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  • Originariamente inviato da franzo89 Visualizza il messaggio
    Caruccio il film di Marilyn con la Williams! :sisisi:L'ho visto anch'io ieri sera, anche se con il doppiaggio italiano (che comunque non mi è sembrato mal fatto). Un buon omaggio, rispettoso del mito e dell'individuo senza morbosità e compiacimenti, ma molta misura e discrezione, che se il limite del film si dice essere la sua confezione morbida e accademica senza guizzi, meglio così perché indovina senza passi falsi un tono gradevole fino alla fine (citando Gironi: "[FONT=Trebuchet MS]possiamo parlare per ore della rigidità della regia di Curtis o delle tante retoriche del biopic che a tratti emergono, ma sarebbe come guardare il dito invece della luna. "). Merito della Williams ch'è proprio efficace, pur senza mai far venir in mente che lei si possa sostituire all'originale, crea e interpreta deliziosamente il personaggio, irradiato certamente dalla luce riflessa del mito scolpito nell'immaginario collettivo ma senza scottarsi e facendo dovutamente e credibilmente illudere (per coinvolgere) lo spettatore, di più non doveva (e neppure si sarebbe potuto) fare. L'ho preferita poi nel registro leggero, brioso, seducente e sexy in cui era veramente facile capire perché si perdeva la testa per l'attrice sullo schermo.Per il resto il film è giustamente tutto lì, fa venire una gran voglia di rispolverarsi tutta la filmografia ( e stasera "Come sposarsi un milionario" che non ho visto). Bravo il cast, sopratutto Branagh.
    Posso riproporre un famoso aneddoto: Charlie Chaplin che partecipa sotto falso nome ad un concorso per sosia di Charlot e si classifica solo terzo.Date per scontato di normare esattamente il perimetro interpretativo in cui l'attrice Michelle Williams ha potuto attingere per impersonare la "vera" Marilyn; che nessuno di noi ha veramente conosciuto.E di vederne i limiti, della Williams, non i nostri.Mah.
    "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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    • Originariamente inviato da henry angel Visualizza il messaggio
      Posso riproporre un famoso aneddoto: Charlie Chaplin che partecipa sotto falso nome ad un concorso per sosia di Charlot e si classifica solo terzo.Date per scontato di normare esattamente il perimetro interpretativo in cui l'attrice Michelle Williams ha potuto attingere per impersonare la "vera" Marilyn; che nessuno di noi ha veramente conosciuto.E di vederne i limiti, della Williams, non i nostri.Mah.
      Scusami, con tutto il rispetto dovuto, ma onestamente non ho capito la tua frase. Se potresti (ri) spiegare più chiaramente il tuo punto di vista te ne sarei grato.

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      • Sempre bello e significativo l'aneddoto di Chaplin!

        Ma semmai i limiti sono d'impostazione ( non perché personalmente sappia tutto sull'iconica attrice, come dici tu, anzi), nel senso che lo stesso film non mira a far conoscere chissà quale lato nascosto dallo schermo dell'attrice. Quello che si vede nel film corrisponde più o meno a quanto già si poteva conoscere (all'epoca come oggi) ed era possibile conoscere. Da queste conoscenze condivise attinge e non va realmente più a fondo nel rievocare e descrivere l'attrice, e a quelle d'altronde mi attenevo. Nel gioco di rimandi verità-interpretazione, la Williams interpreta di suo un interprete....c'è di suo, intrinsecamente, un limite di verità possibile ch'è difficile oltrepassare. Ma in tutto questo comunque si è svolto un lavoro credibile, a cui ci si abbandona e va bene così, è la sua Marilyn (della Williams e del film) e in questo senso credo che da un'interpretazione non sia lecito chiedere di più. Scusate il banale giochino mentale. Di più non so, non credo di sapere, e non so quanto sia possibile farlo.
        Poi forse ho anche frainteso quello che pensavi, tu che dici?
        [FONT=lucida grande]"Il cinema non fornisce ciò che desideri, ti spiega come desiderare." Slavoj Žižek

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        • I professionisti di Richard Brooks

          Dal regista de "La gatta sul tetto che scotta", un grande cast per un ottimo western che mescola ottimamente l'azione con il romanticismo (la donna ha un ruolo chiave all'interno della vicenda). Sceneggiatura brillante e affascinanti locations. Nel complesso un buonissimo film.

