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  • p t r l s
    ha risposto
    Ho visto Elemental e Strange World.

    Premesso che dei due ho preferito di poco il primo, trovo questo anche il più canonico.

    Elemental, per l'idea alla base, mi ha ricordato Inside Out, probabilmente anche perché la protagonista è simile a Gioia e perché la caratterizzazione degli elementi a volte tende ad essere "monoemozionale" (i fuochi sono "focosi", le acque sono "piangiolenti"). Rispetto al film sulle emozioni, questo sposta l'attenzione dallo studio dell'invididuo alle interazioni con la società, motivo per cui lo trovo, in rapporto ad Inside Out, il corrispettivo di Paprika rispetto ad Inception. Il tema di base, il razzismo, è trattato in maniera semplice ed efficace, come nei migliori film Pixar, eppure penso che il film non abbia espresso tutto il suo potenziale, tra una missione fuori fuoco e una storia d'amore troppo romanzata.

    Strange World inizia come un puro film d'avventura e nella seconda metà prosegue svelando le sue morali in maniera sottile. La prima arriva durante il gioco di carte, quando Ethan chiede ai suoi parenti perché pensano che debba esserci sempre qualcosa da sconfiggere, sottintendendo che nell'ecosistema tutti possono essere utili. Da lì, il discorso ecologista prosegue con la splendida fioritura al termine della missione, in cui ogni essere del pianeta si prende il suo spazio; qui si svela anche una piccola chicca, l'inganno visivo di quelle strutture ingarbugliante dai colori tetri, che nel corso del film fanno pensare ad un bel paesaggio destinato a diventare maestoso una volta che i protagonisti, risolvendo i loro problemi, le faranno splendere di luce verde, mentre alla fine si rivelano essere come un colesterolo che si attacca ai vasi sanguigni deturpando un paesaggio che di per sé è già bello. Purtroppo i protagonisti e la storia non sono niente di eccezionale, però resta una visione carina.
    Una cosa che me lo rende più simpatico, che poi forse è il motivo per cui è tanto odiato, è la gestione dell'inclusività: il film mette in mostra da subito un cast multietnico e lo fa in maniera silente, prosegue allargando il discorso inclusivo a tutta la fauna, rendendo un po' più esplicito il fatto che noi tutti animali meritiamo il nostro spazio nel mondo, e finisce con quel gioiellino dell'inquadratura finale, probabilmente una citazione di Lamù: Beautiful Dreamer, che rivela che questa civiltà vive sul dorso di una tartaruga che nuota attorno ad un pianeta, in pratica dando ragione sia a terrapiattisti sia a terratondisti, un'ode alla libertà di pensiero. Penso che sia difficile trovare un film così raffinato e spudorato al tempo stesso!

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  • mr.fred
    ha risposto
    Un consiglio: guardatelo con le cuffie (se ce le avete).
    Altrimenti sottotitoli.



    A me è piaciuto più della roba di Sollima, più affine a quelli che sono i miei gusti.

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  • Lord Vell
    ha risposto
    Originariamente inviato da Gidan 89 Visualizza il messaggio
    L'ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano

    I dialoghi sono difficilissimi da seguire tra accenti calabresi e un sonoro pessimo
    L'ho rivisto qualche giorno fa su Sky e ho riscontrato lo stesso problema, mentre nel corso della visione in sala non era stato assolutamente così. Quindi immagino sia un problema di scollamento fra le tracce dei dialoghi e della colonna sonora di questa versione digitale (come spesso accade)

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  • Gidan 89
    ha risposto
    L'ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano

    MAH. Il film inizia anche bene, con una bella colonna sonora e un feeling da poliziesco anni 70. Poi, a parte Favino che è sempre una garanzia e una buona confezione generale, non mi è proprio piaciuto. Tutta la pellicola ruota attorno ad una sequenza, peraltro ben realizzata. ma poi a mio avviso si perde. I dialoghi sono difficilissimi da seguire tra accenti calabresi e un sonoro pessimo; il personaggio della moglie di Favino rovina tutto il film, tra sbalzi di tono un po' assurdi (il dialogo che fanno in macchina dopo la scena clou) e scelte di sceneggiatura forzate e un po' goffe, pare un corpo estraneo indesiderato all'interno di un poliziesco ruvido. Questo film mi pare sia stato accolto benissimo sia dalla critica che dal pubblico e quindi sono in netta minoranza, ma se questo è un bel poliziesco allora Sollima è Melville.

