The Boys

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  • henry angel
    BadTaster
    • 25 giugno 11
    • 6545

    #46
    Non è certo venuto a piangere il padre nella bara, Billy Butcher ma semmai ad imporgli un soliloquio in cui rammentargli le nefandezze da bullo di quartiere , prepotente e manesco anche con la moglie, e forse latore di lati caratteriali che Billy sente, nonostante tutto, anche come suoi. Nella virtualità del racconto virile, i passi penosi della intimità familiare incontrano l’esperienza della guerra in prima linea, che il giovane inglese affronta con una carica selvaggia di coraggio ed una esaltazione nevrotica post congedo sempre sul bordo della rissosità.

    Un vero toccasana per lui l’incontro con Rebecca, professione assistente sociale e soprattutto bellissima e solare, spiritosa ed empatica con Billy, che ne ricava una immediata attrazione ed un senso di pacificazione capace perfino di trattenerlo (abbastanza…) nell’odio viscerale per il padre; dare una soluzione aspettativa alla vita della madre e del fratello più giovane e spingerlo a creare una famiglia sua con Becky in un felice matrimonio.

    Torna ai disegni Darick Robertson , intenso sulle facce tirate dei royal marine ed attento a rendere poi la vasta gamma di contrastanti emozioni che vanno a dipingersi sul volto del Macellaio ; a breve tregua di sviluppi più volte annunciati come infausti alla donna. Un numero carico di fattori emozionali ma non melenso, che non stravolge ma matura la dinamica padre e figlio Butcher, aggravando la sgradevolezza del vecchio e lenendo la logica della violenza come unico mezzo di espressione del figlio, graziandolo d’Amore.

    "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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    • henry angel
      BadTaster
      • 25 giugno 11
      • 6545

      #47


      The Boys #38
      O della svolta irreversibile nella vita di Billy Butcher, le stazioni del suo personale calvario ricordate alla salma del padre, composta nella cassa mortuaria. La tragicamente banale morte del fratello minore, l’affettuoso appiglio alla ragionevolezza che Butcher troverà ( vorra trovare?) quasi replicato in Hughie, ed ancora il sostegno della moglie Rebecca, con cui fare _timorosamente, guardando al passato_ progetti di famiglia. Una luna di miele differita negli Stati Uniti . La tragedia, da cui non capacitarsi. La rabbia cieca, auto-colpevolizzata ed infine incanalata dalla proposta di Mallory. Il battesimo del sangue dei supereroi, senza o quasi alcun ripensamento.

      Grazie alla sceneggiatura possiamo avere la percezione condivisa dei sentimenti della coppia; e dopo del malessere di Billy per non aver captato il disagio dell’amata,che gli si rivela in un diario segreto, in cui la donna sfoga il suo malessere per non trasmetterlo al marito e destarne il lato caratteriale più oscuro . L’innesco della sua reazione furibonda concorre parimenti al dato estetico di un passaggio particolarmente crudo e fornisce le basi per fare di Billy un reietto indesiderato perfino presso i pochissimi che hanno a cuore la sua sorte. Tagliati i ponti d’altronde, non fa che lanciarlo a corpo morto contro il suo obiettivo , che del resto _insieme a disciplina e pazienza_ Gli è stato “promesso” dallo stesso Mallory. Quasi una versione adulta di “The Crow” , che tiene conto della permeabilità del potere lobbistico delle multinazionali nelle nostre vite.
      Alcune figure escono eccessivamente affusolate; si sparge sangue e si lavora sull’ intensità dei primi piani ( col pudore di ritrarre Butcher di spalle al capezzale di Rebecca…).
      ?
      Testi_ Garth Ennis / Disegni_ Darick Robertson / Colori_ Tony Avina.
      "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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      • henry angel
        BadTaster
        • 25 giugno 11
        • 6545

