annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Impegni Accademici Concomitanti: Il topic sull'università

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Impegni Accademici Concomitanti: Il topic sull'università

    Ho sempre pensato che l’università dovrebbe essere il periodo più bello della vita di uno studente,il momento in cui avendo potuto finalmente intraprendere l’indirizzo prescelto,comincia ad acquisire le nozioni che gli permetteranno di costruirsi un futuro,trovarsi un posto nella società e nondimeno approfondire i propri interessi…insomma,come l’anticamera della propria vita di adulto.

    Tuttavia da quando ci sono dentro le mie aspettative sono state largamente disattese,per una serie di fattori che rendono troppo vischioso il meccanismo di questo “mondo”,non fosse altro che per un‘eccessiva burocratizzazione;a cui si aggiungono piani di studio spesso malcongegnati, un atteggiamento un po’ troppo “spocchioso”dei professori,personale amministrativo inefficiente.

    Ora,ci sono molte cose che apprezzo della vita universitaria,trovando il contesto accademico spesso stimolante,ed alcuni professori sono senz’altro riusciti a guadagnarsi la mia stima;tuttavia me ne stanno facendo vedere tante con le continue riforme,non ultima quelle che ha rivoluzionato il mio corso di laurea,facendomi perdere un paio d’esami dati con fatica.

    Ok,possiamo parlare di questo(se siete stati anche voi colpiti dalla riforma),oppure semplicemente farci forza prima di un esame

    Spero che il primo topic che apro non decada in fretta


  • #2
    Mi sono iscritto all'università proprio settimana scorsa.
    Il tutto fatto obbligatoriamente via Internet... ho dovuto seguire un lungo procedimento, inserire tutti i miei dati e stampare una marea di fogli da compilare e da inviare per posta alla scuola.
    Ho fatto il tutto con un po' di paura, è un passo importante e spero di non aver fatto la scelta sbagliata.

    Il 25 Settembre dovrò sostenere l'esame di Matematica per verificare le basi che ho e, guardando i facsimile che ci sono sul sito dell'università, ho scoperto di non sapere nulla di Matematica!
    Fortunatamente questo esame non è vincolante per l'iscrizione ma per dare gli esami dovrò necessariamente passarlo... a Settembre, non si sa bene quando, ci sarà un corso che dovrò necessariamente frequentare per avere qualche possibilità di passare il test.

    Credo che i primi giorni se non le prime settimane saranno davvero difficili, non ho ancora ben capito come ci si deve comportare con le lezioni, gli esami ecc. ecc.
    Spero di conoscere al più presto qualcuno che ne sappia più di me.

    Ah, non l'ho detto... mi sono iscritto all'università di Milano - Bicocca facoltà di Economia e commercio indirizzo Marketing, comunicazione aziendale e mercati globali.

    Voi cosa studiate? Dove?
    L'onironauta[IMG width=420 height=108]http://i53.tinypic.com/16kz995.png[/IMG]

    Commenta


    • #3
      Originariamente inviato da Dira
      Ho sempre pensato che l’università dovrebbe essere il periodo più bello della vita di uno studente,il momento in cui avendo potuto finalmente intraprendere l’indirizzo prescelto,comincia ad acquisire le nozioni che gli permetteranno di costruirsi un futuro,trovarsi un posto nella società e nondimeno approfondire i propri interessi…insomma,come l’anticamera della propria vita di adulto.

      Tuttavia da quando ci sono dentro le mie aspettative sono state largamente disattese,per una serie di fattori che rendono troppo vischioso il meccanismo di questo “mondo”,non fosse altro che per un‘eccessiva burocratizzazione;a cui si aggiungono piani di studio spesso malcongegnati, un atteggiamento un po’ troppo “spocchioso”dei professori,personale amministrativo inefficiente.

      Ora,ci sono molte cose che apprezzo della vita universitaria,trovando il contesto accademico spesso stimolante,ed alcuni professori sono senz’altro riusciti a guadagnarsi la mia stima;tuttavia me ne stanno facendo vedere tante con le continue riforme,non ultima quelle che ha rivoluzionato il mio corso di laurea,facendomi perdere un paio d’esami dati con fatica.

