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  • Originariamente inviato da tanco Visualizza il messaggio
    Cloverfield

    brutto,brutto è parecchio furbo.
    esagerato!!
    va a gusti ma i film brutti brutti sono altri(tipo dragonball evolution)
    a me era piaciuto!

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    • Originariamente inviato da ericrap Visualizza il messaggio

      Messaggio di servizio: ma dove capperi stanno le emoticon? Adesso che iniziavo a usarle....
      Per le emoticon basta cliccare su "Modalità avanzata" (vicino alla funzione "Invia risposta rapida", sotto il box di risposta).

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      • Deo gratias, è piovuta una Mela dal Cielo... :-*
        "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

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        • Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
          Certo certo...mi rivolgevo a lui perchè è l'unico (oltre a me), per cui la dicitura "scritto da Aaron Sorkin" conta più di "Diretto da David Fincher" asd
          ah ecco, hai fatto bene a precisare, perchè qui non ci troviamo asd asd

          Originariamente inviato da tanco Visualizza il messaggio
          Cloverfield

          brutto,brutto è parecchio furbo.
          :contrariatoo::contrariatoo::contrariatoo::contrar iatoo::contrariatoo:
          fedele seguace del team Apatow

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          • Originariamente inviato da ericrap Visualizza il messaggio
            P.s.: pistole dal cielo...... beh che c'è, credi alle 'bibliche rane'... e non credi ai miracoli?!?
            naaaaa, non credo ne agli uni nè alle altre asd

            però trovo che la trovate delle "bibliche rane" sia molto bella ed efficace, mentre quella della pistola proprio non mi è andata giù ^-^ :uhhm:

            per vedere le emoticon devi andare nella modalità di Modifica avanzata
            "E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"


            Votazione Registi: link

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            • Originariamente inviato da David.Bowman
              naaaaa, non credo ne agli uni nè alle altre asd

              però trovo che la trovate delle "bibliche rane" sia molto bella ed efficace, mentre quella della pistola proprio non mi è andata giù ^-^ :uhhm:

              per vedere le emoticon devi andare nella modalità di Modifica avanzata
              Grazie David, aveva già ‘provveduto’ Mela

              Sulla trovata della pistola… hai letto l’edit che ho aggiunto a quel post? Voglio dire, non ti fermare all’ironia eccentrica con cui è resa la scena, quella pistola è la ‘ciliegina sulla torta’ di un discorso che è fondamentale nel film fin dal suo prologo…
              E a quel punto – alla fine del film – quel momento inaspettato lo devi accettare nella sua ‘stranezza’ così come improvvisamente (senza spiegazione… perché spiegazione non c’è) si presenta, ‘piovuto/donato’ dal C/cielo… … e ‘a buon intenditor’…

              In generale tutto il finale del film di Anderson è aperto alla Speranza (diciamo che la ‘magnolia’… sboccia) e dopo la tempesta torna un po’ di sereno… ma nel quadro complessivo il tutto è coerente, in quell’ottica ‘spiritual’ non potrebbe essere che così (cf san Paolo: ‘dove ha abbondato il Peccato [con tutti i suoi effetti deleteri sulla vita delle persone], ha sovrabbondato la Grazia’ [Rm 5, 20])

              E comunque la positiva catarsi collettiva arriva per tutti durante… una biblica ‘piaga’, ossia l’apertura spirituale all’ottimismo (infine suggerita allo spettatore [che non si ferma all''America...oggi', ma si apre al 'domani' ;D]) è comunque mostrata da Anderson come destinata a passare per le forche caudine della ‘ranocchiesca’ Giustizia: il ‘sollievo’ vien dopo un ‘dies irae’, l’autore non ci gira (‘meteorologicamente’) attorno; perché è… vero, in ottica metafisica c’è anche quel ‘punto di non ritorno’, un giusto/sospirato/temuto 'redde rationem' che prima o poi infine sarà definitivo per tutti (come per il defunto padre di Cruise)…

              E poi aggiungerei anche che l’epilogo ‘catartico’, per quanti effetti positivi possa avere (e per quanto possa non piacere… a chi preferisce il pessimismo 'orizzontale' di Altman…), non implica che la vita di quelle ‘anime in pena’ sarà poi tutta ‘rose e fiori’; c’è un momento di Redenzione che gratuitamente tocca tutti - anche quelli verso i quali l’umano sentire sarebbe moralmente più critico (ma PTA non si accattiva ‘furbescamente’ le simpatie dei ‘giustizialisti’) - ma poi si dovrà ricominciare e certo guardando gli ultimi fotogrammi… non è certo scontato un ‘…e vissero per sempre felici e contenti’ (buonista)...

              .............

