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  • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
    rischi di scatenare di nuovo caciara con questi apprezzamenti asd
    Mò non ho voglia di rileggere, ma non dirmi che sei pure tu tra i digital-denigranti che ti metto subito tra i cattivi... asd

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    • Originariamente inviato da henry angel Visualizza il messaggio
      Ma per favore, ci riesci per sbaglio ad essere talvolta meno spocchiosetto?
      Spocchiosetto? Quando arriverò al punto di essere spocchioso e basta allora mi farò un esame di coscienza. asd

      Comunque non hai colto quello che volevo dire mi sa, ma te l'hanno fatto notare già.

      Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
      Quanto ai capolavori di Mann, avendo rivisto Heat di recente in blu ray sono propenso a mettere questo al primo posto... Ma certo se la gioca con The Insider e Collateral, che pure secondo me sono grandi film.
      Heat ha tutte le carte in regola per poter sembrare il suo "capolavoro" ma personalmente trovo che nella seconda parte la bulimia di situazioni e personaggi congestioni un poco il film. Lungi da volerlo ridimensionare... il poliziesco più importante degli anni '90 direi. Vorrei vederlo in BD per godermi la fotografia immensa di Spinotti. Per me, con Public Enemies e Miami Vice è il suo miglior film... anche se quest'ultimo è quello che più mi piace. Vista invece la fama che gode qua dentro mi andrebbe di (riba)dire la mia su Insider... film solido e tutto quanto, del resto è un film di Mann, bello da guardare ma a conti fatti scontato, spesso troppo ripetitivo e forzatamente ridondante. Un pò come Network di Lumet, un film dalle parvenze di gran film che a conti fatti non è. Preferisco Collateral (nonostante la conclusione non al livello del resto), sicuramente Manhunter (stilisticamente ancora un pò altalenante e troppo ottantiano nell'estetica [che vabbeh, ci sta anche] ma bellissimo nelle le sue atmosfere livide) e Alì... secondo film sportivo più bello, così a occhio, forse.

      Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
      rischi di scatenare di nuovo caciara con questi apprezzamenti asd
      Apprezzamenti inevitabilmente leciti... asd

      Non fa parte del discorso ma comunque torna Twin Peaks!!!
      La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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      • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
        no, intendevo di vantare l'occhio buono a dispetto degli altri. a questo mi riferivo, agli (auto)apprezzamenti (che vanno tanto di moda a quanto pare asd)
        Haha io pensavo che gli apprezzamenti di cui parlavi fossero legati agli apprezzamenti all'estetica del dato film.
        La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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        • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
          no, intendevo di vantare l'occhio buono a dispetto degli altri. a questo mi riferivo, agli (auto)apprezzamenti (che vanno tanto di moda a quanto pare asd)
          Ah, ecco.
          Ma invero la mia voleva essere un'analogia del tipo "di bocca buona - di occhio buono" (non scherzo assolutamente, era quello che intendevo, come a dire che mi accontento), per cui non era affatto un auto-apprezzamento, anzi, proprio il contrario!

          Sono un pò contorto a volte...asd

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          • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
            In parte capisco il discorso di henry, in parte però no. Perché una ambientazione nel passato necessita forzatamente di una ripresa in pellicola e non in digitale?

            Altrimenti arriviamo al paradosso di dire che nel '700 non c'erano né telecamere né macchine fotografiche, quindi i film storici non dovrebbero neanche esistere... Nel senso, la scelta del digitale è, appunto, una scelta: di raccontare una storia attraverso un mezzo diverso dal solito.

            In tal senso discorsi di congruenza storica mi sembrano un po' fuori luogo.
            La "congruenza storica" sta nel fatto che negli anni '30 pochissimi possedevano una cinepresa e comunque il processo di ripresa/sviluppo/proiezione era diluito in molti giorni. Non come oggi che anche i bambini padroneggiano dispositivi di registrazione e mezzi di condivisione virtualmente immediati e planetari.
            Lo so anch'io che la gente si sposava, leggeva giornali (di nuovo: chi poteva permetterseli) e rapinava banche da prima che inventassero la pellicola cinematografica. E tuttavia negli anni '30 lo faceva con una postura sua particolare, diversa dal tempo passato e del futuro, a cui ci si dovrebbe attenere dato che sono (state) le masse a concorrere a creare il mito di Dillinger e non un generico sentimento a-temporale.
            "...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"

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            • Originariamente inviato da henry angel Visualizza il messaggio
              La "congruenza storica" sta nel fatto che negli anni '30 pochissimi possedevano una cinepresa e comunque il processo di ripresa/sviluppo/proiezione era diluito in molti giorni. Non come oggi che anche i bambini padroneggiano dispositivi di registrazione e mezzi di condivisione virtualmente immediati e planetari.
              Lo so anch'io che la gente si sposava, leggeva giornali (di nuovo: chi poteva permetterseli) e rapinava banche da prima che inventassero la pellicola cinematografica. E tuttavia negli anni '30 lo faceva con una postura sua particolare, diversa dal tempo passato e del futuro, a cui ci si dovrebbe attenere dato che sono (state) le masse a concorrere a creare il mito di Dillinger e non un generico sentimento a-temporale.
              Questa è una osservazione che capisco, ma non capisco perché il fatto di girare in pellicola piuttosto che in digitale vada a favore di questo discorso.