      Ok,possiamo parlare di questo(se siete stati anche voi colpiti dalla riforma),oppure semplicemente farci forza prima di un esame

      Spero che il primo topic che apro non decada in fretta

      Finalmente un topic sull'università! Perchè non l'ho avuta io questa idea?
      Per quanto riguarda la mia esperienza, io ho frequentato Ingegneria presso l'Univesità di Trieste, facendo il pendolare (25 km) per 5 anni, 6 se consideriamo gli ultimi esami e la tesi/laurea. Sono stati senz'altro anni bellissimi, in cui hai l'età giusta per fare "tutto", ma sei comunque troppo giovane per prenderti tutte le responsabilità (che comunque verranno dopo e ti aspettano dietro l'angolo). Ricordo con piacere qualsiasi esperienza, gli amici conosciuti, i pomeriggi di studio, l'ansia di un esame che sai essere impossibile, la gioia nel passarlo ugualmente, la tristezza nel non passarlo. Un mix di sensazioni ed esperienze che non ritorneranno più, ahimè. Per quanto riguarda le tue opinioni sulla riforma, io purtroppo non posso esserne testimone in quanto, essendomi laureato nel 2004, ho sfiorato la mega riformona. Ho fatto dunque un corso di laura quinquennale e non i cosiddetti 3+2. La mia esperienza però posso darla in un altro campo: ho trovato lavoro praticamente un mesetto prima di essermi laureato, e durante il secondo anno lavorativo è capitato che ci servissero dei neo laureati.... così un pomeriggio alla settimana lo dedicavo alla selezione del personale per la mia azienda. Devo ammettere con enorme dispiacere che lo stato dei neo laureati post-riforma è nettamente peggiore di quelli ante-riforma. La preparazione è scarsa, approssimativa e non concorrenziale con quella dei nostri amici europei. Ingegneri meccanici che non conoscono la resistenza dell'acciaio, ingegneri civili che nn sanno dimensionare una trave in cemento armato o ingegneri elettronici che non sanno in quale verso scorrono gli elettroni in un circuito.
      Da mettersi le mani nei capelli. Purtroppo a mio avviso questa riforma ha fatto cilecca.
      Un mio consiglio a chi studia, dall'alto della mia veneranda età di ben 29 anni, è di prepararsi bene su tutto, metterci passione e capire che fuori dall'universtà le cose sono molto molto molto più agguerrite, e se non sai una cosa non hai molte altre possibilità: non puoi "rifare l'esame". C'è il tuo concorrente dell'ufficio accanto che ti frega il posto o l'azienda cinese che propone idee migliori. E parlo per tutte le facoltà: medicina, economia, psicologia (avrei da ridire molte cose su psicologia), ecc ecc ecc.
      Quindi ragazzi quando vi dicono "studiate" non è un imperativo e basta. E' un consiglio di vita. Perchè la preparazione è tutto.


      @ fumaluca: sei entrato in un mondo complesso ed hai fatto un passo importante ma bellissimo: se posso aiutarti in qualsiasi modo non avere timore a chiedermi qualsiasi cosa.
      PS anche io ho fatto il test d'entrata di matematica!
      Poi ho visto numeri per sei anni !
      "Per me".

      Commenta


      • #4
        Che dire, concordo con Dira per via dei lati positivi e negativi (soprattutto i negativi).

        Mi sono iscritto lo scorso anno (ho perso un anno alle superiori, il primo... e non molto per colpa mia) a Scienze della Formazione a Torino, precisamente MultiDAMS. Ero indeciso fino all'ultimo, e praticamente, ho scelto tutto in una mattina (quella dell'iscrizione). Spero sia la scelta giusta.

        Ho solo "superato" un anno di uni, per cui non so come mi vedo fra 2 o 3 anni (non so ancora se finirò con 3 anni, o farò anche la specialistica).
        Fatto stà che di gente nuova ne ho conosciuta, anche se mi aspettavo "persone meno chiuse e introverse", come me insomma. In un anno forse non ci si conosce ancora bene, sarà anche che della mia città non conosco nessuno che faccia anche la mia Facoltà, ed abitiamo tutti molto lontano (per arrivarci a Torino mi devo svegliare alle 5,30-6 di mattina, prendere treno-bus-tram e sperare che non ci siano ritardi o scioperi). Però mi aspettavo gente più "compatta"... i tipici gruppi con cui ridere e scherzare.
        Essì, tutte le fortune ce le ho io... ^^' Lo so, mi direte: "C'è tempo".

