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  • Non condivido neanche una parola di quella dichiarazione del tarantella (che peraltro conteneva una sezione delirante in cui sostanzialmente sosteneva che i film fossero da vedere come se li ricorda lui, non come intesi dal regista, un po'come se io volessi vedere jurassic park solo sulla mia vhs rovinatissima perchè così lo guardavo da piccolo.)

    e penso che non si trovi d'accordo pure il 99% di chi ha visto film in sale di proiezione digitale di qualità.

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    • Originariamente inviato da axeman Visualizza il messaggio
      , un po'come se io volessi vedere jurassic park solo sulla mia vhs rovinatissima perchè così lo guardavo da piccolo.)
      ma l'alternativa è un blu-ray pesantemente filtrato e dalla colorimetria sballata, mi pare, decisamente lontano dal girato originale.
      "Andrebbe bene a casa mia?", si chiederebbe il buon Tarantino. Sì, andrebbe bene, ma a casa, appunto, purché non si pensi di farlo passare per "cinema". Il cinema digitale, o digitalizzato, o più o meno digitalmente manipolato è un surrogato, un qualcosa che "tende a", che vorrebbe "assomigliare a". Il digitale, in qualsiasi forma, accezione e applicazione, ha questo problema ontologico, e cioè che non ha nulla da dire di per sé, ma riproduce, "perfeziona", imita, "assomiglia", migliora, riproduce, tende a sostituire, dotato com'è di una forza pervasiva senza eguali. Ma non parlatemi di cifra stilistica del digitale perché non c'è. La cifra stilistica del digitale (quella che emerge per esempio in Inland Empire) è solo il risultato della sua primitività, della sua acerbità. Quando il digitale migliora e si perfeziona, il suo fine è quello di assomigliare alla pellicola, così come gli Avatar ambiscono a prendere il posto degli attori (e lo prenderanno). Stesso concetto, stessi risultati, stesse conseguenze estetiche (e ovviamente di contenuto).
      Le scene notturne di "Nemico Pubblico", ad effetto Blair Witch Project, non sono così per una scelta stilistica, sono così per inadeguatezza tecnica. Fra qualche anno, o già oggi, le scene notturne riprese in digitale non saranno più così, e la "scelta estetica" del digitale sarà andata a farsi benedire.
      Certo si potrà sempre dire "e però Michael Mann ha scelto di riprendere le scene notturne con quella resa da candid camera, poteva anche non farlo, questo non si può trascurare".
      E sia.
      Ma cosa significa questa scelta?
      Nessuno sa dirlo.

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      • Ovviamente c'è dietro una scelta di resa generale dell'atmosfera, non da ultimo la possibilità di girare di notte, che su pellicola, senza quella illuminazione artificiale da "finta luce lunare" che proviene dai fari fuori scena, è molto difficile. Mann l'ha dichiarato esplicitamente, per esempio, che Miami Vice l'ha girato così per dare una resa notturna e sporca diametralmente opposta a quella "cool" e solare della serie tv (da lui stesso creata).

        La prova che a Mann interessa questa resa notturna è che usa lo stesso stile anche in Blackhat, e pure avrebbe la possibilità di fare diversamente.

        Ma già, perché dare retta alle dichiarazioni dei registi? Meglio portare avanti una propria idea preconcetta di digitale e fotografia.

        Ci mancava poi l'elogio della vhs a scapito del blu ray. Il mondo alla rovescia. asd

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        • Sarà che sto diventando troppo esigente ma ho trovato terribile il trionfio del sentimentalismo in Real Steel. La leggerezza, l'ottima confezione e anche la buona chimica padre/figlio non bastano a farmi digerire banalità e prevedibilità degli eventi.

          Letterboxd

          Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso." Condivido la seconda parte.

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          • Originariamente inviato da Andy Visualizza il messaggio
            Sarà che sto diventando troppo esigente ma ho trovato terribile il trionfio del sentimentalismo in Real Steel. La leggerezza, l'ottima confezione e anche la buona chimica padre/figlio non bastano a farmi digerire banalità e prevedibilità degli eventi.
            quoto, ma siamo solo in due.

