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  • Chi ha una formazione classica tenderà a restituirla: l’agguato di Dallas a JFK è stato ripreso a mano libera con una 8mm muta ed il filmato balla pochissimo. Oggigiorno vorrei sapere quando dei quattordicenni effettuano riprese con l’uso di treppiedi, come i ragazzini di “Super 8”.
    E per quanto febbrilmente “imprevedibile” possa essere la irripetibile diretta di un Inter-Juventus nessuno si sogna di copiare i movimenti di macchina di un Gaspar Noè.Si può dunque “barare” con il cinema , mentre il calcio è cosa troppo “seria”?
    Peraltro nei campionati minori le riprese sono effettuate con pochi mezzi da piccole tv locali: tipicamente una telecamera piazzata a centrocampo, e dall’alto, che copre ogni zona del terreno di gioco . I goal visti piuttosto da lontano,quindi; al contrario dei film ambientati in periferia, fatti di inquadrature soffocantemente addossate ai personaggi, magari dalla prima all’ultima scena. Non è un altrettanto vero artificio?
    Grazie di avermi risposto.
    Originariamente inviato da ClarKent Visualizza il messaggio
    forse perchè una ripresa sballonzolante richiama l'imprevedibilità e quindi l'autenticità.

    Ad ogni modo l'ho appena visto e non mi è piaciuto. Non fa paura e la ripresa è imbarazzante, a parte lo sballonzolamento ci sono delle zoommate che non stanno ne in cielo ne in terra. Poi il finale... lascia perdere che è meglio.

    5
    "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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    • Originariamente inviato da henry angel Visualizza il messaggio
      Chi ha una formazione classica tenderà a restituirla: l’agguato di Dallas a JFK è stato ripreso a mano libera con una 8mm muta ed il filmato balla pochissimo. Oggigiorno vorrei sapere quando dei quattordicenni effettuano riprese con l’uso di treppiedi, come i ragazzini di “Super 8”.
      E per quanto febbrilmente “imprevedibile” possa essere la irripetibile diretta di un Inter-Juventus nessuno si sogna di copiare i movimenti di macchina di un Gaspar Noè.Si può dunque “barare” con il cinema , mentre il calcio è cosa troppo “seria”?
      Peraltro nei campionati minori le riprese sono effettuate con pochi mezzi da piccole tv locali: tipicamente una telecamera piazzata a centrocampo, e dall’alto, che copre ogni zona del terreno di gioco . I goal visti piuttosto da lontano,quindi; al contrario dei film ambientati in periferia, fatti di inquadrature soffocantemente addossate ai personaggi, magari dalla prima all’ultima scena. Non è un altrettanto vero artificio?
      Grazie di avermi risposto.
      Bé, le riprese dell'attentato erano amatoriali mentre in genere chi gira un documentario usa le telecamere a mano per poter cambiare rapidamente prospettiva nel caso succeda qualcosa di non previsto e possa quindi avvicinarsi rapidamente cosa che un sostegno o un treppiede renderebbe più difficile, in uno stadio di calcio invece si sa benissimo dove avverrà l'azione (il campo) e quindi la posizione delle telecamere non ha bisogno di essere necessariamente mobile.
      "Compatisco quelle povere ombre confinate in quella prigione euclidea che è la sanità mentale." - Grant Morrison
      "People assume that time is a strict progression of cause to effect, but *actually* from a non-linear, non-subjective viewpoint - it's more like a big ball of wibbly wobbly... time-y wimey... stuff." - The Doctor

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      • Originariamente inviato da ClarKent Visualizza il messaggio
        Diary of the dead

        Che noia ragazzi... le solite reazioni impossibili. Sti film di zombie sono tutti uguali, inizio a perdere le speranze.

        Voto 5
        Peccato, a me è piaciuto molto.
        Mi sono sembrate interessanti le riflessioni sull'informazione, i mass-media, perchè il protagonista vuole riprendere tutto (qua almeno non "sballonzola" troppo XD).

        Letterboxd

        Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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        • Anche il corteo Presidenziale aveva un "campo" d'azione prestabilito e certo per l'operatore: dal punto A al punto B di una strada, senso di marcia unico, velocità costante.
          E questo in relazione a film, che vogliono sembrare documentari e usano la camera a mano a prescindere dalla drammaturgia di ogni scena, ovviamente pre-parata a livello di scrittura ed allestimento del set.
          "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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          • FOUR ROOMS

            ne rimandavo la visione da una vita...prodotto abbastanza derivato e secondario,che comunque non manca di qualche buona trovata e momento,ma si dimentica abbastanza facilmente,giusto per i completisti.

            "Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."

            "Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.


