La mia critica era nata sull'impressione che avevo avuto guardando il film, le uniche spiegazioni potevano riguardare al massimo lo sconosciuto passato della protagonista, il resto anche forzando un po' la mano rimane altamente improbabile e non posso accettarlo. Su Nikita ad esempio quando ho fatto notare le incongruenze nella scelta da parte dell'agenzia di quella precisa ragazza mi è stato detto di sorvolare sottintendendo che in fondo avevo ragione.
Qua l'istinto di sopravvivenza non ti porta nella direzione che vediamo, nella realtà sopravvivere a quella violenza porta alla paura e la conseguente fuga/ricerca di aiuto, ciò che vediamo in atto è pura e semplice fantasia per i motivi che ho ben spiegato. Hai citato la seconda esecuzione, la ragazza contro un auto in corsa mostra una freddezza che mi aspetterei da un soldato (forse) o al massimo da una macchina. Se a fine film fosse uscito che si trattava di un esperimento militare attivatosi con la caduta ci avrei creduto maggiormente..
L'istinto di sopravvivenza ti fa compiere gesti estremi è vero ma nel momento in cui avviene l'evento che lo scatena, questo non c'entra nulla, lei gravemente ferita diventa uno spietato cacciatore in meno di 24 ore.
Se perdi anche solo 1 litro di sangue (quello colato sotto l'albero e quello che perde tracciando una striscia di tipo un km) non è che puoi non avvertirlo, ci sono delle naturali conseguenze a livello fisico.
Io all'inizio ho premesso che ho avuto come la sensazione che fossi di fronte ad una metafora proprio perché altrimenti si trattava di una presa in giro o di una totale incompetenza registica, cosa che in entrambi i casi sinceramente non credo.
Prima mi hai bocciato i paragoni con Beatrix e Lorraine allora ti citerò Sarah Connor, lei è ciò che ritengo un'ottima rappresentazione del percorso che in situazioni estreme porta allo stravolgimento della propria personalità, in quei due film ci sono i tempi e soprattutto i motivi adeguati a rendere il tutto piuttosto coerente e realistico.
Qua l'istinto di sopravvivenza non ti porta nella direzione che vediamo, nella realtà sopravvivere a quella violenza porta alla paura e la conseguente fuga/ricerca di aiuto, ciò che vediamo in atto è pura e semplice fantasia per i motivi che ho ben spiegato. Hai citato la seconda esecuzione, la ragazza contro un auto in corsa mostra una freddezza che mi aspetterei da un soldato (forse) o al massimo da una macchina. Se a fine film fosse uscito che si trattava di un esperimento militare attivatosi con la caduta ci avrei creduto maggiormente..
L'istinto di sopravvivenza ti fa compiere gesti estremi è vero ma nel momento in cui avviene l'evento che lo scatena, questo non c'entra nulla, lei gravemente ferita diventa uno spietato cacciatore in meno di 24 ore.
Se perdi anche solo 1 litro di sangue (quello colato sotto l'albero e quello che perde tracciando una striscia di tipo un km) non è che puoi non avvertirlo, ci sono delle naturali conseguenze a livello fisico.
Io all'inizio ho premesso che ho avuto come la sensazione che fossi di fronte ad una metafora proprio perché altrimenti si trattava di una presa in giro o di una totale incompetenza registica, cosa che in entrambi i casi sinceramente non credo.
Prima mi hai bocciato i paragoni con Beatrix e Lorraine allora ti citerò Sarah Connor, lei è ciò che ritengo un'ottima rappresentazione del percorso che in situazioni estreme porta allo stravolgimento della propria personalità, in quei due film ci sono i tempi e soprattutto i motivi adeguati a rendere il tutto piuttosto coerente e realistico.
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