        #48


        The Boys #39
        Affrancato dalla perdita della moglie, per quanto possibile. Orgoglioso di aver aiutato la madre a rifarsi una vita, che è deciso a non turbare anche mentendole sul suo vero lavoro; ed animato da distruttivi propositi di vendetta contro i supereroi. Così Mallory raccoglie Billy Butcher a fare squadra nel nucleo originale dei “Boys”, intuendo progressivamente che la criticità non risiedeva nello spronarlo (all’azione violenta) ma semmai nel cercare di contenerlo. Fino all’oggi , in cui Billy riversa , non solo metaforicamente (! ! !) il suo disgusto per il padre nella bara, senza peraltro addossare neppure a lui _ se non per mere questioni genetiche_ i lati più devastanti del suo carattere.

        Intanto, mentre Latte Materno è disturbato da sconcertanti questioni personali, un tragicomico incidente spiana alla V-A la possibilità fruttuosa ed incruenta di piazzare alla guida del Paese il mentecatto sessuomane Vice- Presidente sua diretta emanazione. Autonomamente ed in parallelo Il Patriota convoca una squadra di colleghi “Super” per sfiancare i Ragazzi e scopre come escono dalla base dei Sette alcune scottanti informazioni…

        Ennis satireggia i teoremi complottisti e d’altro canto carica inesorabilmente la molla motivazionale di Butcher, distribuendo le “batterie da fuoco” di uno scontro finale che ormai sembra aver messo da parte il “se” per cominciare a capire il “come “ ed il “quando” è destinato ad avvenire, forse perfino oltre le intenzioni della famigerata V-A.
        L’ironia è amara ( con punte di grottesco : vedi Casa Bianca…), resa dai ritratti emotivamente tirati di Darick Robertson ; mentre Russ Braun si incarica di iniziare il ciclo “Sulla Collina con le spade di mille uomini”, con ritratti più introspettivi e rigidi, salvo scatenarsi come detto sopra nella dimora presidenziale.
        ?
        "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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        • henry angel
          BadTaster
          • 25 giugno 11
          • 6545

          #49

          The Boys #40
          Di nuovo bloccato in stallo psicologico verso Annie, Hughie medita di dismettere parte ( ovvero la parte violenta…) del suo impiego nei Boys, ma gli avvenimenti incalzano in un sempre più alto livello di criticità.
          Latte Materno rientra nei ranghi, parzialmente rincuorato dalla miglior sorte in cui versa sua figlia (vedi TB 39); alla V_A diffidano apertamente del Patriota : la coppia di funzionari di maggior spicco ridiscute gli asset del business guardando oltre i Supersette _i loro componenti si stanno disgregando_ , e si procura una squadra di bodyguard subito dopo averne mandata un’altra nella sede dei Ragazzi , lanciandola a corpo morto contro di loro. Intanto a Washington D.C. brigano per ritirare le deleghe per la sicurezza alle strutture della CIA. In contatto con _si fa per dire_ l’amico Butcher , la Direttrice Susan L. Rayner non accetta di farsi sfilare ,diventando formalmente passabile di alto tradimento…
          Dopo aver mandato Il Francese e La Femmina a restituire alla V_A la visita non di cortesia, Butcher porge con destrezza a Hughie un “invito” che non può rifiutare (?).

          Ennis concede momenti di puro splatter , dove inzuppa trame strategico-affariste, ma pure confessioni che in tempi sentimentali si dovrebbero definire intime, bilanciando la profondità e la complessità di una analisi da “massimi sistemi” con momenti di humor nero e quasi propedeutiche esplosioni di violenza ; motrici inarrestabili lanciate verso un distruttivo scontro apicale.
          La ormai piena conoscenza dei personaggi fa risaltare il lavoro di Russ Braun nel cogliere sfumature espressive personalizzate e coerenti alla progressione drammaturgica dei topici eventi.?

