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Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggiodai, sii obiettivo
in Magnolia ci sono diverse cose "furbette" asd
senza nulla togliere al film che, come ho già detto, è ottimo anche se non vale l'ispiratore originale
Poi, che sia furbetto in certi passaggi è vero, ma la forza dirompente e la maestria tecnica con la quale viene messo in scena lo rende, a mio modo di vedere, addirittura superiore in quanto a potenza cinematografica rispetto all’ottimo film di Altman. Del quale, tra i vari e riusciti affreschi della società americana che ha messo in scena, gli preferirò sempre Nashville, che è un capolavoro cristallino e concettualmente il più importante film americano dei 70s.La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.
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Sommerso di lavoro, non ho avuto più tempo per intervenire.
Dico la mia su un paio di questioni.
Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggiodai, sii obiettivo
in Magnolia ci sono diverse cose "furbette" asd
senza nulla togliere al film che, come ho già detto, è ottimo anche se non vale l'ispiratore originale
Poi, che sia furbetto in certi passaggi è vero, ma la forza dirompente e la maestria tecnica con la quale viene messo in scena lo rende, a mio modo di vedere, addirittura superiore in quanto a potenza cinematografica rispetto all’ottimo film di Altman. Del quale, tra i vari e riusciti affreschi della società americana che ha messo in scena, gli preferirò sempre Nashville, che è un capolavoro cristallino e concettualmente il più importante film americano dei 70s.
Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggioAndreij Rubliov, di Andreij Tarkovskij
La storia del pittore russo Andreij Rubliov raccontata in alcuni quadri di un affresco splendido. Vediamo il protagonista perdere progressivamente la fede nei confronti del suo operato e nei confronti degli uomini, che in nome del potere o di Dio compiono le più immani violenze. Il pittore riacquisterà il suo senso di vita nel finale, quando vedrà come gli sforzi di un ragazzo per costruire una campana non sono vani, perché danno gioia alla gente.
Un grande film di Tarkovskij, a mio parere ben superiore a Solaris, e un bel capolavoro del cinema.
@David, non capisco perché cercare in Mann qualcosa che non fa parte della sua caratteristica di regista. Quel "finale all'americana" va benissimo così, ed è perfetto nella poetica del film. Mann è americano ed è spettacolare, inutile pretendere qualcosa di diverso.
@Eric, ecco, non me ne volere, ma un finale così avrebbe fatto schifo asd Nel film le scelte dei personaggi portano alle inevitabili conseguenze, ed era inevitabile che morisse De Niro, perché De Niro è il braccato e Pacino il cacciatore implacabile, disposto a sacrificare tutto per arrivare al suo obiettivo.
Non che voglia difendere il film a tutti i costi (che ha delle lungaggini, e il personaggio della Portman è gestito molto male), visto che considero Insider decisamente superiore, ma quando leggo certi commenti, sono contento che il regista sia Mann, e non voi
Sicuramente i due film più grandi di Tarkovskij, gli altri gli stanno ben dietro, quelli sì.
Heat è un altro dei migliori film degli anni ’90, un poliziesco che riesce a caratterizzare i personaggi come nessun altro, e il finale è perfetto. Sicuramente il miglior film di Mann e uno dei polizieschi migliori, insieme all’originale e altrettanto grande Il braccio violento della legge.
Butto un po’ di carne al fuoco con gli unici due film che sono riuscito a vedere nelle ultime due settimane.
Scarface di Brian De Palma:
Rivisto con occhio più critico, rappresenta l’unico esempio nella storia del Cinema dove trovo giustificata e funzionale la titanica e strabordante prolissità della narrazione, espressione migliore per accompagnare una delle interpretazioni più estreme e vulcaniche che si siano mai viste, di un Al Pacino imbarazzantemente immenso nel caratterizzare le gesta, gli slang, le movenze e la passionale parabola di ascesa e discesa del criminale più carismatico che, personalmente, si sia mai visto sullo schermo. Dopo i primi due Padrino, il più grande e puro gangster-movie. Nonché miglior remake mai realizzato.