          Vale la pena recuperare altro di Richard Brooks? Ho in lista solo "A sangue freddo".
          Welles non sarebbe Welles, se tutti potessero essere Welles

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          • Il serpente e l'arcobaleno
            Un horror politico davvero interessante ed inquietante.
            Politico perchè è ambientato ad Haiti sotto la guida di un dittatore (veramente esistito).
            Gli zombi sono trattati diversamente dal solito e non sono neanche importanti. Tutto si basa sul fascino perverso di riti Vodoo e stregonieria che colpiscono prima di tutto la mente.

            Letterboxd

            Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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            • Originariamente inviato da franzo89
              Sempre bello e significativo l'aneddoto di Chaplin!

              Ma semmai i limiti sono d'impostazione ( non perché personalmente sappia tutto sull'iconica attrice, come dici tu, anzi), nel senso che lo stesso film non mira a far conoscere chissà quale lato nascosto dallo schermo dell'attrice. Quello che si vede nel film corrisponde più o meno a quanto già si poteva conoscere (all'epoca come oggi) ed era possibile conoscere. Da queste conoscenze condivise attinge e non va realmente più a fondo nel rievocare e descrivere l'attrice, e a quelle d'altronde mi attenevo. Nel gioco di rimandi verità-interpretazione, la Williams interpreta di suo un interprete....c'è di suo, intrinsecamente, un limite di verità possibile ch'è difficile oltrepassare. Ma in tutto questo comunque si è svolto un lavoro credibile, a cui ci si abbandona e va bene così, è la sua Marilyn (della Williams e del film) e in questo senso credo che da un'interpretazione non sia lecito chiedere di più. Scusate il banale giochino mentale. Di più non so, non credo di sapere, e non so quanto sia possibile farlo.
              Poi forse ho anche frainteso quello che pensavi, tu che dici?
              Pur continuando a non avere proprio chiaro il punto del discorso di Henry Angel, son d'accordo con le tue parole. Ci sono dei limiti fissati nel progetto, ma anche voluti. La Williams si mantiene fedele al personaggio in base a quanto tutti noi possiamo aver visto e saputo, ma non fa di più, dato che non si può proprio materialmente. Si è basata sui film, sulle biografie più accurate, le testimonianze, e i video e clip-audio a noi rinvenuti, oltre quello non poteva. E sopratutto si parla di un personaggio scolpito nell'immaginario collettivo, dotato di un magnetismo e di un carisma innato, di gran personalità. Riproporlo tale e quale lo trovo praticamente impossibile, se non scadendo in un lavoro eccessivamente 'artificioso' e 'finto'. E la Williams è stata capace di evitare tutto questo, personalizzando e creando una sua Monroe, restando sempre molto fedele a quanto sappiamo e visto di lei.

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              • Originariamente inviato da paro_noodles Visualizza il messaggio
                I professionisti di Richard Brooks

                Vale la pena recuperare altro di Richard Brooks? Ho in lista solo "A sangue freddo".
                Che intendi per avere solo in lista A sangue freddo? Che è l'unico che hai visto oltre a quello che hai commentato o che ce l'hai pronto da vedere?
                Se è la seconda ti consiglio di guardarlo al più presto, è un grande film. Anche La gatta sul tetto che scotta che hai citato vale la pena vederlo.

