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  • Io ho visto solo i primi due. Buoni, ma non eccezionali.

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    • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
      Journey to the West

      Stephen Chow torna al cinema dopo diversi anni con un adattamento (comico ovviamente) della celebre fiaba orientale del Viaggio in Occidente.
      non mi stupisce scoprire dopo che il film è stato un successo senza precedenti in patria, presenta tra gli effetti visivi migliori che abbia visto in produzioni simili (il che ovviamente vuol dire cmq robetta per gli occidentali) e la regia riesce ad incrementarne l'impatto spettacolare (che raggiunge l'apice nell'effetto finale del Buddha colossale)
      diverte dall'inizio alla fine, è ricco d'inventiva (con una marea di divertenti trovate visive) e a tratti sembra di essere tornati ai tempi dei dittici di Royal Tramp e A Chinese Odyssey

      il problema è che sostanzialmente la trama è quasi inesistente, in misura anche minore rispetto a prodotti simili. per cui c'è sì un canovaccio che fa da collante al tutto ma è molto labile e anche il tempismo (le durate di alcune scene sono davvero eccessive, basti vedere il prologo che in realtà non porta quasi da nessuna parte rispetto alla durata).
      però dà l'impressione che se Chow si fosse concentrato molto di più sul plot (e avesse diviso il film in due parti come fece con i suoi due classici sopraccitati) avremmo avuto un istant classic del genere.
      così resta un piacevole blockbuster cinese adatto a chi sa a cosa va incontro.

      si è cmq accennato alla possibilità di un sequel (visto che la storia praticamente inizia davvero nel finale, sarebbe il caso) e dato il successo presumo sia decisamente fattibile



      --- Aggiornamento ---

      tra l'altro a breve dovrebbe uscire un altro kolossal cinese, stavolta serio, basato su un altro pezzo della leggenda e con Donnie Yen come protagonista (e coreografo):

      Chow mi è sempre piaciuto molto come regista e l'attesa per questo film è veramente alta.
      Contento comunque di leggerne pareri che nei forum nostrani è difficile trovare.
      Spero di recuperarlo al più presto.

      Per quanto riguarda The Monkey King caspita visivamente sembra splendido.

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      • Originariamente inviato da Sherlock H. Visualizza il messaggio
        Chow mi è sempre piaciuto molto come regista e l'attesa per questo film è veramente alta.
        Chow è un genio, e personalmente uso la prola genio molto raramente. Però questo film appassionati ed esegeti sono d'accordo nel considerarlo un film "minore". Certo l'inventiva e la follia sicuramente basteranno a riempire cento blockbuster americani, Ma poi, scusate, esce per caso dalle nostre parti?

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        • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
          Questione di tempo
          [...] una leggera parabola sulla vita in generale [CUT un intero film di problematiche intrecciate da risolvere e ostacoli da superare. [CUT] Trova un espediente che è praticamente metanarrativo e gioca a creare un intreccio in cui tutti i problemi possono venire risolti senza quasi problemi e anche quando si manifestano dei drawback, non ci vuole molto a superare anche questi.
          è settato in modo da avere una serie di piccole prove temporalmente circoscritte ma che si sommano in un affresco di tante, varie prove quotidiane da affrontare (pur distorte dall'approccio fantastico e dal solito contesto pseudo-fiabesco dei film di Curtis), sino all'ultima ultima e invalicabile e alla scelta finale del protagonista.
          Dev'essere carino. In questi elementi trovo una certa analogia con Au bout du conte di Agnès Jaoui www.apinklady.com/cinema/255.html L'hai visto?
          Avvampando gli angeli caddero;
          profondo il tuono riempì le loro rive,
          bruciando con i roghi dell'orco.


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          • Il cinema francese gode di ottima salute e a mio avviso propone lavori ben fatti, sia sul piano tecnico, sia sotto il profilo dei contenuti sia nel registro leggero con cui affronta temi serissimi. Potrei farti una dozzina di titoli: cito tra tutti Giù al Nord e Niente da dichiarare? di Dany Boon, Quasi Amici di Olivier Nakache e Eric Toledano, Paulette di Jérome Enrico, quello sopra citato e linkato....
            Avvampando gli angeli caddero;
            profondo il tuono riempì le loro rive,
            bruciando con i roghi dell'orco.


