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  • HARD CANDY (2005) di David Slade.

    Bel thriller, forse un po' surreale, ma considerata l'impostazione teatrale (due protagonisti, narrazione all'interno di una sola location) tutto sommato ci sta.. brava E.Page, e anche Patrick Wilson mi è piaciuto. Slade ha uno stile interessante, però se vuole fare Daredevil forse lo stile di 30 Giorni di Buio sarebbe più appropriato.
    Sono una persona semplice, guardo film e non rompo il cazzo.

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    • Originariamente inviato da Slask Visualizza il messaggio
      HARD CANDY (2005) di David Slade.

      Bel thriller, forse un po' surreale, ma considerata l'impostazione teatrale (due protagonisti, narrazione all'interno di una sola location) tutto sommato ci sta.. brava E.Page, e anche Patrick Wilson mi è piaciuto. Slade ha uno stile interessante, però se vuole fare Daredevil forse lo stile di 30 Giorni di Buio sarebbe più appropriato.
      Ho apprezzato parecchio questo film. Ellen Page, nonostante la sua giovane età, riesce a regalare una delle migliori interpretazioni degli ultimi anni.

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      • Dredd la legge sono io.

        Visto ieri sera su italia 2 un pezzo di questo film cult degli anni 80,volevo guardare il resto ma il sonno ha prevalso,comunque non avendo mai letto il fumetto non posso dire se questo film era fedele e se lo sarà anche il remake .

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        • E perché hai postato, allora?

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          • This Must be the Place

            Recensione sul mio blog: http://ilreinunadel.blogspot.com/201...-be-place.html

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            • Ieri mi sono sparato:
              Two lovers
              Un film non facile, estremamente diverso dalle classiche storie d'amore. Sicuramente molto intenso, i protagonisti sono sfaccettati, tormentati, soprattutto il bravissimo Joaquin Phoenix che da un interpretazione sofferta, ricca di sfumature.
              Forse all'inizio la sua storia non prende molto, ma pian piano ti entra dentro.
              Hellraiser
              Ne ho sentito spesso parlare, finalmente l'ho visto.
              L'incipit horror è indubbiamente originale, la scelta di non spiegare troppo il funzionamento della "scatola" è azzeccato.
              Ma il resto, i dialoghi, le interpretazioni, le ho trovati abbastanza scadenti, a tratti ridicoli.

              Letterboxd

              Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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              • Hellraiser
                Ne ho sentito spesso parlare, finalmente l'ho visto.
                L'incipit horror è indubbiamente originale, la scelta di non spiegare troppo il funzionamento della "scatola" è azzeccato.
                Ma il resto, i dialoghi, le interpretazioni, le ho trovati abbastanza scadenti, a tratti ridicoli.
                Uno dei miei film preferiti.

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                • Originariamente inviato da Marv Visualizza il messaggio
                  Uno dei miei film preferiti.
                  Considerando i (non)horror che ci sono oggi è di gran lunga superiore. Ma non mi ha convinto pienamente.

                  Letterboxd

                  Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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                  • Originariamente inviato da Marv Visualizza il messaggio
                    Uno dei miei film preferiti.
                    bellissimo uno dei "capisaldi" dell'horror...
                    che ne pensi di cabal marv? è da una vita che nn lo guardo dovrei rivedermelo...
                    http://img7.imageshack.us/img7/4629/batmanvsbane.jpg
                    http://jhonillustratore.altervista.org/
                    "Anche in questo mondo piove, quando il tuo cuore è turbato il cielo si rannuvola, quando sei triste la pioggia si mette subito a scendere...per me è straziante... chissà se anche tu lo sai quant'è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un mondo solitario come questo" Zangetsu


                    ***FIRMA MODIFICATA DAL MODERATORE***

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                    • vorrei ricordare che il tutto è stato messo in piedi con appena un milione di budget...film così non se ne fanno più,sic...

                      "Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."

                      "Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.


                      ~FREE BIRD~

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                      • Originariamente inviato da Sig. Creosote Visualizza il messaggio
                        E perché hai postato, allora?
                        Volevo dire che é un buon film che però non sono riuscito a vedere tutto .

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                        • Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
                          Ieri mi sono sparato:
                          [...]
                          Hellraiser
                          Ne ho sentito spesso parlare, finalmente l'ho visto.
                          L'incipit horror è indubbiamente originale, la scelta di non spiegare troppo il funzionamento della "scatola" è azzeccato.
                          Ma il resto, i dialoghi, le interpretazioni, le ho trovati abbastanza scadenti, a tratti ridicoli.
                          Anch'io non l'avevo mai visto e ieri finalmente ho colto l'occasione, ma purtroppo il sonno ha preso il sopravvento e mi sono addormentata sul divano come una pera cotta, sigh!

                          Però devo dire che finchè ero sveglia il film mi è sembrato reggere perfettamente il tempo trascorso. Grandissima tensione creata con poco, e molto interessante il modo di presentare gli eventi senza nessuna particolare spiegazione o giustificazione, ma semplicemente calandoti in mezzo e creando la giusta tensione. Per la mia non molto ampia cultura del genere mi è sembrato piuttosto originale, anche dal punto di vista visivo. Al più presto finirò di vederlo.:sisisi:
                          "It's so easy to laugh / It's so easy to hate / It takes strength to be gentle and kind"
                          The Smiths - I Know It's Over

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                          • IL BANDITO DELLE UNDICI (Pierrot le fou) 1965 di Jean-Luc Godard

                            Il cinema è come una battaglia: amore... odio... azione... violenza... morte... In una parola: emozione.