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  • Massi
    ha risposto
    Se Sympathy for the devil fosse un album musicale non sarebbe probabilmente tra i migliori di Cage ma conterrebbe comunque 2-3 pezzi che valgono il prezzo del biglietto. Bonus track: il cinema della notte, il deserto del Nevada, il ciuffo fucsia di Cage.

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  • Cooper96
    ha risposto
    Blood Diamond di Edward Zwick

    Piacevolmente sorpreso (mi aspettavo una mediocrata), è un discreto thriller ambientato in Sierra Leone riguardo il traffico illegale di diamanti e gli spargimenti di sangue legati. Lo elevano dalla mediocrità un forte lavoro di documentazione nella scrittura (che si sente tutto, costantemente) e un cast di attori che ce la mettono tutta (DiCaprio, Jennifer Connelly, Djimon Hounsou​).
    Un po' lo penalizza il fatto di non essere ne carne ne pesce: da un lato non vuole essere la fracassonata hollywodiana (vista la documentazione, il tema, un discreto cinismo, i vari momenti forti soprattutto riguardo i bambini soldati) dall'altro lato c'è la scelta di volti di divi hollywoodiani, il plot pieno di coincidenze, una certa spettacolarizzazione delle scene d'azione.
    C'è un tot di "addii" ripresi con un'enfasi degna di ISDA (senza che ci siano le basi per farlo) che ad una certa paiono dei falsi finali.
    Ultima modifica di Cooper96; 16 settembre 23, 10:56.

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  • Mr. Babeido
    ha risposto
    Originariamente inviato da Bone Machine Visualizza il messaggio

    Gostanza da Libbiano si meriterebbe di essere presente nelle classifiche dei migliori film italiani di tutti i tempi ma è stato dimenticato ahimè, come il suo regista. Chissà che cosa sta facendo Benvenuti ora. L'ultimo suo film che vidi fu a Venezia una quindicina di anni fa, trattava un periodo della vita di Giacomo Puccini, tormenti familiari e amorosi mentre compone La fanciulla del west, da pucciniano sfegatato e ammiratore del regista mi aspettavo un'altra sua opera intenta e intensa (dove l'austerità visiva pare quasi voler tenere a bada una sottostante tensione emotiva in crescendo), lungi da calligrafismi e convenzioni, ma infine mi deluse. Ovviamente mantiene lo stile rigoroso ma il film mi parve procedesse troppo frammentario e fiacco. Con la scelta ottima di omettere i dialoghi, mantenere solo i rumori d'ambiente, la musica suonata e cantata dal vivo, ma concedendosi il ripiego, in alcuni passaggi, di farli sì parlare i personaggi, ma sottovoce, anche in contesti in cui ciò non aveva senso. Trovata che trovai sconcertante. Mi piacerebbe rivederlo dopo tanto tempo.
    Anche Confortorio me lo rivedo volentieri, grazie per la segnalazione.
    Figurati per la segnalazione!
    Ah ecco, cercando l'esigua filmografia di Benvenuti mi appariva su wikipedia questo film su Puccini con la dicitura "muto" e non capivo, ora comprendo meglio la struttura. Sicuramente sembra almeno da provare a vedere, il problema è che sembrano film un po' ostici da trovare (se non per vie impervie, un po' come per Brusati che stiamo votando nel topic dei registi), anche perché mi sembra mai editi nell'home video. Peccato! Infatti non appena ho visto in guida tv che lo trasmettevano l'ho messo subito segnato da registrare.
    Comunque così mi hai fatto venire ancor più l'acquolina in bocca per Gostanza da Libbiano, non vedo l'ora.

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  • Bone Machine
    ha risposto
    Originariamente inviato da Mr. Babeido Visualizza il messaggio
    Sicuramente mi ha messo curiosità per gli altri film di Benvenuti, specie Gostanza da Libbiano di cui avevo sentito parlare anni fa. ​
    Gostanza da Libbiano si meriterebbe di essere presente nelle classifiche dei migliori film italiani di tutti i tempi ma è stato dimenticato ahimè, come il suo regista. Chissà che cosa sta facendo Benvenuti ora. L'ultimo suo film che vidi fu a Venezia una quindicina di anni fa, trattava un periodo della vita di Giacomo Puccini, tormenti familiari e amorosi mentre compone La fanciulla del west, da pucciniano sfegatato e ammiratore del regista mi aspettavo un'altra sua opera intenta e intensa (dove l'austerità visiva pare quasi voler tenere a bada una sottostante tensione emotiva in crescendo), lungi da calligrafismi e convenzioni, ma infine mi deluse. Ovviamente mantiene lo stile rigoroso ma il film mi parve procedesse troppo frammentario e fiacco. Con la scelta ottima di omettere i dialoghi, mantenere solo i rumori d'ambiente, la musica suonata e cantata dal vivo, ma concedendosi il ripiego, in alcuni passaggi, di farli sì parlare i personaggi, ma sottovoce, anche in contesti in cui ciò non aveva senso. Trovata che trovai sconcertante. Mi piacerebbe rivederlo dopo tanto tempo.
    Anche Confortorio me lo rivedo volentieri, grazie per la segnalazione.
    Ultima modifica di Bone Machine; 14 settembre 23, 11:57.