La passione di Giovanna d’Arco di Carl Theodor Dreyer
Oggettivamente si tratta di uno dei film più importanti per la prima storia del Cinema, collante risolutivo europeo tra la plasticità e l’antinaturalismo dell’espressionismo muto tedesco e la fascinosa prospettiva d’introspezione del muto francese, nonché massima espressione dello studio del primo piano e delle possibilità espressive dello sguardo umano. Però, se devo dire la mia, dopo la visione ho trovato una complessiva scarsa partecipazione emotiva, mancanza causata proprio dalla costante presenza dei primi piani di Dreyer, che alla lunga fanno sì che gli sguardi allucinati, struggenti e disperati della Falconetti perdano di profondità e palpabile enfasi, nonostante un finale eccezionale e un uso semplice ma efficace di simbolismi. Certo, un’opera seminale, vetta del cinema di Dreyer, ma il suo più grande pregio è paradossalmente anche il suo più profondo difetto; per esempio, mi ha emozionato maggiormente il solo scambio di sguardi nel finale di Luci della città, che quasi un’ora e venti di sguardi della Falconetti, e per questo non riesco ad andare oltre ad un’oggettiva ammirazione per quest’opera, che si fonda proprio sull’esternazione emotiva, visto che nelle intenzioni di Dreyer il contesto storico è volutamente nascosto da quest’ultima.La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.
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Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggioScarface di Brian De Palma:
Rivisto con occhio più critico, rappresenta l’unico esempio nella storia del Cinema dove trovo giustificata e funzionale la titanica e strabordante prolissità della narrazione, espressione migliore per accompagnare una delle interpretazioni più estreme e vulcaniche che si siano mai viste, di un Al Pacino imbarazzantemente immenso nel caratterizzare le gesta, gli slang, le movenze e la passionale parabola di ascesa e discesa del criminale più carismatico che, personalmente, si sia mai visto sullo schermo. Dopo i primi due Padrino, il più grande e puro gangster-movie. Nonché miglior remake mai realizzato.
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per carità scarface è bellissimo ma di de palma su questo genere preferisco carlito's way,che lascia dentro molto di più...:seseh:
"Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."
"Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.
~FREE BIRD~
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Green hornet
voto 8 e mezzo
Molto carino! Divertente e con scene d'azione che tolgono il fiato
http://www.youtube.com/watch?v=II_g4_LSSRA *Altair*Lance saranno scosse, scudi frantumati. Un giorno di spade un giorno rosso prima che sorga il sole. Cavalcate ora, cavalcate per la rovina e per la fine del mondo! Morte! Morte! Morte! ( SDA)
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Stage Beauty
bellissimo!! adoro questo film.. bella storia, belle musiche, i 2 protagonisti bravissimi.."Nessuna storia vive senza qualcuno che vuole sentirla.. Le storie che amiamo di più vivono in noi per sempre. Quindi sia che tornerete con le pagine o attraverso il grande schermo, Hogwarts sarà sempre lì per accogliervi a casa" - J.K.Rowling ♥
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Lebanon di Samuel Maoz
Triste, crudele, spietato, un claustrofobico racconto della guerra visto dall'interno di un carro armato, qui non ci sono soldati cazzuti che sfidano la sorte, ma solo uomini spaventati di fronte alla mostruosità della guerra.Sappiamo la colossale sciocchezza che abbiamo appena fatta, conosciamo bene tutte le innumerevoli assurdità commesse in migliaia di anni e finché sapremo di averle commesse e ci sforzeremo di saperlo, un giorno o l'altro la smetteremo di accendere i nostri fetenti roghi e di saltarci sopra. Ad ogni generazione, raccogliamo un numero sempre maggiore di gente che si ricorda.