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            • Rivisto "L'esorcismo di Emily Rose". E' un film molto particolare, da etichettare non solo come horror ma anche,e sopratutto, come film giudiziario. Le parti ambientate nel tribunale sono ben funzionanali mentre le parti horror sono ben realizzate e agghiaccianti,ed incollano lo spettatore allo schermo,grazie sopratutto ad una bravissima Jennifer Carpenter. Il film si basa molto sulla continua "lotta" tra fede e scienza ed il risultato direi che è ottimo.
              Voto:7,5
              "Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza"

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              • Tra l'altro, Quasi amici, per quanto sicuramente un film carino, lo trovo ampiamente sopravvalutato.

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                • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                  Tra l'altro, Quasi amici, per quanto sicuramente un film carino, lo trovo ampiamente sopravvalutato.
                  diciamo che ha avuto più successo di quel che meritava
                  "Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza"

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                  • Davvero piacevole About Time.
                    Buonista e sempre un pò infarcito di melassa, come sempre accade nel cinema di Curtis, ma mai troppo irritante o fastidioso in questo. Godibile, da gustarsi senza troppa fretta.

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                    • Originariamente inviato da Mj23 Visualizza il messaggio
                      diciamo che ha avuto più successo di quel che meritava
                      Discorso che vale per il 90% dei film di successo. asd
                      Resta un prodotto più che valido comunque, che fa centro puntando sulla semplicità.

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                      • Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio
                        Discorso che vale per il 90% dei film di successo. asd
                        Non sono d'accordo. Ci sono film di successo che meritano il loro successo, anche in ambito blockbuster.

                        Per Quasi amici abbiamo fondamentalmente una commedia buonista politically correct (basta vedere la scelta attoriale rispetto ai personaggi reali) che però, cinematograficamente, vale quello che vale.

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                        • Io trovo il suo successo più che meritato, sinceramente. :seseh:

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                          • Ma a me del successo onestamente frega poco, ma come film non è un gran che.

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                            • Ma per quale motivo secondo voi è stato sopravvalutato? Io l'ho trovato un film quasi perfetto sotto tutti profili: regia, cast, impianto tecnico, fotografia (l'incipit
                              Spoiler! Mostra
                              è fenomenale) contenuti e soprattutto nell'alchimia tra i due protagonisti. Philippe ricusa ogni atteggiamento pietistico e trova in Driss il suo interlocutore ideale, che lo tratta come una persona non disabile. Il film mostra come la miglior terapia sia l'allegria e la risata, e come si possa oltrepassare il confine delle classi sociali e diventare amici. Il titolo originale è Intouchables e rende bene l'idea di una storia realmente accaduta, in cui due anime di estrazione così diversa si fondono in un rapporto di complicità reso appunto "intoccabile" da false meschinità e rancori del mondo circostante. Non mancano ruffianerie né forzature, ma il messaggio globale è di spessore notevolissimo.
                              Avvampando gli angeli caddero;
                              profondo il tuono riempì le loro rive,
                              bruciando con i roghi dell'orco.


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                              • Originariamente inviato da Pink Arrow
                                Ma per quale motivo secondo voi è stato sopravvalutato? Io l'ho trovato un film quasi perfetto sotto tutti profili: regia, cast, impianto tecnico, fotografia (l'incipit
                                Spoiler! Mostra
                                è fenomenale) contenuti e soprattutto nell'alchimia tra i due protagonisti. Philippe ricusa ogni atteggiamento pietistico e trova in Driss il suo interlocutore ideale, che lo tratta come una persona non disabile. Il film mostra come la miglior terapia sia l'allegria e la risata, e come si possa oltrepassare il confine delle classi sociali e diventare amici. Il titolo originale è Intouchables e rende bene l'idea di una storia realmente accaduta, in cui due anime di estrazione così diversa si fondono in un rapporto di complicità reso appunto "intoccabile" da false meschinità e rancori del mondo circostante. Non mancano ruffianerie né forzature, ma il messaggio globale è di spessore notevolissimo.
                                Si, anch' io lo trovo riuscitissimo nella sua semplicità.

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