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                • Originariamente inviato da lt.aldo.raine.89 Visualizza il messaggio
                  Che intendi per avere solo in lista A sangue freddo? Che è l'unico che hai visto oltre a quello che hai commentato o che ce l'hai pronto da vedere?
                  Se è la seconda ti consiglio di guardarlo al più presto, è un grande film. Anche La gatta sul tetto che scotta che hai citato vale la pena vederlo.
                  "A sangue freddo" lo devo ancora vedere, mentre "La gatta sul tetto che scotta" l'ho già visto. Grazie per il consiglio.
                  Welles non sarebbe Welles, se tutti potessero essere Welles

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                  • Fahrenheit 451 di F. Truffaut
                    La morte di Bradbury mi ha spinto a rivedere questo film di Truffaut, che era da un po' che stava lì a prender polvere nell'attesa. Il film di per sé non è uno dei picchi del regista, anche se di mio lo ricordo con un certo affetto essendo il primo che vidi del francese, a quindici anni, e ricordo che dopo la visione passai un sacco di tempo a pensare, non arrivando ad una risposta precisa, quale libro avrei deciso di imparare a memoria nel caso si fosse finiti in un mondo come quello.
                    Fahrenheit 451 è un'analisi lucida su una società che dimentica la propria dimensione culturale e il suo passato, a favore di una terrificante ricerca sistematica della mediocrità generale. La sceneggiatura da questo punto di vista funziona, senza però mai avere quel qualcosa in più che fa decollare il film verso i lidi del gran lavoro. In realtà la parte più appassionante, quella dove più viene fuori lo sguardo umano di Truffaut, è il come guarda ai libri, con quella sacralità unità alla spontaneità del profano, quel contatto fisico, quello sguardo ingordo da "adesso ti sfoglio" che tutti noi, chi più chi meno, diamo al libro come oggetto fisico almeno una volta nella vita, lanciandoci quindi in una dimensione più immediata rispetto a quella intellettuale in cui il libro ci trasporta.

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                    • Originariamente inviato da Ladida
                      Scusami, con tutto il rispetto dovuto, ma onestamente non ho capito la tua frase. Se potresti (ri) spiegare più chiaramente il tuo punto di vista te ne sarei grato.
                      Tranquilli, non faccio il filosofo né l’insegnante dei vostri figli, dunque mi limito ai danni che faccio in questo forum, e alla bontà vostra di leggermi. xDSe è vero che “modifichiamo” un dato di realtà nel momento e per il fatto stesso che lo stiamo osservando, se ne desume , agli effetti, che potremmo trovare qualcuno più Chapliniano di Chaplin; cosa che, come direste voi, “ non si può”.Al netto del film ( che non ho ancora visto…), ovvero di quanto M.Williams abbia messo del suo nel far rivivere la persona/il personaggio, scontiamo inevitabilmente un ulteriore filtro, ovvero noi stessi che (ci) proiettiamo “il nostro film”della/sulla icona mitica.Ognuno di noi ne ha dunque “girato” una versione privata, benché mutuata da materiali pre-scelti ugualmente disponibili per tutti.Di nuovo cito W.Allen in “Amore e guerra”: l’oggettività è soggettiva ma la soggettività è oggettiva.Ecchennesò! ? asd
                      "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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                      • E tornato il vecchio henry… evvai!!! ;D
                        Flickr


                        "How much would you pay... for the Universe?" Neil Degrasse Tyson

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                        • Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
                          Il serpente e l'arcobaleno
                          Un horror politico davvero interessante ed inquietante.
                          Politico perchè è ambientato ad Haiti sotto la guida di un dittatore (veramente esistito).
                          Gli zombi sono trattati diversamente dal solito e non sono neanche importanti. Tutto si basa sul fascino perverso di riti Vodoo e stregonieria che colpiscono prima di tutto la mente.
                          Ah, questo per me è un classico! Bellissimo! Lo rivedo sempre con piacere ed è uno dei film più inquietanti sul vodoo mai prodotti.

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                          • Ho visto "Last Exit to Brooklin"
                            Ancora una volta Scorsese mi ha completamente rapita. Anche se questo è stato uno dei suoi film più difficili per me, sono soddisfatta di averlo visto.
                            La fotografia mi ha colpito moltissimo, ci sono un sacco di riprese bellissime sia delle strade che dei personaggi. Questi hanno poi tutti tratti molto definiti. Non ci sono personaggi abbozzati appena e basta, Scorsese ti fa entrare pian piano dietro ognuno di loro.
                            Tralala poi è uno dei personaggi che più mi ha colpita per adesso, perché è così multi-strato. Avevo sempre la sensazione di voler capire di più del suo passato, e voler indagare su di lei.