            --- Aggiornamento ---

            Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
            Ovviamente c'è dietro una scelta di resa generale dell'atmosfera,
            ovviamente. Quindi vuoi dire che quando le cineprese digitali saranno in grado di girare quelle scene senza l'effetto telenovela Mann sceglierà di abbassare apposta la resa delle sue riprese notturne, per una questione di coerenza stilistica?


            La prova che a Mann interessa questa resa notturna è che usa lo stesso stile anche in Blackhat, e pure avrebbe la possibilità di fare diversamente.
            avrebbe la possibilità di fare diversamente, ma NON con le cineprese digitali. Non ancora.
            Alla fine parliamo della stessa cosa, solo che è diverso il punto di vista. Voi dite che è il regista a scegliere di fare le cose in un certo modo, io dico che questo "modo" è imposto dalle limitazioni del mezzo, e che il regista, che finora girava le scene notturne come da cristiani, "sopporta" questa resa pur di usufruire di tutti gli atri vantaggi offerti dal digitale. La "cifra stilistica" è un concetto sopravvalutato, come quello di autorialità.

            Ma già, perché dare retta alle dichiarazioni dei registi? Meglio portare avanti una propria idea preconcetta di digitale e fotografia.
            prima regola: mai fidarsi delle dichiarazioni dei registi quando parlano dei propri film.

            E poi se tieni in conto le dichiarazioni dei registi allora devi ammettere che anche quelle di Tarantino hanno senso, e molto, e non hanno nulla di preconcetto. Lui sta al cinema e vede una copia digitalizzata di un film che conosce benissimo e che con il digitale non c'entra nulla. Non sta dicendo che voleva vederlo con la qualità del dvd. Sta dicendo che su un film così magnificamente "analogico" non voleva vedere l'"effetto digitale", nei mille in cui questo effetto può manifestarsi (e infatti si manifesta, anche se ne siamo ormai assuefatti, prossimi alla digitalizzazione pure noi).

            Il cinema è polvere e sudore e corpi e luce e fatica e lotta con gli elementi, Tarantino lo sa, viva Tarantino (i cui film non mi fanno impazzire).

            Ci mancava poi l'elogio della vhs a scapito del blu ray. Il mondo alla rovescia. asd
            non era l'elogio della vhs, io sono un fan dell'alta definizione. Era per dire che il digitale può fare danni a molti livelli, e in modi anche molto subdoli. E che tutti questi accorgimenti siano in gran parte dovuti all'esigenza di venire incontro al pubblico televiso (riduzione rumore, degraining, color correction, effetti speciali "migliorati" che integrano e sostituiscono quelli vecchi... ecc) è innegabile.
            Ma vabbe'.

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            • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
              Ma vabbe'.
              La mia battuta era diretta su quanto detto da Tarantino asd

              In realtà non vedo onestamente due modi diversi di vedere la questione, nel mio valutare la differenza tra digitale e pellicola non prendo fondamentalmente una posizione, anch'io ho gli occhi per vedere che la resa è diversa, so che le prestazioni non sono le medesime. Ma, appunto, al momento non prendo una posizione. Nel tuo caso invece è evidente che tu abbia un bias a favore della pellicola, al punto di definire quelle brutte riprese notturne con illuminazione "lunare" no sense addirittura "cristiane", solo perché sono girate su pellicola.

              In tutta questa discussione continuo a vedere un errore di principio, quello di valutare la telecamera come elemento fondamentale della fotografia cinematografica, cosa che ovviamente non è vera, perché è l'organizzazione della ripresa e il lavoro di elaborazione successiva alla ripresa (che sia il processo chimico su pellicola o la color correction in digitale) a fare la vera differenza. Il "film like" dipende così poco dal mezzo in sé, ma così tanto dai dop e dai processi di elaborazione della pellicola.

              Che la digitalizzazione dell'immagine abbia portato ad una resa visiva differente dal classico "film like" è vero, te ne do atto, come è sicuramente vero che con il progressivo passare al digitale cambierà drasticamente il lavoro del dop, e forse scompariranno molte prassi tipiche del lavoro su pellicola. Perché questo debba però a prescindere essere visto come una tragedia, mi sfugge.