                            Poema cinematografico che segna la pirotecnica e pittoresca conclusione della prima fase della carriera di Godard, con una pellicola nella quale lo sfondo anarcoide, antiborghese e ribelle della vicenda scorre frammentariamente in parallelo alla rivolta linguistica che adopera il regista francese. Una rivoluzione che va a toccare il tempo della narrazione, il senso dell'immagine e la rimodellazione che ne consegue, in una frammentazione temporalmente lineare del narrato che viene palesata fin dal principio dei titoli di testa, isolando le lettere, e successivamente, isolando le scheggie della voce fuori campo della coppia protagonista, impersonata da uno dei volti-manifesto della Nouvelle vague, Jean-Paul Belmondo, e dall'eversiva Anna Karina. Ma la rivoluzione di Pierrot le fou lavora anche e soprattutto sull'immagine, oltre che sulla parola, segnando l'innesto della pittura e della letteratura come elementi puramente narrativi e funzionali alla carica del linguaggio culturale che il film trasporta, omaggiando il passato, ma senza dimenticare la contemporaneità della cronaca e dello stesso linguaggio pubblicitario, conquistando infine l'essenza stessa del colore nella maniera più pura e simbolica pensabile.

                            Pierrot le fou potrebbe quindi semplicemente essere visto come un collage di eterogeneità e di intellettualismi senz'anima e fine a sè stesso, quando proprio la stessa frammentazione narrativa che lo caratterizza mina fortemente qualsiasi possibilità di sintonia empatica tra lo spettatore e la vicenda, ma a mio modo di vedere il film possiede un profondo cuore pulsante, che batte e funziona in maniera spaesantemente paradossale: mai si era vista un'affermazione romantica così apparentemente alessitimica, che tendesse a negare così sprezzantemente una qualsiasi partecipazione simpatetica dello spettatore, ma in grado allo stesso tempo di essere specchio e cifra sincera dello struggente canto di smarrimento che è Pierrot le fou. Fondamentalmente, un film d'emozioni e di sentimenti.

                            In definitiva, credo che si tratti del terzo miglior film di Godard, profondamente emblematico e visivamente irripetibile, grazie anche alla straordinaria fotografia panoramica di R. Coutard, e secondo solamente all'irraggiungibile carica eversiva di Fino all'ultimo respiro e al fascino tragico de Il disprezzo.


                            La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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                            • È da un po' che non scrivo qui. Ecco le visioni degli ultimi giorni.


                              Come in uno specchio, di Ingmar Bergman

                              Efficace ritratto della malattia mentale di una donna e delle ripercussioni sulle persone che le stanno accanto. Non ai livelli dei capolavori del regista, con un finale francamente didascalico, resta comunque una elegante fenomenologia della malattia mentale, con una fotografia ottima.


                              Luci d'inverno, di Ingmar Bergman

                              Storia di una crisi esistenziale di un prete. Grande interpretazione di Gunnar Björnstrand, ma francamente l'ho trovato un po' fiacco. La crisi esistenziale è sorretta più dall'attore che non dalla scrittura e anche in questo caso c'è la sensazione di didascalismo. Formalmente poi, capisco che se ne elogia la semplicità formale, ma ai miei occhi non è che questo sia per forza un merito. A mio parere Come in uno specchio è molto più interessante sul piano formale e quindi, alla fine, anche in generale.

                              Aspetto comunque di vedere il terzo capitolo della "trilogia del silenzio di Dio" per una valutazione complessiva.


                              L'infernale Quinlan, di Orson Welles

                              Francamente, so che per molti le mie parole sembreranno un'eresia (per David soprattutto asd), ma mi pare che la fama di questo film (legata anche alla fama del regista, chiaro), sia superiore alle sue reali qualità. Formalmente certo non è brutto (ma c'è bisogno di dirlo, su un regista che ha esordito con Quarto potere? ), ha un piano sequenza iniziale formidabile, qua e là delle soluzioni fotografiche tremendamente efficaci, ma anche un Charlton Heston (per me) poco convincente e in generale delle scelte più votate all'effetto facile che non a "reali" esigenze estetiche. Insomma, un bel film, ma per me inferiore non solo a Quarto potere, ma anche a L'orgoglio degli Amberson.

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                              • Amici di letto

                                Rivisto al cinema, posso dire che il doppiaggio non è neanche così male, c'è un buon lavoro nel complesso, il duo risulta comunque abbastanza simpatico e l'intera sala ride. Però, a mio avviso, la versione originale prevale sempre e comunque. In tutto e per tutto, poco da fare. Moltissime sfumature dei dialoghi, dei botta e risposta, e delle battute vanno persi. (Il "pussy" che diventa "fifone", tanto per dirne una). In ogni caso film più che buono, che per me ha ancora il primato di commedia migliore del 2011.

                                Voto : 7,5

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