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  • A me piace da impazzire anche Public Enemies... che forse è pure meglio di Miami Vice, meno estetizzante ma più strutturato nella scrittura e di un romanticismo impossibile, ma lo dovrei vedere di nuovo. Se penso alla scena in cui Dillinger fa visita alla centrale di polizia e non viene riconosciuto penso alla miglior scena girata da Mann, almeno per me. Il finale meta, ipercinematografico poi è fantastico (e gli attori sono più bravi che in MV).
    La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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    • Originariamente inviato da Dwight
      A me piace da impazzire anche Public Enemies... che forse è pure meglio di Miami Vice, meno estetizzante ma più strutturato nella scrittura e di un romanticismo impossibile, ma lo dovrei vedere di nuovo. Se penso alla scena in cui Dillinger fa visita alla centrale di polizia e non viene riconosciuto penso alla miglior scena girata da Mann, almeno per me. Il finale meta, ipercinematografico poi è fantastico (e gli attori sono più bravi che in MV).
      Vero. Però è scritto proprio malissimo

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      • PASOLINI di Abel Ferrara.
        non ho visto se c'è il topic. andrò contro molti forse, ma a me è piaciuto. con molte riserve si intende, alcune scene sono al limite tra il trash e il ridicolo, eppure ha una stranezza che per certi versi lo eleva. è strano appunto. molti rimarranno delusi dalla mancanza di una celebrazione eroica del personaggio, assai tipica del biopic americano. invece ci ritroviamo un racconto piccolo con un personaggio piccolo e del tutto umano, il quale prosegue le sue ultime ore come se fosse svogliato e svagato. persino nelle interviste appare distaccato ed annoiato, quasi fosse poco convinto. questa "piccolezza" del suo ritratto incompleto ed imperfetto è proprio ciò che mi piace. in Pasolini non c'è tanto l'intellettualone eroico che si impone sulla mediocrità, ma un uomo dimesso e pieno di vizi. se chi si approccia alla pellicola desidera che il film gli spieghi per filo e per segno chi fosse Pasolini non troverà qui quello che cerca. il film è più un esempio, un modesto estratto di vita che un ritratto di un personaggio. a tutto ciò si alterna un'ideale ricostruzione del suo film incompiuto e vicende di altri personaggi. ammetto che in questi ultimi casi non molto è completamente riuscito, sfiorando più volte una dimensione trash che ha del sorrentiniano. eppure mi è piaciuto e può piacere, a patto che se ne accetti la stranezza e il fatto che non si tratti di un biopic in senso stretto.
        CIO' CHE PIACE E CIO' CHE E' BELLO, BADATE BENE, SONO DUE E DUE COSE SOLTANTO!
        cit. me stesso

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        • Originariamente inviato da Dwight
          A me piace da impazzire anche Public Enemies... che forse è pure meglio di Miami Vice
          Ah beh, Public enemies mi pare un altro film fenomenale, Mann per me invecchia come il vino.
          Diciamo che la storia è più ricca e corposa, in PE c'è più polpa da rodere.

          Comunque ho scoperto l'esistenza di questa Unrated da poco, volevo darci un'occhiata e me la son procurata per vie esoteriche. Se outis è incuriosito: di significativo, in più, c'è giusto l'incipit, e più avanti una scena in cui la compagna di j.fox si rende conto di essere stata visitata dai gangsters, cui segue un dialogo sul tema sempre con j.fox (francamente avrei tenuto pure questa, miami vice più dura e meglio è). Insomma, poca roba.

          Diciamo che l'incipit contestualizza un minimo quel che avviene nella discoteca, ma più che altro mi piace da pazzi il modo in cui la mdp emerge dalle acque, e poi quelle riprese favolose dei motoscafi, madonna mia che belle.
          Ho dato un'occhiata in quella miniera inesauribile di youtube, ed eccola qui, per chi non l'avesse vista:

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          • Originariamente inviato da Mr Bloody Visualizza il messaggio
            Sui dialoghi sinceramente non ho nulla da segnalare. Suoi buchi di sceneggiatura, più che buchi veri e propri c'è forse qualche passaggio temporale non proprio lineare o chiarissimo, nel senso che nel film talvolta passano mesi o anni e non sempre è dichiarato esplicitamente.
            Sicuramente qualche passaggio un pò debole c'è, ad esempio io non ho gradito molto il finale in Israele, però a fronte di tutto il lavoro (sopratutto sul lato protagonisti e vicenda vera e propria) mi sembra un risultato ottimo.
            Insomma, da qui a definirlo una "gran cagata" ce ne passa.
            Ma infatti era una battuta asd Ma poteva essere un film quasi "grande", ed invece è solo un buon film, per quanto mi riguarda.. la cosa dei salti temporali, ma anche degli stacchi spaziali, l'ho percepica anch'io..

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            • Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
              Vero. Però è scritto proprio malissimo
              per me il difetto maggiore di Nemico Pubblico, quello che proprio me lo rende insopportabile, sono le riprese in digitale, con tanto di effetto "filmino della comunione", una scelta scellerata che affossa il film e che con una vicenda classica e retrò come quella di Dillinger c'entra come i cavoli a merenda.
              Di sperimentalismo si può morire.

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              • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
                Nacho Vigalondo è uno a cui piace giocare, ma non è certo uno a cui piace semplificarsi la vita quando lo fa.
                Te la meriti asd

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                • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                  per me il difetto maggiore di Nemico Pubblico, quello che proprio me lo rende insopportabile, sono le riprese in digitale, con tanto di effetto "filmino della comunione", una scelta scellerata che affossa il film e che con una vicenda classica e retrò come quella di Dillinger c'entra come i cavoli a merenda.
                  Di sperimentalismo si può morire.
                  Quotone.

                  MIAMI VICE invece mi avete fatto venire voglia di rivederlo: al contrario di Anderson, il cinema di Mann mi emoziona anche quando non ha senso.

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                  • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
                    il suo secondo film, Extraterrestre, parlava di un'invasione aliena senza quasi mostrare un tubo, tenendosi sulle corde di un "thriller" commediesco casalingo in cui riusciva a mantenere sospeso per tutta la visione il dubbio su chi fosse l'alieno.
                    Questo l'ho visto, e mi aveva davvero incuriosito, pur sembrandomi che tra il concetto brillante e buffo (in pratica una sorta di pochade d'interni su tradimenti adulterini "tradotta", per così dire, nel linguaggio della fantascienza) e la sua realizzazione effettiva qualcosa fosse andato storto, e non solo per i limiti legati a budget e attori.

                    Guarderò pure questo open windows prima o poi, m'intriga.

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                    • Originariamente inviato da ColonelBlimp Visualizza il messaggio
                      Quotone.
                      Siete pazzi, ma se è uno dei punti di forza del film!

                      Mentre capisco già di più le critiche alla scrittura, pur non essendo d'accordo; ormai mann lavora un pò di sottrazione, si affida molto alle immagini, etc.

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                      • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                        per me il difetto maggiore di Nemico Pubblico, quello che proprio me lo rende insopportabile, sono le riprese in digitale, con tanto di effetto "filmino della comunione", una scelta scellerata che affossa il film e che con una vicenda classica e retrò come quella di Dillinger c'entra come i cavoli a merenda.
                        Di sperimentalismo si può morire.
                        Ma per favore.

                        Il realismo manniano in questo film dimostra la sua estrema flessibilità di arrangiamento in un progetto estetico di ferro. Cosa volevi? Che un autore simile si adagiasse a filmare una vicenda del passato con la solita convenzionale patina nostalgica che tutti i registi, dai più bravi ai meno, applicano? Mann non guarda a questa vicenda come a qualcosa di retrò perchè i personaggi e le loro emozioni non lo sono in quanto atemporali. Lo dimostra la sua filmografia recente che a interessargli sono i personaggi. Perchè continuare a mostrare il passato come qualcosa di vecchio? Se sei sveglio negli anni '30 le cose che vedi sono immediate e Mann ha ragionato in questi termini: ha immaginato di essere lì a quel tempo, la sua non è una revisione, non v'è alcuna reminescenza nostalgica, alcuna reverie direbbe Bachelard.

