annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

L'ultimo film che hai visto?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggio
    Scorsese non è uno stupido e non avrebbe mai abbracciato questo progetto se non avesse avuto da dire qualcosa di nuovo e di valido. In tal senso il film di Pasolini è stato il film definitivo (ed anche il migliore) su Gesù Cristo, perchè ne mostra la vita e le opere in modo "classico" (rispetto ai testi sacri) ma senza orpelli, senza iperboli demagogiche, ma, piuttosto, con poesia e semplicità, seguendo più il lato umano del Cristo che l'iconografia popolare. Scorsese è andato oltre, spingendo più forte sul pedale del "lato umano", ma lo ha fatto con stile e con un talento visionario che tutto soccorre e giustifica. Ma non avrebbe avuto senso fare un Pasolini bis, d'altro canto

    Come sempre i tuoi interventi non sono mai scritti a caso Concordo con questa riflessione, come anche sulla poesia e sulla semplicità del film di Pasolini.

    Commenta


    • Onestamente ogni volta che lo rivedo, lo apprezzo sempre maggiormente.

      In realtà oggi ho visto anche L'uomo che uccise Liberty Valance di John Ford, un "western da camera" veramente ottimo, che surclassa in un ipotetico confronto IL western da camera per antonomasia (almeno secondo la critica internazionale) cioè Un dollaro d'onore di Hawks. Siamo su altri livelli, sia di raffinatezza registica sia di interpretazioni.

      Poi ho visto Blow Out di De Palma. Solita carrellata di virtuosismi registici, di per sè apprezzabili fino ad un certo punto, che confezionano e impreziosiscono un thriller altrimenti abbastanza scialbo. Che nel finale, diventano parodia di se stessi. Interessanti le sequenze della ricostruzione dell'incidente. Omaggio anche abbastanza esplicito di Blow-Up di Antonioni. Ma lì siamo su galassie differenti...
      La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

      Commenta


      • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
        Omaggio anche abbastanza esplicito di Blow-Up di Antonioni. Ma lì siamo su galassie differenti...
        concordo pienamente :seseh:
        "E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"


        Votazione Registi: link

        Commenta


        • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
          In realtà oggi ho visto anche L'uomo che uccise Liberty Valance di John Ford, un "western da camera" veramente ottimo, che surclassa in un ipotetico confronto IL western da camera per antonomasia (almeno secondo la critica internazionale) cioè Un dollaro d'onore di Hawks. Siamo su altri livelli, sia di raffinatezza registica sia di interpretazioni.
          Io lo adoro, è il mio Ford preferito insieme a Furore (anche se riconosco senza problemi che ha fatto film più completi di questo come Ombre rosse, Sentieri selvaggi e il già citato Grapes of Wrath), un po' perché c'è il da me adorato James Stewart, un po' perché il passaggio da un mondo al altro (in questo caso dal vecchio west all'America moderna) è un argomento che mi affascina un sacco. Secondo me è l'ultimo capitolo di una sorta di trilogia ideale, che esiste solo nella mia testa dato che non ho mai trovato nessuno che avesse questa mia idea, i cui 'capitoli precedenti' sono Ombre rosse e Sentieri selvaggi. Il filo rosso è John Wayne e quello che il suo personaggio rappresenta. Nel 1938 sorge l'eroe del west, è al suo splendore; nel 1956 è al suo canto del cigno, l'ultima grande impresa, ma la società sta cambiando e si sta evolvendo, ed esemplificativa per me è l'ultima, famosissima, scena, di lui che rimane fuori dalla porta, un simbolo fortissimo sul fatto che quell'eroe non ha spazio in un mondo famigliare che mira ad inserirsi in questa nuova società. Tutto ciò è reso definitivo con L'uomo che uccise Liberty Valance: vengono eliminati gli ampi spazi aperti, sostituiti da una cucina, segno che l'America sta evolvendo. L'eroe rimane sempre più nell'ombra e si defila in favore del 'nuovo' eroe, che è un cittadino. Non solo, capisce che l'idea di giustizia sta mutando, cosa fondamentale per il film. Certo, poi come dimostra l'ultimissima scena, il lavoro da fare sugli americani, i nuovi cittadini, è ancora tanto. Ma di certo è finito il tempo di quel tipo di eroe.