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              • Che poi poche storie, come ha ampiamente dimostrato Outis non è più un discorso di digitale o pellicola, ma in primis di scelte fotografiche.
                Come ha ben mostrato con la scena di skyfall, esteticamente meravigliosa. Ed è in digitale.

                Così come ci sono film in pellicola con un'estetica pessima.

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                • Originariamente inviato da henry angel Visualizza il messaggio
                  Lo so anch'io che la gente si sposava, leggeva giornali (di nuovo: chi poteva permetterseli) e rapinava banche da prima che inventassero la pellicola cinematografica. E tuttavia negli anni '30 lo faceva con una postura sua particolare, diversa dal tempo passato e del futuro, a cui ci si dovrebbe attenere dato che sono (state) le masse a concorrere a creare il mito di Dillinger e non un generico sentimento a-temporale.
                  Questa riflessione sui modi di rappresentazione mediati dalle masse, comunque, è a suo modo inclusa nel film, che nella sua ricchezza svolge anche il suo bravo discorso metacinematografico, contrapponendo, proprio al cinema, la rappresentazione d'epoca del gangster (un film anni trenta con C.Gable), con quella, un pò modernizzata, che ci sta proponendo Mann stesso.
                  Ci viene mostrata proprio la mitologizzazione al lavoro, per così dire; e in quella scena, ma non solo, l'idea del mito Dilinger costruito (e paventanto/idolatrato a un tempo) dalle masse è ben presente.

                  Così come l'idea dell'invisibilità del "vero" bandito al di fuori della rappresentazione cinematografica, se vogliamo.

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                  • Originariamente inviato da Roy E. Disney Visualizza il messaggio
                    Non riuscirei a immaginarlo senza il digitale. Che monumento.
                    io penso che Lynch sia un genio, beninteso, ma questo che posti sembra pur sempre un filmino della comunione, anche se l'ha fatto Lynch. Poi vabbè, Inland Empire (che per me è complessivamente un Lynch deteriore e "alla frutta", ormai con entrambi i piedi nella videoarte), sarà pure interessante per altri versi, ma il digitale, QUESTO digitale, è pur sempre un bruttissimo digitale. Se poi vi piace, io di filmini amatoriali con questa resa ne ho a bizzeffe.

                    Cmq sì, le scene notturne di Public Enemy HANNO scie e artefatti. Ma "d'autore" e "sperimentali", vuoi mettere?

                    p.s. cos'è questa storia che torna Twin Peaks? Non è solo un rumour? Ah, bei tempi, Twin Peaks, quando pure le serie tv si giravano su pellicola..

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                    • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                      p.s. cos'è questa storia che torna Twin Peaks? Non è solo un rumour? Ah, bei tempi, Twin Peaks, quando pure le serie tv si giravano su pellicola..
                      Non vorrei sbagliare, ma credo che true detective sia girato in pellicola...

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                      • Sirene

                        Tanti cuori.

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                        • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                          io penso che Lynch sia un genio, beninteso, ma questo che posti sembra pur sempre un filmino della comunione, anche se l'ha fatto Lynch. Poi vabbè, Inland Empire (che per me è complessivamente un Lynch deteriore e "alla frutta", ormai con entrambi i piedi nella videoarte), sarà pure interessante per altri versi, ma il digitale, QUESTO digitale, è pur sempre un bruttissimo digitale. Se poi vi piace, io di filmini amatoriali con questa resa ne ho a bizzeffe.
                          Ma deve essere "bruttissimo"! Inland Empire è veramente sperimentale e Lynch ha volutamente fatto riprese che sembrassero amatoriali. Poi il film può piacere o non piacere (per me è uno dei film più importanti degli anni 2000' e non solo, ma capisco che non può mettere d'accordo tutti) ma non è un'opera che va valutata sulla bellezza dell'immagine.
                          https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

                          "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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                          • Più che altro non è un'opera che va valutata come rappresentativa del digitale.

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                            • Originariamente inviato da Ladida Visualizza il messaggio
                              Tanti cuori.
                              Best Post Ever!!!

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                              • Il Mann migliore per me è quello di The Insider - Heat - Collateral. Tre film che compongono tutto quello che c'è da sapere su Mann se proprio bisogna portarsi in fretta e furia 3 blu-ray di un regista su un'isola sperduta per sempre.

                                Miami Vice
                                e Public Enemies sono troppo slabbrati e problematici, per quanto siano bellissimi (non voglio certo negarlo). L'estetica a shutter <1/250 di PE non è il massimo della fotografia in un film mainstream americano, soprattutto alla luce di ciò che un Prisoners o un Enemy mettono in campo, ma resta comunque una sperimentazione interessante che caga in testa alla patina tirata a lucido di un Gangster Squad (ambientato nello stesso periodo circa). Ma non c'è nemmeno da fare il paragone.

                                Inland Empire è una sega mentale rivolta ai fan "hard" di Lynch, l'avanguardia di cui non si sentiva il bisogno.

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