              'Il maggiore [Altman] servirà il minore [Anderson]' (Rm 9, 12) :biggrin:
              "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

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              • Radio America di Robert Altman

                Analogamente a "America oggi" e a "Nashville" in questo film si nota l'assenza di un vero protagonista, ma tutti i personaggi hanno pari importanza. Ultimo film di Altman, racconta l'ultimo show di un programma radiofonico che va in onda da tanti anni, sempre con la stessa formula, sempre con le stesse persone e sempre con lo stesso pubblico affezionato. Un film in cui vengono alternate le immagini dell'ultimo spettacolo e i dialoghi tra i diversi personaggi, che ricordano con divertimento e nostalgia gli anni passati in radio. Come in "Nashville" la musica diventa un elemento fondamentale del film. Un film che si svolge praticamente tutto nello stesso posto, ma che nonostante questo non diventa mai monotono, noioso o ripetitivo. Sebbene sia assente un vero personaggio principale, una menzione particolare se la merita ovviamente la grande Meryl Streep. L'ottantunenne Robert Altman esce di scena con la solita, impeccabile classe.
                Welles non sarebbe Welles, se tutti potessero essere Welles

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                • bellissimo Radio america :sisisi:

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                  • Originariamente inviato da ericrap
                    E poi aggiungerei anche che l’epilogo ‘catartico’, per quanti effetti positivi possa avere (e per quanto possa non piacere… a chi preferisce il pessimismo 'orizzontale' di Altman…), non implica che la vita di quelle ‘anime in pena’ sarà poi tutta ‘rose e fiori’; c’è un momento di Redenzione che gratuitamente tocca tutti - anche quelli verso i quali l’umano sentire sarebbe moralmente più critico (ma PTA non si accattiva ‘furbescamente’ le simpatie dei ‘giustizialisti’) - ma poi si dovrà ricominciare e certo guardando gli ultimi fotogrammi… non è certo scontato un ‘…e vissero per sempre felici e contenti’ (buonista)...
                    ovviamente non si tratta di "buonismo" in senso lato e fastidioso, c'è una certa apertura alla speranza ma niente che superi i miei livelli di guardia. Anche il discorso della pistola (che a me non piace) è una cosa puramente soggettiva, non sarà certo quella a determinare un orientamento complessivo sulla pellicola.

                    E' proprio un discorso generale che mi fa parlare di "furbizia": trovo che America oggi sia ben più sincero, e non certo perchè finisce male o è più radicale nel suo pessimismo, ma perchè i suoi personaggi sono più sinceri e genuini. In Magnolia tutto appare più patinato, più costruito, più artificioso, insomma più "teatrale" proprio perchè il regista, talentuoso, ama dispensare il suo talento "generosamente" attraverso soluzioni stilistiche d'effetto. E se molte volte questo funziona bene (il prologo iniziale, la canzone corale, il montaggio serrato che alterna situazione meteorologica e situazione antropologica), di contro dona al film un senso di "studiato a tavolino" che sa un po' di artefatto.

                    Diciamo pure che il mio "furbetto" si riferiva soprattutto a questo, alla messa in scena complessiva dei personaggi rispetto a quella più classica e genuina del film di Altman.

                    Ma, ribadisco, stiamo parlando di piccole cose che mi vengono in mente solo nel confronto con America oggi (tra l'altro preferisco di gran lunga il titolo originale Short cuts) perchè Magnolia resta un ottimo film di un bravo regista :sisisi:.

                    Tra le altre cose Anderson ha anche il merito, non da poco, di far recitare degnamente Cruise xD
                    "E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"


                    Votazione Registi: link

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                    • Paul ................. Voto: 6,5

                      Commedia divertente asd Personaggi sopra le righe.
                      Ma comunque fatta bene, bravi attori e sceneggiatura frizzante.
                      Dopo vari film sugli alieni ai limiti dell'inutile ( ehm..qualcuno ha detto World Invasion? ) questo che ci stava tutto.
                      [img width=420 height=182]http://i51.tinypic.com/impbua.png[/img]
                      ...bella come un tondo, grande come il mondo...calda di scirocco e fresca come tramontana..

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                      • [FONT=verdana]
                        Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggio
                        ovviamente non si tratta di "buonismo" in senso lato e fastidioso, c'è una certa apertura alla speranza ma niente che superi i miei livelli di guardia. Anche il discorso della pistola (che a me non piace) è una cosa puramente soggettiva, non sarà certo quella a determinare un orientamento complessivo sulla pellicola.
                        Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggio
                        E' proprio un discorso generale che mi fa parlare di "furbizia": trovo che America oggi sia ben più sincero, e non certo perchè finisce male o è più radicale nel suo pessimismo, ma perchè i suoi personaggi sono più sinceri e genuini. In Magnolia tutto appare più patinato, più costruito, più artificioso, insomma più "teatrale" proprio perchè il regista, talentuoso, ama dispensare il suo talento "generosamente" attraverso soluzioni stilistiche d'effetto. E se molte volte questo funziona bene (il prologo iniziale, la canzone corale, il montaggio serrato che alterna situazione meteorologica e situazione antropologica), di contro dona al film un senso di "studiato a tavolino" che sa un po' di artefatto.Diciamo pure che il mio "furbetto" si riferiva soprattutto a questo, alla messa in scena complessiva dei personaggi rispetto a quella più classica e genuina del film di Altman.Ma, ribadisco, stiamo parlando di piccole cose che mi vengono in mente solo nel confronto con America oggi (tra l'altro preferisco di gran lunga il titolo originale Short cuts) perchè Magnolia resta un ottimo film di un bravo regista :sisisi:.Tra le altre cose Anderson ha anche il merito, non da poco, di far recitare degnamente Cruise xD
                        Certo a volte son proprio le ‘piccole cose’ (pistole, moscerini) a fare la differenza e a farci discutere nei forum… ma in fondo son anche quelle che riescono a rendere unica l’opera di un ‘Autore’, e che volenti o nolenti restano impresse nella memoria…