            ~FREE BIRD~

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            • La foresta dei pugnali volanti

              Gli ho preferito Hero

              Letterboxd

              Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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              • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                E cosa devo aspettarmi?
                Meadows è uno di cui spero si sentirà parlare sempre più largamente in futuro, un regista che pone sul suo palco una fila di personaggi spezzati, intensi, fragili, prigionieri di se stessi. Quale che sia la trama, la sua poetica gli impone di mostrare la nudità scomoda insita nelle piaghe della working class, una realtà che padroneggia con cognizione di causa e sensibilità oggettivamente superiore alla norma. Il suo cinema, anche se va al di là dei gusti personali, "si sente eccome", mettiamola così.


                Originariamente inviato da Gian Visualizza il messaggio
                Mi accodo anche io alla domanda di outis, ne hai visti altri di questo regista (tra l'altro sua erano sia la regia che la sceneggiatura)? Quali consigli?
                Rispondo ad entrambi.
                Indubbiamente This is England e Dead Man's Shoes, il primo come summa della sua poetica, il secondo per la tensione drammatica e per la prova dolce/rabbiosa del protagonista (anche se questo vale pure per TIE) in accoppiata al fratello, appena sotto invece A Room For Romeo Brass, storia d'amicizia comico-drammatica che contiene in nuce già molto del suo itinerario narrativo. Se si vuole invece virare su toni leggeri ci sono Once Upon A Time In The Midlands ( il buco nell'acqua di Meadows) e Somers Town, delicata commedia che racconta un'altra storia di amicizia genuina tra due ragazzi che pur avendo origini diverse provano un comune sentire
                Poi c'è il Meadows in fasce, quello di 24 7: Twentyfourseven, esordio in b/n interessante ma al contempo acerbo e discontinuo, che vanta però un Bob Hoskins piuttosto notevole. Rimarrebbe Le Donk & Scor-zay-zee, mockumentary più curioso che altro.
                E le due serie televisive successive di This is England le consigli (ho letto solo recensioni entusiastiche)?
                Assolutamente sì,è un gioiello televisivo dove Meadows dà libero sfogo agli effetti collaterali generati appunto da This Is England, tant'è che la breve sequenza d'apertura del pilot riprende il filo dall'ultima sequenza del film, per poi proiettarsi nell'86 e successivamente nell'88. Chiaramente qui l'accento viene pósto sulla crescita individuale dei ragazzi e sul reticolato di rapporti che instaurano tra loro. Le qualità di questa serie sono molteplici: si va dalla scelta assolutamente perfetta del cast (e in questo Meadows è un mago anche nei film), alla prova degli attori tutti, passando per l'ampiezza del registro usato che va da ldemenziale/ridanciano al dramma più cupo, il tutto condito da quelll'onnipresente gusto a malinconiche e fosche tinte british.

                Mi permetto un altro consiglio, ché in realtà tiene un fil rouge con quello che ho scritto fino ad ora: Tyrannosaur, opera prima di Paddy Considine, già attore (eccellente e ingiustamente sconosciuto) in diversi film appena citati e, a quanto pare, vedendo questa pellicola, sapiente studente della lezione nuda e cruda del cinema di Meadows.

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                • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                  E cosa devo aspettarmi?
                  Meadows è uno di cui spero si sentirà parlare sempre più largamente in futuro, un regista che pone sul suo palco una fila di personaggi spezzati, intensi, fragili, prigionieri di se stessi. Quale che sia la trama, la sua poetica gli impone di mostrare la nudità scomoda insita nelle piaghe della working class, una realtà che padroneggia con cognizione di causa e sensibilità oggettivamente superiore alla norma. Il suo cinema, anche se va al di là dei gusti personali, "si sente eccome", mettiamola così.