                        Originariamente inviato da ColonelBlimp Visualizza il messaggio
                        MIAMI VICE invece mi avete fatto venire voglia di rivederlo: al contrario di Anderson, il cinema di Mann mi emoziona anche quando non ha senso.
                        Che non abbia senso lo dici te (riferito a P.T.)...

                        --- Aggiornamento ---

                        Originariamente inviato da papermoon Visualizza il messaggio
                        Siete pazzi, ma se è uno dei punti di forza del film!

                        Mentre capisco già di più le critiche alla scrittura, pur non essendo d'accordo; ormai mann lavora un pò di sottrazione, si affida molto alle immagini, etc.
                        Esatto.

                        Il secondo punto è la ragione per cui, volente o nolente, non ha mai realizzato un capolavoro assoluto o quella pietra miliare che il suo talento gli avrebbe consentito di fare.
                        La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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                        • Ahahah, un mio amico quando eravamo ragazzini e mi offendevo, mi diceva sempre: "Sei pieno di pulsanti, ed è un piacere premerli".

                          Non mi interessa tanto se l'estetica di NEMICO PUBBLICO sia coerente o meno con la materia del racconto (per me proprio no). Il punto è che è semplicemente brutta da guardare e nuoce al film.

                          Ma ne abbiamo già discusso tempo fa: è uno dei tanti discorsi zombie.

                          Su Anderson (a parte il fatto che è ovvio che "lo dico io", visto che... appunto l'ho detto io!), mi riferivo al fatto che con Mann mi pesa assai di meno una sceneggiatura-canovaccio. Con Anderson mi irrita a lungo andare, lo trovo più gratuito e potente in un modo più superficiale. Come uno che ti urla in faccia.

                          Sempre IO che lo dico eh?!

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                          • Originariamente inviato da ColonelBlimp Visualizza il messaggio



                            Non mi interessa tanto se l'estetica di NEMICO PUBBLICO sia coerente o meno con la materia del racconto (per me proprio no). Il punto è che è semplicemente brutta da guardare e nuoce al film.
                            qualcuno che ha il coraggio di dirlo...
                            rivisto lanterna verde, me lo ricordavo decisamente peggio...per carità, film squilibratissimo come non pochi, ma che alterna buoni momenti (anche solo per idea...) con altri veramente pessimi...poi dite quel che vi pare, ma da nn lettore di fumetti, a me parallax piace...
                            http://img7.imageshack.us/img7/4629/batmanvsbane.jpg
                            http://jhonillustratore.altervista.org/
                            "Anche in questo mondo piove, quando il tuo cuore è turbato il cielo si rannuvola, quando sei triste la pioggia si mette subito a scendere...per me è straziante... chissà se anche tu lo sai quant'è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un mondo solitario come questo" Zangetsu


                            ***FIRMA MODIFICATA DAL MODERATORE***

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                            • Originariamente inviato da ColonelBlimp Visualizza il messaggio


                              Non mi interessa tanto se l'estetica di NEMICO PUBBLICO sia coerente o meno con la materia del racconto (per me proprio no). Il punto è che è semplicemente brutta da guardare e nuoce al film.
                              sì, fa schifo, e tanto basta, al di là di ogni discorso sulla coerenza (e cmq secondo me non ci azzecca proprio con la storia e il tipo di film. Ci deve pur essere una via di mezzo fra l'elegia nostalgica patinata e l'effetto Blair Witch Project, voglio sperare).

                              Sono d'accordo invece sul fatto che a dispetto del suo talento Mann non abbia ancora fatto il capolavoro. Ognuno ne indica uno diverso (Heat, Collatera, Nemico pubblico), segno che IL capolavoro ancora non c'è.

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                              • Beh, HEAT è molto vicino alla perfezione... ma dovrei rivedermeli praticamente tutti. Io mi ricordo molto bello (un'estetica forse un pochino datata, molto Eighties, vicino al Miami Vice televisivo... ma in questo caso fa parte del suo fascino) anche MANHUNTER, del quale si parla poco ormai.

                                Forse Mann non è autore da Capolavoro singolo, ma da "corpus capolavoro"... a me i suoi film sembrano tutti collegati, anche quando trattano argomenti diversissimi: ha veramente una personalità artistica travolgente.

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