Originariamente inviato da Ladida
Visualizza il messaggio
annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
L'ultimo film che hai visto?
Comprimi
X
-
Letterboxd
Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.
-
Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggioAnche io, e mi sono guardato uno in fila all'altro Vicky Cristina Barcelona, Basta che funzioni e Incontrerai...tutti buoni apparte l'ultimo.
Commenta
-
Originariamente inviato da quentin_basterds Visualizza il messaggioVorrai dire a parte il primo... è qualcosa di oscena secondo me, il peggior Allen che mi ricordi. Troppo sottovalutato invece "Sogni e Delitti"
E tra i precedenti concordo, mi è piaciuto molto Sogni e delitti.
Letterboxd
Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.
Commenta
-
Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggioPer me il migliore degli ultimi è Basta che funzioni, di VCB ho apprezzato la fotografia di Barcellona (sono un pò di parte perchè ci ero appena stato quindi mi piaceva rivederla) e la prova di Penelope Cruz.
E tra i precedenti concordo, mi è piaciuto molto Sogni e delitti.ho sentito alcuni dire che è addirittura il suo peggiore...bah non capisco
Commenta
-
L'ultimo Allen decente che ricordo è stato quello di Hollywood Ending e Anything Else.
Fatta eccezzione per il "drammatico" (e geniale) Match Point non ne ha azzeccata più una.
Sogni e delitti lasciamolo proprio dove sta, che equivale alla sua morte cinematografica.
Commenta
-
Originariamente inviato da Roy E. Disney Visualizza il messaggioA me Vicky Cristina ha dato l'impressione di un Allen che si cimenta a riproporre "Jules e Jim" in versione Almodovariana.
L'unico punto di forza di quella pellicola è la superba (ma è dir poco) interpretazione della Cruz.
.. Che è sempre un piacere per l'occhio umano, o perlomeno il mio..
Commenta
-
Originariamente inviato da Roy E. Disney Visualizza il messaggioSogni e delitti lasciamolo proprio dove sta, che equivale alla sua morte cinematografica.
Commenta
-
Commenta
-
Originariamente inviato da franzo89 Visualizza il messaggiol'exploit molto bello di Match point"Nessuna storia vive senza qualcuno che vuole sentirla.. Le storie che amiamo di più vivono in noi per sempre. Quindi sia che tornerete con le pagine o attraverso il grande schermo, Hogwarts sarà sempre lì per accogliervi a casa" - J.K.Rowling ♥
Commenta
-
Nosferatu, il principe della notte di W. Herzog
Un uomo, Harker, parte da Wismar alla volta della Transilvania per andare a concludere la vendita di una casa in città con il conte Dracula. Il remake di Herzog è fedelissimo al canovaccio che nel 1922 Murnau e soci avevano elaborato per trovare una scappatoia e non dover pagare i diritti di sfruttamento per il classico di Stocker. Cinquantasette anni dopo, tali diritti sono scaduti, alcuni nomi vengono ripresi, ma il modello rimane il capolavoro di Murnau. E' forse questo che mi ha lasciato freddo del film. Non saprei altrimenti spiegarmi come mai, perché indubbiamente la pellicola offre delle gran cose. Il lavoro di Herzog è eccellente per quanto riguarda la creazione delle atmosfere, avendo la reale capacità di far vivere i luoghi (tanto di cappello anche agli scenografi, la stanza in cui si ritrova imprigionato Harker è esattamente come me l'ero immaginata leggendo il libro tempo fa), e anche per quanto riguarda la direzione degli attori non è da meno, aiutato da un Kinski, che non riesce a superare sé stesso per quanto aveva fatto in Aguirre, ma risulta comunque inquietante e ha una presenza scenica davvero potente. Quello che appunto mi ha convinto meno è questa eccessiva fedeltà al classico del '22, che mi è parso limitasse per certi versi Herzog. Quando un grande regista si approccia a rigirare un classico, di solito ci mette molto del suo, rilegge la storia dal suo punto di vista. Qua mi è parso che Herzog si accontentasse di fare cenni ai temi solitamente a lui cari (la figura di Nosferatu si inserisce piuttosto bene tra quella dei suoi protagonisti, la Natura non viene del tutto dimenticata), ma senza osare allontanarsi da Murnau, quasi che sia imprigionato dal copione o che non volesse divagare troppo. Un effetto collaterale di tutto ciò è che, rimanendo fedelissimo, ma allungando il minutaggio di circa venti minuti, risulta esserci una dilatazione dei tempi a tratti eccessiva.
In sintesi, un film più che buono, sorretto da un regista in palla e da un protagonista calato nella parte, che però risulta nettamente inferiore al modello che lo ispira.
Commenta
Commenta