annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

L'ultimo film che hai visto?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Io al cinema purtroppo non l'ho mai visto essendo nato 12 anni dopo ma anche io ricordo benissimo di essermi messo a piangere la prima volta quando Elliot chiama il nome di E.T pensando sia morto. Comunque merito infinito anche a Rambaldi se si crea questa sintonia tra il pubblico e la creatura, lo sguardo di E.T l'ho sempre trovato così caloroso e avvolgente.

    Commenta


    • Comunque non penso che il mondo abbondi di gente che si spaccia per fan di Spielberg e poi non ne sconosce i film... A me in realtà farebbe pure piacere, vuol dire che conoscono questo grande regista almeno di nome e per qualche film XD . Onestamente, almeno per quanto riguarda la mia generazione ('93) e quindi sicuramente anche per quelle successive, Spielberg è solo il nome di un famoso regista, ma fatico a credere dell'esistenza di persone che si spacciano in maniera falsa di essere suoi fan. Al giorno d'oggi c'è chi si spaccia per estimatore di Tarantino avendo visto un solo film, idem per Nolan e altri registi così polarizzanti, ma credo che purtroppo Spielberg non sia così in voga attualmente tra la massa

      Commenta


      • Spielberg è il regista più famoso di sempre probabilmente. Chiunque saprebbe citarti almeno 3-4 titoli suoi senza neanche averli visti.
        Moda o non moda, lo conoscono tutti.

        Commenta


        • Si ma conoscere 3/4 titoli non vuol dire spacciarsi per fan, mi pare cosa diversa

          Commenta


          • Il GGG rappresenta il punto più basso della sua filmografia. Se lo salti non ti perdi nulla. Imho.

            Commenta


            • parzialmente delusi dal pilot di Altered Carbon ci siamo buttati sul classico usato collaudato...

              Gattaca – La porta dell’universo (1998) di A. Niccol

              pensare che sono passati già 20 anni dall'uscita e a rivederlo ieri con mio nipote ci siamo ritrovati nello stesso identico stato di affezione contemplativa.

              l'elemento scifi assurge a quid metanarrativo atto a caratterizzare una qualità congenita dell'essere. Le implicazioni derivanti dalla bioetica rivolte essenzialmente a trattare il tema della diversità e la discriminazione che ne deriva quale sacrificio necessario e devoto che aspira al perseguimento di uno standard di perfezione mistificato.

              uno dei lavori di Niccol tra i più ispirati, che riesce sapientemente a contemperare una mistura di generi senza mai realmente appoggiarsi preponderantemente a nessuno di essi. Suggestive le atmosfere create da Nyman e una prova attoriale qualitativamente superiore suggellano quello che personalmente ritengo essere uno dei capisaldi di una fantascienza più sottile ma non per questo meno ambiziosa.

              Commenta


              • Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio
                Il GGG rappresenta il punto più basso della sua filmografia. Se lo salti non ti perdi nulla. Imho.
                Addirittura... lo saltero' senza remore allora. Spero che Amistad sia meglio. Da Twilight zone mi aspetto poco... i film ad episodi di registi diversi al 90% sono penosi per quanto ho visto. Il castoro su Spielberg dice che l'episodio girato da lui è il peggiore.

                Commenta


                • Guarda, il GGG è una robetta da avanti-veloce (tin tin e l'ultimo indiana non sono molto meglio, imo), se dovesse mai venirtene la voglia fossi in te riguarderei piuttosto le sue prime favole/incubi.

                  A di là della maggior ispirazione registica (e musicale), la forza del primo Spielberg nasceva per me dall'aver innestato le sue storie fantastiche e immaginifiche in un contesto realistico, quella suburbia americana in cui era cresciuto e che conosceva benissimo,descrivendola poi con amorevole dettaglio realistico e affettuoso umorismo. Una volta allargati gli orizzonti per me si è inizialmente un po' perso, per poi ritrovare il bandolo della matassa.