                            Il film è stato poi molto più cruente di quanto mi aspettavo. C'è molta violenza e quel quartiere di Brooklin mi ha messo adosso un'angoscia incredibile.. sembra davvero un posto dimenticato buio e oscuro, dove i personaggi che lo abitano tirano avanti e indietro nello schifo più totale.
                            Anche il discorso sulla sessualità è molto forte, ed il tema degli omosessuali pure.

                            Poi anche se ha un piccolo ruolo, mi è piaciuto molto Jerry Orbach


                            Gran bel film. Scorsese mi piace proprio tanto. Ora devo vedermi The Aviator che mi sono persa di lui

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                            • Originariamente inviato da henry angel Visualizza il messaggio
                              Tranquilli, non faccio il filosofo né l’insegnante dei vostri figli, dunque mi limito ai danni che faccio in questo forum, e alla bontà vostra di leggermi. xDSe è vero che “modifichiamo” un dato di realtà nel momento e per il fatto stesso che lo stiamo osservando, se ne desume , agli effetti, che potremmo trovare qualcuno più Chapliniano di Chaplin; cosa che, come direste voi, “ non si può”.Al netto del film ( che non ho ancora visto…), ovvero di quanto M.Williams abbia messo del suo nel far rivivere la persona/il personaggio, scontiamo inevitabilmente un ulteriore filtro, ovvero noi stessi che (ci) proiettiamo “il nostro film”della/sulla icona mitica.Ognuno di noi ne ha dunque “girato” una versione privata, benché mutuata da materiali pre-scelti ugualmente disponibili per tutti.Di nuovo cito W.Allen in “Amore e guerra”: l’oggettività è soggettiva ma la soggettività è oggettiva.Ecchennesò! ? asd
                              No, no, per l'amor del cielo. Chiedevo solo una spiegazione più chiara, tutto qui. xD

                              Ma infatti il mio giudizio è basato solo ed esclusivamente in base a quanto ho visto e letto sulla Monroe in questi anni e su quanto visto dalla Williams in questo film. Non l'abbiamo conosciuta ne noi ne la Williams, ma ci siamo 'affidati' a determinati materiali (film, canzoni, clip-audio, video, biografie, diari), e prendendo in considerazione quei materiali disponibili, si può fare la distinzione tra le due. E in questo io dico che la Williams ha fatto un lavoro ottimo, ma consapevole dei propri limiti, dei limiti che, a mio avviso, c'erano a prescindere dato che replicare quanto fatto dalla Monroe, magari meglio di lei, non lo trovo fattibile. :sisisi:

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                              • Originariamente inviato da Ofelia
                                Ho visto "Last Exit to Brooklin"
                                Ancora una volta Scorsese mi ha completamente rapita. Anche se questo è stato uno dei suoi film più difficili per me, sono soddisfatta di averlo visto.
                                La fotografia mi ha colpito moltissimo, ci sono un sacco di riprese bellissime sia delle strade che dei personaggi. Questi hanno poi tutti tratti molto definiti. Non ci sono personaggi abbozzati appena e basta, Scorsese ti fa entrare pian piano dietro ognuno di loro.
                                Tralala poi è uno dei personaggi che più mi ha colpita per adesso, perché è così multi-strato. Avevo sempre la sensazione di voler capire di più del suo passato, e voler indagare su di lei.

                                Il film è stato poi molto più cruente di quanto mi aspettavo. C'è molta violenza e quel quartiere di Brooklin mi ha messo adosso un'angoscia incredibile.. sembra davvero un posto dimenticato buio e oscuro, dove i personaggi che lo abitano tirano avanti e indietro nello schifo più totale.
                                Anche il discorso sulla sessualità è molto forte, ed il tema degli omosessuali pure.

                                Poi anche se ha un piccolo ruolo, mi è piaciuto molto Jerry Orbach


                                Gran bel film. Scorsese mi piace proprio tanto. Ora devo vedermi The Aviator che mi sono persa di lui
                                Da quando "Last exit to Brooklyn" è di Scorsese?
                                Welles non sarebbe Welles, se tutti potessero essere Welles

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