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  • Originariamente inviato da David.Bowman
    Originariamente inviato da lt.aldo.raine.89
    Sherlock Jr (La palla n° 13) di Buster Keaton

    Film avantissimo, ci mette un attimo ad ingranare, ma dopo diventa un susseguirsi di trovate narrative e registiche tipiche di film che saranno fatti 10,20 o 50 anni dopo. C'è una sequenza d'inseguimento con un montaggio straordinario, perfino la colonna sonora non pare il classico sottofondo dei film muti, ma qualcosa di molto più ricercato che si sposa perfettamente con le immagini. Da sottolineare l'aspetto metacinematografico e onirico sicuramente in grado di stupire ancora oggi.

    Voto: 8 con l'occhio di oggi, cercando di contestualizzarlo potrebbe essere un 9,5 o un 10.
    secondo me questo è il capolavoro di Buster Keaton regista, il suo film più geniale, innovativo e che maggiormente ha influenzato molto cinema a venire :sisisi:
    E' 60 anni in anticipo sul pur bellissimo "La rosa purpurea del Cairo" e praticamente offre una serie di trovate di comicità slapstick che, come dite voi, sono state strausate in una serie di film successivi. Per me è un 10 pieno, è proprio geniale nel suo anticipare i tempi. Tutta la lunga sequenza in motocicletta è oltretutto girata da dio.

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    • Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggio
      dai, sii obiettivo

      in Magnolia ci sono diverse cose "furbette" asd

      senza nulla togliere al film che, come ho già detto, è ottimo anche se non vale l'ispiratore originale
      Magnolia è uno dei migliori film degli anni ’90, imho. Fondato sull’ impianto altmaniano di America oggi, si distingue da quest’ultimo principalmente per lo stile unico con il quale P.T. Anderson costruisce le inquadratura e i piani sequenze e per come fa uso, anche in questo campo, coralmente della musica. Altman, con il suo stile fermo e asciutto, non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena efficaciemente questo vortice di esperienze, mentre Anderson, alzando la voce attraverso la sua regia originale e geniale, fa sì che il suo affresco di personaggi esploda in una manifestazione di dolore che è plateale e dirompente, a differenza di quella più trattenuta di Altman. Il finale, invece, è evocativo e simbolico, a mio parere una trovata veramente azzeccata. Insomma, Magnolia non esisterebbe senza America oggi, ma riesce nell’impresa di non risultarne una fotocopia, bensì una straordinaria evoluzione e rielaborazione.

      Poi, che sia furbetto in certi passaggi è vero, ma la forza dirompente e la maestria tecnica con la quale viene messo in scena lo rende, a mio modo di vedere, addirittura superiore in quanto a potenza cinematografica rispetto all’ottimo film di Altman. Del quale, tra i vari e riusciti affreschi della società americana che ha messo in scena, gli preferirò sempre Nashville, che è un capolavoro cristallino e concettualmente il più importante film americano dei 70s.
      La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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      • Sommerso di lavoro, non ho avuto più tempo per intervenire.

        Dico la mia su un paio di questioni.

        Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggio
        dai, sii obiettivo

        in Magnolia ci sono diverse cose "furbette" asd

        senza nulla togliere al film che, come ho già detto, è ottimo anche se non vale l'ispiratore originale
        Magnolia è uno dei migliori film degli anni ’90, imho. Fondato sull’ impianto altmaniano di America oggi, si distingue da quest’ultimo principalmente per lo stile unico con il quale P.T. Anderson costruisce le inquadrature e i piani sequenze e per come fa uso, anche in questo campo, coralmente della musica. Altman, con il suo stile fermo e asciutto, non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena efficaciemente questo vortice di esperienze, mentre Anderson, alzando la voce attraverso la sua regia originale e geniale, fa sì che il suo affresco di personaggi esploda in una manifestazione di dolore che è plateale e dirompente, a differenza di quella più trattenuta di Altman. Il finale, invece, è evocativo e simbolico, a mio parere una trovata veramente azzeccata. Insomma, Magnolia non esisterebbe senza America oggi, ma riesce nell’impresa di non risultarne una fotocopia, bensì una straordinaria evoluzione e rielaborazione.

        Poi, che sia furbetto in certi passaggi è vero, ma la forza dirompente e la maestria tecnica con la quale viene messo in scena lo rende, a mio modo di vedere, addirittura superiore in quanto a potenza cinematografica rispetto all’ottimo film di Altman. Del quale, tra i vari e riusciti affreschi della società americana che ha messo in scena, gli preferirò sempre Nashville, che è un capolavoro cristallino e concettualmente il più importante film americano dei 70s.

        Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
        Andreij Rubliov, di Andreij Tarkovskij

        La storia del pittore russo Andreij Rubliov raccontata in alcuni quadri di un affresco splendido. Vediamo il protagonista perdere progressivamente la fede nei confronti del suo operato e nei confronti degli uomini, che in nome del potere o di Dio compiono le più immani violenze. Il pittore riacquisterà il suo senso di vita nel finale, quando vedrà come gli sforzi di un ragazzo per costruire una campana non sono vani, perché danno gioia alla gente.

        Un grande film di Tarkovskij, a mio parere ben superiore a Solaris, e un bel capolavoro del cinema.

        @David, non capisco perché cercare in Mann qualcosa che non fa parte della sua caratteristica di regista. Quel "finale all'americana" va benissimo così, ed è perfetto nella poetica del film. Mann è americano ed è spettacolare, inutile pretendere qualcosa di diverso.

        @Eric, ecco, non me ne volere, ma un finale così avrebbe fatto schifo asd Nel film le scelte dei personaggi portano alle inevitabili conseguenze, ed era inevitabile che morisse De Niro, perché De Niro è il braccato e Pacino il cacciatore implacabile, disposto a sacrificare tutto per arrivare al suo obiettivo.

        Non che voglia difendere il film a tutti i costi (che ha delle lungaggini, e il personaggio della Portman è gestito molto male), visto che considero Insider decisamente superiore, ma quando leggo certi commenti, sono contento che il regista sia Mann, e non voi
        Andrei Rublev è il film più grande di Tarkovskij, non ho nessun dubbio a riguardo, però non lo trovo così tanto superiore a Solaris, il quale è sicuramento meno platealmente grande, nonostante il primo sia una delle vette più alte mai raggiunte nella Settima Arte, una riflessione sul ruolo e sull’opera dell’artista contestualizzata in un affresco storico del Medioevo russo che è tanto storico quanto moderno, nel suo significato, che è eccezionale. Comunque Solaris lo trovo altrettanto profondo ed evocativo. Certo, il finale, con la carrellata a colori delle opere di Andrei, dopo la messinscena in bianco e nero, è unicamente straordinario: muore l’artista ma il colore e l’immortalità della sua Arte, quelli no.
        Sicuramente i due film più grandi di Tarkovskij, gli altri gli stanno ben dietro, quelli sì.

        Heat è un altro dei migliori film degli anni ’90, un poliziesco che riesce a caratterizzare i personaggi come nessun altro, e il finale è perfetto. Sicuramente il miglior film di Mann e uno dei polizieschi migliori, insieme all’originale e altrettanto grande Il braccio violento della legge.

        Butto un po’ di carne al fuoco con gli unici due film che sono riuscito a vedere nelle ultime due settimane.

        Scarface di Brian De Palma:

        Rivisto con occhio più critico, rappresenta l’unico esempio nella storia del Cinema dove trovo giustificata e funzionale la titanica e strabordante prolissità della narrazione, espressione migliore per accompagnare una delle interpretazioni più estreme e vulcaniche che si siano mai viste, di un Al Pacino imbarazzantemente immenso nel caratterizzare le gesta, gli slang, le movenze e la passionale parabola di ascesa e discesa del criminale più carismatico che, personalmente, si sia mai visto sullo schermo. Dopo i primi due Padrino, il più grande e puro gangster-movie. Nonché miglior remake mai realizzato.

        La passione di Giovanna d’Arco di Carl Theodor Dreyer

        Oggettivamente si tratta di uno dei film più importanti per la prima storia del Cinema, collante risolutivo europeo tra la plasticità e l’antinaturalismo dell’espressionismo muto tedesco e la fascinosa prospettiva d’introspezione del muto francese, nonché massima espressione dello studio del primo piano e delle possibilità espressive dello sguardo umano. Però, se devo dire la mia, dopo la visione ho trovato una complessiva scarsa partecipazione emotiva, mancanza causata proprio dalla costante presenza dei primi piani di Dreyer, che alla lunga fanno sì che gli sguardi allucinati, struggenti e disperati della Falconetti perdano di profondità e palpabile enfasi, nonostante un finale eccezionale e un uso semplice ma efficace di simbolismi. Certo, un’opera seminale, vetta del cinema di Dreyer, ma il suo più grande pregio è paradossalmente anche il suo più profondo difetto; per esempio, mi ha emozionato maggiormente il solo scambio di sguardi nel finale di Luci della città, che quasi un’ora e venti di sguardi della Falconetti, e per questo non riesco ad andare oltre ad un’oggettiva ammirazione per quest’opera, che si fonda proprio sull’esternazione emotiva, visto che nelle intenzioni di Dreyer il contesto storico è volutamente nascosto da quest’ultima.
        La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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        • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
          Scarface di Brian De Palma:

          Rivisto con occhio più critico, rappresenta l’unico esempio nella storia del Cinema dove trovo giustificata e funzionale la titanica e strabordante prolissità della narrazione, espressione migliore per accompagnare una delle interpretazioni più estreme e vulcaniche che si siano mai viste, di un Al Pacino imbarazzantemente immenso nel caratterizzare le gesta, gli slang, le movenze e la passionale parabola di ascesa e discesa del criminale più carismatico che, personalmente, si sia mai visto sullo schermo. Dopo i primi due Padrino, il più grande e puro gangster-movie. Nonché miglior remake mai realizzato.
          Secondo me è tra i migliori remake mai realizzati perché, dovendo raccontare la stessa storia del film del '32, decide di calcare la mano su un aspetto poco presente in Hawks, cioè la dilatazione dei tempi per rendere più "epica" la storia di ascesa e caduta. Ed è la carta vincente: non cerchi un rifacimento fotocopia, ma valuti nuove strade. Sono due grandissimi film, darei ad entrambi lo stesso voto, per motivi diversi però.

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          • per carità scarface è bellissimo ma di de palma su questo genere preferisco carlito's way,che lascia dentro molto di più...:seseh:

            "Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."

            "Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.


            ~FREE BIRD~

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            • Green hornet
              voto 8 e mezzo
              Molto carino! Divertente e con scene d'azione che tolgono il fiato

              http://www.youtube.com/watch?v=II_g4_LSSRA  *Altair*Lance saranno scosse, scudi frantumati. Un giorno di spade un giorno rosso prima che sorga il sole. Cavalcate ora, cavalcate per la rovina e per la fine del mondo! Morte! Morte! Morte! ( SDA)

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              • Originariamente inviato da Variabile Ind.
                per carità scarface è bellissimo ma di de palma su questo genere preferisco carlito's way,che lascia dentro molto di più...:seseh:
                Sono d'accordo,ho preferito anche io Carlito's Way,anche se sono entrambi grandi film.

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                • Stage Beauty

                  bellissimo!! adoro questo film.. bella storia, belle musiche, i 2 protagonisti bravissimi..
                  "Nessuna storia vive senza qualcuno che vuole sentirla.. Le storie che amiamo di più vivono in noi per sempre. Quindi sia che tornerete con le pagine o attraverso il grande schermo, Hogwarts sarà sempre lì per accogliervi a casa" - J.K.Rowling ♥

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                  • Lebanon di Samuel Maoz

                    Triste, crudele, spietato, un claustrofobico racconto della guerra visto dall'interno di un carro armato, qui non ci sono soldati cazzuti che sfidano la sorte, ma solo uomini spaventati di fronte alla mostruosità della guerra.
                    Sappiamo la colossale sciocchezza che abbiamo appena fatta, conosciamo bene tutte le innumerevoli assurdità commesse in migliaia di anni e finché sapremo di averle commesse e ci sforzeremo di saperlo, un giorno o l'altro la smetteremo di accendere i nostri fetenti roghi e di saltarci sopra. Ad ogni generazione, raccogliamo un numero sempre maggiore di gente che si ricorda.

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                    • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                      Magnolia è uno dei migliori film degli anni ’90, imho. Fondato sull’ impianto altmaniano di America oggi, si distingue da quest’ultimo principalmente per lo stile unico con il quale P.T. Anderson costruisce le inquadrature e i piani sequenze e per come fa uso, anche in questo campo, coralmente della musica. Altman, con il suo stile fermo e asciutto, non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena efficaciemente questo vortice di esperienze, mentre Anderson, alzando la voce attraverso la sua regia originale e geniale, fa sì che il suo affresco di personaggi esploda in una manifestazione di dolore che è plateale e dirompente, a differenza di quella più trattenuta di Altman. Il finale, invece, è evocativo e simbolico, a mio parere una trovata veramente azzeccata. Insomma, Magnolia non esisterebbe senza America oggi, ma riesce nell’impresa di non risultarne una fotocopia, bensì una straordinaria evoluzione e rielaborazione.
                      beh, dopotutto, sempre di Anderson, un altro film in cui ho notato delle reminiscenze evidenti di Altman è Boogie Nights...
                      fedele seguace del team Apatow

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                      • Dov'è maddux??? grande notizia per lui!

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                        • Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
                          Dov'è maddux??? grande notizia per lui!

                          http://www.maurodonzelli.com/?p=1002
                          mica solo per lui... i nomi in causa mi piacciono un casino!
                          Pitt e Sorkin... wow!
                          fedele seguace del team Apatow

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                          • Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
                            Dov'è maddux??? grande notizia per lui!

