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  • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
    E.T. (1982), di Steven Spielberg

    Rivisto qualche giorno fa in bd. E.T. è un film classico, entrato nella storia del cinema per tanti motivi. Alcuni dei quali extracinematografici. Cercherò di fare un commento non da "adulto che ritorna bambino", ma semplicemente da cinefilo che aveva voglia di rivedersi un film che non vedeva da (tanto) tempo.
    Non v'è dubbio... io tra l'altro ho sempre preferito A.I. a E.T. e trovo che quel film sia una gemma sottovalutata nell'ambito spielberghiano. Una favola futuristica di grande spessore e straordinaria fattura.[/quote]

    Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
    Il remake esiste perchè gli hanno chiesto di rigirarlo in lingua inglese con attori americani e lui ha detto: "ok, però ve lo faccio uguale al primo" asd
    Hahah no SEVEN il remake esiste perchè il concetto alla base del film risulta decisamente più calzante oggigiorno, vista la quantità di "violenza visiva" che anima i media, e l'opera in tedesco non ha avuto un minimo di luce al di fuori dei cinema d'essai. Il remake nasce da questo presupposto (e la scena del "rewind" diventa pacificamente profetica) e il fatto che lo diriga Haneke stesso è frutto della sua malavoglia nell'affidare un film che sentiva molto suo in mani altrui. Un basamento morale il remake americano in terra americana ce l'ha.

    Ho visto invece Un viaggio inaspettato, primo capitolo della trilogia de Lo Hobbit.

    Premetto che i 48fps sono una finestra sul mondo. Mai visto niente di così nitido, fluido, dettagliato, tangibile. Una visione incredibile. E' il futuro del cinema (e sinceramente mi sono trovato perfettamente a mio agio dal primo istante). Mi rendo conto di aver avuto fortuna a beccarmeli stasera, visti i disagi...!

    Il film è una favola epica abbastanza sconnessa nel tono sempre in bilico tra leggerezza e valoroso eroismo ma la narrazione per immagini potenti rimane una firma di Jackson e nonostante il film sia decisamente troppo prolisso con una durata di 3 orette ingiustificata dalla proporzione della storia certe sequenze, va ammesso, sono innegabilmente mitiche. Penso alla celeberrima sfida all'ultimo indovinello tra Bilbo e Gollum, alla lotta trai giganti sull'orlo del precipizio e ai flashback delle imprese/tragedie nanesche. Tutto quello che ruota attorno a Radagast è invece improbabile e fuori luogo, come (tante) altre cose... Un voto di demerito anche alle sequenze d'azione, il che è grave. Se le carrellate di Jackson alla lunga possono sembrare stucchevoli, ma si può soprassedere vista la perizia tecnica, trovo di cattivo gusto la troppa "gommosità" dell'azione. Troppa CGI. Gli scontri sembrano finti e nel regno degli Orchi il film esce dai binari con orchi che rimbalzano a destra e a manca nemmeno fossimo sulle montagne russe. Comunque, attribuire la colpa della sensazione di finto ai 48fps è errato. Sono i realizzatori che hanno dato un'impronta meno realistica e sporca alle scene d'azione. Lo slittino trainato dai leprotti con annesso inseguimento dei mannari è invece una caduta di stile bizzarra che travalica le porte del ridicolo involontario. Gollum, come sempre, esilarante. Tecnicamente siamo nell'olimpo anche se mi è dispiaciuto sentire una colonna sonora così derivativa. Sempre splendida, ma sentire puntualmente gli stessi temi trapiantati nelle stesse identiche immagini di ISDA non m'è piaciuto. Esempio a random: l'abusatissima scena di Gandalf che chiama le aquile. Era lecito, dopo tutti questi anni, aspettarsi più fantasia da un team così eccezionale. Confuso ma comunque sincero.