                        E comunque, David… Altman sceglie un approccio realistico, cerca di mantenere lucidità, ‘neutralità’….In generale ‘Magnolia’ ne è un po’ la ‘pro-grammatica’ antitesi, nelle intenzioni dell’Autore è (vuole essere) “teatrale” nella sua messinscena: Anderson si ‘mette in gioco’ (non potrebbe fare altrimenti, visto il ‘teorema’… almeno lui si deve esporre)… e mostra ‘I protagonisti’ delle varie storie intrecciare ‘sul palco’ della Vita le loro esistenze, inizialmente ‘artefatte’ – imprigionati nei loro ‘ruoli’ - ed infine più autenticamente vissute (una volta che l’Autore ‘Deus ex machina’ interviene dal Cielo)…

                        In quest’ottica, tutto già in partenza è intenzionalmente ‘studiato a tavolino’ proprio come una (giovanile [con tanto di ‘videoclip’]) ‘opera lirica’ strutturata in 2 grossi atti e poi ‘allestita’ di conseguenza…
                        Lo stesso ‘secondo atto’ inizia (volutamente) con il tono ‘artefatto’ del ‘riepilogo della puntata precedente’, quasi che il film non sia altro che uno show televisivo esso stesso (ma in realtà come detto artefatti sono gli ‘attori’ di quelle vicende… e noi spettatori ormai iniziamo a capirlo bene [a quel punto vediamo ‘televisione’, e deduciamo sempre meglio che prima era… vecchio ‘teatro’])…

                        E lo stesso Anderson direi che è l’‘umile bardo’ la cui voce introduce nel prologo la ‘rappresentazione’, che poi si chiuderà con le considerazioni finali del poliziotto direttamente in scena (quella della pistola [col ‘palcoscenico’ ormai riempito di rane]) e pure dopo…

                        Un film come ‘Magnolia’ poi ti prende pian piano, all’inizio incuriosendoti… … ma poi via via ti appassiona, e alla fine quando i giochi sono al termine ti ha conquistato… fra l’altro anche con delle splendide musiche grazie alle quali non perdi ancora il coinvolgimento emotivo…: un film ‘artefatto/studiato a tavolino’, quando la cosa è fine a se stessa, un tale coinvolgimento non arriverà mai a ottenerlo… E senza l’‘ispirazione’ di Anderson, quand’anche il film fosse scritto benissimo… poi resterebbe ‘lettera morta’…

                        P.s.: poi ripensando al termine ‘classico’ che hai usato per Altman direi anche che i due film son complementari appunto anche in quel senso: ‘Magnolia’ è un film ‘vecchio stampo’ ma anche moderno (‘giovanile’); ‘Short cuts’ era la ‘nuova matrice’ (anche se a dirla tutta [oltre agli ispiratori racconti di Carver] era già uscito ‘Grand Canyon’ di Kasdan…] realizzata da un Autore però ormai già di solida esperienza e in là con gli anni (‘senile’)… Insomma ‘giovane vecchio [(l’antiletterario) Anderson ‘televisivo… da vedere’] vs. vecchio giovane [(l’antitelevisivo) Altman ‘letterario… da leggere’]’…
                        "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

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                        • Ma a proposito di Anderson, com'è Il petrolierie?

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                          • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                            Ma a proposito di Anderson, com'è Il petrolierie?
                            A me è piaciuta molto la prima parte...nella seconda invece perde (sempre IMHO) e il finale non è del tutto convincente...più per le dinamiche con cui avviene, piuttosto che per quello che avviene

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                            • Quindi, facendo un bilancio, ritenete Magnolia il suo film migliore?

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                              • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                                Ma a proposito di Anderson, com'è Il petrolierie?
                                Altrettanto superlativo..... e complementare a 'Magnolia': uno esplorava il Mistero 'esteriore' della vita, l'altro indaga quello 'interiore' del singolo, altrettanto misterioso, nascosto, ingiudicabile...

                                E dall'influsso di Altman... a quello di Kubrick... sempre personalmente ripreso con straordinario equilibrio
                                "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

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