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  • Originariamente inviato da Uncle Scrooge Visualizza il messaggio
    da quel che si è visto, non è così..nemmeno un pò

    ti ha divertito? io ricordo di essere stato particolarmente offeso xD
    Diciamo che qui Jackson è piu becero rispetto ai suoi standard degli ultimi 10 anni XD.... in particolare l'entrata in scena di Legolas è un pò autoindulgente, e pare anche fanservice per quanto sia logico che un essere longevo come quello debba apparire in un prequel), poi alcune gag sono quasi da cinepanettone (Stephen Fry che mangia i testicoli!). La storia tra elfa e nano è un pò posticcia. Ah, poi ci sarebbe il mago hippie strafatto che compariva anche nel primo...ma vabbè....
    Però non si può negare che tutta la parte col drago faccia effetto (e io l ho vista su uno schermo medio...chissà al cinema...), e che la parte coi ragni sia ben orchestrata. La parte coi barili mi ha divertito...sembrava appunto una di quelle sequenze a metà tra l'action e l'autoparodia come si vedevano nei primi Indiana Jones.
    Qual'è la verità? Ciò che penso io di me, ciò che pensa la gente, o ciò che pensa il burattinaio?
    Spoiler! Mostra

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    • 211 Rapina in corso di York Alec Shackleton
      è andata così, abbiamo fatto tardi per questioni di shopping e gli altri film erano già iniziati, rimaneva questo, pazzesco, mi chiedo quali logiche portino a distribuire cose del genere nelle sale

      A quiet passion di Terence Davies
      a mio avviso Davies compie uno sforzo molto apprezzabile di ricostruzione che non si ferma all'aspetto puramente costumistico, ma si sforza nei dialoghi di restituire la mentalità dell'epoca che ci risulta davvero lontana, in particolare per quanto riguarda il ruolo della donna considerato accettabile dalla società
      in questo contesto si inserisce la particolare vicenda esistenziale della Dickinson, impersonata da un'attrice che sembra sia abbastanza famosa, che io però ho trovato avere una faccia ed un'espressione piuttosto angoscianti (mi ha ricordato la donna del quadro American Gothic) che mano a mano che il film procede diventa sempre più angosciante fino ad arrivare a delle scene in puro stile esorcista - anzi secondo me potrebbe avere un futuro proprio nell'horror - e comunque in buona compagnia visto che le facce degli altri attori sono tutte abbastanza singolari

      L'atelier di Laurent Cantet
      il film affronta molti temi, il passato operaio, le lotte dei lavoratori, la deindustrializzazione, il terrorismo, il disagio e la pericolosa presa sui giovani di ideologie razziste
      tuttavia a partire da queste premesse interessanti, si sviluppa un arzigogolo contorto dove alla fine sembra che il protagonista metta sullo stesso piano il suo disagio con quello dei terroristi del bataclan, in un crescendo di scene assurde e inconcludenti
      poi vedi chi ha scritto la sceneggiatura, e capisci che lo stile e i risultati sono quelli, evidentemente non ci si poteva aspettare di più

      La stanza delle meraviglie di Todd Haynes
      la storia in se conta poco, è solo un pretesto per dar modo ad Haynes di confezionare un film che è un atto di amore verso il cinema, la memoria e la città di New York
      lo rivedrei anche solo per la stupenda ricostruzione della NY degli anni '70, con le sue strade sporche trafficate da varia umanità, i taxi che si allontanano nella luce del tramonto, le torri osservatorio del queens (si quelle di man in black !!!) e l'omaggio a Ashby sul tema di Zarathustra











      In qualche strana maniera noi svalutiamo le cose appena le pronunciamo. Crediamo di esserci immersi nel più profondo dell'abisso, e invece quando torniamo alla superficie la goccia d'acqua sulle punte delle nostre dita pallide non somiglia più al mare donde veniamo. Crediamo di aver scoperto una caverna di meravigliosi tesori e quando risaliamo alla luce non abbiamo che pietre false e frammenti di vetro; e tuttavia nelle tenebre il tesoro seguita a brillare immutato. (Maeterlinck)

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      • Originariamente inviato da trabant Visualizza il messaggio
        211 Rapina in corso di York Alec Shackleton
        è andata così, abbiamo fatto tardi per questioni di shopping e gli altri film erano già iniziati, rimaneva questo, pazzesco, mi chiedo quali logiche portino a distribuire cose del genere nelle sale