    6/10

    Comunque, siamo ben lontani dalla qualità cinematografica de La compagnia. Per tempi, tono, caratterizzazioni. Tutto.
    La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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    • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
      Non v'è dubbio... io tra l'altro ho sempre preferito A.I. a E.T. e trovo che quel film sia una gemma sottovalutata nell'ambito spielberghiano. Una favola futuristica di grande spessore e straordinaria fattura.
      Forse la più poetica trasposizione di Pinocchio mai fatta al cinema, tuttavia anche uno spielberghiano irriducibile come me ha fatto fatica a digerire la melassa finale. Dire che è commovente sarebbe riduttivo.

      Hahah no SEVEN il remake esiste perchè il concetto alla base del film risulta decisamente più calzante oggigiorno, vista la quantità di "violenza visiva" che anima i media, e l'opera in tedesco non ha avuto un minimo di luce al di fuori dei cinema d'essai. Il remake nasce da questo presupposto (e la scena del "rewind" diventa pacificamente profetica) e il fatto che lo diriga Haneke stesso è frutto della sua malavoglia nell'affidare un film che sentiva molto suo in mani altrui. Un basamento morale il remake americano in terra americana ce l'ha.
      In altre parole: rendiamo il film fruibile per il pubblico americano poichè i tempi sono cambiati e il soggetto ha un potenziale commerciale da non sottovalutare la scena del rewind è tipica espressione di "cattiveria" hanekiana: nell'unico momento in cui puoi esultare, il film torna indietro per beffarti. Il bello è la dichiarazione d'intenti.

      Visto The Duellists di Scott, finalmente un'altra perla da aggiungere alla collana del regista britannico. Esordio impressionante, molto maturo, fotografia spettacolare, evidente influenza kubrickiana.

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      • Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
        Forse la più poetica trasposizione di Pinocchio mai fatta al cinema, tuttavia anche uno spielberghiano irriducibile come me ha fatto fatica a digerire la melassa finale. Dire che è commovente sarebbe riduttivo.
        Spielberg dice che il finale l'ha lasciato intatto rispetto scrittura di Kubrick ma poi ovviamente Spielberg l'ha filmato come sa fare. Una cosa però, non è così gratuito.
        La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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        • Hahah no SEVEN il remake esiste perchè il concetto alla base del film risulta decisamente più calzante oggigiorno, vista la quantità di "violenza visiva" che anima i media, e l'opera in tedesco non ha avuto un minimo di luce al di fuori dei cinema d'essai. Il remake nasce da questo presupposto (e la scena del "rewind" diventa pacificamente profetica) e il fatto che lo diriga Haneke stesso è frutto della sua malavoglia nell'affidare un film che sentiva molto suo in mani altrui. Un basamento morale il remake americano in terra americana ce l'ha.Ho visto invece Un viaggio inaspettato, primo capitolo della trilogia de Lo Hobbit.Premetto che i 48fps sono una finestra sul mondo. Mai visto niente di così nitido, fluido, dettagliato, tangibile. Una visione incredibile. E' il futuro del cinema (e sinceramente mi sono trovato perfettamente a mio agio dal primo istante). Mi rendo conto di aver avuto fortuna a beccarmeli stasera, visti i disagi... Troppa CGI. Gli scontri sembrano finti e nel regno degli Orchi il film esce dai binari con orchi che rimbalzano a destra e a manca nemmeno fossimo sulle montagne russe. Comunque, attribuire la colpa della sensazione di finto ai 48fps è errato. [/quote] Una ulteriore opinione sugli aspetti anche tecnici de "Lo Hobbit": http://www.prontoallaresa.blogspot.it/ Si sentono pieni di "basamento morale" pure quelli che si danno al porno d'autore e non lasciano nulla fuori campo ("la Pianista" compreso?)...D'altronde usare la m.d.p quasi fosse una telecamera fissa di videosorveglianza sarà pure "rigoroso", ma anche impersonale. Sorge il sospetto che a fare la differenza alla fine sia al solito il classismo: i torturatori bifolchi degli horror campagnoli sono "volgari"; gli psicopatici urbani(zzati) sono "intellettuali", a prescindere.
          "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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          • Hunger Games di Gary Ross .


