Non l'ho scritto, ma ho visto (su Chili) quelli che per me sono i migliori film italiani dell'anno: A Chiara di Jonas Carpignano e I giganti di Bonifacio Angius.
A Chiara è bello e potente come lo era A Ciambra, e la sua protagonista - Swamy Rotolo - è perfetta. Ha dei problemi minori nella recitazione di qualche personaggio secondario, ma soffermarsi su quello sarebbe come guardare il dito quando dietro c'è una luna enorme. Per I giganti posso dire la stessa cosa, ha delle piccole imperfezioni, non tutto funziona, ma quando funziona è grandissimo cinema.
Un gradino sotto metto Il buco di Michelangelo Frammartino, che riesce a tirare fuori un grande film da una storia non così interessante (un gruppo di speleologi che deve misurare la profondità di una grotta in Calabria). La storia non è interessante ma la visione di cinema di Frammartino sì (la frase "lo stile conta di più della storia" è sicuramente vera in questo caso).
Ho chiesto ieri quando verranno annunciate le nomination ai David di Donatello perché vorrei - spero, faccio il tifo - che questi film non venissero dimenticati. A Chiara potrebbe farcela in cinquina Miglior Film (se si avrà il coraggio di snobbare Tre Piani), forse Frammartino potrebbe farcela in regia (se ci sarà uno split con qualcuno dei candidati a miglior film). Il povero Bonifacio Angius credo che verrà tagliato fuori (e meritava nomination per film, sceneggiatura, attore protagonista - Bonifacio Angius stesso - attore non protagonista - Michele Manca, Riccardo Bombagi - produzione e altro...).
A Chiara è bello e potente come lo era A Ciambra, e la sua protagonista - Swamy Rotolo - è perfetta. Ha dei problemi minori nella recitazione di qualche personaggio secondario, ma soffermarsi su quello sarebbe come guardare il dito quando dietro c'è una luna enorme. Per I giganti posso dire la stessa cosa, ha delle piccole imperfezioni, non tutto funziona, ma quando funziona è grandissimo cinema.
Un gradino sotto metto Il buco di Michelangelo Frammartino, che riesce a tirare fuori un grande film da una storia non così interessante (un gruppo di speleologi che deve misurare la profondità di una grotta in Calabria). La storia non è interessante ma la visione di cinema di Frammartino sì (la frase "lo stile conta di più della storia" è sicuramente vera in questo caso).
Ho chiesto ieri quando verranno annunciate le nomination ai David di Donatello perché vorrei - spero, faccio il tifo - che questi film non venissero dimenticati. A Chiara potrebbe farcela in cinquina Miglior Film (se si avrà il coraggio di snobbare Tre Piani), forse Frammartino potrebbe farcela in regia (se ci sarà uno split con qualcuno dei candidati a miglior film). Il povero Bonifacio Angius credo che verrà tagliato fuori (e meritava nomination per film, sceneggiatura, attore protagonista - Bonifacio Angius stesso - attore non protagonista - Michele Manca, Riccardo Bombagi - produzione e altro...).
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