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  • Originariamente inviato da Matt92 Visualizza il messaggio
    Cat Ballou (1965). Qualcuno dovrebbe spiegarmi la ragione della fama di cui gode questo film.
    Ah boh, non sarò certo io a farlo. --- Aggiornamento ---
    Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
    Thunderbolt and Lightfoot di Michael Cimino.
    A proposito di Michele C.
    L'ho registrato ieri (sapete di che parlo) per averne un'altra copia disponibile a uso e consumo dei posteri: guardicchiandolo mi son reso conto che quelli di raimovie hanno dissacrato il più grande capolavoro del cinema americano mandando in onda una versione col parlato che passava allegramente dall'originale al doppiato (fastidiosissimo), e con scenette tagliuzzate così alla carlona, tanto per gradire.
    Andando in fondo pare manchi pure il finale, possibile? A meno che non sia stato io a cannare la registrazione, mah. Ma dio western perchè? Se decidi di programmare la versione lunga che senso ha uno scempio simile?
    Scusate lo sfogo.

    Comunque sia, avevo due voglie carpenteresche da soddisfare:

    DISTRETTO 13 (1976)
    Rivisto a distanza di secoli mi è parso (esagerando un minimo) di una bellezza estasiante.
    Carpenter, come tutti i grandi, gira da sempre lo stesso film, e qui fa il botto ibridando il solito "Dollaro d'onore" con la "Notte dei morti viventi", e aggiungendo alla ruvida epidermide da western classico/urbano vaghi afrori da cinema underground, che contribuiscono all'atmosfera asciuttamente e crudemente realistica della prima parte. Un'atmosfera tipica dei seventies, ma non dello stesso Carpenter, con l'eccezione forse di "Halloween" e di "Essi vivono", due film in cui il verosimile, il "realistico", come in "Distretto 13", è comunque solo patina da trasfigurare il più presto possibile in iperrealtà horror (ad esempio, sfigurando sottilmente i cattivi col farne zombies dal movimenti stolidi, torpidi, legati).
    Memorabile il motivetto in colonna, impagabili i personaggi (gli attori non sono dei geni ma perfettamente funzionali alla bisogna), curata la sceneggiatura nel radunarli fatalmente presso il precint di cui al titolo, e nel farli quietamente battuteggiare. Inquietanti i citati cattivoni vudù. La regia, nel suo arcaico insistere con quello stile (asciuttamente) solido ed epico che nobilita il cinema americano più verace e più bello, è commovente.
    Spoiler! Mostra


    FANTASMI DA MARTE (2001)
    Ma davvero questo gioiellone fa schifo a tutti?

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    • Originariamente inviato da papermoon Visualizza il messaggio
      L'ho registrato ieri (sapete di che parlo) per averne un'altra copia disponibile a uso e consumo dei posteri: guardicchiandolo mi son reso conto che quelli di raimovie hanno dissacrato il più grande capolavoro del cinema americano mandando in onda una versione col parlato che passava allegramente dall'originale al doppiato (fastidiosissimo), e con scenette tagliuzzate così alla carlona, tanto per gradire.
      Andando in fondo pare manchi pure il finale, possibile? A meno che non sia stato io a cannare la registrazione, mah. Ma dio western perchè? Se decidi di programmare la versione lunga che senso ha uno scempio simile?
      Scusate lo sfogo.
      L'hanno fatto sabato e me lo sono perso, ma mi dicono che ho fatto bene a saltarlo. Ho sentito che gli ultimi 40 minuti si ripetono e il finale è omesso. Valli a capire.
      Il salto di lingua è normale, credo che la versione estesa (l'unica e vera) non esista doppiata in italiano.
      Meno male che ho la Director's Cut (ovviamente) in originale pronta da vedere.

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      • Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
        Il salto di lingua è normale, credo che la versione estesa (l'unica e vera) non esista doppiata in italiano.
        Certo, il director's cut in italiano non esiste, ma è proprio il modo in cui si passa dall'originale al doppiato a essere fatto malissimo, con salti bruschi, goffi e insensati nel mezzo di un dialogo.
        Ricordo che l'avevano già trasmesso in passato in originale e basta, ma non credo in prima serata, e trasmesso così fa pena.