                  Originariamente inviato da Gian Visualizza il messaggio
                  Mi accodo anche io alla domanda di outis, ne hai visti altri di questo regista (tra l'altro sua erano sia la regia che la sceneggiatura)? Quali consigli?
                  Rispondo ad entrambi.
                  Indubbiamente This is England e Dead Man's Shoes, il primo come summa della sua poetica, il secondo per la tensione drammatica e per la prova dolce/rabbiosa del protagonista (anche se questo vale pure per TIE) in accoppiata al fratello, appena sotto invece A Room For Romeo Brass, storia d'amicizia comico-drammatica che contiene in nuce già molto del suo itinerario narrativo. Se si vuole invece virare su toni leggeri ci sono Once Upon A Time In The Midlands ( il buco nell'acqua di Meadows) e Somers Town, delicata commedia che racconta un'altra storia di amicizia genuina tra due ragazzi che pur avendo origini diverse provano un comune sentire.
                  Poi c'è il Meadows in fasce, quello di 24 7: Twentyfourseven, esordio in b/n interessante ma al contempo acerbo e discontinuo, che vanta però un Bob Hoskins piuttosto notevole. Rimarrebbe Le Donk & Scor-zay-zee, mockumentary più curioso che altro.
                  E le due serie televisive successive di This is England le consigli (ho letto solo recensioni entusiastiche)?
                  Assolutamente sì,è un gioiello televisivo dove Meadows dà libero sfogo agli effetti collaterali generati appunto da This Is England, tant'è che la breve sequenza d'apertura del pilot riprende il filo dall'ultima sequenza del film, per poi proiettarsi nell'86 e successivamente nell'88. Chiaramente qui l'accento viene pósto sulla crescita individuale dei ragazzi e sul reticolato di rapporti che instaurano tra loro. Le qualità di questa serie sono molteplici: si va dalla scelta assolutamente perfetta del cast (e in questo Meadows è un mago anche nei film), alla prova degli attori tutti, passando per l'ampiezza del registro usato che va da ldemenziale/ridanciano al dramma più cupo, il tutto condito da quelll'onnipresente gusto a malinconiche e fosche tinte british.

                  Mi permetto un altro consiglio, ché in realtà tiene un fil rouge con quello che ho scritto fino ad ora: Tyrannosaur, opera prima di Paddy Considine, già attore (eccellente e ingiustamente sconosciuto) in diversi film appena citati e, a quanto pare, vedendo questa pellicola, sapiente studente della lezione nuda e cruda del cinema di Meadows.

                  Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
                  La foresta dei pugnali volanti
                  Gli ho preferito Hero
                  Anch'io, nonostante peschi a pienissime mani da Kurosawa.

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                  • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                    E cosa devo aspettarmi?
                    Meadows è uno di cui spero si sentirà parlare sempre più largamente in futuro, un regista che pone sul suo palco una fila di personaggi spezzati, intensi, fragili, prigionieri di se stessi. Quale che sia la trama, la sua poetica gli impone di mostrare la nudità scomoda insita nelle piaghe della working class, una realtà che padroneggia con cognizione di causa e sensibilità oggettivamente superiore alla norma. Il suo cinema, anche se va al di là dei gusti personali, "si sente eccome", mettiamola così.

                    Originariamente inviato da Gian Visualizza il messaggio
                    Mi accodo anche io alla domanda di outis, ne hai visti altri di questo regista (tra l'altro sua erano sia la regia che la sceneggiatura)? Quali consigli?
                    Rispondo ad entrambi.
                    Indubbiamente This is England e Dead Man's Shoes, il primo come summa della sua poetica, il secondo per la tensione drammatica e per la prova dolce/rabbiosa del protagonista (anche se questo vale pure per TIE) in accoppiata al fratello, appena sotto invece A Room For Romeo Brass, storia d'amicizia comico-drammatica che contiene in nuce già molto del suo itinerario narrativo. Se si vuole invece virare su toni leggeri ci sono Once Upon A Time In The Midlands ( il buco nell'acqua di Meadows) e Somers Town, delicata commedia che racconta un'altra storia di amicizia genuina tra due ragazzi che pur avendo origini diverse provano un comune sentire.
                    Poi c'è il Meadows in fasce, quello di 24 7: Twentyfourseven, esordio in b/n interessante ma al contempo acerbo e discontinuo, che vanta però un Bob Hoskins piuttosto notevole. Rimarrebbe Le Donk & Scor-zay-zee, mockumentary più curioso che altro.
                    E le due serie televisive successive di This is England le consigli (ho letto solo recensioni entusiastiche)
                    Assolutamente sì,è un gioiello televisivo dove Meadows dà libero sfogo agli effetti collaterali generati appunto da This Is England, tant'è che la breve sequenza d'apertura del pilot riprende il filo dall'ultima sequenza del film, per poi proiettarsi nell'86 e successivamente nell'88. Chiaramente qui l'accento viene pósto sulla crescita individuale dei ragazzi e sul reticolato di rapporti che instaurano tra loro. Le qualità di questa serie sono molteplici: si va dalla scelta assolutamente perfetta del cast (e in questo Meadows è un mago anche nei film), alla prova degli attori tutti, passando per l'ampiezza del registro usato che va da ldemenziale/ridanciano al dramma più cupo, il tutto condito da quelll'onnipresente gusto a malinconiche e fosche tinte british.

                    Mi permetto un altro consiglio, ché in realtà tiene un fil rouge con quello che ho scritto fino ad ora: Tyrannosaur, opera prima di Paddy Considine, già attore (eccellente e ingiustamente sconosciuto) in diversi film appena citati e, a quanto pare, vedendo questa pellicola, sapiente studente della lezione nuda e cruda del cinema di Meadows.

