La Corea del Nord ha annunciato un attacco nucleare agli USA,può essere una scintilla per una nuova guerra mondiale?
[FONT=Georgia]Dall’altro lato del Pacifico,[FONT=Verdana]Casa Bianca e Pentagono, che hanno nel frattempo inviato un sistema di difesa antimissile a [FONT=Verdana]Guam[FONT=Verdana], nel Pacifico, al largo delle Filippine, secondo la stessa Kcna, sono stati informati direttamente da Pyongyang che un attacco nucleare nordcoreano «è possibile» e che le minacce americane saranno «distrutte» anche con mezzi nucleari, che sono state «esaminate e ratificate». «Nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani», dice ancora la Kcna.
Dure anche le critiche da Cina e Russia: Pechino ha espresso «seria preoccupazione» e condannato tutte le «azioni e le parole provocatorie» che minacciano «la pace e la stabilità nella penisola coreana e nella regione»; Mosca ha definito «esplosiva» la situazione. E la Francia ha chiesto una riunione del consiglio di Sicurezza dell’Onu. I margini d’azione della Cina, tra la necessità di frenare l’imprevedibile alleato e di evitare il collasso del regime del “giovane generale” Kim Jong-Un, sembrano sempre più sotto pressione.
[FONT=Georgia]Dall’altro lato del Pacifico,[FONT=Verdana]Casa Bianca e Pentagono, che hanno nel frattempo inviato un sistema di difesa antimissile a [FONT=Verdana]Guam[FONT=Verdana], nel Pacifico, al largo delle Filippine, secondo la stessa Kcna, sono stati informati direttamente da Pyongyang che un attacco nucleare nordcoreano «è possibile» e che le minacce americane saranno «distrutte» anche con mezzi nucleari, che sono state «esaminate e ratificate». «Nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani», dice ancora la Kcna.
Dure anche le critiche da Cina e Russia: Pechino ha espresso «seria preoccupazione» e condannato tutte le «azioni e le parole provocatorie» che minacciano «la pace e la stabilità nella penisola coreana e nella regione»; Mosca ha definito «esplosiva» la situazione. E la Francia ha chiesto una riunione del consiglio di Sicurezza dell’Onu. I margini d’azione della Cina, tra la necessità di frenare l’imprevedibile alleato e di evitare il collasso del regime del “giovane generale” Kim Jong-Un, sembrano sempre più sotto pressione.
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