          Commenta


          • Tranquillo Socio, mentalmente mi sono fatto anche io una sorta di schema sul modello del tuo. Concordo in pieno su tutto... e tra l'altro sono anche i miei tre Ford preferiti...
            La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

            Commenta


            • Originariamente inviato da Socio Visualizza il messaggio
              L'eroe rimane sempre più nell'ombra e si defila in favore del 'nuovo' eroe, che è un cittadino. Non solo, capisce che l'idea di giustizia sta mutando, cosa fondamentale per il film. Certo, poi come dimostra l'ultimissima scena, il lavoro da fare sugli americani, i nuovi cittadini, è ancora tanto. Ma di certo è finito il tempo di quel tipo di eroe.
              ma non solo questo:

              L’uomo che uccise Liberty Valance sancisce chiaramente la falsità della leggenda del vecchio West ma anche, al tempo stesso, la sua necessità. Questo è assai evidente nella frase finale del film che è passata alla storia. Inoltre, come ho già detto altre volte, è importante notare come Ford, il vecchio Maestro dell'epopea e della mitologia western, ne avvii la fine, con questo film, proprio nel 1962, ovvero l'anno in cui esce Sfida nell’Alta Sierra del rinnovatore Peckinpah. Il film di Peckinpah celebra il tramonto degli antichi eroi del West ed egli, di lì a poco, attuerà il processo di demitizzazione in modo sempre più compiuto, consapevole ed irreversibile, fino a sancire la fine del genere western.
              "E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"


              Votazione Registi: link

              Commenta


              • Originariamente inviato da axeman
                Porco Rosso
                Il mio primo Miyazaki mi ha spiazzato...da una parte una storia non certo perfetta, non certo originale, ma dall'altra un trattamento dei personaggi davvero ottimo, dei disegni splendidi e una regia di grande impatto...
                Alcune scene davvero potenti dal punto di vista cinematografico, e un'idea eccellente nel finale che permette di mantenere alto il livello dell'opera senza banalizzare.
                Insomma per essere il primo film che ho visto di questo autore, mi ha lasciato alcune perplessità, ma al contempo mi ha invogliato ad andare avanti a recuperare altri suoi lavori
                incantevole eh?
                io ho trovato decisamente affascinante l'ambientazione. Miyazaki è dichiaratamente innamorato dell'Italia e dell'aviazione, e in questo film ha fuso entrambe le sue passioni, riuscendo a dipingere dei paesaggi deliziosi popolati da personaggi a tutto tondo. La vicenda pecca un po' di ingenuità, ma in fondo rientra nello stile volutamente favolistico della sua filmografia.
                La regia come al solito regala immagini magnifiche. Al momento è uno dei miei preferiti, sono contentissimo che la Lucky Red lo abbia recuperato dopo così tanti e mi è dispiaciuto non poterlo vedere sul grande schermo.
                Sono una persona semplice, guardo film e non rompo il cazzo.

                Commenta


                • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                  Poi ho visto Blow Out di De Palma. Solita carrellata di virtuosismi registici, di per sè apprezzabili fino ad un certo punto, che confezionano e impreziosiscono un thriller altrimenti abbastanza scialbo. Che nel finale, diventano parodia di se stessi. Interessanti le sequenze della ricostruzione dell'incidente. Omaggio anche abbastanza esplicito di Blow-Up di Antonioni. Ma lì siamo su galassie differenti...
                  Ahhh, m'hai ricordato di quando feci un esame di storia del cinema!! Alla fine il prof mi chiese se avevo qualche regista preferito e gli citai De Palma, e allora lui mi chiese che ne pensavo di 'Blow Out' (uno dei film che ci aveva inserito in lista d'esame), al che tagliai corto e gli dissi '... ... preferisco Blow up... ...' asd... e l'esame finì lì... ...