            Dopo aver letto il romanzo di Suzanne Collins ho voluto dare una seconda chance al film e devo dire che una seconda visione me lo ha fatto rivalutare,certo non é sicuramente un capolavoro a differenza di altri film ma a guardarlo bene non é ne anche poi così brutto come dite,dalla fine di novembre mi stò leggendo il sequel letterario che mi stà piacendo e spero che anche l'adattamento cinematografico possa fare senz'altro !

            Biancaneve e il Cacciatore .



            Visto finalmente questo adattamento live action di una delle famose favole dei fratelli Grimm,il film a un certo momento mi sembrava una sorta di spin-off de Il Signore Degli Anelli ,comunque devo dire che il film tutto sommato non é malvagio !

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            • THE GREY
              A me, l'unico nella compagnia asd è piaciuto un sacco. Vicenda non nuova ma i lupi danno quel tocco in più che tiene viva l'attenzione. Tensione sempre palpabile, personaggi ben scritti, finalone epico. Promosso

              RED LIGHTS
              Buono, ma lascia troppe cose in sospeso e non arriva a una conclusione chiara e forte. Comunque godibile.

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              • per me AI è veramente insopportabile: didascalico, patetico, sentimentalista, svenevole e la parte finale, con tutti quegli spiegoni, è degna dell'architetto del secondo capitolo di Matrix asd

                lo reputo il peggior film di Spielberg insieme a Hook e Indy 4 :seseh:
                "E' buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo"


                Votazione Registi: link

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                • Originariamente inviato da David.Bowman Visualizza il messaggio
                  per me AI è veramente insopportabile: didascalico, patetico, sentimentalista, svenevole e la parte finale, con tutti quegli spiegoni, è degna dell'architetto del secondo capitolo di Matrix asd
                  Spielberg dice che la parte finale venne lasciata intatta dal lascito di Kubrick, per quanto riguarda lo script. Mi pare lo confermi anche la moglie del maestro ma potrei sbagliarmi su questo punto...

                  Va detto che non lo vedo da anni. M'è tornata voglia di vederlo.
                  La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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                  • Nelle mani di Kubrick sarebbe stato un film completamente diverso, sotto ogni punto di vista.
                    A riprova che la sceneggiatura non è elemento così fondamentale nell' economia generale di un film (e che spesso viene sopravvalutata).
                    AI non mi ha mai entusiasmato, contiene sì alcune perle oibò affogate in un mare di noia e di melassa.

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                    • THE GREY: film particolare, pensavo ci fosse più lotta tra due fazioni ma si è rivelato un 'semplice' massacro di una parte perpetuato dall'altra. Il lato umano del protagonista è stato ben curato. Finale inatteso... in definitiva buon film.
                      :twisted: LA VOSTRA SERENITA' E' UN BUON SINTOMO... ALLEVIA LA TENSIONE E LA PAURA DI MORIRE. :twisted:

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                      • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                        Spielberg dice che la parte finale venne lasciata intatta dal lascito di Kubrick, per quanto riguarda lo script. Mi pare lo confermi anche la moglie del maestro ma potrei sbagliarmi su questo punto...

                        Va detto che non lo vedo da anni. M'è tornata voglia di vederlo.
                        Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio
                        Nelle mani di Kubrick sarebbe stato un film completamente diverso, sotto ogni punto di vista.
                        A riprova che la sceneggiatura non è elemento così fondamentale nell' economia generale di un film (e che spesso viene sopravvalutata).
                        AI non mi ha mai entusiasmato, contiene sì alcune perle oibò affogate in un mare di noia e di melassa.
                        Anche se Spielberg avesse lasciato intatto il finale Kubrickiano, c'è sempre da dire che Spielberg non è Kubrick, nel (se c'è) bene e nel male. Due modi di girare, interpretare, strutturare un film molto differenti. Il risultato non può essere uguale se a girarlo è un regista anziché un altro.
                        A me comunque non viene più voglia di rivederlo...


