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  • Originariamente inviato da TheGame Visualizza il messaggio

    007: Casino Royale

    La buornetizzazione dell'agente 007 è tra le cose migliori che potessero capitare al brand e personalmente continuo a preferire questo episodio a Skyfall, nonostante la splendida regia di Mendes in quest'ultimo.
    Ancora mi manca, devo rimediare... ho anche letto pochi mesi fa il romanzo di Fleming nella nuova collana Adelphi, e sono proprio curioso. Concordo sulla piena riuscita di SKYFALL, perlomeno registica. Peccato i troppi prestiti "nolaniani" e una sceneggiatura un po' così...

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    • Originariamente inviato da Ladida Visualizza il messaggio
      Sullivan's Travels (I Dimenticati)

      Bel film. Da come ne sentivo parlare forse mi aspettavo di più, e nel complesso l'ho trovato un pò meno tagliente e d'effetto rispetto quel che credevo. Delicata e toccante la rappresentazione dei "dimenticati" in questione. Veronica Lake incantevole e ipnotica.
      Sono d'accordo.

      Lady Eva l'hai visto?

      Originariamente inviato da ColonelBlimp Visualizza il messaggio
      Ancora mi manca, devo rimediare... ho anche letto pochi mesi fa il romanzo di Fleming nella nuova collana Adelphi, e sono proprio curioso. Concordo sulla piena riuscita di SKYFALL, perlomeno registica. Peccato i troppi prestiti "nolaniani" e una sceneggiatura un po' così...
      Anche secondo me CR è il miglior Bond con Craig... sebbene nemmeno quello sia completamente soddisfacente... il pensiero va specialmente alla seconda parte, un pò statica e ridondante, al pre-finale tronfio a Venezia (che peccato) e al finale a metà. Certe battute però sono memorabili, Craig e la Green fanno scintille. Skyfall è invece più decadente, crepuscolare, ma un pò troppo citazionistico. Sono entrambi dei blockbuster-action di grande livello ma ad entrambi gli manca qualcosa. A Quantum of Solace invece di cose ne mancano già di più.

      Spero che con il prossimo Mendes trovi un punto d'incontro tra quei due.
      La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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      • Bello LADY EVA, capperi: la sequenza in treno nel pre-finale è splendida e incredibilmente ardita per i tempi. I DIMENTICATI l'ho visto tipo 20 anni fa e non mi ricordo un'acca; infatti me lo sono procurato nuovamente ed è lì "cauro cauro" che mi aspetta, insieme a THE PALM BEACH STORY.

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        • Lady Eva ce l'ho in listino, tra i prossimi.

          The Palm Beach Story l'ho visto qualche anno fa, ed è spassosissimo. Da risate assicurate fino alla fine, e con una Claudette Colberte sempre adorabile.

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          • Sturges ha avuto un breve periodo d'oro ma Lady Eva spicca su tutti. Brioso, brillante, con due protagonisti scintillanti in ruoli per loro abbastanza inediti.
            La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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            • la vita di P (2nda volta)

              una favola bellissima sulla conflittualità tra ragione / fede. rivedendolo ho trovato leggermente più superficiale invece il tema delle 3 religioni e il rapporto che esse hanno con il protagonista e la sua avventura. in 2d rende molto meno che nello splendido 3d

              una splendida giornata

              primo mio incontro con zalone. ha un'ottima presenza comica, unico merito quello di saper far ridere sul peggior difetto italiano, il qualunquismo. commedia bruttina, il peggio è il messaggio stucchevole che mischia con banalità al-queda e gli orfani di guerra
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              • ESSI VIVONO (1988)

