Originariamente inviato da outis81
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Originariamente inviato da Tobias Visualizza il messaggioÈ eccesso quando le aree espressive utilizzate per esprimere un enunciato (significanti visivi e sonori), debordano senza giustificazione rispetto all'enunciato stesso, rischiando di fuorviare così lo spettatore dal senso ultimo dell'opera e, al contempo, di indebolire l'opera stessa, utilizzando i codici di narrazione di cui sopra quasi più come pretesto che come veicolo.
Ed è roba che negli anni è stata cannibalizzata superficialmente dal cinema hollywoodiano che ne ha fatto una semplice serie di movimenti da manuale del film d'ambientazione storico-moderna, tanto che oggi magari ci passa davanti agli occhi tra la noncuranza, ma resta comunque un vero e proprio codice.
Secondo me chi si è avvicinato ad un risultato simile, con le giuste proporzioni, è stato il De Palma di The Untrouchables, film di chiara(anche se non conclamata) ispirazione Leoniana.
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Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggioDark Lukitos ad esempio parlava di una colonna sonora ripetitiva, nel senso che i vari temi si riproponevano troppo spesso e non erano collegabili ad una singola sequenza (come poteva essere L'estasi dell'oro nel triello). Certo è un problema suo se crede che un tema possa funzionare solo se collegato ad una scena madre e tutto si ricollega ad una personale presa di posizione che non centra nulla con il vero valore della musica e del film tutto"...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"
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Originariamente inviato da Marv Visualizza il messaggioDirei che non è comunque il caso di Leone. Il suo è un film che vuole avvolgere letteralmente lo spettatore, dà l'idea d'essere una vera e propria finestra sulla realtà, e lo fa con movimenti di macchina ed inquadrature che non sono solo espedienti tecnici o espressione d'eleganza, ma sono una vera interpretazione dello sguardo e di ciò che vuole captare. Sono un mezzo che dà respiro alla messinscena esattamente come nei suoi western, solo che qui la scala aumenta e quindi s'ingrandisce anche il mezzo. Ma che si tratti del ritaglino che ci permette di spiare la giovane Deborah sulla mansarda o del maestoso crane che ci mostra un gruppo di ragazzini inglobato da una città mastodontica(ricreata a Cinecittà), il fine è lo stesso, ovvero la partecipazione totale.
Ed è roba che negli anni è stata cannibalizzata superficialmente dal cinema hollywoodiano che ne ha fatto una semplice serie di movimenti da manuale del film d'ambientazione storico-moderna, tanto che oggi magari ci passa davanti agli occhi tra la noncuranza, ma resta comunque un vero e proprio codice.
Secondo me chi si è avvicinato ad un risultato simile, con le giuste proporzioni, è stato il De Palma di The Untrouchables, film di chiara(anche se non conclamata) ispirazione Leoniana.
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Originariamente inviato da Marv Visualizza il messaggioDirei che non è comunque il caso di Leone. Il suo è un film che vuole avvolgere letteralmente lo spettatore, dà l'idea d'essere una vera e propria finestra sulla realtà, e lo fa con movimenti di macchina ed inquadrature che non sono solo espedienti tecnici o espressione d'eleganza, ma sono una vera interpretazione dello sguardo e di ciò che vuole captare. Sono un mezzo che dà respiro alla messinscena esattamente come nei suoi western, solo che qui la scala aumenta e quindi s'ingrandisce anche il mezzo. Ma che si tratti del ritaglino che ci permette di spiare la giovane Deborah sulla mansarda o del maestoso crane che ci mostra un gruppo di ragazzini inglobato da una città mastodontica(ricreata a Cinecittà), il fine è lo stesso, ovvero la partecipazione totale.
Ed è roba che negli anni è stata cannibalizzata superficialmente dal cinema hollywoodiano che ne ha fatto una semplice serie di movimenti da manuale del film d'ambientazione storico-moderna, tanto che oggi magari ci passa davanti agli occhi tra la noncuranza, ma resta comunque un vero e proprio codice.
Secondo me chi si è avvicinato ad un risultato simile, con le giuste proporzioni, è stato il De Palma di The Untrouchables, film di chiara(anche se non conclamata) ispirazione Leoniana.
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Concordo, la messa in scena è intimamente complementare e giusta a livelli palpabili rispetto al volere di Leone, e aggiungo che, il significato del film (sul piano dell' ampiezza concettuale ovviamente), è di qualità esattamente speculare all'alto magistero tecnico/figurativo usato dal regista. Oltretutto, dal mio punto di vista ha anche un'altra caratteristica: oltre che nell'insieme, mantiene grande valore anche scompaginandolo, perché ha molte sequenze che, anche prendendole per singole, sono simbolicamente e visivamente tante piccole unità drammaturgiche a sé stanti, una accanto all'altra.
