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  • Io continuo a pensare che TTRL sia uno dei migliori film degli anni 90 come minimo...in relazione al genere,se di questo si può parlare,gli metto davanti solo Apocalypse Now poi parte alla pari con tutti gli altri.
    Ricordo che lo vidi quando uscì al cinema,la scuola ci portò...tempi delle medie....purtroppo non capiì molto,ma rimasi affascinato.
    "Ore come mesi; giorni come anni. Sono entrato nell'età dell'oro. Sono stato sulla riva di un nuovo mondo."

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    • Mi accorgo solo ora della patata bollente che poteva esplodere. Non ha nemmeno senso commentare.

      Originariamente inviato da Gidan 89 Visualizza il messaggio
      Faccio il copia/incolla del più grande commento che ho visto fare da un utente in giro per i forum:

      [FONT=Arial]"Vent'anni a insegnare filosofia, e poi se ne (ri-)esce con simbolismi da soap-opera: la natura bella, benigna e paradisiaca, l'homo cattivo, il bene come lampi di luce fra le chiome degli alberi, qualche volatile esotico, la guerra brutta-brutta poiché ci strappa dal ruolo di "family man" del Mulino Bianco, con tanto di ricordo della mogliettina in altalena."
      Vorresti dire del più imbecille. asd

      Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
      Non condivido minimamente e l'analisi linkata parte da presupposti sbagliati assolutamente non condivisibili.
      L'articolo parte da presupposti sbagliati e non ha nemmeno la più pallida idea sia di cosa voglia trattare TTRL sia di come rappresenti una naturale continuazione del percorso che Malick ha iniziato nel '73. E' il commento parziale di un povero disperato.
      La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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      • Ma anche per ttol non sapete quanti commenti random ho letto del tipo: famiglia mulino bianco + superquark...

        "Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."

        "Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.


        ~FREE BIRD~

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        • Nightmare 3 i Guerrieri del sogno .

          Visto stasera dopo tanto tempo il terzo capitolo della saga originale di Nightmare ,
          altro che quella delusione del remake,questo é l'unico e originale Freddy,tra gli extra ho visto anche il video musicale con il finale carino !

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          • Il mio On Elm Street preferito insieme al I e al IV. In un numero di "Nosferatu" (non ricordo quale ma comunque uno dei primi), lessi del trattamento a cui fu sottoposto Englund per il make up di questo episodio: cerone a iosa, verniciatura in Alcote, plastilina "Roma" e qualcosa come 350 parti di make up autoadesivo. Praticamente se aveva addosso uno scafandro da palombaro stava più comodo. Però mi piace pensare che la bella prova sia arrivata non "malgrado" ma "anche" grazie a quell'inferno che aveva sul corpo.

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            • Originariamente inviato da HalJordan Visualizza il messaggio
              Nightmare 3 i Guerrieri del sogno .

              Visto stasera dopo tanto tempo il terzo capitolo della saga originale di Nightmare ,
              altro che quella delusione del remake,questo é l'unico e originale Freddy,tra gli extra ho visto anche il video musicale con il finale carino !
              ha molta ironia e begli effetti speciali, e spaventa al punto giusto... ma lo ricordo anche come un film dalla smaccata allegoricità cristiana (altro che 'The tree of life'......asdxD): diciamo che il tatto non è esattamente il punto forte di Freddy, ma in questo caso neanche dello sceneggiatore (ma forse, essendo un film 'per ragazzi'... sulla cosa ci si potrebbe anche un po' sorvolare)...
              Gli preferisco il primo e anche 'Nightmare - Nuovo incubo' (anche se pure quest'ultimo non vale il metafilmico 'gemello' di quegli anni, cioè quel capolavoro di Carpenter che è 'Il seme della follia')...
              "E' la vita mia: mille occhi, una foresta, una giostra di periferia"

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              • per me è secondo solo al capostipite un gioiellino.asd

                "Il cinema è un arte soggettiva, quanto la musica, belli i 5 alti bello sentire pareri discordanti ai propri, ma alla fine sono io, uno schermo e tutto quello che ci passa di mezzo."

                "Le barbarie sono lo stato naturale dell'umanità, la civiltà è solo un capriccio dell'evoluzione e delle circostanze". cit.


                ~FREE BIRD~

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                • Per stare in tema..

                  A Nightmare On A Elm Street
                  Forse Wes Craven negli ultimi tempi ha raggiunto un notevole livello di scemenza, ma questo film continua ad essere un capolavoro a distanza d'anni. Storia perfetta e geniale, momenti stampati nella testa, un cattivone indimenticabile. Onestamente non mi inquieta, ma mi intrattiene e diverte come pochi film del genere. Per non parlare, dello squisito sapore anni ottanta che riecheggia per tutta la durata. Potrei continuare per ore ed ore a parlare di scene che continuo a trovare pazzesche : dalla telefonata 'I'm your boyfriend now, Nancy' alla sequenza della vasca, al corpo insaccato di Tina per i corridoi. E' un film memorabile, che si ricorda e spero verrà ricordato ancora per molto, uno dei migliori esempi di horror anni ottanta. Per il discorso sequel, io non l'ho gradito nessuno. Guardabili il secondo e il terzo, il resto assolutamente indecente.