                [FONT=Arial]In una società in cui la frenesia e la mondanità trascurano ed annebbiano la visione del mondo stesso, l'occhio critico e dissidente di Carpenter mostra una realtà mascherata dalle apparenze, in cui ogni singola pedina della comunità è portata ad accettare ed assecondare una volontà superiore.
                [FONT=Arial]John Nada è un operaio povero e senza impiego, abbandonato dalla società, come i suoi pari, e costretto a sopravvivere.
                [FONT=Arial]Il fenomeno della povertà e della disoccupazione si mostra come un usuale pegno e sacrificio per il sereno godimento del resto della comunità, allettata continuamente da un modo di vivere sempre migliore e, a sua volta, sempre più aspirante al livello successivo.
                [FONT=Arial]Los Agneles, così come il mondo intero, sguazza in un capitalismo che alimenta ogni giorno un disequilibrio sociale incontrollabile, che grava, ovviamente, solo su una determinata classe sociale: quella più povera.
                [FONT=Arial]La visionarietà di Carpenter funge da maschera trasparente, per coprire e allo stesso tempo rivelare il vero volto della società.
                [FONT=Arial]Quando il protagonista entra a far parte di un'associazione segreta e rivoluzionaria, viene in possesso di strani occhiali che permettono di mostrare ciò che fino ad ora era stato celato: i ricchi, i potenti e tutti coloro in grado di sfruttare la società a proprio guadagno, non solo altro che esseri mostruosi e disumani, invasori che utilizzano il capitalismo per vivere sulle spalle della gente.

                [FONT=Arial]Senza utilizzare troppe metafore, Carpenter realizza il suo messaggio politico-sociale, volto a far riflettere e a far vedere il mondo con occhi diversi, così come accade nel film con gli appositi occhiali.
                [FONT=Arial]Assuefatta dal capitalismo, che si rivela la medesima causa distruttiva, la società moderna è divenuta succube di sé stessa, obbediente e docile al cospetto di chi comanda e controlla, secondo il proprio volere, ogni cosa.
                [FONT=Arial]La volontà di creare come eroe il personaggio di John Nada, il cui stesso cognome lo classifica come un elemento irrilevante nella società, dimostra l'apprezzamento di Carpenter nei confronti della classe operaia, dimenticata e quasi anonima ai giorni nostri.
                [FONT=Arial]Il capitalismo viene disegnato come uno strumento in grado di detrarre la forza della comunità per aumentare il potere di chi ha sempre comandato, passando dai ricchi altolocati fino ai politici (come lo stesso presidente), in grado di comandare le stesse TV per decidere quali idee impiantare nella mente degli inconsapevoli telespettatori.
                [FONT=Arial]La pellicola è definibile non solo atipica, ma rivoluzionaria, tanto da essere stata presa di mira dallo stesso Ronald Regan, presidente USA in quel periodo. Unendo la sua visionarietà alle sue personali idee sociali, Carpenter fonda e crea un film quadrato ma potente, in grado di esibire il mondo circostante come un mondo distopico. Per tali motivi "Essi Vivono" è considerato tutt'oggi un capolavoro di genere, non solo invecchiato degnamente, ma addirittura attuale.
                [FONT=Arial]Il reparto tecnico è intelligente e di qualità discreta ma tuttavia limitato, e si nota maggiormente nella seconda parte del film, in cui Carpenter si abbandona ad una fantascienza umoristica e ricca di azione forzata e probabilmente inutile.
                [FONT=Arial]Regia e fotografia rendono ricco di qualità visiva il film, già forte dal punto di vista narrativo, in cui la sceneggiatura è mantenuta e costituita dalle idee principali del soggetto.

                [FONT=Arial]"Essi Vivono" è uno dei lavori più maturi del regista, che è stato in grado di unire coscienziosamente temi impegnati ed attuali con il genere fantascientifico, creando, così, una pellicola di enorme valore artistico.
                BAD TASTE (1987)

                [FONT=Arial]Demenziale esordio di Peter Jackson, regista che purtroppo diventerà famoso con tutt'altro tipo di film. Fatto in casa con due lire e tanta creatività tra il giardino sul retro, campi e villette abbandonate (nello stile e nello spirito, ricorda molto "La Casa" di Raimi), il film del regista neozelandese si rivela un'esperienza sicuramente eccessiva in tutto e per tutto, ma anche maledettamente disgustosa ed esilarante. Si vede che è un'opera con una sola idea di base e realizzata principalmente per puro cazzeggio degli autori (i protagonisti sono i primi a non prendersi mai sul serio, e quelli che interpretano gli "alieni" sono veramente forti), ma tra sangue che schizza, vomito verde, battutace volgari, e zoomate fino a dentro il naso degli interpreti, il divertimento, per gli amanti del "cattivo gusto", è comunque assicurato (più nella prima parte introduttiva che nella seconda fatta solo di sparatorie). Jackson poi, nel ruolo dell'alieno Robert, giuro, fa sbellicare dal ridere (vedere scena in cui tenta di emulare il collega nel gesto del "ti taglio la gola" con un coltello vero, quante risate). Che bello percepire l'entusiasmo e il divertimento di cast e crew ad ogni inquadratura... è un qualcosa che non ha prezzo!
                [FONT=Arial]Un piacevole filmetto ultratrash da vedere assolutamente, anche se nettamente inferiore al successivo "Splatters" (fatto meglio, più schifoso e più esagerato).
                [FONT=Arial]Questo è il Peter Jackson che ci piace... ti prego Pete, ritorna in te!