        A quiet passion di Terence Davies
        a mio avviso Davies compie uno sforzo molto apprezzabile di ricostruzione che non si ferma all'aspetto puramente costumistico, ma si sforza nei dialoghi di restituire la mentalità dell'epoca che ci risulta davvero lontana, in particolare per quanto riguarda il ruolo della donna considerato accettabile dalla società
        in questo contesto si inserisce la particolare vicenda esistenziale della Dickinson, impersonata da un'attrice che sembra sia abbastanza famosa, che io però ho trovato avere una faccia ed un'espressione piuttosto angoscianti (mi ha ricordato la donna del quadro American Gothic) che mano a mano che il film procede diventa sempre più angosciante fino ad arrivare a delle scene in puro stile esorcista - anzi secondo me potrebbe avere un futuro proprio nell'horror - e comunque in buona compagnia visto che le facce degli altri attori sono tutte abbastanza singolari

        L'atelier di Laurent Cantet
        il film affronta molti temi, il passato operaio, le lotte dei lavoratori, la deindustrializzazione, il terrorismo, il disagio e la pericolosa presa sui giovani di ideologie razziste
        tuttavia a partire da queste premesse interessanti, si sviluppa un arzigogolo contorto dove alla fine sembra che il protagonista metta sullo stesso piano il suo disagio con quello dei terroristi del bataclan, in un crescendo di scene assurde e inconcludenti
        poi vedi chi ha scritto la sceneggiatura, e capisci che lo stile e i risultati sono quelli, evidentemente non ci si poteva aspettare di più

        La stanza delle meraviglie di Todd Haynes
        la storia in se conta poco, è solo un pretesto per dar modo ad Haynes di confezionare un film che è un atto di amore verso il cinema, la memoria e la città di New York
        lo rivedrei anche solo per la stupenda ricostruzione della NY degli anni '70, con le sue strade sporche trafficate da varia umanità, i taxi che si allontanano nella luce del tramonto, le torri osservatorio del queens (si quelle di man in black !!!) e l'omaggio a Ashby sul tema di Zarathustra










        A metà giugno le distribuzioni cinematografiche pensano bene di mandare in sala i loro fondi di magazzino.
        A 211 - Rapina in Corso sono bastati meno di 200.000 euro per raggiungere la seconda posizione della classifica.

        Lei è Cinthia Nixon una delle quattro protagoniste di Sex and the City. In effetti chi non la conosce.
        Il film di Davies, vecchio di due anni, ha una buona media per schermo e si è meritatamente conquistato il suo posto al sole.

        1 – JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO: 1.792.541 euro (259.205 spettatori) 881/2.035 – Tot. 6.922.996

        2 – 211 – RAPINA IN CORSO: 191.476 euro (29.418 spettatori) 286/670 – Tot. 191.476* (4GG)

        3 – OGNI GIORNO: 187.283 euro (28.106 spettatori) 321/583 – Tot. 187.283* (4GG)

        4 – SOLO: A STAR WARS STORY: 168.212 euro (24.424 spettatori) 242/695 – Tot. 4.155.824

        5 – MARY E IL FIORE DELLA STREGA: 148.192 euro (20.147 spettatori) 267/555 – Tot. 148.192* (4GG)

        6 – DEADPOOL 2: 92.821 euro (13.096 spettatori) 159/584 – Tot. 6.901.311

        7 – A QUIET PASSION: 68.849 euro (10.995 spettatori) 60/1.147 – Tot. 68.849* (4GG)

        8 – LA STANZA DELLE MERAVIGLIE: 66.520 euro (10.553 spettatori) 92/723 – Tot. 66.520* (4GG)

        9 – LA TRUFFA DEI LOGAN: 62.995 euro (9.706 spettatori) 155/406 – Tot. 711.535

        10 – DOGMAN: 60.185 euro (8.866 spettatori) 93/647 – Tot. 2.335.532
        Ultima modifica di mr.fred; 18 giugno 18, 17:53.

