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  • Originariamente inviato da Roy E. Disney Visualizza il messaggio
    Un mondo perfetto penso abbia il miglior Costner di sempre.



    Non lo vedo da un po, ma lo ricordo bellissimo
    Di Kazan ho amato La valle dell'Eden. Fra i film di Dean lo ritengo di gran lunga superiore al comunque bellissimo Gioventù Bruciata.
    Lo è, lo è. Veramente potente. Lo sfogo della Wood nella vasca è l'apice.

    East of Eden lo ricordo bello, ma non lo vedo da tanto, lo debbo recuperare. Insieme ad altri di Kazan che mi mancano.

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    • Tra l'altro, sempre in relazione a Un mondo perfetto... In un forum dove molti guardano i film in originale, non capisco perché siete così dipendenti dal mercato italiano per i blu ray.

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      • Rivisti

        The Prestige: una delle massime opere Nolaniane, per me la migliore assieme a Memento, spero veramente in un ritorno alle origini, in meglio, per Interstellar

        Nuova Visione:
        Sheitan: lo davano su Rai Movie qualche notte fa...visto senza sapere cosa stavo guardando, all'inizio pensavo fosse un film Mathieu Kassovitz visti i continui rimandi registici (ma forse fa parte di tutta la cultura cinematografica francese moderna?)
        fatto sta che è prodotto da Cassel...che ha voluto fortemente questo film...
        io lo sconsiglio anche se diretto molto bene, è un horror decisamente a metà e non ne capisco il motivo...qualcuno che l'ha visto può darmi delucidazioni su qualche punto interrogativo??

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        • Originariamente inviato da outis81
          Tra l'altro, sempre in relazione a Un mondo perfetto... In un forum dove molti guardano i film in originale, non capisco perché siete così dipendenti dal mercato italiano per i blu ray.
          nel mio caso. guardo tutto in lingua madre ma ho ancora bisogno almeno dei sottotitoli in italiano! a volte all'estero li mettono ma la maggior parte delle volte no.

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          • Originariamente inviato da outis81
            Tra l'altro, sempre in relazione a Un mondo perfetto... In un forum dove molti guardano i film in originale, non capisco perché siete così dipendenti dal mercato italiano per i blu ray.
            Semplice comodità e completezza d'uso, soprattutto legata all'eventualità in cui il film venga visto da famigliari o amici poco avvezzi alla lingua inglese e/o alla visione subbata


            "Spesso contraddiciamo una opinione, mentre ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa."

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            • Sia chiaro, non era una critica, eh... ma se uno è appassionato di un film (e quindi gli frega poco di chi se lo vede con lui) e ha la possibilità linguistica, gli consiglio di guardare al mercato estero... che comunque in certi casi ha non solo i sub ita, ma anche l'audio ita. Lo dico più che altro perché se uno aspetta il mercato italiano, può anche darsi all'ippica...

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              • Originariamente inviato da Duster Visualizza il messaggio
                The Prestige: una delle massime opere Nolaniane, per me la migliore
                Fino a poco fa lo pensavo anche io. O meglio, è la punta del regista, però tutti dovrebbero davvero rivedere INSOMNIA, perché è un film davvero immenso e secondo me è lì che si vede il meglio di Nolan.

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                • si, quando ci sono i sub ita c'è anche l'audio in italiano ma il 90% della roba che esce in inghilterra e in europa(in america neanche a pensarci) non ha niente di tutto ciò. capita raramente che un blu-ray estero li abbia. peccato perchè si aprirebbe un mondo solamente inserendo file da 40kb.

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                  • Originariamente inviato da Maddux Donner Visualizza il messaggio
                    Fino a poco fa lo pensavo anche io. O meglio, è la punta del regista, però tutti dovrebbero davvero rivedere INSOMNIA, perché è un film davvero immenso e secondo me è lì che si vede il meglio di Nolan.
                    Insomnia è registicamente impeccabile e forse il migliore... però il film è veramente veramente poca roba... un progetto su commissione e si vede tutto.... Nolan dopotutto aveva bisogno di "mostrarsi" ad Hollywood in quel periodo, a tutti i costi