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Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggioMagnolia è uno dei migliori film degli anni ’90, imho. Fondato sull’ impianto altmaniano di America oggi, si distingue da quest’ultimo principalmente per lo stile unico con il quale P.T. Anderson costruisce le inquadrature e i piani sequenze e per come fa uso, anche in questo campo, coralmente della musica. Altman, con il suo stile fermo e asciutto, non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena efficaciemente questo vortice di esperienze, mentre Anderson, alzando la voce attraverso la sua regia originale e geniale, fa sì che il suo affresco di personaggi esploda in una manifestazione di dolore che è plateale e dirompente, a differenza di quella più trattenuta di Altman. Il finale, invece, è evocativo e simbolico, a mio parere una trovata veramente azzeccata. Insomma, Magnolia non esisterebbe senza America oggi, ma riesce nell’impresa di non risultarne una fotocopia, bensì una straordinaria evoluzione e rielaborazione.fedele seguace del team Apatow
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Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
Pitt e Sorkin... wow!fedele seguace del team Apatow
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Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
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DAREDEVIL
Le capacità per un buon cinecomic c'erano, ma è solo un pasticciaccio di buone intenzioni ma pessimi risultati. Sceneggiatura scandalosa, Affleck pensavo peggio, ma non è comunque sufficente la sua prova.
Originariamente inviato da vale9001[FONT=Verdana]Ma poi parliamo tanto gli italiani gli italiani come se noi fossimo spagnoli. Qual'è l'ultimo film di Bellocchio che avete visto al cinema? O lo avete mai visto un film di bellocchio al cinema? Io no. Perché poi a dire come dovrebbero spendere i loro soldi e il loro tempo gli altri siam tutti bravi.
Il mio blog: http://thepiggyinthemiddle.wordpress.com/
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qualche breve risposta al buon Dwight
Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggioMagnolia è uno dei migliori film degli anni ’90, imho. Fondato sull’ impianto altmaniano di America oggi, si distingue da quest’ultimo principalmente per lo stile unico con il quale P.T. Anderson costruisce le inquadrature e i piani sequenze e per come fa uso, anche in questo campo, coralmente della musica. Altman, con il suo stile fermo e asciutto, non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena efficaciemente questo vortice di esperienze, mentre Anderson, alzando la voce attraverso la sua regia originale e geniale, fa sì che il suo affresco di personaggi esploda in una manifestazione di dolore che è plateale e dirompente, a differenza di quella più trattenuta di Altman. Il finale, invece, è evocativo e simbolico, a mio parere una trovata veramente azzeccata. Insomma, Magnolia non esisterebbe senza America oggi, ma riesce nell’impresa di non risultarne una fotocopia, bensì una straordinaria evoluzione e rielaborazione.
A mio avviso il miglior film di P.T. Anderson è Boogie Nights: splendida ricostruzione in chiave nostalgica, ma di fertile vitalità creativa, degli anni '70 attraverso la faccia "sporca" e trasgressiva dell'altra Hollywood, quella dell'industria del porno che divenne business su vasta scala proprio in quel periodo. Ho particolarmente gradito i toni di questo film: partecipi ma leggeri, con una sottile ironia di fondo che rifugge ogni tentazione di patetico giudizio morale.
E sul fatto che Nashville sia superiore a tutti gli altri film altmaniani non ci piove
Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggioScarface di Brian De Palma:
Rivisto con occhio più critico, rappresenta l’unico esempio nella storia del Cinema dove trovo giustificata e funzionale la titanica e strabordante prolissità della narrazione, espressione migliore per accompagnare una delle interpretazioni più estreme e vulcaniche che si siano mai viste, di un Al Pacino imbarazzantemente immenso nel caratterizzare le gesta, gli slang, le movenze e la passionale parabola di ascesa e discesa del criminale più carismatico che, personalmente, si sia mai visto sullo schermo. Dopo i primi due Padrino, il più grande e puro gangster-movie. Nonché miglior remake mai realizzato.
sul miglior remake in assoluto non saprei, Scarface è tra i migliori ma anche il Nosferatu di Herzog non scherza"E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"
Votazione Registi: link
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