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        • ehehe io non la conoscevo perché di sex and the city avrò visto si e no mezza puntata, e se mi sono soffermato è stato per la Catthrall, devo dire che dopo un’ora di film ho avuto un flash però per la conferma ho dovuto wikipediare
          In qualche strana maniera noi svalutiamo le cose appena le pronunciamo. Crediamo di esserci immersi nel più profondo dell'abisso, e invece quando torniamo alla superficie la goccia d'acqua sulle punte delle nostre dita pallide non somiglia più al mare donde veniamo. Crediamo di aver scoperto una caverna di meravigliosi tesori e quando risaliamo alla luce non abbiamo che pietre false e frammenti di vetro; e tuttavia nelle tenebre il tesoro seguita a brillare immutato. (Maeterlinck)

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          • Va' e vedi
            Da che ho memoria (e ne tengo il conto) ho visto più di 2000 film. Nessuno di questi è stato un viaggio così potente, un'esperienza così dura, una discesa nell'inferno più profondo come "Va' e vedi".
            Oggi ho capito perché mi sono appassionato al cinema, perché l'ho studiato e perché deve far parte della mia vita. L'ho fatto per poter vedere, stasera, questo film.
            Quei primi piani mi perseguiteranno per sempre.

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            • Erin Brockovich di Steven Soderbergh (2000).


              Erin Brockovich di Soderbergh (2000) è la classica bufala made in Hollywood che approfittando del contenuto di denuncia civile, maschera la pochezza del prodotto e al contempo riesce a fare incetta di premi su premi arruffianandosi la critica e il consenso del pubblico. Non ho visto molti film di questo regista, ma quel poco visto non è riuscito ad impressionarmi, poiché è un regista Hollywoodiano che tenta di mascherare il conformismo dei suoi film con una presunzione che lungi dall'elevare le sue opere, finisce spesso solo con l'affossarli.

              Il regista prende spunto da un caso di cronaca, concernente l'avvelenamento delle acque da parte di una multinazionale che ha contaminato esse con prodotti tossici, i quali hanno avvelenato la gente del posto cagionandole tumori vari. Erin Brockovich (Julia Roberts), segretaria di un ufficio di un avvocato privato di nome Ed Masry (Albert Finney); svolgendo varie indagini si fa' carico della sconcertante scoperta e aiuterà la gente del posto nella battaglia contro la Pacific Gas and Electric Company.

              Il motivo primario per cui viene elogiato questo film, è Julia Roberts capace a detta della critica di un'interpretazione misurata quanto calibrata, mostrando mirabilmente la forza di una donna single alle prese con 3 figli e due matrimoni falliti, che pur non avendo una laurea riesce a farsi strada grazie al suo carattere forte. Premetto che non amo Julia Roberts, la quale è un'attrice poco più che mediocre ed incapace di ritagliarsi in vita sua un ruolo quanto meno decente e credibile. Salita alla ribalta con l'orribile Pretty Woman (1989), l'attrice ha contribuito sfasciare la commedia romantica prendendo parte a pellicole mediocri (salverei giusto il discreto Notting Hill) a cui contribuiva con la sua fastidiosa recitazione costantemente da "diva" vanesia sopra le righe. In questo film "drammatico" la sua recitazione ha subito delle modifiche? Assolutamente no, Julia Roberts fa' schifo come sempre e resta l'eterna attrice di Pretty Woman, e la sua Erin Brockovich non è altro che una Vivian più sboccata e sfacciata del solito, per via dei suoi manierismi nei movimenti ed il suo fastidioso sorriso "borghese" a 32 denti, che lungi dal conferire positività e dolcezza, è solo un gesto che sembra artefatto e falso.

              In sostanza mi ha lasciato freddo, anche se devo ammettere che è meno peggio che in altri film (quando piange per una chiamata in macchina sembra quasi un'attrice), anche se da qui a darle l'oscar ce ne passa (lo spirito di uno dei due fratelli Lumiere avrà fatto puff quando ha saputo della sua vittoria). Non contribuisce alla perfomance del suo personaggio, il fatto che Erin si lamenti di essere perennemente al verde e poi sfoggi a profusione, una quantità enorme di vestiti firmati iper costostosi. L' effetto risulta molto kitsch ed è abbastanza pacchiano; d'altronde una donna in minigonna, stivaletti e vestiti strizzati con tette di fuori, quanto é credibile mentre effettua rilevazioni idrologiche? Per nulla e la fotografia monocolore caldo sparato a mille, dà la sensazione di guardare una pagina di una rivista di moda e non un film di denuncia civile.