        Entrato ottimista ma non troppo (mi sembra ancora ieri) il primo giorno, oggi come oggi devo ancora dare 3 esami del primo anno, e presto arriveranno quelli nuovi.
        Da un 30 iniziale sono arrivato ai 21-22 di punteggio. E c'è gente che stava zitta e si beccava 29 (e mi dispiace dirlo, ma erano ragazze -basta fare un pò le ochette, e se ti trovi il prof "simpatico"...-), e quando invece tu gli dicevi tutto: "Sì bè... facciamo un 22".

        Fra meno di due settimane dovrò sostenerli, almeni 2 dei 3 rimanenti.

        E, bè... mentre ci sono, faccio che augurarvi un buon anno accademico e un grande in bocca al lupo. :P

        Commenta


        • #5
          Anche io dovrò iscrivermi e dovrò farlo il più presto possibile. :-\
          Dopo degli anni terribili in cui ero indeciso sull'università da prendere, alla fine ho deciso di provare mediazione linguistica. Ma resta un solo problema: restare quì a Terni o andare a Roma?
          Io preferirei andare a Roma perchè non c'è il test d'ingresso e perchè c'è lo spagnolo che è la lingua che mi piacerebbe di più studiare ma che a Terni non c'è.

          Devo sbrigarmi a decidere. Giovedì mattina andrò a chiedere ulteriori informazioni.

          Commenta


          • #6
            Felix la scuola di mediazione linguistica c'è anche qui a Pisa

            Io cmq ho avuto un anno tormentato all'università. Mi ero iscritto a Legge...e ho dato solo 2 esami perchè durante l'anno ho fatto i concorsi per entrare alle Accademie militari dell'Esercito, dei Carabinieri e della Marina, i primi due nn sono andati bene invece il concorso della Marina l'ho finito tutto...eravamo più di 6000...per 105 posti...io ho passato tutti i test ( cultura generale, tema, prove mediche, prove psicologiche, matematica e prove fisiche ) però nn sono stato preso perchè nn sono entrato tra i primi 105..nn era affatto facile e per qualche posto ( meno di 20 posti > ) sono stato scartato...veramente sfiga..ci speravo sul serio

            E dopo questa delusione ho deciso di lasciare Legge e ho delineato un altro mio futuro: mi sono iscritto a Scienze della Comunicazione d'Impresa ( tra Scienze politiche e Economia ) che mi permette poi di fare la specializzazione ad Economia che si chiama Menagement e controllo d'impresa o Comunicazione strategica che ti fa diventare un consulente d'impresa.
            E tra un pò inizierò a studiare anche per poi dare in futuro l'esame per Agenti Sportivi Fifa, ovvero procuratori ecc ecc...

            Insomma tutto molto semplice :seseh:..... asd..........Che la Forza sia con me !!! ;D ;D

            CREPI IL LUPO
            [img width=420 height=182]http://i51.tinypic.com/impbua.png[/img]
            ...bella come un tondo, grande come il mondo...calda di scirocco e fresca come tramontana..

            Commenta


            • #7
              Originariamente inviato da spiderman2707
              psicologia (avrei da ridire molte cose su psicologia), ecc ecc ecc.

