fastidioso l’effetto” vignetta umoristica” che esteticamente disattende il realismo per alcuni ritratti, svantaggiando la solidità dei disegni. Praticamente tutta la vicenda è ambientata in un albergo di lusso e ciò giustifica , ma non per questo rende attraente, la geometrica asetticità degli sfondi , (r)aggiunti dalle retinature in ogni pertugio. Inedito al 01/02/2023 (imho).
DIABOLIK_ Colpo a effetto
Astorina s.r.l. 128pp., b/n. 3,00€.
Testi_Enrico Lotti e Alessandro Mainardi / Disegni_ Angelo Maria Ricci (matite) e Marco Ricci (chine e retini).
Un torneo itinerante di biliardo mette in palio una preziosissima coppa , composta da tre pezzi , separati e custoditi in maniera inafferrabile, almeno fino alla breve finestra temporale prevista con la premiazione del vincitore della finalissima. Il giocatore più accreditato , Tiziano Winder, è indubbiamente talentuoso, benché altrettanto noto per il carattere fumantino ed indisponente. Diabolik si impratichisce con la stecca per scrupolo ma non è certo in grado di imitare i professionisti; dunque, con Eva, studia piuttosto un piano ardito per arrivare al trofeo, nei giorni che precedono l’evento della finale, in parte aperto al pubblico ma con momenti riservati a cerchie selezionate di spettatori, con tanto di “set” da allestire per la diretta tv. Nelle pieghe organizzative e temporali che precedono la sfida decisiva l’ennesima intemperanza di Winder compromette seriamente la riuscita del colpo…
L’originalità del contesto non copre la ripetitività di uno schema drammaturgico ampiamente sperimentato in altri episodi di “Diabolik”, facendo eccedere un surplus di “spiegoni” sulle modalità di messa a punto del furto , che dunque è perlomeno dotato di spettacolarità non disattesa, oltre che di “sfrontatezza” per correggere in corso d’opera quei riscontri che d’altro canto al lettore vengono “rateizzati” per mantenere la suspense. Insomma , non è la storia più ispirata di “Diabolik”, ma si lascia pur leggere, scalate le sue intrinseche forzature.
Fastidioso l’effetto” vignetta umoristica” che esteticamente disattende il realismo per alcuni ritratti, svantaggiando la solidità dei disegni. Praticamente tutta la vicenda è ambientata in un albergo di lusso e ciò giustifica , ma non per questo rende attraente, la geometrica asetticità degli sfondi , (r)aggiunti dalle retinature in ogni pertugio. Inedito al 01/02/2023 (imho).
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