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              • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio

                Che la digitalizzazione dell'immagine abbia portato ad una resa visiva differente dal classico "film like" è vero, te ne do atto, come è sicuramente vero che con il progressivo passare al digitale cambierà drasticamente il lavoro del dop, e forse scompariranno molte prassi tipiche del lavoro su pellicola. Perché questo debba però a prescindere essere visto come una tragedia, mi sfugge.
                è una tragedia, diciamo così, nella misura in cui la gran parte del lavoro, in TUTTI i settori della produzione (e la fotografia non poteva essere da meno), si tende ormai a farla DOPO le riprese. Ormai le riprese durano pochissimo, nulla "accade" più sul set, nulla esiste davvero, nulla viene "catturato". Tutto è... "fatto esistere", a posteriori. E, cosa più grave, nulla si può più sbagliare, tutto è correggibile, taroccabile e manipolabile. Il cinema tende a smaterializzarsi completamente.
                Questo, se vogliamo, possiamo pure chiamarlo cinema, ma io faccio uno sforzo sempre maggiore, sinceramente.
                Certo poi la bravura del regista fa la differenza. Con Gravity per esempio Cuaron ha reso molto bene la fisicità della protagonista, pur essendo l'attrice circondata da un "set" quasi inesistente. Quindi io non sono contro il digitale a prescindere.
                Ma i Cuaron, o i Cameron, non sono tanti, tutto sommato.

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                • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                  Il cinema digitale, o digitalizzato, o più o meno digitalmente manipolato è un surrogato, un qualcosa che "tende a", che vorrebbe "assomigliare a". Il digitale, in qualsiasi forma, accezione e applicazione, ha questo problema ontologico, e cioè che non ha nulla da dire di per sé, ma riproduce, "perfeziona", imita, "assomiglia", migliora, riproduce, tende a sostituire, dotato com'è di una forza pervasiva senza eguali. Ma non parlatemi di cifra stilistica del digitale perché non c'è. La cifra stilistica del digitale (quella che emerge per esempio in Inland Empire) è solo il risultato della sua primitività, della sua acerbità. Quando il digitale migliora e si perfeziona, il suo fine è quello di assomigliare alla pellicola, così come gli Avatar ambiscono a prendere il posto degli attori (e lo prenderanno). Stesso concetto, stessi risultati, stesse conseguenze estetiche (e ovviamente di contenuto).
                  ora, io non dico che non sia vero. è vero, MA è una questione valida per QUALSIASI tecnologia mai inventata dall'uomo. dalla ruota alla pittura, poi la stampa etc...nascono sempre "bastarde" senza uno statuto, atte ad "imitare e assomigliare a qualcos'altro e migliorarlo", cioè, è quasi inevitabile. e tali rimangono finchè non giungono ad una maturazione lenta e necessaria, ma non ci metterei la mano sul fuoco nel dire che il digitale non sarà in grado di raggiungere una sua ontologia peculiare. non gli attribuirei un'accezione negativa o positiva di per se. che sia usato male e per mali fini poi è un altro discorso.
                  CIO' CHE PIACE E CIO' CHE E' BELLO, BADATE BENE, SONO DUE E DUE COSE SOLTANTO!
                  cit. me stesso

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                  • Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                    si tende ormai a farla DOPO le riprese. Ormai le riprese durano pochissimo, nulla "accade" più sul set, nulla esiste davvero, nulla viene "catturato". Tutto è... "fatto esistere", a posteriori
                    Oh, questo sì che è uno spunto interessante. Finalmente abbiamo trovato un punto di condivisione Peccato però che siamo ot e che mi sto addormentando xD Domani riprenderò la questione in un topic più consono. Bye!

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                    • Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio
                      Sempre stimolante e intelligente il Taranta.
                      Ma stimolante de che? De intestino? :lol:

                      Tanto bravo e tanto furbo Tarantino, ma quando fa il nostalgico non lo sopporto. Capirei se, come Nolan, fosse portabandiera di un formato qualitativamente superiore come l'IMAX, che regala un'esperienza fuori dal comune, e invece sta lì a sospirare come un vecchiardo ottuso "eh ma le proiezioni di una volta...". Le proiezioni di una volta fanno cagare. Girare a pellicola è un sacrosanto diritto ma proiettare a pellicola è ormai un'usanza superata, ha senso solo in 70mm (ma neanche, perchè croppa ai lati) e in IMAX 15/70. Nel 2014 non posso vedere ancora graffi e sporcizia in una proiezione.