              Altolà chivalà!
              Spiegati meglio ^__^
              Nel frattempo vi parlo di me. L'università mi ha cambiato la vita e ha reso i miei ultimi anni dannatamente più positivi. Tutto è migliorato dal tempo del liceo, sicuramente uno dei momenti più bui della mia vita, in cui ad asocialità si mescolavano indolenza e sufficienza nei risultati. Ho più ore per riposarmi ed i tempi per dare le lezioni corrispondono in modo eccellente al mio bioritmo, che ha sempre avuto difficoltà ad adattarsi a concetti tipo "Compiti per casa".
              I professori mi riconoscono per quelle che sono le mie reali ed effettive abilità, e sono estremamente affascinato da quello che studio e faccio. E' aumentata anche la mia autostima e gratificazione. Talmente tanto che ho avuto l'ardire di candidarmi a rappresentante di corso, e passare.
              Il luogo dove dare gli esami e seguire le lezioni è ad un tiro di schioppo da casa mia, e posso andare a piedi.
              I colleghi che ho incontrato sono nel peggiore dei casi delle persone sincere, nel migliore degli ottimi amici. Oltre ad aver conosciuto due preziose amicizie, ho allacciato un mare di contatti con persone decisamente più interessanti di quelle delle superiori. Ah dimenticavo, ho anche trovato l'amore della mia vita, una collega poco distante da me.

              Il mio corso è molto giovane ed ancora molto si deve fare, ma è bello vedere l'evoluzione della qualità di anno in anno. Ovviamente non ho la minima intenzione di fermarmi al triennio. Inizialmente avevo intenzione di continuare e completare il corso in qualche prestigiosa e più famosa università, tipo Padova, ma poi ho cambiato idea. Voglio far parte del cambiamento che avviene di giorno in giorno nella mia università. E poi il lavoro sembra non essere impossibile. Molti colleghi vecchi ormai lavorano.

              Vi, ehm, rigiro la palla (esperienza troppo positiva? Non mi linciate ^^')

              Psicologia-Messina

              Commenta


              • #8
                Originariamente inviato da Rorschach
                Originariamente inviato da spiderman2707
                psicologia (avrei da ridire molte cose su psicologia), ecc ecc ecc.

                Altolà chivalà!
                Spiegati meglio ^__^

                Credo sia una facoltà molto semplice e fattibile, diciamola così. Ho più conferme da più parti d'italia. Inoltre dà poco lavoro.
                "Per me".

                Commenta


                • #9
                  Originariamente inviato da spiderman2707
                  Originariamente inviato da Rorschach
                  Originariamente inviato da spiderman2707
                  psicologia (avrei da ridire molte cose su psicologia), ecc ecc ecc.

                  Altolà chivalà!
                  Spiegati meglio ^__^

                  Credo sia una facoltà molto semplice e fattibile, diciamola così. Ho più conferme da più parti d'italia. Inoltre dà poco lavoro.
                  Ti sbagli, su tutti i fronti . Noi abbiamo fuoricorso come tutti gli altri, possediamo diverse materie contenenti anche 4 libri da 500 pagine e diverse persone che l'hanno superata hanno trovato lavoro. Parliamo di scienze politiche invece, se vogliamo parlare di inutilità. In ogni caso leggete in alto per avere la mia testimonianza.

                  Commenta


                  • #10
                    Originariamente inviato da Rorschach
                    Originariamente inviato da spiderman2707
                    Originariamente inviato da Rorschach
                    Originariamente inviato da spiderman2707
                    psicologia (avrei da ridire molte cose su psicologia), ecc ecc ecc.

                    Altolà chivalà!
                    Spiegati meglio ^__^

                    Credo sia una facoltà molto semplice e fattibile, diciamola così. Ho più conferme da più parti d'italia. Inoltre dà poco lavoro.
                    Ti sbagli, su tutti i fronti . Noi abbiamo fuoricorso come tutti gli altri, possediamo diverse materie contenenti anche 4 libri da 500 pagine e diverse persone che l'hanno superata hanno trovato lavoro. Parliamo di scienze politiche invece, se vogliamo parlare di inutilità. In ogni caso leggete in alto per avere la mia testimonianza.
                    No guarda, non critico nessuna facoltà. Nè psicologia nè scienze politiche. Non è offensivo ritenere una facoltà più facile di un'altra. Inoltre non ritengo nessun corso di studi inutile, non dovresti farlo neanche tu, che sia Scienze politiche o altro.
                    Non credo di sbagliarmi su psicologia, sono abbastanza informato sulle statistiche lavorative e tre mie amiche che fanno psicologia e mi confermano tutto ciò. Posso anche aggiungere che PER CERTO conosco due miei amici che per gioco hanno partecipato ad uno scritto di psicologia (ritenuto da tutti un incubo) e hanno preso 28 e 26. Ovviamente non hanno studiato una cippa di nulla, dato che studiavano tutt'altro.
                    Inoltre la difficoltà di un esame non si misura nel numero di pagine:4 libri da 500 pagine è l'equivalente della lettura de il Signore degli Anelli, che è tutto fuorchè difficile anzi...è piacevole. Ti posso mostrare delle brochure di 18 pagine su cui sono caduti molti studenti di ingegneria.
                    Poi mi dici che diverse persone che ghanno fatto psicologia hanno trovato lavoro..................e ci mancherebbe!
                    "Per me".