                [FONT=Arial]Nota: un piccolo applauso al doppiaggio italiano che azzecca battute spiritose anche quando nessuno dice niente. Grandi Tonino Accolla e Paolo Buglioni!

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                • Essi vivono lo devo assolutamente recuperare, lo vidi tanti anni fa quando ero pischello e non lo ricordo più.
                  Io invece ieri ho visto La principessa Mononoke.
                  Che dire, un film atipico per Miyazaki. E' spiazzante, molto duro, violento, equilibratissimo nello script. So di star dicendo cose già scritte e dette da altri, ma oltre alla bellezza dei disegni e delle animazioni, la cosa che più colpisce in questo cartoon è il modo in cui vengono tratteggiati i "buoni e i cattivi", penso in maniera molto innovativa per essere un film d'animazione. In questa storia tutti possono "diventare demoni", sia gli uomini che gli dei, e la morte, cruda, è sempre dietro l'angolo in ogni momento. E' molto molto bello, anche se personalmente preferisco il Miyazaki più infantile, quello di Ponyo e di Totoro.
                  https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

                  "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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                  • Hotel Transylvania del mitico Tartakovsky, che bello :musino:

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                    • Originariamente inviato da bluclaudino Visualizza il messaggio
                      Hotel Transylvania del mitico Tartakovsky, che bello :musino:
                      Vero, molto simpatico

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                      • anche per me essi vivono è un'opera geniale e uno dei film migliori di carpenter; forse il film più antiamericano di un americano mai realizzato..ecco un film da vedere prossimamente è grosso guaio a chinatown, che non ho mai visto^^')
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                        • E' da parecchio che non vado al cinema, ma guardo spesso SKY. L'ultimo film è stato Il Potere dei Soldi (titolo originale: Paranoia)
                          [:O Ma quanto è invecchiato Harrison Ford!] L'accoppiata vincente con Gary Oldman lo rende un film "guardabile", ma non lo salva da una sceneggiatura prevedibile in una ripetitività di scenari e situazioni. Appena sopra la sufficienza secondo me.
                          Avvampando gli angeli caddero;
                          profondo il tuono riempì le loro rive,
                          bruciando con i roghi dell'orco.


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                          • Resoconto delle ultime cose viste in questi giorni

                            Boyhood

                            Potente. Grandissimo. Ribalta abbastanza, perchè fa riflettere, trasmette una nostalgia immonda per chiunque abbia almeno superato la pubertà da un pezzo ed è un'operazione affascinante. Non così emozionante o travolgente come mi sarei aspettato, e non lo definirei con assoluta certezza il film dell'anno, ma è sicuramente un'esperienza da godersi.

                            The Entity (1981)

                            Horror inquietante, morboso, e brutale che sfrutta l'espediente paranormale in maniera intelligente, insolita, e decisamente disturbante. Ho notato che non è così noto come meriterebbe, per cui consiglio vivamente di recuperarlo.

                            Obvious Child

                            Per me la commedia dell'anno. Fresca, schietta, divertentissima, e toccante. Mai arriverà da noi per il tema abbastanza spinoso che affronta, ma consiglio ai cinefili di non perdersela.

                            Resta anche Domani

                            Sapete quanto il giudizio ladidante sia morbido di solito, ma questo film è una chiavica. Drammone in pieno stile Pomeriggio 5, con dialoghi da saccarosio e occhi perennemente rigirati. La Moretz mai stata così pessima.

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                            • In effetti.. Mi viene da pensare giusto all'ultimo Allen.

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                              • Qualcosa c'è, ma non mi esprimo "sull'abbastanza bene rispetto alla media" perché non ne ho vista manco una. asd

                                Roba tipo: La Week-end, They Came Together, What If, About Last Night.

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