              Per il resto il film prosegue tra un'anonima denuncia sociale contro la multinazionale effettuata in modo didascalico, mentre la retorica buonista abbonda a profusione, commuovendo lo spettatore medio americano che si sentirà consolato nella vittoria dei deboli contro i giganti, pensando che le storture sono corrette da ipotetiche forze sane. A tutto questo si aggiunge una regia che non riesce a dare la profondità ad un film, che si perde tra un dramma sensazionalistico con inserti abbondanti di commedia tra Erin ed l' avvocato (personaggio più approndito tra quelli secondari, anche se piatto nella scrittura che lo fa' sin troppo buono), sino a scene più intimiste tra la protagonista e la storia d'amore con un biker inconsueto (Eckarth), che mi sembra una digressione sin troppo invadente in un film di denuncia sociale che scade in tutti i cliché di Hollywood (compresa un'improbabile telefonata minatoria della multinazionale a casa della donna)

              Julia Roberts vincerà il suo oscar (per chi fosse interessato l'anima del secondo Lumiere scomparirà con la vittoria della Bullock con Blind Side), mentre Albert Finney nominato come non protagonista, non riuscirà a concretizzare la sua candidatura subendo la quinta sconfitta (l'attore non partecipò alla notte degli oscar come le altre quattro volte precedenti, sintomo della scarsa considerazione che ha contro tale vetusta istituzione e in generale per la sua avversione contro i premi), ma recitando ottimamente poiché dà vita alla perfomance più riuscita, mimetica, calibrata e azzeccata del film, nonostante il ruolo avesse pecche in fase di scrittura, in poche parole asfalta Julia Roberts e per questo motivo non ha vinto; vabbè signor Albert Finney per quel che può valere, lei ha la mia stima più sincera perché anche da anziano, poiché resta uno dei 5 più grandi attori cinematografici inglesi di sempre.
              Consigliato? Per me è un filmetto accademy friendly piatto e al contempo falso e ipocrita come la storia vera da cui prende spunto, visto che si è scoperto qualche anno fa' essere stata gonfiata ed esagerata nei numeri; tra l'altro la nostra cara e disinteressata Erin con i 2 milioni del compenso, s'è fatta un bel villone da paura... mi ricorda certa classe politica nostrana e non.

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              • Originariamente inviato da Lorath
                "L'ultima immagine, mostra un Hitler neonato in braccio alla madre. Fliora in un primo momento sembra sul punto di sparare"

                Dove l'ho già sentita questa
                Non so, dove l'hai già sentita?

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                • Ralph Spaccatutto - 2012

                  Questo cartoon, non so perché ma l'avevo sempre snobbato. Non pensavo trattasse di giochi vintage e di un mondo dentro essi. Grazie al trailer del sequel che ho visto per puro caso, mi si è acceso l'interesse nel vedere questo e anche se in ritardo di molti anni, son contento di avergli dedicato del tempo. E' davvero divertente, una storia interessante e a tratti anche abbastanza commovente, immagino che avrà emozionanto non pochi ragazzi.. ora capisco da dove arrivano tutte le idee negli ottimi seguiti di casa disney (e anche pixar?), sicuramente questo è un film che ha gettato delle basi con le quali confrontarsi e da cui attingere.

                  Attenderò con fiducia il seguito e stavolta cercherò di visionarlo nel periodo giusto
                  "So the son saves the father and the father saves the son and it works out perfectly.
                  And I draw that line all the way from Phantom Menace to Return of the Jedi.
                  That’s the story of Star Wars." - Dave Filoni


                  # I am one with the Force and the Force is with me #

                  -= If You Seek His Monument Look Around You =-

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                  • Originariamente inviato da Sensei Visualizza il messaggio
                    Erin Brockovich di Soderbergh (2000) è la classica bufala made in Hollywood che approfittando del contenuto di denuncia civile, maschera la pochezza del prodotto e al contempo riesce a fare incetta di premi su premi arruffianandosi la critica e il consenso del pubblico. Non ho visto molti film di questo regista, ma quel poco visto non è riuscito ad impressionarmi, poiché è un regista Hollywoodiano che tenta di mascherare il conformismo dei suoi film con una presunzione che lungi dall'elevare le sue opere, finisce spesso solo con l'affossarli.
                    Se Soderbergh non ti ha impressionato, cosa più che lecita, ti consiglio di non accampare giustificazioni ridicole come “regista Hollywoodiano” e “conformismo”. Fai più bella figura.

                    E poi finiamola con questo mantra un film di denuncia non può vincere premi altrimenti diventa ruffiano e borghese. È un pensiero di una pochezza talmente stucchevole da emergere in tutta la sua grossolana evidenza nello stesso momento in cui rispolveri la solita filastrocca trita e ritrita che recita sempre le stesse parole, gli stessi aggettivi e gli stessi concetti.

                    Ci sei cascato con American Beauty, poi con Birdman e anche con La La Land. Sarebbe anche ora di crescere e di sradicare queste irremovibili posizioni anti-sistema da sessantottino frustrato.