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                    • Originariamente inviato da Duster Visualizza il messaggio
                      Insomnia è registicamente impeccabile e forse il migliore... però il film è veramente veramente poca roba... un progetto su commissione e si vede tutto.... Nolan dopotutto aveva bisogno di "mostrarsi" ad Hollywood
                      Commissione, ma in ogni caso ci sono tutti gli ingredienti di Nolan: l'atmosfera che vira al noir e un protagonista tormentato dal passato fino a fargli sviluppare una patologia per i principali. Inoltre i personaggi sono così ben caratterizzati, molto di più di qualsiasi altro film di nolan, che fanno già in 90% del film. E' l'unico film che non deve andare su plot twist, shockare lo spettatore, ma mostrare un dilemma morale e tutte le conseguenze. Alla fine è la storia di un uomo che convive con uno sbaglio che gli avvelena la vita. Per me il suo massimo, un film ingiustamente sottovalutato, ma tanto, solo perché non l'ha scritto lui, ma chi se ne importa dopo tutto se il risultato è un prodotto di così alto profilo.

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                      • rivisto in Blu-ray:

                        the wolf of wall street

                        l'ultima fatica di Scorsese è stata accolta da molti come un quei bravi ragazzi in salsa finanziaria; niente di più sbagliato. E' vero che i protagonisti del film sono accomunati ai personaggi in passato descritti dal regista da alcune caratteristiche tipicamente scorsesiane, prima fra tutte l'insoffernza per le regole, calpestate in un edonistica affermazione del proprio ego tendente inevitabilmente alla tragica conclusione; tuttavia tale comune identità di fondo non è sufficiente a cancellare una differenza fondamentale che traccia una linea di demarcazione netta rispetto al passato. Infatti quello che ha spesso caratterizzato i personaggi di questo regista, sin dall' Harvey Keitel di Mean Streets passando per il Ray Liotta di Goodfellas fino al De Niro di Raging Bull è sempre stato il tormento derivante dal conflitto fra l'aspirazione all'appartenenza ad un determinato contesto e la spinta individuale ad affermare se stessi non piegandosi alle regole di quella compagine sociale. Che sia la religione, la mafia o il pugilato non conta, tutti questi personaggi sentono al contempo il fascino del mondo di cui vogliono far parte e quello del peccato che compiono nel romperne gli schemi. Per Jordan Belfort è diverso, lui non ha alcuna etica, alcun retroterra culturale o religioso con cui confrontarsi, è semplicemente, venendo a quello che è il tema centrale del film, un drogato; e, come lui stesso ammette, pur con una dieta giornaliera di droghe capace di sedare l'intera Manhattan, un drogato della sostanza più potente: il denaro.
                        Mai Scorsese aveva rappresentato una figura e un contesto sociale tanto desolante e privo di valori, mai aveva descritto rapporti umani così falsi e insignificanti; quello a cui assistiamo sono solo un gruppo di tossici che si sballano insieme, senza alcun legame più profondo di quello derivante dall'aver condiviso la stessa euforia.
                        Emblematico in questo senso è il rapporto del protagonista con le proprie donne: l'unica persona vera con cui Jordan si confonta è la prima moglie, non a caso conosciuta e sposata in gioventù, prima che l'ossessione per il denaro fagocitasse la sua vita, e che presto lascia il posto alla nuova fiamma che altro non è se non una bambola gonfiabile. Ancora una volta non è un caso che Belfort descriva il legame con lei in termini di dipenza: la sua figa è una droga...e le passioni in comune di cui parla consistono nello sniffare direttamente dal suo seno; mai assistiamo tra i due a una scena, non dico di romanticismo, ma di sana passione. Il sesso è meccanico e sempre acceso dal lusso sfrenato e dal denaro ( emblematica la scena di loro due che consumano il rapporto su un letto coperto di soldi ), per non parlare della noncuranza con cui il marito si fa beffe della moglie, facendo consapevolmente osservare le sue parti intime alle guardie, attraverso la telecamera nascosta. Il tutto non poteva concludersi che con un rapporto desolante e assolutamente privo di passione che la ragazza concede a Jordan per l'ultima volta, prima di lasciarlo definitivamente una volta che i guai iniziano. Anche qui lo stacco con le donne degli altri film di Scorsese è evidente: persino la prostituta manipolatrice di Sharon Stone in Casinò è mossa dal vero amore che mostra verso il personaggio di James Woods; niente del genere esiste nel mondo del lupo di wall street, dove le mogli sono solo un altro oggetto di lusso che ci si può permettere finchè si hanno i soldi non molto diverse dalle prostitute, che, ugualmente, sono da classificare in base al prezzo, come le azioni. Altrettanto desolanti sono i rapporti di amicizia, anch'essi basati esclusivamente sui soldi e sulla condivisione del piacere più sfrenato. Belfort conosce il suo socio non come si conoscono normalmente degli amici ma solo perchè questi è attirato dai suoi soldi e si dimostra pronto ad abbandonare la sua vecchia vita non appena visto l'assegno che certifica i guadagni del protagonista. Un'amicizia acquistata, quindi, e consumata attraverso attraverso tutte le droghe possibili, tanto che alla fine, quando Jordan è costretto alla sobrietà, i due sembrano quasi faticare a capirsi e ora che lo sballo è escluso sembra non ci sia più niente da fare insieme; inevitabile il tradimento finale che certifica la fine di un'amicizia mai stata realmente tale, come erroneamente finisce per credere il personaggio di Di Caprio quando rivela al socio di essere intercettato.
                        Anche la percezione stessa della droga, quella vera, è diversa: se in passato costituiva un piacevole svago e un mezzo per arricchirsi, in questo film è fine ultimo ed unica ragion d'essere, tanto che, su uno yatch che affonda, la paura maggiore non è quella di morire ma di "morire sobri".
                        Come detto, quello che emerge da tutto ciò è un quadro assolutamente desolante, dove Scorsese se da un lato, come sempre, è affascinto dall'ascesa di chi sovvertendo tutte le rogole si conquista un posto in capo al mondo per poi cadere rovinosamente, dall'altro sembra comprendere e familiarizzare con questo contesto sociale molto meno di quanto facesse con i suoi bravi ragazzi di qurtiere. Questi pirati della finanza appaiono come primati guidati dai propri istinti più essenziali e che si esprimono tra di loro attraverso imprecazioni e rituali tribali, in un'infinita orgia di ormoni e machismo. La deumanizzazione predicata dall'economia attraverso il mito dell' homo oeconomicus trova nel film di Scorsese la più compiuta celebrazione e dissacrazione