        --- Aggiornamento ---

        Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
        A me Fantasmi schifo non fa per niente, specie la prima parte.
        Ecco, rivedendolo ho avuto proprio l'impressione opposta, ho trovato la seconda parte migliore.
        Nella prima c'è quel buffo andamento narrativo con storielle incapsulate che rende il racconto un pò troppo divagante e talora goffo, più avanti invece il dramma si concentra, i caratteristi iniziano a fare il loro mestiere, e il film diventa divertente e bellissimo.
        Finale splendido come sempre (quelli carpenter non li sbaglia mai), in pratica il film finisce quando dovrebbe cominciare.

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        • The addiction di Abel Ferrara

          Film del genere o li ami o li odi. Io in questo caso l'ho odiato.
          E' la storia di una ragazza universitaria, studentessa in filosofia, che viene vampirizzata. Pian piano diventa sempre più cosciente di cosa stia diventando, ma la metamorfosi più che fisica è psichica: diventa una sorta di essere intellettivamente superiore, capace solo di disseminare il Male.
          Da molti considerato come uno dei migliori film del regista, The addiction usa il vampirismo come metafora della droga (e del Male) come vizio e come dipendenza, tentando poi un'analisi filosofica su cosa sia il Male e come sia profondamente innato nella razza umana.
          Allora, cos'ha di buono il film? Per prima cosa una bellissima fotografia in bianco e nero (molto noir anni '50) ma anche un'attrice protagonista molto brava ed azzeccata per il ruolo. Inoltre, il film offre una miriade di spunti, di riflessioni, essendo tutto sommato abbastanza ermetico ed ostico nei dialoghi.
          Cosa non funziona invece? (Almeno per quanto mi riguarda). Che è l'esempio perfetto di opera presuntuosa, pretestuosa, autocompiaciuta. Tutti i dialoghi sono costruiti tramite citazioni colte di filosofi, e sono quanto di più stucchevole ed irritante possa proporre uno sceneggiatore intento ad urlare ai quattro venti la propria preparazione culturale. Poi per carità, il concetto di "studio" e "cultura" è importante nel film, ma penso che qualsiasi opera cinematografica debba essere bella da vedere e da seguire più o almeno pari rispetto alla discussione che se ne può fare dopo. Invece The addiction sembra il classico film di cui è più godibile spiegarne il senso, studiarlo, che vederlo.
          Il finale poi, lascia un pò perplessi. Dopo tutto un nichilismo estenuante, si va a "scadere" nella più semplice delle soluzioni:
          Spoiler! Mostra
          .
          Abel Ferrara era un tossicodipendente (oggi si è ripulito ed ha abbracciato il buddismo) e questo film, semplicemente, è un'ennesima storia di redenzione (il tema portante della sua filmografia) portata su concetti metafisici.
          https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

          "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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          • Nella mia escursione anni 80 ho ripescato due titoli :

            Dimensione Terrore (Night Of The Creeps)



            Puttanata meravigliosa. Battutacce, situazioni oltre il demenziale, e teste che scoppiano. Una piccola chicca.

            My Bloody Valentine (1981)



            Sorvolando il brutto remake uscito qualche annetto fa, questo è un validissimo slasher. Storia nella norma, condita da un buon ritmo e una bella dose di splatter artigianale e gustosissimo.

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            • Dimensione Terrore è delizioso, poi Gunn omaggerà questa pellicola nel suo Slither.

              L'originale My Bloody Valentine, non mi è piaciuto granchè, l'ho trovato noiosetto, tra i molti slasher di quell'anno (1981) trovo ben superiori altri titoli come The Burning di Tony Maylam, The Prowler di Joseph Zito (Venerdì 13 parte 4) e Hell Night di Tom DeSimone con Linda Blair.

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              • Non mi è dispiaciuto, l'ho trovato godibile, con gran bei momenti gore, e un finale bello inquietante.