          "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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          • henry angel
            BadTaster
            • 25 giugno 11
            • 6545

            #50


            The Boys #41
            Magistrale! La febbrile drammaticità che permea l’albo risalta negli intensi primi piani resi graficamente da Russ Braun ( scialbo in occasioni dove sembra però volutamente mettere dei personaggi su un piano di retroguardia e sudditanza psicologica…) , che si concede due splash page doppie : la prima per squadernare l’opera di dossieraggio dei Ragazzi; la seconda come quadro totale di una situazione straripante e del tutto insolita alla Casa Bianca. ..

            L’innesco dei piani del Patriota ha un incedere grandiosamente inesorabile, che Garth Ennis alterna con la messa in scena di picchi d’interesse ugualmente densi , che riguardano le scelte giustizialiste di Hughie ( alla “Se7en”) e l’incursione del Francese e della Femmina alla sede della V-A, a fomentare una crisi che li vede inaspettatamente pedine inconsapevoli di un diversivo visto con lucidità dal funzionario della Vought ( la cui freddezza manageriale diviene una risorsa che lo caratterizza più a tutto tondo…). L’atto intelligente di una tregua bipartita non scarica affatto la tensione per degli avvenimenti che hanno un precipitato sull’Amministrazione americana secondo dettami imposti dal Patriota e dai Supereroi “sovversivi” legati alla sua congiura ( e tuttavia presi in un ingranaggio di congetture che ricorda alcune tesi sull’omicidio di JFK). Ma , come intuito da L. M. forse anche questo è un ulteriore depistaggio che fiancheggia un’altra fosca verità ( si noti in proposito una certa vignetta con le ombre…). Mentre le prime teste coronate iniziano a cadere (letteralmente), emerge _ con l’abilità di Ennis di generare comunque apprensione sulla sua sorte_ il vincitore di questo round : Billy Butcher ! Il Macellaio è riuscito a portare Hughie ad un punto di rottura definitivo, e si è fatto investire del diritto “eroico” di stanare il Golpista “Patriota” ed eliminarlo , per motivi personalissimi ma con i crismi della ragione di Stato. L’ultima immagine ci lascia Butcher , piede di porco in spalla, che in campo lungo si avvicina da solo allo studio ovale , osservato in cielo da supereroi sentinelle. La concitata telefonata di L. M. non arriva in tempo per avvertirlo di cosa ( non?) troverà nella Casa. Continua…
            "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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            • henry angel
              BadTaster
              • 25 giugno 11
              • 6545

              #51


              The Boys #42
              Albo di 64pp. ( costa 3,50€) a chiudere “Sulla collina con le spade di mille uomini” , ovvero lo scontro finale col Patriota e i Super, ed introdurre la prima parte de “La Resa dei conti”, ossia la parte conclusiva di “The Boys”!
              Tutto torna e tutto precipita nella maestria di Ennis di assegnare i ruoli ed i compiti ai suoi personaggi, calare gli assi dei maggiori colpi di scena e far muovere la storia per la parte sotto il controllo di Butcher ( che riuscirà nuovamente a sfruttare le debolezze di Hughie per isolarlo in concomitanza del quasi addio di Annie e la “temporanea” ibernazione delle attività della squadra), tenendo agganciate le mosse della V_A ( che per la sua natura stessa non è mai completamente eliminabile…)e fornire allo stesso Piccolo Hughie l’assist per introdursi nella “soluzione finale” (mal) pensata da Butcher ...

              Il Macellaio (vedi TB 41) era entrato alla Casa Bianca nel mezzo della copertura aerea dispiegata dall’Esercito per contrastare i supereroi, trovandovi IL Patriota a fare scempio dell’utile idiota piazzato dalla V_A per sottendere gli interessi della Compagnia di cui Patriota era l’alfiere , almeno prima di delirare nell’onnipotenza , sconvolgendosi di una violenza immotivata (ma documentata), della quale non ha nemmeno il diretto ricordo. E paradossalmente è sincero, dato che (…). Questa parte suona come un’apicale pernacchia rivolta alla svalvolata depravazione dei Super, concedendo le armi della logica programmata alla V_A ; ed in un certo modo “imbrigliando” la vendetta di Butcher, che comunque si compie nel fragore distruttivo , ormai anche della reputazione dei superumani. Ed il peggio deve ancora venire. Nell’economia della trama hanno un peso rilevante i veicoli della libera informazione _ pare suggerirci Garth Ennis_ non totalmente assoggettabile da alcuno degli attori della vicenda, col rischio tuttavia che la cernita di una vasta mole di notizie non contestualizzate sfoci in una mitridatizzazione del loro recepimento. Il loro palleggio tra i protagonisti gioca comunque a favore di ritmo e suspense. I Disegni pestano sullo splatter horror ; nell’ultima parte talvolta appaiono stiracchiati gli sfondi, sebbene l’effetto nevischio sia esteticamente gradevole.
              "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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              • henry angel
                BadTaster
                • 25 giugno 11
                • 6545