                  E tutto sommato ha sempre raccontato grossi e spaventosi incubi. Nel Soldato Ryan faceva cinema popolare mostrando cadaveri putrefatti, arti mozzati e sangue a fiumi, eh.
                  La sua "melassosità", al di là magari dello stile magniloquente che può non piacere, consiste semmai nel fatto che in linea di massima le sue storie finiscono bene, perchè il bambino o l'eroe di turno riesce a cavarsela con la forza della volontà e/o il suo inesausto amore per la vita. Parlando del nazismo, ad esempio, sceglie emblematicamente di raccontare la storia (vera però! in fondo dove finiscono i sogni cinematografici e dove comincia la realtà?) di un tizio che i nazisti li ha messi nel sacco.
                  Il che spiega - o meglio contribuisce a spiegare, perchè non basta - il suo grande successo popolare, ma una cosa è certa: questa visione del mondo è davvero la sua, non è il frutto di un calcolo a tavolino. Tanto che l'unico film spielberghiano - mi pare - che finisce davvero male (Sugarland) mi è sempre suonato un po' artificioso e insincero.

                  Chiudo qua perchè Spielberg non lo difendo mai troppo volentieri, visto che a differenza di tanti altri si difende benissimo da solo e ha ottenuto tutta e oltre la gloria che meritava.

                  Commenta


                  • Spielberg è il regista più popolare di tutti i tempi probabilmente, non stupisce che sia conosciuto anche da chi ha visto solo un paio di suoi film o magari nessuno. Non scorderò mai quando anni fa una mia cuginetta di 8 anni durante una cena di natale disse ad un mio cugino che la riprendeva con insistenza con lo smartphone mentre lei non voleva "non sei Spielberg!"

                    Commenta


                    • Originariamente inviato da papermoon Visualizza il messaggio
                      A di là della maggior ispirazione registica (e musicale), la forza del primo Spielberg nasceva per me dall'aver innestato le sue storie fantastiche e immaginifiche in un contesto realistico, quella suburbia americana in cui era cresciuto e che conosceva benissimo,descrivendola poi con amorevole dettaglio realistico e affettuoso umorismo. Una volta allargati gli orizzonti per me si è inizialmente un po' perso, per poi ritrovare il bandolo della matassa.
                      Ottimo commento. Concordo totalmente.

                      Originariamente inviato da Sebastian Wilder Visualizza il messaggio
                      Spielberg è il regista più popolare di tutti i tempi probabilmente, non stupisce che sia conosciuto anche da chi ha visto solo un paio di suoi film o magari nessuno. Non scorderò mai quando anni fa una mia cuginetta di 8 anni durante una cena di natale disse ad un mio cugino che la riprendeva con insistenza con lo smartphone mentre lei non voleva "non sei Spielberg!"
                      Ormai "Spielberg" è diventato un sinonimo. Non è cosa da tutti.
                      Ultima modifica di Doktor_Jones; 03 febbraio 18, 13:18.

                      Commenta


                      • Originariamente inviato da papermoon Visualizza il messaggio
                        E tutto sommato ha sempre raccontato grossi e spaventosi incubi. Nel Soldato Ryan faceva cinema popolare mostrando cadaveri putrefatti, arti mozzati e sangue a fiumi, eh.
                        La sua "melassosità", al di là magari dello stile magniloquente che può non piacere, consiste semmai nel fatto che in linea di massima le sue storie finiscono bene, perchè il bambino o l'eroe di turno riesce a cavarsela con la forza della volontà e/o il suo inesausto amore per la vita.
                        Esatto, basta prendere War of the Worlds e accostare la scena dello scantinato all'epilogo
                        Luminous beings are we, not this crude matter.