                  Comunque direi che (come si fa con tanti altri film) va contestualizzato storicamente e apprezzato in tal senso, che all'epoca certi virtuosismi non erano tanto soliti... anzi un certo Tarantino i film di De Palma stava lì a vederseli appena uscivano al cinema, e così gli effetti dell'opera del nostro 'Hitchcock upgraded' ce li ritroviamo anche oggi...
                  "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

                  Commenta


                  • Hai ragione eric, infatti l'ho apprezzato per quello che è, nonostante la ripresa circolare finale sullo sfondo dei fuochi d'artificio non si possa proprio vedere. Tra l'altro mi sento di dire che apprezzo persino Omicidio a luci rosse di De Palma, che è un film veramente bistrattato.
                    La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

                    Commenta


                    • Super 8

                      Voto: 8
                      Finalmente!
                      Quanto è coinvolgente questo film? La trama, i personaggi così caratterizzati, si respira aria di innocenza e tensione allo stesso tempo. I ragazzi notevoli.
                      La mancanza di grande azione non si percepisce, e il segreto del film è proprio quello. Sentivo gente in sala che si è lamentata dopo, e si stupivano all'inizio..nemmeno sapevano in che periodo era ambientato il film...
                      Un cinema che ritorna! Emozionante..grazie anche alla regia.
                      Forse mi aspettavo qualcosa in più dal finale, poco poco...però mi ha dato l'idea che mancasse qualcosa, anche se non so cosa eheheh.
                      [img width=420 height=182]http://i51.tinypic.com/impbua.png[/img]
                      ...bella come un tondo, grande come il mondo...calda di scirocco e fresca come tramontana..

                      Commenta


                      • Originariamente inviato da Hakagi_87 Visualizza il messaggio
                        Super 8

                        Voto: 8
                        Finalmente!
                        Quanto è coinvolgente questo film? La trama, i personaggi così caratterizzati, si respira aria di innocenza e tensione allo stesso tempo. I ragazzi notevoli.
                        La mancanza di grande azione non si percepisce, e il segreto del film è proprio quello. Sentivo gente in sala che si è lamentata dopo, e si stupivano all'inizio..nemmeno sapevano in che periodo era ambientato il film...
                        Un cinema che ritorna! Emozionante..grazie anche alla regia.
                        Forse mi aspettavo qualcosa in più dal finale, poco poco...però mi ha dato l'idea che mancasse qualcosa, anche se non so cosa eheheh.
                        Concordo assolutamente, tranne che sul finale che mi ha colpito (specialmente una sequenza)
                        Personalmente anche un bel 9.
                        "Andata e ritorno di Bilbo Baggins"






                        Commenta


                        • Originariamente inviato da Dwight
                          l'ho apprezzato per quello che è, nonostante la ripresa circolare finale sullo sfondo dei fuochi d'artificio non si possa proprio vedere. Tra l'altro mi sento di dire che apprezzo persino Omicidio a luci rosse di De Palma, che è un film veramente bistrattato.
                          Ma dici questi 20 secondi (6.47-7.07)?

                          Ma quei fuochi d’artificio devono assolutamente restare impressi (far ‘figura’) all’occhio dello spettatore - emblematicamente racchiudono/rinchiudono (circolarmente) in sintesi il cuore affettivo del film - e di fatto De Palma ci riesce proprio con quella ripresa che li lascia protagonisti sullo sfondo visivo; che poi a guardarla bene pare che l’ha realizzata spostando artificiosamente Travolta più che ruotando con la cinepresa… come tragicamente a non poter chiudere il cerchio su di lui, se non con il nero finale in dissolvenza (un nero da sogno d’amore infranto, rimasto ‘cieco’: per l’uditivo [solitamente ‘accerchiato’ solo dai suoni] Travolta con gli occhi al cielo… il cerchio [visivo] non si chiude e il fuoco artificiale resta… mero artificio registico, e solo ghiaccio nevoso torna a scendere dal cielo)

                          Che poi il tutto non spunta dal nulla, è opportunamente preparato già con quello splendido (e drammaticamente significativo) rallenty precedente, e poi dalle musiche (e in quei 20 secondi all’orecchio dello spettatore resta da ascoltare unicamente un solitario pianoforte…), e dalla ‘fotografia da sogno americano’ fatta di luci e bandiere sparate in faccia…..

                          ‘Omicidio a luci rosse’ è puro De Palma al 100%, boh non mi pare sia bistrattato... poi va be’ io mi tengo stretto pure ‘Il falò delle vanità’ :biggrin:
                          "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

                          Commenta


                          • Originariamente inviato da ericrap Visualizza il messaggio

                            Ma dici questi 20 secondi (6.47-7.07)?