                  Voto : 8

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                  • Riguardo "La sottile linea rossa", non mi smuovo di un palmo. L'articolo che ho postato avrà anche dei passaggi discutibili, ma sottolinea anche tanti punti limpidi come il sole, e comunque non è stato decisivo ai fini del mio giudizio. Se in "The tree of life" la poesia trasuda da ogni frame,e condivisibile o non condivisibile la filosofia sotterranea l'opera, la capacità di Malick di costruire immagini grandiose è fuori discussione. "The tree of life" è un'opera visivamente imponente, e personalmente condivido anche la visione della vita che il film suggerisce. "La sottile linea rossa" invece, l'ho trovato estremamente banale, anche nei simbolismi che durante il film si ripresentano continuamente. Come si possono non trovare estremamente stucchevoli tutte le sequenze dei ricordi del soldato con la moglie? Quando qualcuno accenna ad "estetica da Mulino Bianco" non ci va tanto lontano in certi casi asd E sinceramente trovo accademici tutti i passaggi in cui si cita Omero, anche perchè ritengo che in un contesto del genere, dove tutto il resto è smaccatamente finto e poco credibile, non facciano assolutamente la differenza artistica. Volendolo sintetizzare, è un film in cui tra una sparatoria e l'altra, alcuni soldati si lasciano andare a pensieri aulici (che non stanno nè in cielo nè in terra) estremamente buonisti e neanche del tutto pacifisti. L'orrore della guerra dove sta? I soldati sono tutti lì, contro la propria volontà, a combattere una guerra che nessuno vuole combattere, dove persino i generali diventano miracolosamente tolleranti di fronte ad insubordinazione. Didascalico fino al midollo. E poco me ne frega che il regista si giustifichi affermando che la guerra è solo un pretesto per mettere in scena conflitti universali etc etc. Quando scegli di girare qualcosa basato su fatti veri e gravi, proprio come la guerra, manipolare il tutto in questo senso sembra solo un pretesto per girare, appunto, un film di propaganda. Fino a quando qualcuno non mi spiegherà dettagliatamente come alcuni passaggi siano giustificabili in una logica che non è la mia attuale, non posso smuovermi di un palmo. In sintesi, è un film che mi ha decisamente urtato, come una medusa o un ortica ^^' E ripeto, sono un estimatore di Malick, ho apprezzato tutti i suoi film tranne questo, che come detto in precedenza, mi sembra un calderone dove tutti gli elementi presenti in "The tree of life" sono banalizzati sia visivamente che concettualmente.
                    https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

                    "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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                    • Ma abbiamo visto lo stesso film? No così, per sapere. È veramente solo questo quello che ci hai visto?
                      Scusa se te lo dico, dimostri di non averci capito una mazza.

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                      • In tal caso nessuna diversa opinione potrà smuoverti, specialmente se si parte dall'assunto sconfortante che, volendolo sintetizzare, è un film in cui tra una sparatoria e l'altra, alcuni soldati si lasciano andare a pensieri aulici (che non stanno nè in cielo nè in terra) estremamente buonisti e neanche del tutto pacifisti. Tralasciando il resto.

                        Malick non manipola nulla, anzi, mette in scena la follia della guerra e le ferite che lascia in maniera emotivamente e storicamente verosimile. In questo, però, non fregarsene niente degli intenti tematici dell'autore è proprio il peggior sbaglio che si può commettere. Malick non solo dipinge le ferite e l'assurdità della guerra in una maniera mai vista prima in un film, affiancando alla realtà bellica una nuova realtà "eterna" come contrappeso, ma la utilizza come chiaro pretesto per universalizzare la riflessione sul veleno che avvelena l'anima comune dell'uomo, chiedendosi da dove proviene questo male.

                        La pellicola si dispone su uno spazio terrestre e temporale ben definito, la battaglia di Guadalcanal nel 1942, ma contemporaneamente vi accosta un'altro spazio geografico, si potrebbe dire, di eterna beatitudine. Questi due universi sono messi in correlazione dall'esperienza del mediatore Witt, che fuggendo dallo spazio vitale al quale è stato forzatamente recluso, trova una comunità di aborigeni nella quale scopre Dio, inteso come una divinità multiforme paragonabile a uno spirito che anima la natura. Sostanzialmente, niente di troppo diverso rispetto al pleroma divino che arde in TToL. Tutto il cinema di Malick si potrebbe sintetizzare come un percorso di ricongiungimento con la natura/Dio. Già in Badlands l'eremo naturale nel quale evadono e si rifugiano Holly e Kit è emblematico, anche se embrionale.

                        Comunque... la scoperta dell'eternità, per Witt, coincide con una nuova visione del mondo e di questo si fa carico all'interno del battaglione, nel momento in cui viene separato forzatamente da quella stessa comunità che non aveva ancora subito la frattura della separazione dalla natura, e che quindi non aveva ancora conosciuto quel male. Il nuovo atteggiamento di Witt segna quindi una crepa all'interno della volontà di potenza razionale presente in quel mondo e la sua figura si erge come outsider anche nei confronti degli altri commilitoni che, a differenza sua e della sua presa di coscienza della morte come mero momento di transizione, hanno paura di morire.