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                    • Originariamente inviato da teo Visualizza il messaggio
                      Va' e vedi
                      Da che ho memoria (e ne tengo il conto) ho visto più di 2000 film. Nessuno di questi è stato un viaggio così potente, un'esperienza così dura, una discesa nell'inferno più profondo come "Va' e vedi".
                      Oggi ho capito perché mi sono appassionato al cinema, perché l'ho studiato e perché deve far parte della mia vita. L'ho fatto per poter vedere, stasera, questo film.
                      Quei primi piani mi perseguiteranno per sempre.
                      Film straordinario davvero. Se ti va di approfondire il genere "film a sfondo bellico di matrice russa", mi permetto di consigliarti L'ascesa dell'allora moglie Klimov Larisa Sept'ko, un capolavoro incredibile scoperto pochi anni fa e totalmente ignoto da noi. Peccato che lei sia morta giovane, aveva molto talento. Se ti capita dagli un'occhiata, potrebbe colpirti

                      Ho visto La stanza delle meraviglie, il cinema hollywoodiano che ci (mi) piace. Voi tutti a vedere la stronzata coi dinosauri? Nessun altro a parte lo stoico trabant lo ha visto?
                      Ultima modifica di Medeis; 19 giugno 18, 06:56.

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                      • Originariamente inviato da SE7EN Visualizza il messaggio
                        Se Soderbergh non ti ha impressionato, cosa più che lecita, ti consiglio di non accampare giustificazioni ridicole come “regista Hollywoodiano” e “conformismo”. Fai più bella figura.

                        E poi finiamola con questo mantra un film di denuncia non può vincere premi altrimenti diventa ruffiano e borghese. È un pensiero di una pochezza talmente stucchevole da emergere in tutta la sua grossolana evidenza nello stesso momento in cui rispolveri la solita filastrocca trita e ritrita che recita sempre le stesse parole, gli stessi aggettivi e gli stessi concetti.

                        Ci sei cascato con American Beauty, poi con Birdman e anche con La La Land. Sarebbe anche ora di crescere e di sradicare queste irremovibili posizioni anti-sistema da sessantottino frustrato.
                        Se per cominciare non mi fai fare rilevazioni dell'acqua a Julia Roberts con vestitini all'ultima moda e pacchiani, già prenderei il film più sul serio... perché si lamenta ogni 3x2 che non ha soldi e poi... vestiti fighi a profusione (con quali soldi?).

                        Il film fa' pena a prescindere dai premi. Se quella pippona della Roberts vinse l'oscar per questo bbr... che degrado per il premio.

                        Il film non fa' pena perché ruffiano o borghese, ma per via del fatto che non si può fare o impostare così un film di "rigorosa denuncia civile". È proprio tutto sbagliato.

                        I tre film citati nel finale sono brutti o abbastanza brutti anche se non fossero candidati agli oscar, il film peggiore di Inarritu è quella bruttura assurda di Revenant.
                        Ultima modifica di Sensei; 19 giugno 18, 12:26.

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                        • Originariamente inviato da Medeis Visualizza il messaggio

                          Film straordinario davvero. Se ti va di approfondire il genere "film a sfondo bellico di matrice russa", mi permetto di consigliarti L'ascesa dell'allora moglie Klimov Larisa Sept'ko, un capolavoro incredibile scoperto pochi anni fa e totalmente ignoto da noi. Peccato che lei sia morta giovane, aveva molto talento. Se ti capita dagli un'occhiata, potrebbe colpirti

                          Ho visto La stanza delle meraviglie, il cinema hollywoodiano che ci (mi) piace. Voi tutti a vedere la stronzata coi dinosauri? Nessun altro a parte lo stoico trabant lo ha visto?
                          Grazie per la segnalazione. Lo cercherò sicuramente, ma credo lo vedrò tra un po' di tempo altrimenti mi deprimo troppo
                          La stanza delle meraviglie è una delle mie prossime visioni.

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                          • Originariamente inviato da Medeis Visualizza il messaggio
                            Ho visto La stanza delle meraviglie, il cinema hollywoodiano che ci (mi) piace. Voi tutti a vedere la stronzata coi dinosauri? Nessun altro a parte lo stoico trabant lo ha visto?
                            Visto a gennaio e rimosso quasi subito.