                            http://www.maurodonzelli.com/?p=1002
                            Baseball scritto da Aaron Sorkin? Fosse stato una serie TV avrei sbavato di più, ma già così sono piuttosto interessato.

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                            • DAREDEVIL
                              Le capacità per un buon cinecomic c'erano, ma è solo un pasticciaccio di buone intenzioni ma pessimi risultati. Sceneggiatura scandalosa, Affleck pensavo peggio, ma non è comunque sufficente la sua prova.
                              Originariamente inviato da vale9001
                              [FONT=Verdana]Ma poi parliamo tanto gli italiani gli italiani come se noi fossimo spagnoli. Qual'è l'ultimo film di Bellocchio che avete visto al cinema? O lo avete mai visto un film di bellocchio al cinema? Io no. Perché poi a dire come dovrebbero spendere i loro soldi e il loro tempo gli altri siam tutti bravi.
                              Il mio album su Flickr: http://www.flickr.com/photos/65135540@N04/
                              Il mio blog: http://thepiggyinthemiddle.wordpress.com/

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                              • qualche breve risposta al buon Dwight

                                Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                                Magnolia è uno dei migliori film degli anni ’90, imho. Fondato sull’ impianto altmaniano di America oggi, si distingue da quest’ultimo principalmente per lo stile unico con il quale P.T. Anderson costruisce le inquadrature e i piani sequenze e per come fa uso, anche in questo campo, coralmente della musica. Altman, con il suo stile fermo e asciutto, non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena efficaciemente questo vortice di esperienze, mentre Anderson, alzando la voce attraverso la sua regia originale e geniale, fa sì che il suo affresco di personaggi esploda in una manifestazione di dolore che è plateale e dirompente, a differenza di quella più trattenuta di Altman. Il finale, invece, è evocativo e simbolico, a mio parere una trovata veramente azzeccata. Insomma, Magnolia non esisterebbe senza America oggi, ma riesce nell’impresa di non risultarne una fotocopia, bensì una straordinaria evoluzione e rielaborazione.
                                tutto vero e condivisibile, come ho già detto apprezzo molto Magnolia solo che lo reputo inferiore al film di Altman, che mi piace di più proprio per la maggiore compostezza che lo rende più classico (a parte il discorso sull'originalità). La cosa che più apprezzo in Magnolia è il montaggio, dal ritmo frenetico, che rende certi passaggi straordinari, ed anche alcune trovate registiche di grande talento visionario come la famosa canzone corale che, a metà film, unisce idealmente i vari personaggi. Il finale biblico-catartico, di indubbio impatto evocativo, non mi ha convinto al 100%, specialmente per quella pistola che cade giù dal cielo (reale o immaginata che sia)

                                A mio avviso il miglior film di P.T. Anderson è Boogie Nights: splendida ricostruzione in chiave nostalgica, ma di fertile vitalità creativa, degli anni '70 attraverso la faccia "sporca" e trasgressiva dell'altra Hollywood, quella dell'industria del porno che divenne business su vasta scala proprio in quel periodo. Ho particolarmente gradito i toni di questo film: partecipi ma leggeri, con una sottile ironia di fondo che rifugge ogni tentazione di patetico giudizio morale.

                                E sul fatto che Nashville sia superiore a tutti gli altri film altmaniani non ci piove

                                Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                                Scarface di Brian De Palma:

                                Rivisto con occhio più critico, rappresenta l’unico esempio nella storia del Cinema dove trovo giustificata e funzionale la titanica e strabordante prolissità della narrazione, espressione migliore per accompagnare una delle interpretazioni più estreme e vulcaniche che si siano mai viste, di un Al Pacino imbarazzantemente immenso nel caratterizzare le gesta, gli slang, le movenze e la passionale parabola di ascesa e discesa del criminale più carismatico che, personalmente, si sia mai visto sullo schermo. Dopo i primi due Padrino, il più grande e puro gangster-movie. Nonché miglior remake mai realizzato.
                                tutto vero: film straordinario, smodato, ridondante ma totalmente sotto il controllo del regista che sa trasformare brillantemente gli eccessi in momenti di teatrale tragicità barocca, anche grazie alla straordinaria performance di Al Pacino che offre un'interpretazione tanto istrionica quanto sfaccettata, una delle migliori della sua carriera. La pellicola è un'ininterrotta sequenza di scene culto, tutte entrate nell'immaginario collettivo del gangster movie. Ma la migliore in assoluto è quella nel ristorante, poi imitata, ben più rozzamente, da Tomas Milian in un film di Umberto Lenzi asd

                                sul miglior remake in assoluto non saprei, Scarface è tra i migliori ma anche il Nosferatu di Herzog non scherza
                                "E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"


                                Votazione Registi: link

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