                        Commenta


                        • Ma che colpa abbiamo noi.
                          Verdone è un grande. Racconta le ansie moderne come pochi. Unisce popolare e cultura. Ha avuto le palle di raccontare la psicoanalisi in un paese bigotto come l'Italia, per cui andare valeva (o vale) l'equazione: andare in analisi= essere pazzi. Un film che andrebbe studiato anche solo per come riesce a raccontare in maniera credibile una decina di personaggi e ad affidargli un arco credibile. Guardiamo i loro rientri a casa. La Buy, circondata da animali (voglia di affetto)? Legata ad un rapporto con un uomo sposato (storia che si specchierà con quella analoga di un amico omosessuale). Maestra elementare che nel finale diverrà tutt'altro. Il rientro a casa del musicista....perchè così grasso? Perchè musicista? Come viene filmato quel cadavere della madre? Che ci fa quell'inginocchiatorio vicino al letto. Piccoli dettagli...piccole pennellate che dipingono un mondo e un personaggio. E il padre di Verdone? Un padre da film horror, una sorta di Furio, più destrorso e meno autoironico. Sue le gag più riuscite. E il fatto che il figlio di VErdone sia poi costretto a consolare il padre, e trovi lui intento a giocare ai videogame? Un figlio che consola il padre mentre questi gioca ai videogame....un ribaltamento dei ruoli, specchio della nostra società.....
                          E l'umanità della vamp di turno che non viene dipinta come l'ennesima "mignotta"? E l'umanità ed il bisogno di affetto con cui viene dipinta la Cougar? Non è il perfetto arco della vecchia imbellettata pirandelliana? E per quanto sia banale la sua storia d'amore, l'idea del figli di un ambasciatore solissimo che si chiude in rete, non è realistica e specchio dei tempi (seppur romanzata)? E l'originalità del personaggio di Catania? Che per dormire viaggia sui treni? Quanti di noi non dormono per l'ansia e riescono a rilassarsi solo cullati da un treno...li, sospesi...quando siamo in viaggio e siamo quindi autorizzati a non agire....solo li ci possiamo rilassare....
                          E la genialità dell'idea dell'autogestione? E lo sfogo del matto al funerale? E la morte della psicologa all'inizio, con Verdone che combina guai a profusione? E la bravura della direzione degli attori e la precisione delle inquadrature (senza vette registiche)?
                          Qual'è la verità? Ciò che penso io di me, ciò che pensa la gente, o ciò che pensa il burattinaio?
                          Spoiler! Mostra

                          Commenta


                          • Sono tornato di Luca Miniero
                            Miniero è un copiatore specializzato - per sentito dire sembra che quando non copi siano sfracelli - e quindi in questo caso va sul sicuro, copiando alla lettera tutto il copiabile, eppure sbagliando alcune scene chiave, in primis quella del primo discorso televisivo, che nell'originale si può dire sia lo snodo fondamentale del film, ed ha tutt'altra intensità
                            quando poi ci mette del suo stiamo freschi, vedi il personaggio della redattrice senza scrupoli che canta faccetta nera, veramente allucinante
                            gli vengono in soccorso un fenomenale Popolizio e questo blogger mister simpatia un po' sianoide che sicuramente farà strada perché sa come blandire il pubblico. e diciamo solo blandire va ...

                            una considerazione sull'opportunità di un'operazione del genere in Italia
                            rispetto alla Germania, dove c'è stato non solo Norimberga ma anche Francoforte, da noi non c'è stato un vero e proprio processo al ventennio e ai suoi attori, e poi mentre da loro solo negli ultimi anni sono tornati alla ribalta gruppi classificabili come neonazisti, da noi il giorno dopo la costituzione della repubblica abbiamo avuto in parlamento un partito che ereditava le idee del ventennio
                            e mentre la figura di Hitler è stata unanimemente riconosciuta come la personificazione estrema del male, quella di Mussolini è stata trattata con molta più indulgenza, soprattutto dalle generazioni oggi più anziane che più che essere fascisti ideologicamente, erano ammiratori del duce e in buona parte lo sono ancora
                            per cui mentre il film tedesco ha un impatto più devastante, perché mette in guardia sul fatto che chiunque potrebbe finire per seguire un Hitler cioè la personificazione del male, e quindi ci mette di fronte ad uno specchio, quello italiano non ha la stessa forza perché c'è una diversa percezione del personaggio almeno a livello dell'italiano medio, probabilmente anche perché i tedeschi hanno avuto oltre 7,5 milioni di morti, l'invasione dei russi etc. quindi per loro la lezione è stata molto più dura che per noi

                            Ultima modifica di trabant; 05 febbraio 18, 14:48.
                            In qualche strana maniera noi svalutiamo le cose appena le pronunciamo. Crediamo di esserci immersi nel più profondo dell'abisso, e invece quando torniamo alla superficie la goccia d'acqua sulle punte delle nostre dita pallide non somiglia più al mare donde veniamo. Crediamo di aver scoperto una caverna di meravigliosi tesori e quando risaliamo alla luce non abbiamo che pietre false e frammenti di vetro; e tuttavia nelle tenebre il tesoro seguita a brillare immutato. (Maeterlinck)

                            Commenta


                            • Cloverfield Paradox

                              La fantascienza dovrebbe sporgere denuncia per molestie.
                              Ultima modifica di TheGame; 06 febbraio 18, 14:05.


                              "Spesso contraddiciamo una opinione, mentre ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa."

                              Commenta


                              • E sempre parlando di Spielberg Il ponte delle spie come l'avete trovato?

                                Commenta

                                In esecuzione...
                                X