                    Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
                    La foresta dei pugnali volanti
                    Gli ho preferito Hero
                    Anch'io, nonostante peschi a pienissime mani da Kurosawa.

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                    • Tobias, grazie per questo interessante messaggio, recupererò il regista allora.
                      Riguardo a Hero ho sempre pensato che fosse un omaggio manifesto, i rimandi a Rashomon, Ran e Kagemusha sono talmente eclatanti che non può essere diversamente.

                      Bellino comunque, e con una fotografia notevole.

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                      • Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
                        La foresta dei pugnali volanti

                        Gli ho preferito Hero
                        idem. troppo pacchiano e forzatamente pretenzioso nelle parti "poetiche" il primo, laddove il secondo era più spontaneo e d'impatto.
                        Sono una persona semplice, guardo film e non rompo il cazzo.

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                        • Mi sono deciso ieri di rivedere, per la prima volta in "età cinematografica" matura, Il Padrino
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                          L'esperienza cinematografica che (credo) ho accumulato mi ha permesso di valutarlo al 100% del suo valore, ovvero un Capolavoro del Cinema senza se e senza ma.
                          Semplicemente risulta perfetto in ogni sua componente, tutto è assolutamente al massimo livello raggiungibile. A partire da una sceneggiatura chirurgica, senza fronzoli, che costruisce personaggi, ambiente, logiche con una cura maniacale ed un realismo totale.
                          La regia di Coppola è anch'essa divina, pulita, secca, che non si risparmia e non risparmia lo spettatore, che dosa il ritmo in maniera impeccabile facendo scorrere le 3 ore con una facilità disarmante, raggiungendo il suo apice nella scena del battesimo, probabilmente la singola scena che mi ha colpito di più in assoluto.
                          E se sulle interpretazioni degli attori è inutile sprecare fiato, sulla fotografia è più che utile sprecarci il termine "perfezione".
                          E il finale poi...amaro come non mai.

                          Mi sono anche reso conto che è probabilmente il film più citato della storia xD

                          Unica imperfezione, una piccola sbavatura che mi ha lasciato un filo interdetto (ma si tratta proprio di una sbavatura minima) l'eccessiva "stilizzazione" dell'omicidio di Sonny Corleone, che dimentica per qualche secondo il realismo in virtù di un effetto sicuramente potente dal punto di vista visivo ma poco in tono, secondo me, con il resto dell'opera.

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                          • Originariamente inviato da Tobias Visualizza il messaggio
                            Anch'io, nonostante peschi a pienissime mani da Kurosawa.
                            Originariamente inviato da Slask Visualizza il messaggio
                            idem. troppo pacchiano e forzatamente pretenzioso nelle parti "poetiche" il primo, laddove il secondo era più spontaneo e d'impatto.
                            Non che il comparto tecnico della Foresta...sia da meno. Anzi l'uso dei colori e dei suoni e straordinario e non mancano scene ispirate, ma non mi sembra a suo agio con la componente sentimentale.
                            E la vicenda del triangolo amoroso alla fine viene tirata un pò troppo per le lunghe secondo me.

                            Letterboxd

                            Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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                            • Lunedì 19 Marzo
                              U-Boot 96


                              Ben rivolto all’entertainment, senza patetismi o retorica ad attenderci, questo grazioso bellico convince grazie ad un senso di claustrofobia ben reso e una buona gestione della tensione che rispediscono al mittente il pericolo ridondanza, appena percettibile come un sonar in lontananza... Peccato che poi Petersen sia sbarcato lo stesso a Hollywood...

                              Voto: 7


                              "Spesso contraddiciamo una opinione, mentre ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa."

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                              • Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
                                Non che il comparto tecnico della Foresta...sia da meno. Anzi l'uso dei colori e dei suoni e straordinario e non mancano scene ispirate, ma non mi sembra a suo agio con la componente sentimentale.
                                però a differenza di HERO qua Yimou svacca troppo con la CGI...

                                Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
                                Mi sono deciso ieri di rivedere, per la prima volta in "età cinematografica" matura, Il Padrino
                                ....
                                eh cazzerola, forse è uno dei primissimi film che mi ha fatto innamorare del Cinema. E da allora (4/5 anni fa) non l'ho ancora rivisto. Devo assolutamente trovare il tempo per una seconda visione.
                                Anche perchè sono tra i pochi che lo considerano assolutamente superiore alla pt. 2 (comunque bellissima eh).
                                Sono una persona semplice, guardo film e non rompo il cazzo.

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