                    Commenta


                    • #11
                      Ho utilizzato un termine sbagliato probabilmente. Inutilità non si presta bene al concetto che volevo esprimere, perchè fa pensare al valore del corso in se, cosa che non voglio giudicare. Volevo invece giudicare gli sbocchi lavorativi. Io credo che da questo punto di vista sia molto più criticabile scienze politiche che non un corso caratterizzante come psicologia. Che poi caratterizzante è un modo di dire, perchè le possibilità sono infinite per lo psicologo odierno. Dato che mi occupo anche di orientamento, per favore mostrami le tue statistiche lavorative. Ovviamente ti chiedo di accludere tutte le diversificazioni di psicologo, psicologo clinico, counselor, e le varie branche di psicoterapia.

                      In ogni caso, è bene farsi influenzare dalla propria esperienza di vita, ma è certamente errato generalizzare ciò che le proprie conoscenze hanno detto ad un'immensità di individui e sistemi. Posso dirti tranquillamente che non c'è NULLA di facile in un corso di psicologia, e la difficoltà generale si attesta ai livelli medi di tantissimi altri corsi. Non sono facili i libri, non sono facili i loro contenuti, non sono generosi i professori, non sono poche le materie. Il paragone con "Il signore degli anelli" proprio non regge da parte di un universitario. C'è una bella differenza tra il leggere romanzi e impegnarsi in libri di saggistica colmi di nozioni e concetti complicati. E in questo caso, più libri sono e peggio è. In psicologia non devi soltanto studiare, devi anche CAPIRE cosa stai studiando, e non è qualcosa che tutti riescono a fare. D'altronde le statistiche del mio corso lo provano. E' solo una minima parte di studenti che riesce a laurearsi per tempo (come in tutte le altre facoltà in fondo).

                      Quello che trapela dal tuo messaggio (e un pò mi innervosisce, devo essere sincero) è la considerazione (tipicamente nostrana) della psicologia come una materia facilona e quasi non scientifica. C'è la tipica immagine dello psicologo (che poi non è lo psicologo, ma lo psicoterapeuta) con il lettino (che poi non è semplicemente uno psicoterapeuta, ma uno psicanalista) che dietro di esso chiede all'individuo di raccontare la propria vita (che poi non è uno psicanalista normale, ma uno ortodosso). Insomma un vero e proprio stereotipo che racconta solo una minima parte, una delle tante possibilità della vita lavorativa dello psicologo. Una vita che si è formata studiando materie come: "Struttura e funzionamento del sistema nervoso" "Psichiatria" "Metodologia della ricerca psicologica" "Metodologia pedagogica"(matematica e statistica a gogo). Materie formate da svariati libri, e per nulla all'acqua di rose, che ben poco hanno a che vedere con le pubblicazioni di quell'idiota di psicologo Morelli.

                      Psicologia non è una materia interpretativa o di opinione. Mi chiedo sinceramente che test scritto abbiano sostenuto i tuoi amici.

                      Commenta


                      • #12
                        Originariamente inviato da Rorschach
                        Ho utilizzato un termine sbagliato probabilmente. Inutilità non si presta bene al concetto che volevo esprimere, perchè fa pensare al valore del corso in se, cosa che non voglio giudicare. Volevo invece giudicare gli sbocchi lavorativi. Io credo che da questo punto di vista sia molto più criticabile scienze politiche che non un corso caratterizzante come psicologia. Che poi caratterizzante è un modo di dire, perchè le possibilità sono infinite per lo psicologo odierno. Dato che mi occupo anche di orientamento, per favore mostrami le tue statistiche lavorative. Ovviamente ti chiedo di accludere tutte le diversificazioni di psicologo, psicologo clinico, counselor, e le varie branche di psicoterapia.

