Originariamente inviato da UomoCheRide
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Poi, a differenza di altri noir, la componente drammatica è mitigata da una componente ironica molto alla Hitchcock (in fondo Joseph Cotten, un tipo comune non particolarmente brillante che si trova invischiato in intrighi suo malgrado, è un perfetto personaggio hitchcockiano). Questo potrebbe disturbare chi si aspetta cupezza drammatica da un noir. Tuttavia, secondo me, questi momenti leggeri non riducono la drammaticità, anzi, contribuiscono a dare al tutto un tono disincantato e cinico, che ben rappresenta la filosofia di vita dominante di chi sopravvive nella martoriata Europa post-bellica. Tutti sono disposti a mentire per sopravvivere. Non per nulla, l’unico che vuole dire la verità finisce ammazzato da chi non si accontenta di sopravvivere.
Per me, tutta la vicenda di Lime è un enorme MacGuffin per mostrarci lo scenario di un’Europa che non è ancora riuscita a scrollarsi di dosso le rovine della guerra e nella quale le macerie nascondono un underground criminale che è ormai radicato in misura capillare: non a caso le fogne giocano un ruolo chiave nel film. Ma, come osservato da Lime nelle celebre scena sulla Riesenrad, è tutta una questione di prospettiva. E, riguardo a questo film, la tua (non favorevole) è diversa dalla mia (favorevolissima)…

Uomo, per curiosità, quali sono i tuoi noir preferiti?
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