                #52


                The Boys #43
                Un conciliabolo con La Leggenda, l’ex capo redattore responsabile della linea editoriale dei fumetti V_A aiuta Hughie a mettere in prospettiva gli indizi che lo stanno portando a capire i convincimenti e soprattutto la pianificazione definitiva che Butcher sta attuando per “risolvere” il dato dei Supereroi , e l’inquinamento complessivo che le varianti del “Composto V” hanno prodotto nel mondo (!). La volontà di disperdere i Boys _ che potrebbero imbarazzare le carriere in evoluzione dei loro referenti_ aiuta il Piccolo scozzese a riavvicinare La Femmina, Il Francese ed L.M. che pure ha appena ricevuto un “favore” del tutto non richiesto da Butcher;e che gli si palesa per un… Ultimo chiarimento.
                Omettendo alcuni avvenimenti cruciali per inopportunità di spoiler rimane comunque da descrivere la densità quasi opprimente del momento, tirando le fila di una storia che è stata _ intensa ed a lungo_ , ma che si sta “evolvendo” in qualcosa di ineluttabilmente distruttivo , destinando i Ragazzi su una china ove occorre reagire o subire fino all’irreparabile. Hughie in particolare deve introiettare la spregiudicatezza operativa imparata, anche suo malgrado, sul campo e farsene scudo, possibilmente senza abdicare alla sua coscienza profonda. Garth Ennis ai testi mette in ridicolo La Leggenda , in vena di teatralità; ma è l’unico momento di alleggerimento di una stretta finale ( questo è il terz’ultimo volume con cui Panini presenta la serie) volta alla cupezza ed ai cruenti commiati. Peraltro non cede a soluzioni semplicisticamente affrettate, ma anzi si posa su dei particolari ( penso al momento di umana comprensione tra i manager della V_A , sottoposti alla tardiva indignazione dell’opinione pubblica…) che d’altronde risaltano in quanto supportati e preceduti da un solido impianto narrativo. In alcuni passaggi i disegni di Russ Braun tradiscono una certa spoglia sommarietà, ma certo ri-acquistano di intensità nei primi piani e nei frangenti finali di lotta, che ci consegna un Butcher che oramai pesca nel pozzo più nero della sua anima E continua…
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                • henry angel
                  BadTaster
                  • 25 giugno 11
                  • 6545

                  #53


                  The Boys #44
                  O la resa dei conti. Hughie è schiacciato dalla personalità di Butcher (Russ Braun lo evidenzia anche visivamente, la “piccolezza” dello scozzese..), che gli gela il sangue già solo per una telefonata, col pieno controllo delle azioni che il suo vice sta faticosamente ricostruendo. Spaventosamente chiaro l’obbiettivo, impossibile annodare il filo dei movimenti di Butcher , per rintracciarlo. Il Macellaio infligge dunque alla sua “inadatta” nemesi una lezione tattica ed organizzativa, lo mette a parte di una mossa equivocata al tempo da Mallory ( che gli ha fatto perdere la stima nell’allora suo capo…)e lo sprona a prendere una inequivocabile iniziativa contro di lui, lasciando cadere nel suo modo “ironico” i segnali virili del suo interessamento verso lui. Non bastasse ancora taglia fuori (!) La Femmina e Il Francese … Abbastanza sconcertato di tutto , Hughie visita il domicilio della madre di Latte Materno, e nonostante l’esperienza “rigenerante” vorrebbe lasciare l’amaro calice della lotta alla “Scimmia” il vice-capo della Cia che invece lo informa della ubicazione di Billy Butcher. Lo scontro impari non è più procrastinabile…