                        In ogni caso, è bene farsi influenzare dalla propria esperienza di vita, ma è certamente errato generalizzare ciò che le proprie conoscenze hanno detto ad un'immensità di individui e sistemi. Posso dirti tranquillamente che non c'è NULLA di facile in un corso di psicologia, e la difficoltà generale si attesta ai livelli medi di tantissimi altri corsi. Non sono facili i libri, non sono facili i loro contenuti, non sono generosi i professori, non sono poche le materie. Il paragone con "Il signore degli anelli" proprio non regge da parte di un universitario. C'è una bella differenza tra il leggere romanzi e impegnarsi in libri di saggistica colmi di nozioni e concetti complicati. E in questo caso, più libri sono e peggio è. In psicologia non devi soltanto studiare, devi anche CAPIRE cosa stai studiando, e non è qualcosa che tutti riescono a fare. D'altronde le statistiche del mio corso lo provano. E' solo una minima parte di studenti che riesce a laurearsi per tempo (come in tutte le altre facoltà in fondo).

                        Quello che trapela dal tuo messaggio (e un pò mi innervosisce, devo essere sincero) è la considerazione (tipicamente nostrana) della psicologia come una materia facilona e quasi non scientifica. C'è la tipica immagine dello psicologo (che poi non è lo psicologo, ma lo psicoterapeuta) con il lettino (che poi non è semplicemente uno psicoterapeuta, ma uno psicanalista) che dietro di esso chiede all'individuo di raccontare la propria vita (che poi non è uno psicanalista normale, ma uno ortodosso). Insomma un vero e proprio stereotipo che racconta solo una minima parte, una delle tante possibilità della vita lavorativa dello psicologo. Una vita che si è formata studiando materie come: "Struttura e funzionamento del sistema nervoso" "Psichiatria" "Metodologia della ricerca psicologica" "Metodologia pedagogica"(matematica e statistica a gogo). Materie formate da svariati libri, e per nulla all'acqua di rose, che ben poco hanno a che vedere con le pubblicazioni di quell'idiota di psicologo Morelli.

                        Psicologia non è una materia interpretativa o di opinione. Mi chiedo sinceramente che test scritto abbiano sostenuto i tuoi amici.
                        Ma no, non devi innervosirti per il mio post, ribadisco che non voleva essere una critica.
                        E nessuno di scienze politiche si innervosisca per il post (analogo al mio) di Roschach!
                        Il paragone col signore degli anelli è un'assurdità, dovuta al fatto che tu nel tuo post precedente citavi solamente il numero di pagine dei libri che, ripeto, non è rappresentativa della difficoltà.
                        Le statistiche a cui mi riferivo sono quelle del 2007 (maggio se non sbaglio) pubblicate su tutti i quotidiani nazionali, in cui si evinceva come psicologia (e molte altre) formavano persone che poi non andavano a fare propriamente quello per cui hanno studiato, anzi del tutto diverse. Potrei mettermi a cercare gli articoli....ma mi ci vorrebbe un po' di tempo. Ovviamente non distinguevano tra psicologo, psicologo clinico, counselor, e le varie branche di psicoterapia.
                        Inoltre in tutte le facoltà devi capire quello che studi (dillo a me), a meno che non vuoi imparare una poesia.
                        Comunque ammetto che la mia opinione non cambia, come d'altro canto non cambia quella che tu hai sull'utilità lavorativa di Scienze politiche.
                        Sono contento che quello che fai ti piaccia così tanto, traspare in maniera palese da quello che scrivi, e come lo scrivi (leggere un post senza neanche un errore è strano....). Sono pochi quelli così soddisfatti da ciò che studiano.

                        Riguardo alla tua esperienza universitaria (post precedente, che leggo soltanto ora) ...cavolo sei davvero fortunato! sembra un paradiso il tuo mondo universitario. Pensi di fare dottorati o cose simili?

                        "Per me".