                            Ma quei fuochi d’artificio devono assolutamente restare impressi (far ‘figura’) all’occhio dello spettatore - emblematicamente racchiudono/rinchiudono (circolarmente) in sintesi il cuore affettivo del film - e di fatto De Palma ci riesce proprio con quella ripresa che li lascia protagonisti sullo sfondo visivo; che poi a guardarla bene pare che l’ha realizzata spostando artificiosamente Travolta più che ruotando con la cinepresa… come tragicamente a non poter chiudere il cerchio su di lui, se non con il nero finale in dissolvenza (un nero da sogno d’amore infranto, rimasto ‘cieco’: per l’uditivo [solitamente ‘accerchiato’ solo dai suoni] Travolta con gli occhi al cielo… il cerchio [visivo] non si chiude e il fuoco artificiale resta… mero artificio registico, e solo ghiaccio nevoso torna a scendere dal cielo)

                            Che poi il tutto non spunta dal nulla, è opportunamente preparato già con quello splendido (e drammaticamente significativo) rallenty precedente, e poi dalle musiche (e in quei 20 secondi all’orecchio dello spettatore resta da ascoltare unicamente un solitario pianoforte…), e dalla ‘fotografia da sogno americano’ fatta di luci e bandiere sparate in faccia…..

                            ‘Omicidio a luci rosse’ è puro De Palma al 100%, boh non mi pare sia bistrattato... poi va be’ io mi tengo stretto pure ‘Il falò delle vanità’ :biggrin:
                            Ma guarda, ho imparato che De Palma, e i suoi film, non vanno mai presi troppo sul serio. Blow Out, come molti altri dei suoi film, va apprezzato ed elogiato più per le singole sequenze che per il risultato complessivo della pellicola, ringraziando i virtuosismi della cinepresa e il talento registico di De Palma che si impone nei confronti dello stesso prodotto. Fondamentalmente è un bel giocattolone, che a volte suggestiona e funziona, a volte s'inceppa e altre volte irrita. Quella sequenza che hai postato non soddisfa il mio gusto personale: troppo costruita, sintetica, la sua fascinazione viene fagocitata dalla pesantezza pomposa dei ralenty e dallo stesso look sfavillante che appartiene più ad uno spot di profumi che ad un'eredità assimilata da Hitch. Qui De Palma calca fin troppo la mano, per questo la trovo un poco irritante.

                            Comunque Omicidio a luci rosse all'uscita è stato accolto molto male dalla critica, specialmente negli States, più che altro per gli elementi apparentemente controversi che lo caratterizzano, come una marcata violenza grafica e della misoginia. Così venne bollato. De Palma vinse anche un Razzie Award se vogliamo dirla tutta, e come voto non va oltre un 6,5 nella maggior parte delle classifiche. In Italia è piaciuto di più, ed io stesso lo considero veramente un buon film.
                            La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

                            Commenta


                            • Dwight:

                              Poi ho visto Blow Out di De Palma. Solita carrellata di virtuosismi registici, di per sè apprezzabili fino ad un certo punto, che confezionano e impreziosiscono un thriller altrimenti abbastanza scialbo.
                              In edicola il dvd di "Fish Tank", regia di Andrea Arnold, che ha vinto il "Gran premio della giuria Cannes 2009"; miglior film "Bafta 2010" ed "Edimburgo Film Festival".
                              Visto che stancano i "soliti virtuosismi registici" di De Palma che si dice di 'sto film
                              girato tutto (t-u-t-t-o) con la camera in spalla? La patente di autrice la Arnold l'ha presa dopo l'ottava carrellata avanti-indrè dal ballatoio del condominio, o dopo la sedicesima ripresa a seguire la protagonista? Non manca certo "Hitchcock upgraded" con piani sequenza circolari, che andare di stacchi è volgare...
                              C'è Michael Fassbender che si tromba madre e figlia burine, così ci scappano trentadue primi piani assorti silenziosi, che con le parolacce sfangano buon 30% di durata , che è tutta siae che cola .
                              Se devo " contestualizzarlo storicamente" direi che ci sarebbe da suicidarsi:lingua::
                              "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

                              Commenta


                              • Se me lo ritroverò appeso sopra il naso in un'edicola della metro magari ci farò un pensierino...
                                La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

                                Commenta

                                In esecuzione...
                                X