
Ed. Cosmo. 96pp., b/n, 3,20 euro.
Testi_ Jean-François e Maryse Charles / Disegni_ Ersel.
Quasi contemporaneamente alle uscite francesi tornano gli episodi de “I Pionieri…” il feuilleton avventuroso sentimentale ambientato nel nord America del diciottesimo secolo. Gli autori tengono a svolgere una ricognizione d’epoca sui sommovimenti politici che hanno attraversato la composizione dei territori , rimarcando come, spesso, i nemici giurati di un non lontano passato possono trasformarsi in indispensabili alleati , magari per fronteggiare un nuovo e comune nemico. I francofoni cattolici ( europei, ed alleati indiani) sconfitti militarmente dagli inglesi hanno riparato, numerosamente, nel Quebec canadese , dove possono conservare le loro peculiarità linguistiche, religiose e sostanzialmente amministrative; anche perché L’Inghilterra è maggiormente preoccupata di arginare il pericolo nascente degli Insorti , ossia degli Indipendentisti dalla Corona di Re George, affatto propensi a disgiungere i canadesi dal novero dei lealisti. Ai fronti di guerra , paradossalmente in opposizione tra loro si troveranno il Bretone Billy, stanco della supremazia d’ Albione ed i suoi amici Benjamin e Louise ,che alla fine si sono ritrovati e vanno di nuovo d’amore e d’accordo. Ed anche se Ben ha maturato un ben superiore senso di responsabilità, il suo passato “libertino” gli recapita un legame di sangue; mentre uno dei compagni con cui ha condiviso gioie e dolori del vivere crescerà e prenderà una strada a contrasto di un’altra piaga saldamente praticata dagli insorti americani : la segregazione schiavistica dei neri.
Due parti complessive molto incentrate su tecniche di guerra e piani strategici; e le tribolate gesta di uomini che _a dirla tutta_ non si accontentano di accasarsi completamente alle fatiche del quotidiano.
La mole del materiale umano ed architettonico è convertita in disegni densi e realistici , con un minimo di approssimazione accettabile. Non sempre lo schema della gabbia è “invisibile” nella sintonizzazione dello sguardo di chi legge. Come solito la versione è decolorata ed in formato bonellide.
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