                        Commenta


                        • #13
                          Originariamente inviato da spiderman2707
                          Ma no, non devi innervosirti per il mio post, ribadisco che non voleva essere una critica.
                          E nessuno di scienze politiche si innervosisca per il post (analogo al mio) di Roschach!
                          Il paragone col signore degli anelli è un'assurdità, dovuta al fatto che tu nel tuo post precedente citavi solamente il numero di pagine dei libri che, ripeto, non è rappresentativa della difficoltà.
                          Le statistiche a cui mi riferivo sono quelle del 2007 (maggio se non sbaglio) pubblicate su tutti i quotidiani nazionali, in cui si evinceva come psicologia (e molte altre) formavano persone che poi non andavano a fare propriamente quello per cui hanno studiato, anzi del tutto diverse. Potrei mettermi a cercare gli articoli....ma mi ci vorrebbe un po' di tempo. Ovviamente non distinguevano tra psicologo, psicologo clinico, counselor, e le varie branche di psicoterapia.
                          Inoltre in tutte le facoltà devi capire quello che studi (dillo a me), a meno che non vuoi imparare una poesia.
                          Comunque ammetto che la mia opinione non cambia, come d'altro canto non cambia quella che tu hai sull'utilità lavorativa di Scienze politiche.
                          Sono contento che quello che fai ti piaccia così tanto, traspare in maniera palese da quello che scrivi, e come lo scrivi (leggere un post senza neanche un errore è strano....). Sono pochi quelli così soddisfatti da ciò che studiano.

                          Riguardo alla tua esperienza universitaria (post precedente, che leggo soltanto ora) ...cavolo sei davvero fortunato! sembra un paradiso il tuo mondo universitario. Pensi di fare dottorati o cose simili?
                          Facciamo molta attenzione. Come ho chiarito poco prima, il mio discorso su scienze politiche non era tanto dovuto alla validità umana del corso, ma agli sbocchi lavorativi dello stesso, che trovo molto poco chiari rispetto a corsi caratterizzanti come come quelli di Medicina o Giurisprudenza. Di conseguenza un collega di scienze politiche ha ben pochi motivi per essere offeso dal mio messaggio. Ma lo stesso non si può dire per me... :sad:tu non ti sei limitato a criticare lo sbocco lavorativo, ma anche il corso in se e di conseguenza la mia preparazione e la validità di quello che sto facendo. So che ti sei limitato a dire che è "facile", ma per me basta e avanza!
                          Disporre delle rocce lungo una linea retta è facile. Guardare l'erba crescere è pure molto facile. Nondimeno lo è saltare sul posto.
                          Ho faticato oltremodo per giungere dove sono, e di conseguenza mi fa innervosire vedere i miei sforzi liquidati così. Quello della grandezza dei libri era uno sciocco esempio che mi era balenato in mente mentre scrivevo. Molto debole, d'accordo, ma la quantità di cose da studiare è di certo uno degli elementi necessari a capire quanto di difficile c'è in una materia, e sfido chiunque a contraddirmi. Per quanto concerne il discorso sul "capire" cosa si sta studiando... beh è un discorso molto complesso, specifico per psicologia e tutte le branche "nuove" della scienza, che forse andrebbe affrontato in maniera più esaustiva da un'altra parte. In breve però ti chiedo di immaginare questo: Pensa di studiare una materia e non dover imparare semplicemente nozioni, formule, ma concetti volatili. Pensa di doverti destreggiare tra nomenclature non universali. Nomi uguali che su due libri fanno testo a concetti differenti e concetti differenti espressi con lo stesso nome, a seconda dell'autore. Concetti simili ma di qualità differente per quanto concerne uno o più aspetti risibili ma fondamentali. E pensa poi di doverli esporre ad un altro individuo, senza fare confusione e cercando di mostrare a questa persona il tuo pensiero, anche riformulato. Un gran macello, ma ci sarebbe dell'altro. I pappagalli, se capisci quello che intendo, si estinguono da noi molto più velocemente che in facoltà come Giurisprudenza.