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Ho appena rivisto "The eternal sunshine of the spotless mind", un grande filmhttps://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.
"Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney
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Ringrazio Tobias, David e Marv per i loro spunti, ci rifletterò sopraUna cosa però volevo dirla.
Originariamente inviato da Marv Visualizza il messaggioEd è roba che negli anni è stata cannibalizzata superficialmente dal cinema hollywoodiano che ne ha fatto una semplice serie di movimenti da manuale del film d'ambientazione storico-moderna, tanto che oggi magari ci passa davanti agli occhi tra la noncuranza, ma resta comunque un vero e proprio codice.
Secondo me chi si è avvicinato ad un risultato simile, con le giuste proporzioni, è stato il De Palma di The Untrouchables, film di chiara(anche se non conclamata) ispirazione Leoniana.
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Il flauto magico di Kenneth Branagh
Bellissimo adattamento dell'opera Mozartiana per il cinema. Il libretto viene tradotto in inglese (peraltro con alcune belle "personalizzazioni" che lo adattano all'ambientazione senza stravolgerne il senso), mentre la musica, ovviamente, non viene toccata.
Ambientato durante una guerra di trincea tra due eserciti identificati solo come "blu e rossi", il film riesce ad essere un bel mix tra due generi apparentemente incompatibili come l'opera (teatrale per definizione ed intimamente legata al palcoscenico) e il cinema.
Branagh dirige con grande classe. Ci si chiede come abbia fatto poi a finire a fare Thor ^^'
Voglio rischiare di essere scannato e quindi dico che in questo caso (e ovviamente solo in questo asd), Branagh supera Bergman; quando il Maestro svedese tentò l'adattamento della stessa opera ottenne risultati decisamente meno buoni, limitandosi a trasportare l'impostazione teatrale su pellicola, senza riuscire nell'impresa di mescolare i due generi. Superiore però l'overture nella pellicola di Bergman.
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Venerdì 3 Febbraio
Colazione da Tiffany
Per quanto distante dal romanzo di Capote, non proprio ben scritto, dai toni forse troppo candidi e dalle conclusioni piuttosto prevedibili, la grazia della splendida Hepburn dona una forza estetica rara al classico di Blake, di fatto entrato nell’immaginario collettivo.
Voto: 6,5
"Spesso contraddiciamo una opinione, mentre ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa."
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Venerdì 3 febbraio 2012 .
Bitch Slap le Superdotate .
Visto poco fa questo film,una commedia d'azione in chiave sexy che cerca di prendere in giro i film di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez,certo non un capolavoro di film a parte le tre gnocche protagoniste principali ma un film che si lascia comunque guardare,carini i cammei di Lucy Lawless e René O'Connor ovvero Xena e Olimpia ,si vede che il regista doveva essere un fan della serie tv per averle volute in questo film .
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This Is England
film a metà, con una sceneggiatura che si appoggia molto sugli stereotipi e regia buona, più che buona le prove degli attori...
poi sarà che leggendo qualche commento in giro mi aspettavo chissà che ma non l'ho trovato così degno di lodi, non perchè sia fatto male eh...precisiamo...ma semplicemente perchè non porta niente di nuovo-già visto-già affrontato... personalmente sono dell'idea che poteva svilupparsi meglio la storia, dare più profondità ai personaggi e perchè no, osare di più...se bisogna essere sfacciati e violenti che lo si faccia e basta...
della prima parte del film è difficile non innamorarsi... sensazione completamente opposta dall'ingresso del cattivone di turno in poi...
un film che piacerà sicuramente ai borghesi... ma solo a loro, peccato, occasione persa
voto: 6.5
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I vitelloni, di Federico Fellini
Ritratto agrodolce di un gruppo di bamboccioni adulti che non sanno cosa fare della loro vita e non riescono ad assumersi le proprie responsabilità.
Film molto bello, con una regia ancora misurata, che riesce a delineare molto bene e chiaramente le dinamiche. Anche se il festeggiamento del Carnevale anticipa le caratteristiche tipiche del regista nei film più maturi.
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Originariamente inviato da Tobias Visualizza il messaggio@Slask: "tacciato" è improprio e fa passare mele per pere. Ho scritto bestemmia perché TDL recensendo ha scritto diverse cose che non stanno né in cielo né in terra. Non è che scrivere con sincerità o esprimere un'opinione renda immuni. Dovrei entrare nello specifico del film e scomporre passo passo, ma non mi va, ché sennò arriva qualcuno e mi "taccia" di fare il professorino...Sono una persona semplice, guardo film e non rompo il cazzo.
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