                Spoiler! Mostra


                The Prowler, non male neanche quello.

                Adorabile Hell Night. Classico che più classico non si può, ma veramente uno spasso.

                --- Aggiornamento ---

                Dimenticavo, a me piacque tantissimo anche Terror Train con Jamie Lee Curtis.

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                • Festival di Pupi Avati

                  Difficilissimo da reperire, questo film è una chicca perché vede come attore protagonista Massimo Boldi, che per la prima ed unica volta nella sua carriera recita un ruolo drammatico.
                  Come al suo solito, Avati decide di raccontare la storia di un perdente. La vicenda è ispirata alla storia vera di Walter Chiari, il quale, dopo anni di assenza dal cinema e dalla televisione per via di cause giudiziarie, ebbe l'opportunità di rilanciarsi vincendo la Coppa Volpi a Venezia (e non vi dico come va a finire).
                  Festival però non è uno dei migliori film del regista. Funziona ma è troppo calcato, dall'inizio alla fine, sul pedale del drammatico, senza sfumature. Il mondo festivaliero viene dipinto con molta cattiveria; si passa dai giornalisti opportunisti e menefreghisti ai personaggi strambi inclassificabili, dai giovani in cerca di firme per petizioni assurde a giovani registi che protestano per non avere mai considerazione nell'ambito della rassegna etc etc. Il tutto però è sempre molto drammatico, tragicomico e alla lunga perde quella sincerità che contraddistingue (a mio avviso) la maggior parte delle opere di Avati. Boldi se la cava bene, e non sfigura come protagonista drammatico, seppur di certo non si possa gridare alla grandissima interpretazione.
                  Anche giusto per la curiosità di vedere Boldi impegnato in questo ruolo così diverso dal suo solito, ve lo consiglio.
                  https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

                  "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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                  • simple simon
                    film delizioso, ben bilanciato tra drama e comedy, che tratta il complicato rapporto tra un portatore di sindrome di asparger e suo fratello(+1)...
                    http://img7.imageshack.us/img7/4629/batmanvsbane.jpg
                    http://jhonillustratore.altervista.org/
                    "Anche in questo mondo piove, quando il tuo cuore è turbato il cielo si rannuvola, quando sei triste la pioggia si mette subito a scendere...per me è straziante... chissà se anche tu lo sai quant'è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un mondo solitario come questo" Zangetsu


                    ***FIRMA MODIFICATA DAL MODERATORE***

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                    • Dune.
                      Qualche buon momento qua e là ma per il resto l'ho trovato di una pesantezza incredibile.
                      Colonna sonora da conservare.

                      Luna Nera.
                      Louis Malle in salsa cheap fantasy surreale! Curioso ed interessante ma incomprensibile, Malle fa un pò troppo il Lynch della situazione.

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                      • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
                        poi scatta il casino, parte la musica mezzo metallara con Carpenter che cerca di essere musicalmente alla moda ed è già in ritardo, entra in scena quel fesso di Cube, cominciano scene d'azione buone ma datate
                        (scusate se posto con secoli di ritardo ma non ho tempo...ammesso che del già dimenticato GOM freghi qualcosa a qualcuno asd)

                        La coppietta bicolore funziona bene imo, Ice Cube me lo ricordavo molto più sballato, e invece no. La graduale (e classicissima, hawksiana, distrettotredici-ana) evoluzione del loro rapporto è anzi uno dei punti di forza del film (i difetti ci sono eccome ma non son questi, imo). Abbiamo anche, mi son reso conto rivedendolo, un simpatico omaggio Al Grande Cielo (il dito tagliato), e sono cose che fan sempre piacere, quantomeno al qui presente.