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                        • Visioni recenti e pareri al volo:

                          Stardust di Matthew Vaughn. Non ci posso credere che Gaiman abbia scritto questa roba. Una cagata allucinante, una storia senza senso. Anche la regia è particolarmente brutta e cafona nell'utilizzo degli effetti visivi. De Niro irricevibile.

                          Amores Perros di Inàrritu. Forse il suo film più grande e sincero. Soggettivamente continuo a preferirgli Babel per una serie di motivi che non sto a spiegare. Avrei evitato solo l'inizio in medias res. Con qualche accorgimento avrebbe potuto essere al livello del contemporaneo Memento.

                          The Beauty and the Beast in Special Edition. Resta sempre un Classico senza età, peccato che la patina del digitale tolga tonnellate di fascino. Scene che ricordavo decisamente inquietanti mi sono scivolate via.

                          The Hudsucker Proxy dei fratelli Coen. Commedia americana di qualità che unisce classico e post-moderno. Deliziosa e geniale. Non ai livelli di Raising Arizona ma... averne.

                          James and the Giant Peach di Selick. Troppo stucchevolmente disneyano per me. Vorrebbe essere Classico ma è solo sempliciotto e pigro nella sua spicciola retorica. Probabilmente è l'insopportabile parte live action che lo frega, specie nell'inutile esaltazione finale del sogno americano. Roba per bambini (molto) piccoli.

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                          • Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
                            Amores Perros di Inàrritu.
                            Adesso è l'unico che mi manca di Inarritu, ieri ho visto per intero e in blu ray Biutiful. Che mi è piaciuto, decisamente. Inarritu ha sicuramente questa "retorica della disgrazia" che può sembrare un po' artificiosa, ma tra questo, 21 grammi e Babel, Biutiful è il meno costruito a livello di intreccio e a livello registico ha delle delicatezze e dei tocchi indimenticabili, con anche quei tocchi visionari che ben visualizzano i sensi di colpa di uno straordinario Bardem.

                            Adesso mi manca solo il suo primo film, che recupererò volentieri.

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                            • Buon film biutiful, ma è tutto retto da Bardem, il resto è poca cosa.

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                              • "The Factory" .Ottimo action thriller con una buona interpretazione di J.Cusak e J.Carpenter.Bellissimo e sorprendente il finale:
                                voto 7.5
                                "Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza"

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