Originariamente inviato da outis81
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Il cinema di Leone è il cinema del mito e dell'epico. C'era una volta in America non sfugge a questa regola ed il regista riesce ad elevare una storia non particolarmente brillante (quella del testo ispiratore The hoods), nè tantomeno originale, su livelli altissimi proprio grazie al senso epico ed alla struttura a flashback, che la trasformano in un'enorme riflessione (sognata ?) nostalgica sul tempo (perduto), sulla memoria, sulle occasioni mancate e sulle possibili vite desiderate e non vissute. La scelta "eroica" di Noodles è quella di rifiutare l'amara "verità" per tenersi stretti i suoi ricordi e quel mondo (mitico) a metà strada tra la dolce nostalgia dell'infanzia perduta e la triste rassegnazione delle occasioni mancate. Anche il celebre stupro va letto in tal senso.
"Vede senatore Bailey, anch'io ho una mia storia, un po' più semplice della sua. Molti anni fa avevo un amico, un caro amico. Lo denunciai per salvargli la vita; invece fu ucciso. Volle farsi uccidere... Era una grande amicizia. Andò male a lui, e andò male anche a me. Buonanotte signor Bailey."
Il cuore del film è tutto in questa frase :sisisi:
In pratica io non vedo come l'epicità di Leone "presti il fianco" in questo film, anzi lo vedo un valore aggiunto perchè porta la storia su un piano universale, in cui la forza del ricordo e la nostalgia del tempo sono il valore aggiunto.
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