                        Una volta che scoppia il conflitto armato, dopo ben 40 minuti, l'orrore del conflitto si manifesta con amplificato contrasto come se fosse un opposto: paura, degenerazione dei rapporti umani, mancanza di fiducia, nostalgia dei propri cari, lotta per il potere, derisione e annichilimento del nemico. La stessa morte viene rappresentata secondo dei termini ben precisi e simbolici, una morte che colpisce allo stomaco e alle chiappe, una morte che consegna i corpi maciullati e mutilati lasciando però intatti i visi, come a voler evidenziare il peso del danno che si è fatto.



                        Lo stesso scontro tra poteri che avviene tra la razionalità suprema di Nolte e la razionalità comprensiva di Staros vede la seconda soccombere lasciando quindi poche speranze ad un cambio di tendenza verso quel nuovo mondo. In maniera quasi imprevedibile però, dopo il necessario sacrifico di Witt sarà proprio il solitario e per-cause-di-forza-maggiore inaridito soldato Welsh a ereditarne la scoperta. Se c'è proprio un elemento di fortissima connessione tra la narrazione e il basamento teorico sta proprio nel trasporre l'idea che, forse, tutti gli uomini fatto parte di un'unica anima universale attraverso il flusso di coscienza costante ed eterno a cui Malick relega il pensiero dei soldati. Dove ognuno ne ha uno personale e diverso per andare a racchiudere il mosaico di sensazioni che questa one big soul racchiude in sè. I ricordi della moglie non sono per niente ridondanti, anche e specialmente perchè devono distinguersi in quanto Jack è uno dei pochi soldati presi in esame che possiede un vincolo emotivo che gli permette di non cadere in disperazione come molti dei suoi compagni. E' una costante e questa idea viene resa molto bene. Certo anche noi estimatori abbiamo spesso fatto notare come TTRL sia comunque, a volte, sconnesso nel montaggio e non mi stupisco se qualche personalità più chiusa vi dia più peso del necessario. Certo parlare di una estetica da Mulino Bianco per TTRL è fuorviantemente patetico per la superficialità di giudizio. Si tratta semplicemente di grande Cinema.







                        Gli stessi simbolismi sono tutt'altro fuorchè banali, sia a partire dalle inquadrature che tendono ad un ricongiungimento dell'uomo con la natura





                        fino alla straordinaria espressione di quegli opposti di cui parlavo nella contrapposizione tra Witt e i bambini che nuotano nel mare come racchiusi in un liquido amniotico da cui sono nati e le forze armate che solcano lo stesso mare forti del proprio controllo delle forze naturali che le loro corazzate e le loro armi gli consentono. In questo le navi da sbarco di TTRL non sono tanto diverse dalle caravelle del successivo TNW.
                        La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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                        • Alla prossima Tobias cancello. Gidan non rispondere.

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                          • Originariamente inviato da Rorschach Visualizza il messaggio
                            Alla prossima Tobias cancello. Gidan non rispondere.
                            Però, finchè messa giù in quei termini, per me ha ragione. asd
                            La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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                            • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                              Certo parlare di una estetica da Mulino Bianco per TTRL è fuorviantemente patetico per la superficialità di giudizio. Si tratta semplicemente di grande Cinema.
                              Ma che mizzega è TTRL? Il codice fiscale di Malick? Che palle tutti 'sti acronimi.. e poi comunque dovrebbe essere TTOL, se proprio codice deve essere!

                              Io invece articolerei il concetto di chi ha scritto "estetica da Mulino Bianco", aggiungendo: "... per veicolare un messaggio New Age che ci sta tutto in una cartina da cioccolatino Perugina".

                              Provocazioni a parte, credo che la Grandezza innegabile di Malick potrebbe solo giovarsi di un suo spontaneo abbandono delle vesti di "Filosofo de' noantri" che pare avere indossato ultimamente.

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                              • Originariamente inviato da ColonelBlimp Visualizza il messaggio
                                Ma che mizzega è TTRL? Il codice fiscale di Malick? Che palle tutti 'sti acronimi.. e poi comunque dovrebbe essere TTOL, se proprio codice deve essere!

                                Io invece articolerei il concetto di chi ha scritto "estetica da Mulino Bianco", aggiungendo: "... per veicolare un messaggio New Age che ci sta tutto in una cartina da cioccolatino Perugina".

                                Provocazioni a parte, credo che la Grandezza innegabile di Malick potrebbe solo giovarsi di un suo spontaneo abbandono delle vesti di "Filosofo de' noantri" che pare avere indossato ultimamente.
                                TTRL sta per The Thin Red Line un minimo di "furbizia" please.

                                Giudizi superficiali e fuorvianti. Le sue opere hanno una densità intellettuale innegabile e relegarne i concetti portanti in questi termini è ingiusto.

                                Per non parlare del simpatico "smaronamento" di vedere ciclicamente queste uscite. Le rispetto ma non le comprendo proprio.
                                La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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