                        Il finale rutilante e grezzone a me piace. C'è poi da fare un'osservazione sullo stesso finale, elucubrando un pò: le storielle incapsulate sortiscono alla lunga un curioso effetto, finiscono cioè per inscrivere l'avventura marziana in una cornice "altra" rispetto al mondo in cui si apre il film, ovvero nella dimensione della narrazione, della fabula riportata, e in modo non necessariamente attendibile (alla fine lei mente, ad esempio).
                        Per cui a fine corsa lo spettatore non dovrebbe avere eccessive certezze sull natura di questi sbraitanti marziani metallari, non avendoli in pratica ancora visti nè incontrati. Per questo dicevo che il film finisce quando dovrebbe cominciare, cioè nel momento in cui si accinge a farci vedere - finalmente! - gli zombies, e a dare avvio al rissone risolutivo. Carpenter lascia tutto in sospeso, rinserra magicamente la sua amabile storiaccia dentro il regno incantato del Cinema.
                        Tutto ciò - nel suo spalancare vertigini metacinematografici e lovecraftiane con sublime e spensierata nonchalance - è un piccolo tocco di genio, per me. Spero che questo discorsetto sembri avere un minino di senso.

                        Poi certo, un film già datato, ma dal Carpenter tardo non mi aspetto certo innovazioni e lavori fondativi, mi basta e avanza il suo cinema (ma ormai mi sa che ha chiuso...), e questo è un film suo" al 100%.

                        Ho visto:
                        CUT di A.Naderi
                        Simpatico manifesto battagliero su un cineasta/regista che non si rassegna alla fine del vero cinema (prega sulla tomba di kurosawa, organizza vani cineclub, rompe le balle all gente, poi gli capitano cose brutte). Soggetto carino (l'arte, come il crimine, non paga), atmosfera un pò kitaniana a cavallo tra comicità e dramma, ma due ore sono davvero troppe, non c'è ciccia.
                        Ci voleva un corto.

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                        • non posso credere che stiate pontificando da giorni su un film orribile come GOM!

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                          • rivisto per la seconda volta le mele di adamo
                            è ho avuto la conferma che si tratta di un film meraviglioso...

                            aachi and ssipak
                            penso sia cinema action migliore che abbia visto negli ultimi anni...
                            http://img7.imageshack.us/img7/4629/batmanvsbane.jpg
                            http://jhonillustratore.altervista.org/
                            "Anche in questo mondo piove, quando il tuo cuore è turbato il cielo si rannuvola, quando sei triste la pioggia si mette subito a scendere...per me è straziante... chissà se anche tu lo sai quant'è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un mondo solitario come questo" Zangetsu


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                            • vero, proprio un peccato...

                              --- Aggiornamento ---

                              rivisto the terminal
                              sarà uno spielberg minore ma io l'ho trovato meraviglioso come la prima volta...se nn di più.
                              film sottovalutato...
                              http://img7.imageshack.us/img7/4629/batmanvsbane.jpg
                              http://jhonillustratore.altervista.org/
                              "Anche in questo mondo piove, quando il tuo cuore è turbato il cielo si rannuvola, quando sei triste la pioggia si mette subito a scendere...per me è straziante... chissà se anche tu lo sai quant'è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un mondo solitario come questo" Zangetsu


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                              • Black Book (2006)

                                Mi sono reso conto che era un film di Verhoeven solo mentre scorrevano i titoli di testa. Il suo stile crudo e brutale lo si riconosce immediatamente, ed è stato sorprendente riscontrare in una produzione del genere (di questi tempi) aspetti quali violenza e nudità. Sembrava per certi versi di essere tornati al cinema degli anni '80 primi '90.
                                Per il resto, vicenda molto coinvolgente ed interessante, ricca di colpi di scena e spunti storici, che fa rimanere col fiato sospeso più di una volta. C'è anche quest'abilità poi (abbastanza inedita per il genere) nel mettere in scena senza timore le crudeltà e le ingiustizie sia della guerra che del dopo.
                                Straordinaria la protagonista interpretata da Carice van Houten: coraggiosa, irriverente, sensuale, forte per molti versi e fragile per altri. Un personaggio incredibilmente sfaccettato, uno dei migliori femminili che abbia mai visto in questo contesto. Regge senza alcuna fatica il peso dell'intero film.

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