                      Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                      ma l'alternativa è un blu-ray pesantemente filtrato e dalla colorimetria sballata, mi pare, decisamente lontano dal girato originale.
                      Ti pare che una scansione dei negativi originali a 4K possa dare una colorimetria sballata? Il blu-ray è la cosa che più rende l'idea del girato originale, che grazie a uno storage digitale può essere ammirato senza imperfezioni.

                      Originariamente inviato da Ellie Arroway Visualizza il messaggio
                      Quindi vuoi dire che quando le cineprese digitali saranno in grado di girare quelle scene senza l'effetto telenovela Mann sceglierà di abbassare apposta la resa delle sue riprese notturne, per una questione di coerenza stilistica?
                      Chi te l'ha detto che le cineprese digitali non sono già in grado di girare scene notturne senza "effetto telenovela"? :brrr:
                      Il concetto di "cifra stilistica" sarà anche sopravvalutato (se lo dici tu, che imponi come deve essere girato e fotograto un film), ma ESISTE. Che ti piaccia o no.

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                      • Eheheh. Il Taranta s' era fatto un' indigestione di cozze marce prima di vedere Per Un Pugno di Dollari al Palais di Cannes. asd

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                        • Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
                          Ti pare che una scansione dei negativi originali a 4K possa dare una colorimetria sballata? Il blu-ray è la cosa che più rende l'idea del girato originale, che grazie a uno storage digitale può essere ammirato senza imperfezioni.

                          non starò qui a ricordarti la querelle che ha accompagnato l'uscita in blu-ray di Jurassic Park, compresa la versione in 3D (rotfl, ancora il digitale "manipolatore"), e i problemi tutt'oggi irrisolti che caratterizzano queste edizioni. Per queste cose c'è Google.


                          Il concetto di "cifra stilistica" sarà anche sopravvalutato (se lo dici tu, che imponi come deve essere girato e fotograto un film)
                          io non impongo niente, esprimo solo un punto di vista, ammesso che si possa.

                          ma ESISTE. Che ti piaccia o no.
                          certo che esiste. Ma tantissime volte esiste soprattuto nell'occhio di chi guarda. E l'occhio di chi guarda (compromesso, partigiano, impuro e a volte disonesto) spesso pende dalle labbra dei registi che parlano dei loro film. Cameron che candidamente dichiara che oggi realizzerebbe Titanic "tutto in digitale", dimostrando lui stesso di non aver minimamente compreso la grandezza e le peculiarità del suo film, è un buon esempio.

                          "Ma tutto questo... tutto questo è accademia" (cit)

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                          • Originariamente inviato da outis81 Visualizza il messaggio
                            Oh, questo sì che è uno spunto interessante. Finalmente abbiamo trovato un punto di condivisione Peccato però che siamo ot e che mi sto addormentando xD Domani riprenderò la questione in un topic più consono. Bye!
                            Mah, non sarà certo il digitale o l'aumentata possibilità di correzione a posteriori a impedire al regista che abbia voglia di fare un certo tipo di cinema di cercare la verità del set, imponendo eventualmente un freno a eccessive manipolazioni.
                            Pure malick, che è il re di questo approccio, ha girato (mi pare dicesse qualcuno) in pur minima parte col digitale.

                            Se poi si fa un discorso generalizzato sull'industria, non so.

                            Ma chiacchere a parte, scene del genere vi fanno davvero così schifo? Sul serio? Vi paiono poco fisiche, carnose e concrete?



                            E vi ricordano la serie Eastedners? (non sapevo che fosse, ho dato un'occhiata sul tubo e sono rimasto così, fiction TV con fotografia piatta e anodina)

                            Mò non posso partecipare ma vi seguo con curiosità, bye.

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                            • Originariamente inviato da papermoon Visualizza il messaggio
                              Ma chiacchere a parte, scene del genere vi fanno davvero così schifo? Sul serio? Vi paiono poco fisiche, carnose e concrete?


                              regia, montaggio, decor, ambientazione eccetera sono fantastici. Se non ci fosse l'effetto Paranormal Activity sarebbe una sequenza meravigliosa.

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                              • Un esempio di digitale che sposa il realismo senza perdere un significato cinematografico

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