                  Insieme Garth Ennis padroneggia lo svolgimento della trama, analiticamente irrobustita anche dai dubbi privati dei manager V_A , sotto pressione per gli scandali ma comunque determinati a far sgusciare dalla tempesta abbattutasi sull’Azienda, il loro forziere di intrecci e fatturati finanziari; ma di pari passo ci coinvolge ed emoziona nei rovelli e nelle sincere esposizioni caratteriali dei due contendenti, avvinghiati in tutti i sensi in un tragico (-comico, quasi buffo nonostante tutto…)destino comune, che _ finora ignaro e inconsapevole_ riguarda una fetta di allarmanti proporzioni dell’intero genere umano. Continuazione e fine sul prossimo numero.
                  "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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                  • henry angel
                    BadTaster
                    • 25 giugno 11
                    • 6545

                    #54

                    The Boys #45
                    Ultimo numero. In insperabile vantaggio e nella staticità di un momento temporaneamente quieto Hughie raccoglie la confidenza di Butcher che, molto “a modo suo”ha considerato il “piccolo” scozzese un surrogato in vita del fratello minore, troppo presto scomparso come del resto la moglie Becky; facendolo deviare da un percorso di riequilibrio esistenziale ora non più arginato nella sua natura distruttiva se non nell’incontro/ scontro con l’integrità sostanziale di Hughie. A destino avverso , il Macellaio imbastisce un’ultima provocazione per violentare “l’amico” ad una scelta non negoziabile…

                    Intanto la V_A offre all’opinione pubblica ed alla Giustizia formale la testa di una sua manager, che scopre con quale moneta è stato infine ripagato il suo zelo.

                    Sei mesi dopo. Hughie si è rimesso in sesto e si adopera _ con gli strumenti lasciati dal piano di Butcher_ a contenere le ambizioni espansionistiche della nuova V_A ( che “ovviamente” procede comunque in già conosciuti tentativi di fare inscalfibili montagne d’affari…), prendendo in consegna (per ora?) l’arma e la terribile possibilità di volerla usare. Invece si gode quasi ironicamente l’azzoppamento politico di Susan Rayner, silurata dal suo vendicativo vice , e la riparazione dei danni materiali[nota : secondo la versione alternativa immaginata nella NYC di “The Boys”] inflitti dall’ 11 /09/ 2001; ma soprattutto decide senz’altro di amare, ri-amato, la sua Annie.
                    Garth Ennis chiude con ciò _ e nel consapevole rimando al primissimo albo_ una vicenda d’amore che ha inglobato la fitta tessitura di tematiche serie e profonde , straordinariamente ben ponderate , ad irrisione , anche triviale, della prosopopea super-eroistica , costumata nelle apparenze e del tutto scostumata nella prassi; messa a confronto _rispettosamente_ col vero sacrificio di umani soldati e di una squadra di “Ragazzi” assolutamente fuori dagli schemi. Il finale non pare relativamente aperto per infilare sequel quanto piuttosto per ribadire che i “giochi” della cosiddetta alta finanza non hanno antagonisti che possano o vogliano paralizzarli nel medio e lungo periodo. Affiancando Russ Braun e Richard P. Clark, torna sulla serie Darick Robertson per le ultime pennellate. Pulsanti d’intensità i primi piani dello scontro finale ed i successivi di Hughie, più “scafato” e consapevole dei suoi mezzi .Non presenti nell’edizione lanci pubblicitari sulla eventuale pubblicazione da edicola di “spin-off”. Per un pubblico maturo. (imho)Capolavoro!

                    Fine.
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