A livello formale Il cacciatore è senza ombra di dubbio il più "debole" dei 3. A livello concettuale indubbiamente sono tutti film di spessore, possiamo dire che Kubrick e Malick cercano di fare un discorso più astratto e generale, laddove Cimino è interessato nello specifico al fenomeno Vietnam e a come questo fenomeno cambia la realtà sociale statunitense. È chiaro che da un punto di vista di sociologia del cinema il film di Cimino merita un posto di rilievo, ma a mio parere Malick e ovviamente Kubrick sono registi e cineasti più completi di Cimino.
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Il cacciatore non l'ho visto
Tra gli altri 2 secondo me c'è un approccio totalmente diverso alla materia bellica. Laddove Kubrick si focalizza sul processo di disumanizzazione causato dalla guerra e ricercato già a partire dall'addestramento al fine di rendere i soldati non più uomini, ma macchine in grado poi di andare in guerra e fare ciò che deve essere fatto, senza discutere e senza rimorsi, Malick si concentra, come suo solito, su una contrapposizione tra la "pace" della natura e la guerra che gli uomini portano e che ne disturba l'equilibrio e la distrugge (emblematica l'inquadratura di un uccellino caduto dal nido che si contorce con in sottofondo il rumore delle esplosioni) e se vogliamo inserisce in questo contesto l'opposto dei soldati Kubrickiani, mettendo in mostra soldati prima di tutto umani.
E Apocalypse Now regna su tutto questo dalle vette incredibili che è riuscito a raggiungere
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Concordo su tutto, ma mentre possiamo dire che Malick e Kubrick se la giocano, il film di Cimino si situa al di sotto di questi due film. Perché di un film non si possono valutare solo i sottotesti, io non mi aspetto un saggio teorico da un film, bisogna valutare anche la forma, e indubbiamente Kubrick e Malick si situano su un livello ben più alto.
EDIT: anzi no, non concordo su tutto, perché Malick non contrappone la pace della natura con la guerra dell'uomo, contrappone due forze (pace e guerra) che sono intrinseche alla natura. Ricordatevi l'incipit della Linea rossa, con l'albero che lotta per ergersi verso il sole, e Witt che si chiede da dove viene questa violenza.
C'è un'affinità tematica molto stretta tra TTRL e TTOL.
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Parlando di film "bellici" se si parla di Kubrick metto in rilievo soprattutto Orizzonti di gloria, piuttosto che FMJ. Senza dimenticare La grande illusion di Renoir, che specialmente nella seconda parte è un film veramente perfetto sotto il punto di vista formale e intenso sotto il punto di vista prettamente drammatico. Certo che quello che dice outis è giustissimo, ma ricordo che Il cacciatore possiede, a mio avviso, delle qualità formali di tutto rilievo e, sopra ogni cosa, è un film dall'impatto straordinario. Valutazioni che stanno in una posizione preponderante ai sottotesti presenti, e al loro peso. Anche perchè, se parliamo di sottotesti e influssi "esterni" TTRL li ammazza tutti, letteralmente. Certo Cimino non è Kubrick, ma va detto che non sarebbe certo qualcosa di impensabile se il miglior film di Cimino superasse uno di "seconda fascia" (tra mille virgolette) di Kubrick.La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.
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Io del Cacciatore ho adorato la scena di De Niro sulla montagna, quando risparmia il cervo. È vero che lì c'è qualcosa che non va a livello di montaggio, ma resta una grande scena.
Dwight, non mi uccidere, ma Orizzonti di gloria mi manca asd lo recupererò, promesso!!
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Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggioIo del Cacciatore ho adorato la scena di De Niro sulla montagna, quando risparmia il cervo. È vero che lì c'è qualcosa che non va a livello di montaggio, ma resta una grande scena.
Dwight, non mi uccidere, ma Orizzonti di gloria mi manca asd lo recupererò, promesso!!
Anche TTRL possiede delle "parti" dove c'è qualcosa che non va a livello di montaggio. Ma è un discorso vecchio e sappiamo tutti benissimo che sono questioni che vanno oltre le semplici "formalità".La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.
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Hai perfettamente ragione outis, mi sono espresso male...volevo dire la pace materializzata nella natura e la guerra nell'uomo...d'altronde è evidente che Malick non divida i due elementi (l'uomo è parte della natura), e secondo me questo concetto è reso molto bene quando i soldati incrociano l'indigeno, mostrandoin un colpo solo la pace e la guerra nell'uomo e al contempo nella natura
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e platoon n'do lo mettiamo...?
xD
"Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."
"Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.
~FREE BIRD~
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Molto sotto rispetto a questi colossi...La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.
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"La grande illusione" l'ho odiato. E' un film vecchio, sotto tutti i punti di vista. "Orizzonti di gloria" lo trovo inferiore a "Full metal jacket", anche se resta un gran bel film. Si nota che Kubrick ancora non era il cineasta geniale di "2001 Odissea nello spazio" ed "Arancia Meccanica".https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.
"Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney
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ma se sono venti dopo?...http://img7.imageshack.us/img7/4629/batmanvsbane.jpg
http://jhonillustratore.altervista.org/
"Anche in questo mondo piove, quando il tuo cuore è turbato il cielo si rannuvola, quando sei triste la pioggia si mette subito a scendere...per me è straziante... chissà se anche tu lo sai quant'è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un mondo solitario come questo" Zangetsu
***FIRMA MODIFICATA DAL MODERATORE***
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In questi giorni:
Complesso di Colpa
Altro De Palma di razza. Il riferimento è sempre Alfred Hitchcock, mentre il titolo originale dice tutto sul tema affrontato. Cliff Robertson interpreta Michael Courtland, un ricco industriale americano ossessionato dal senso di colpa per non essere stato in grado di salvare moglie e figlia piccola dal tragico epilogo del loro rapimento a scopo di riscatto; come se non bastasse, durante un viaggio d'affari in Italia, Courtland fa casualmente la conoscenza di una giovane restauratrice italiana che sembra essere la copia carbone della moglie defunta.
Senza girarci troppo intorno, il film come al solito è ottimo, la regia di De Palma non è stata mai ispirata e coraggiosa come in quegli anni. Se infatti il riferimento nelle sue storie era sempre fin troppo chiaro(nello specifico di questo caso è impossibile non notare analogie con Rebecca), il suo stile e la messinscena con cui queste storie venivano affrontate erano sempre personali e gestiti ottimamente; questo è ciò che ne fa dei prodotti originali e freschi nonostante tutto e al tempo stesso riconducibili ad un discorso complessivo omogeneo. Sicuramente ciò che impressiona maggiormente di questo film è l'ottima gestione dell'intreccio, che riserva una serie di colpi di scena notevoli che giungono fino al finale e soprattutto una fotografia e generalmente un quadro visivo dai toni cupi, anche grazie alle azzeccatissime ambientazioni(tra le quali spicca una Firenze incredibilmente lugubre tanto quanto la più riconoscibile New Orleans). Qualcuno potrebbe riscontrare una sorta di suddivisione forzata del ritmo e dei toni durante lo svolgersi della vicenda(la prima "poliziesca" parte riguardante il rapimento, quella centrale con l'incontro tra Courtland e la sosia della moglie fino al loro ovvio innamoramento con conseguente matrimonio, per arrivare all'ultima parte in cui la storia, sbrogliandosi, decolla sulle vette del thriller), trovo tuttavia che questo non costituisca un difetto, ma anzi aiuti il film a proseguire, rinnovandosi ed evitando di arenarsi sugli stessi spunti. In conclusione, un altro film che consiglio assolutamente.
Le due Sorelle
Titolo cronologicamente precedente; trattasi di uno dei pochi horror "puri" di De Palma. Le contaminazioni hitchcockiane continuano(o già c'erano, per meglio dire), ma il registro è completamente diverso. De Palma rimane tuttavia ben saldo coi piedi per terra puntando al raccapriccio come un'evoluzione della rottura della "normalità". Ed ecco che quindi, in un modo molto simile a ciò che Cronenberg farà negli anni successivi, è la deformità fisica e mentale al centro della faccenda, l'anomalia che si ritrova in un contesto di normalità e che deflagra nella brutalità. Nel mezzo della norma, quindi, e non al di fuori di questa, in un castello buio o nella brughiera come nei vecchi film, ma nemmeno ai margini della stessa, come raccontava il cinema horror di quegli anni che aveva scoperto il fascino oscuro della periferia americana.
Anche in questo caso sono sicuramente la regia e la sceneggiatura a spiccare. Quest'ultima conformata in un crescendo perfetto che porta, nell'arco dei 90 minuti di durata, dalla calma piatta alla tempesta completa, arrivando a tirare l'ultima "zampata" nell'inquadratura finale.
Per quanto riguarda il buon Brian, invece, abbiamo una mano già ferma e disinvolta, orgogliosamente riconoscibile(il montaggio parallelo con uso dello split screen è un vero trademark del De Palma di quegli anni), sempre essenziale nel mantenere un rigore stilistico ineccepibile, ma al tempo stesso perfettamente in grado di superarsi nel gestire le inevitabili situazioni orrorifiche con una carica straordinaria.
Sicuramente quindi un ottimo prodotto, che non risente affatto della sua età, ma anzi riesce a stupire ancora oggi, nonostante proponga spunti tutt'altro che inediti, grazie ad una grande maestrìa nella costruzione.
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anche a me manca Orizzonti di gloria. Gli altri li ho visti, e metto al di sopra di tutti sicuramente Apocalypse Now, seguito da Full Metal Jacket. Il Cacciatore e Sottile linea rossa devo rivederli, è passato troppo tempo. Platoon è bello, ma sicuramente ha ambizioni più basse rispetto ai sopracitati.Sono una persona semplice, guardo film e non rompo il cazzo.
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Platoon credo sia uno dei film di successo sulla guerra più sopravvalutati di sempre. Mentre a parte il primo posto oggettivo di Apocalypse Now, il mio preferito in assoluto è TTRL, perché se da una parte è sensibilisimo nell'eludere le trappole del gigantismo retorico, al contempo, dall'altra, crea una condizione di sospensione etica da sovraccarico di imput riflessivi e ipertestuali. È il war movie, insieme a quello di Coppola, ad avermi lasciato infettato psichicamente dopo la visione, più di tutti gli altri.
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