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  • Mr. Babeido
    ha risposto
    Su Raiplay è disponibile qui Confortorio (1992) di Paolo Benvenuti, che secondo la scheda su Filmtv non andava in tv dal 2006! Ispirato a un fatto di cronaca del XVIII secolo nella Roma dello Stato Pontificio, due ebrei sono condannati a morte per furto con scasso ma nelle ore precedenti all'esecuzione sono portati dai religiosi confortori al fine di convertirli al cattolicesimo e morire così nel giusto. In scena viene messo così lo scontro tra la protervia della religione cristiana di credersi la sola vera e giusta e la tenace resistenza morale dei due prigionieri che vogliono restare fedeli al loro credo.
    L'ho visto e mi è piaciuto, ma lo consiglio a chi ama questo genere di film, molto attenti alle ricostruzioni storiche (dai titoli di testa si apprende che c'è stata la consulenza storica di Raul Mordenti, Roberto Filippini e Adriano Prosperi), dove la regia è asciutta, quasi teatrale per impostazione di recitazione e, alle volte, l'uso scenografico dei fondali, con quasi sempre inquadrature fisse e studiate (molto belle le composizioni, sicuramente la fotografia è uno dei punti forti del film). Il ritmo è tendente al lento ma unito alla durata (un'ora e venti circa) non è così pesante come credevo all'inizio, anche se c'è chi all'ennesimo canto corale potrebbe tirare un bestemmione.
    Sicuramente mi ha messo curiosità per gli altri film di Benvenuti, specie Gostanza da Libbiano di cui avevo sentito parlare anni fa. Capisco comunque perché Benvenuti ne ha fatto così pochi nella sua carriera, è un cinema anti commerciale e per pochi, però a me affascina molto da appassionato di storia

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  • Sensei
    ha risposto
    Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio
    Se l'avanguardia è rappresentata dalle trombonate di Christopher Nolan mi tengo stretti i vecchi e cari arnesi dei bei tempi andati.

    Fai attenzione, non vorrei che fossero troppo arrugginiti.

    Comunque Tom in parte aveva ragione, parlo del film più hobbesiano degli ultimi anni, ma gira e rigira si torna sempre a Nolan o i vecchi registi che rullano quelli del nuovo millennio.

    La discussione diventa stantia e giustamente poi uno pubblica sempre meno in questo topic o quello dedicato alla piattaforma MUBI, dove vengono pubblicate analisi di film interessanti ma con discussioni sotto zero.

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  • Sir Dan Fortesque
    ha risposto
    Originariamente inviato da Sensei Visualizza il messaggio
    Che noia capire sempre tutto solo io.
    Almeno scegli un esempio diverso, tipo Mother!

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  • mr.fred
    ha risposto
    Se l'avanguardia è rappresentata dalle trombonate di Christopher Nolan mi tengo stretti i vecchi e cari arnesi dei bei tempi andati.

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  • Sensei
    ha risposto
    Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio

    Più ci ripenso e più lo considero una pu**anata.


    Bravo. Il che però avvalora quanto scritto sopra. Mi raccomando pontifichiamo poi sul prossimo film di Scorsese o di Allen, quella si roba all'avanguardia e nuova.

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  • mr.fred
    ha risposto
    Originariamente inviato da Sensei Visualizza il messaggio
    Infatti non ci avete capito nulla. Ma non è un problema, esistono problemi peggiori.
    Che noia capire sempre tutto solo io.
    Più ci ripenso e più lo considero una pu**anata.



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  • Sensei
    ha risposto
    Infatti non ci avete capito nulla. Ma non è un problema, esistono problemi peggiori.
    Che noia capire sempre tutto solo io.

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