Una Campion netflixata ma comunque sempre interessante.
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Il potere del cane - Jane Campion
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Originariamente inviato da Massi Visualizza il messaggioMah insomma. La sufficienza la prende perché comunque tecnicamente è di buon livello e non fa mai cadere le braccia però insomma, sembra tutto poco approfondito e pretestuoso, più banalotto di come probabilmente è stato immaginato. Spiace dirlo ma un po’ come per Cry Macho (opere diversissime, eh) ho avuto l’impressione che sia il classico film il cui Autore risulta un po’ spompato. Lo stesso Cumberbatch per me è ingiudicabile, come si fa a sostenere che è stato eccezionale quando il suo personaggio a parte un paio di scene buttate lì non ha un vero e proprio arco narrativo, anzi sembra cambiare dal giorno alla notte senza le dovute sfumature? No, questo algido esercizio di stile non può stare tra le opere migliori della Campion, quelle sì fatte di sangue e merda (per me gran complimento).
E lasciamo perdere Holy Smoke e In the Cut, quelli non sono noiosi, sono semplicementi brutti. L'unico che salvo è mezzo The Piano (mezzo, come la Palma d'oro che ha vinto).
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Originariamente inviato da Fish_seeks_water Visualizza il messaggio
Sono tutti così i film di Jane Campion. Portrait of a Lady non era così? Due ore in cui non succedeva niente, tale e quale a The Power of the Dog. An Angel At My Table non era così? Tre ore di cose minime, inutili, non interessanti (tre ore di sfracassamento di coglioni). Io penso che Jane Campion sia una delle peggiori sceneggiatrici al mondo, i film non li sa scrivere.
E lasciamo perdere Holy Smoke e In the Cut, quelli non sono noiosi, sono semplicementi brutti. L'unico che salvo è mezzo The Piano (mezzo, come la Palma d'oro che ha vinto).
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Originariamente inviato da Fish_seeks_water Visualizza il messaggio
Sono tutti così i film di Jane Campion. Portrait of a Lady non era così? Due ore in cui non succedeva niente, tale e quale a The Power of the Dog. An Angel At My Table non era così? Tre ore di cose minime, inutili, non interessanti (tre ore di sfracassamento di coglioni). Io penso che Jane Campion sia una delle peggiori sceneggiatrici al mondo, i film non li sa scrivere.
E lasciamo perdere Holy Smoke e In the Cut, quelli non sono noiosi, sono semplicementi brutti. L'unico che salvo è mezzo The Piano (mezzo, come la Palma d'oro che ha vinto).Luminous beings are we, not this crude matter.
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Per me fuori dal mondo anche tutti gli elogi a Cumberbatch, un attore mediocre con una faccia mediocre che, poverino, si impegna pure ma fino a lì arriva. Mentre lo guardavo pensavo a Daniel Day-Lewis in There Will Be Blood e mi faceva quasi tenerezza per quanto minuscolo risultava al confronto.
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Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
Che te li guardi a fare?
Ho impiegato comunque due giorni a vedere sia An Angel At My Table sia Portrait of a Lady, mettendo in pausa e riprendendo in continuazione. Quindi, sì avrei dovuto mollarli prima della fine e impiegare il tempo in maniera più produttiva.Ultima modifica di Fish_seeks_water; 11 dicembre 21, 20:22.
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Originariamente inviato da Fish_seeks_water Visualizza il messaggio
Sono tutti così i film di Jane Campion. Portrait of a Lady non era così? Due ore in cui non succedeva niente, tale e quale a The Power of the Dog. An Angel At My Table non era così? Tre ore di cose minime, inutili, non interessanti (tre ore di sfracassamento di coglioni). Io penso che Jane Campion sia una delle peggiori sceneggiatrici al mondo, i film non li sa scrivere.
E lasciamo perdere Holy Smoke e In the Cut, quelli non sono noiosi, sono semplicementi brutti. L'unico che salvo è mezzo The Piano (mezzo, come la Palma d'oro che ha vinto).
Su Cumberbatch: vedendo il trailer ho pensato anch’io al Daniel Day Lewis de Il Petroliere ma poi durante la visione in alcuni momenti mi è venuto in mente McConaughney. Sarebbero stati sprecati tutti, comunque.
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Originariamente inviato da Fish_seeks_water Visualizza il messaggioPerché guardo tutto di tutti. A differenza di quelli che dicono "grande regista" per sentito dire, senza averne visto manco uno del tizio/tizia in questione.
Forse è per quello che le tue reazioni sono esagerate.Luminous beings are we, not this crude matter.
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Per quanto mi riguarda è tra i migliori film dell'anno senz'ombra di dubbio, sia messo a verbale.
Un solenne dramma a sottrarre che brucia da cima a fondo di passioni soffocate, un western in maschera che cerca invano di rifarsi visibile come il profilo del cane sulla collina, un'epica crepuscolare che addensa nei personaggi le stratificazioni inconciliabili della Storia.
Cumberbatch enorme (non ha nulla da invidiare al D.D.Lewis di TWBB, anzi, la sua recitazione subdolamente sotto le righe l'ho quasi preferita. D'altra parte i due figuri sono simbolicamente agli antipodi, l'uno è un eroe fondatore, l'altro il cerimoniere nolente di un funerale), il suo antieroe memorabilissimo, la confezione superba, la Campion una dea.Ultima modifica di papermoon; 12 dicembre 21, 09:42.
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Dire che Cumberbatch e' mediocre vuol dire non capire nulla di recitazione, specie poi in questo film. Mi spiace per la scarsa considerazione verso Kodi Smith-McPhee, lui altrettanto eccezionale, una sorpresa.
Poi che il Potere del Cane sia un film sopravvalutato concordo alla grande, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio.
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Nei film di Jane Campion non succede mai quasi nulla, non è una novità.
Ho una edizione Einaudi di qualche anno fa di Gita al faro di Virginia Woolf in cui la traduttrice spiega che il cinema della Campion l'ha aiutata a tradurre l'opera dell'immensa scrittrice. Nei cui romanzi non succedeva nulla pure. Consiglio il saggio della stessa Woolf Una stanza tutta per sè, l'epica del piccolo, del quotidiano, del futile e dell'inutile come simbolo di una nuova epica femminile in contrasto alle epiche dell'assoluto, della ricerca del senso storico ultimo (del celolunghissimo) maschili. Sguardi nuovi.
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Tra il non succedere nulla e far accadere delle cose senza dargli la giusta consistenza però ce ne passa. Comunque se visto dalla giusta distanza sedimenta bene: le idee ci sono e il modo in cui si accenna con discrezione, quasi pudicità ad alcune situazioni magari sul momento può risultare come una mancanza di incisività da parte della sceneggiatura ma in fondo credo che nella rarefazione si possa cogliere il cuore pulsante di quest’opera. D’altra parte il “cane” è l’inconscio, forse è anche giusto metterlo al centro delle scena senza esporlo troppo. Non so, ho sensazioni veramente ambivalenti.
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