                        Originariamente inviato da Lord Freezer Visualizza il messaggio
                        THE GREY: film particolare, pensavo ci fosse più lotta tra due fazioni ma si è rivelato un 'semplice' massacro di una parte perpetuato dall'altra. Il lato umano del protagonista è stato ben curato. Finale inatteso... in definitiva buon film.
                        Dicicamo che ero partito con qualche piccolo preconcetto. E ad ogni modo il film non mi ha fatto cambiare idea. Non mi ha conquistato.
                        Finale inatteso....? :huh:


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                        • Originariamente inviato da kadath Visualizza il messaggio
                          Anche se Spielberg avesse lasciato intatto il finale Kubrickiano, c'è sempre da dire che Spielberg non è Kubrick, nel (se c'è) bene e nel male. Due modi di girare, interpretare, strutturare un film molto differenti. Il risultato non può essere uguale se a girarlo è un regista anziché un altro.
                          Grazie per le informazioni. -.-

                          Era solo un'aneddoto in merito al fatto che per una volta le "carinerie" finali non parrebbero essere unicamente farina del sacco del "sognatore" Spielberg. Fu Kubrick stesso che chiese a Spielberg di girarlo, in quanto si rese conto che fosse una storia più nelle corde del giovane regista che tanto ammirava.

                          NEW YORK STORIES (1989)

                          Film collettivo incentrato su tre storie di vita newyorkesi in forma di tre mediometraggi affidato alla mano di tre grandi autori americani (Scorsese, Coppola e Allen) e rispettivamente all'occhio di tre maestri della fotografia europei (Nestor Almendros, Vittorio Storaro e Sven Nykvist). Il primo del trittico, firmato Scorsese, è uno spaccato sobrio e un pò malinconico della vita lavorativa e sentimentale di un artista/pittore di successo (Nick Nolte) ed è decisamente bello: ha il ritmo cadenzato e il sapore pastoso di una ballata rock. Il secondo invece, scritto (con la figlia 17enne Sofia) e diretto da Coppola, è decisamente brutto: una storiella che ha il taglio di una favola "da mille e una notte" che prende forma nell'ambiente frivolo (e nella testa) di una ricca ragazzina in quel di Manhattan. Di conseguenza, all'eleganza consegue la futilità e una totale mancanza di sostanza. L'ultimo capitolo è invece affidato alla verve comica di Allen e il risultato è altalenante tra situazioni simpatiche, eventi paranormali e una certa prolissità. Poteva essere meglio, ma non è così male. Lo spauracchio della madre, seppur canonico e tirato, comporta qualche sorriso ma anche una certa ripetitività. Poteva essere meglio.

                          Lezioni dal vero - 7/10
                          La vita senza Zoe - 5/10
                          Edipo re-litto - 6/10
                          La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

                          Commenta


                          • Originariamente inviato da Dwight Visualizza il messaggio
                            Grazie per le informazioni. -.-

                            Era solo un'aneddoto in merito al fatto che per una volta le "carinerie" finali non parrebbero essere unicamente farina del sacco del "sognatore" Spielberg. Fu Kubrick stesso che chiese a Spielberg di girarlo, in quanto si rese conto che fosse una storia più nelle corde del giovane regista che tanto ammirava.
                            Mi pare strano che ogni mio intervento sia scambiato o per una critica o in qualche modo per un attacco ad un utente. Sapevo dell'aneddoto, lo avevo letto anche io a suo tempo, mi faceva solo piacere dire una mia opinione che non voleva correggere un tuo tiro. La mia opinione era volta a sottolineare che Spielberg potrebbe essere capace di tutto, da talentuoso regista qual'è, solo che semplicemente non è Kubrick, forse è stata addirittura leggerezza da parte di quest'ultimo dare in eredità questo film al buon Steven. Ma visto che era sofferente e in procinto di una prossima dipartita, direi che è una leggerezza trascurabile...


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                            • Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato
                              Voto 4

                              Commento con motivazione nel topic del film.

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                              • Originariamente inviato da kadath Visualizza il messaggio
                                Finale inatteso....? :huh:
                                Già, non pensavo finisse in quel modo. Chè c'è di strano?
                                :twisted: LA VOSTRA SERENITA' E' UN BUON SINTOMO... ALLEVIA LA TENSIONE E LA PAURA DI MORIRE. :twisted:

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