                          Se trovi l'articolo sul lavoro mi fai un piacere, poichè trovo molto curiosa la frase "formavano persone che poi non andavano a fare propriamente quello per cui hanno studiato, anzi del tutto diverse". Innanzi tutto vorrei capire l'idea che ti sei fatto sul tipo di formazione che crea un corso di Psicologia. Una volta chiarito ciò ti dimostrerò come moltissimi lavori beneficiano dell'esperienza di un esperto in campo psicologico.
                          La mancanza delle diversificazioni dello psicologo però mi fa sperare male sulla qualità della statistica presentata :nono:

                          Mi fa piacere che ti diverta leggere post senza neanche un errore ^___^. Io non ci faccio caso, quando parlo di qualcosa di cui sono appassionato scrivo di getto.
                          Per quanto concerne la mia esperienza universitaria, ricorda che è puramente soggettiva. Sono ben pochi quelli che considererebbero la mia università il paradiso terrestre e nel forum di corso che gestisco non mancano le lamentele giornaliere. Credo semplicemente di essere uno di quei rari casi di persona che trova nell'università (per puro caso) il tipo di vita ideale.
                          Sinceramente non ho ancora le idee ben chiare sul mio futuro. Molti miei professori, oltre al loro specifico lavoro, insegnano, e potrei seguire il loro esempio. Mi piacerebbe molto lavorare con i bambini e come tesi sto proponendo un nuovo test per diagnosticare l'autismo e l'asperger, su cui farò nuove ricerche alla fine dei cinque anni. Ho in progetto di andare in un grande centro a Londra, per schiarirmi le idee. E poi chi vivrà vedrà. Le idee sono tante, gli sbocchi pure. Ho pure in progetto di scrivere dei libri per ragazzi. Magari finirò come psicologo del lavoro a fare la selezione del personale

                          Commenta


                          • #14
                            Originariamente inviato da Rorschach
                            Parliamo di scienze politiche invece, se vogliamo parlare di inutilità.

                            Altolà chivalà!
                            lo dico io,adesso:Scienze Politiche è la mia facoltà .

                            Io credo che nessuna facoltà possa essere inutile di per sè,ma dipende da come ne vengono sfruttate la possibilità,dipende da quanta passione si mette nell'apprendere determinate cose,dalla volontà con cui si persegue l'obbiettivo...e beh,queste cose possono valere per qualsiasi genere di attività (anche non accademica) si scelga di intraprendere.

                            Volevo invece giudicare gli sbocchi lavorativi
                            Mi stupisco che uno studente di Piscologia dica questo;dato che ho sempre pensato che il mio corso di laurea(Mediazione ed Integrazione Multietnica)fosse legato alle Scienze della Formazione in generale,e sapendo che spesso mediatori culturali,psicologi,ed operatori sociali in genere si trovano a lavorare in team,quindi le possibilità lavorative potrebbero essere addirittura analoghe.
                            Sai che la "metodologia pedagogica" la si studia anche noi?

                            Mi rendo conto che Scienze Politiche può sembrare una facoltà che non definisce in maniera netta un determinato campo professionale,e che su questa base si possa ritenere che non sia una corso "caratterizzante";tuttavia all'interno ci sono parecchi diversi Curriculum più specifici che il campo lavorativo lo delinano eccome,ed in maniera precisa...prendi il mio corso per esempio:la formazione che ricevo è volta a rendermi una particolare e specifica figura,nell'ambito,certamente più vasto,dell'assistenza sociale.

                            Ok,dopo questo preciso,per evitare situazioni spinose,che NON è mia intenzione fare polemica,nè aggredire o offendere chicchesia,e spero che tu non te la prenda Rorschach:solo ho sentito il bisogno di "difendere"(lo metto fra virgolette perchè so che non era un attacco ) la mia facoltà,proprio come hai fatto tu .


                            Commenta


                            • #15
                              Originariamente inviato da spiderman2707

                              Ma no, non devi innervosirti per il mio post, ribadisco che non voleva essere una critica.
                              E nessuno di scienze politiche si innervosisca per il post (analogo al mio) di Roschach!
                              Caro R.
                              Questo è esattamente il momento e la situazione giusta per dirti:
                              "Te l'avevo detto io!"


                              @Dira, quanti esami ti mancano?
                              "Per me".

                              Commenta

                              In esecuzione...
                              X