                            L'ho trovato molto stucchevole e zuccheroso nel senso negativo del termine, un film che non c'entra nulla con Todd Haynes per plot e linguaggio. Rappresenta tutto ciò che Scorsese era riuscito a evitare con Hugo, ovvero la parabola pietista del bambino sfortunato che a suon di botte di culo riesce nel suo intento di trovare la persona che sta cercando, districandosi passivamente tra una moscia serie di eventi che non trasmettono nessuna emozione. Brutta anche la fotografia per me, Lachman irriconoscibile.

                            Originariamente inviato da Sensei Visualizza il messaggio
                            I tre film citati nel finale sono brutti o abbastanza brutti anche se non fossero candidati agliboscae, il film peggiore di Inarritu è quella bruttura assurda di Revenant.
                            Gli Oscar sono solo la punta dell'iceberg, tu già parti prevenuto quando un bel film raccoglie troppi consensi e "se lo cagano in tanti". In qualche modo scatta un meccanismo di difesa psicologica che ti impone di rifiutarlo a prescindere. Ripeto, ci sei cascato così tante volte che si potrebbe scrivere il codice per un generatore automatico di recensioni che portano la tua firma.

                            Cresci.

                            Ah, Sam Mendes fa un nuovo film e glielo produce Spielberg, lo sapevi? Attendo con ansia un tuo commento, si accettano scommesse.
                            Ultima modifica di SE7EN; 19 giugno 18, 12:29.

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                            • The Square di Ruben Ostlund

                              Forse è la prima volta che mi trovo a parlare male di una Palma d'oro. Sarà che il livello stesso del festival non era così alto come in altre occasioni, ma questo The Square mi ha davvero convinto poco, se non per nulla.
                              Partiamo dalle cose positive: Ostlund azzecca qualche sequenza a sé stante, come l'incipit in cui spostano una statua antica dalla piazza per far spazio all'installazione d'arte moderna o la scena di sesso che vede il protagonista comportarsi come un bambinone (scena che mi ha ricordato un pò un Ferreri annacquato). La famosa scena dell'uomo-scimmia è sicuramente il pezzo forte del film, è il momento di cinema più riuscito, ma concettualmente l'ho trovata vecchia e banale.
                              E adesso le cose negative: tutto il resto. Il film è incerto sia nella scrittura che nel tono, accenna cose interessanti ma o non le sviluppa appieno o le banalizza castrandole sul più bello. Si fa fatica ad indignarsi davvero per alcune situazioni, è come se tutto fosse un pochino all'acqua di rose, se non sterile. E' un film un pò "risvoltinato" (permettetemi questo termine), è come se non volesse mai cadere nel grottesco o nell'eccesso per paura di sbracare senza però riuscire a proporre un'alternativa moderata ma ficcante. Non spinge mai a fondo nelle questioni che porta in esame, e quando cerca la metafora risulta anche scolastico (lo scimpanzé - si, stavolta vero - che vive nella casa della giornalista). E alla fine, senza essere riuscito ad infliggere il benché minimo pugno nello stomaco, emerge anche un moralismo di fondo.
                              Insomma, non mi ha convinto, così come non mi aveva convinto a suo tempo Forza Maggiore, che nella sua semplicità però, faceva meno danni. Lo si può paragonare a Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza, che seppur non mi fece impazzire, era molto più quadrato e deciso sia nello stile che in quello che intendeva dire.
                              https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

                              "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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                                L'ho trovato molto stucchevole e zuccheroso nel senso negativo del termine, un film che non c'entra nulla con Todd Haynes per plot e linguaggio. Rappresenta tutto ciò che Scorsese era riuscito a evitare con Hugo, ovvero la parabola pietista del bambino sfortunato che a suon di botte di culo riesce nel suo intento di trovare la persona che sta cercando, districandosi passivamente tra una moscia serie di eventi che non trasmettono nessuna emozione. Brutta anche la fotografia per me, Lachman irriconoscibile.


                                Gli Oscar sono solo la punta dell'iceberg, tu già parti prevenuto quando un bel film raccoglie troppi consensi e "se lo cagano in tanti". In qualche modo scatta un meccanismo di difesa psicologica che ti impone di rifiutarlo a prescindere. Ripeto, ci sei cascato così tante volte che si potrebbe scrivere il codice per un generatore automatico di recensioni che portano la tua firma.

                                Cresci.

                                Ah, Sam Mendes fa un nuovo film e glielo produce Spielberg, lo sapevi? Attendo con ansia un tuo commento, si accettano scommesse.
                                Davvero!

                                Non vedo l'ora di demolirlo e visto che ci sarà Spielberg di mezzo il piacere sarà doppio .

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