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Avatar: The way of Water - James Cameron

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  • Jimbo ha spifferato che Avatar 3 sarà narrato da Lo’ak e che ogni film avrà un narratore diverso.
    La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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    • Ho riflettuto.

      Avatar è un prodotto anormale, che non segue il mercato.

      Pensavo che sarebbe stato un flop ma mi sbagliavo, ma quale sequel di successo non ha

      1. dei personaggi iconici, con nomi scolpiti nella testa?
      2. Una solida presenza di merchandising di massa quali action figure, libri, giocattoli?

      Avatar non ha niente di descritto sopra, è il Checco Zalone mondiale, il film che viene visto da chi normalmente non guarda film, ma lo fa perché è l’evento, lo fanno tutti, ecc.

      il film nasce e muore lì, non ne parli, non ci ragioni, lo dimentichi eppure dopo tot anni torni a vederlo.

      è il film per tutti, o meglio per coloro che normalmente in sala non vanno.

      aggiungo che ho letto paragoni insensati con Titanic. Titanic è la sintesi di 100 anni di filmografia, si respira la magia, il mare e la tragedia…
      Ultima modifica di iL CiCCiO; 16 gennaio 23, 12:03.

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      • Official video.

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        • Oona Chaplin sarà la leader degli Ash People in Avatar 3
          La profonda mancanza di spiritualità di colui che non percepisce, ma giudica l’arte, il suo rifiuto e la sua mancanza di disponibilità a riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza nel significato più alto del termine, assai sovente vengono mascherate con l’esclamazione primitiva fino alla volgarità: "Non mi piace!", "Non mi interessa!". Il bello è celato a coloro che non cercano la verità.

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          • Il vecchio puzzone ha parlato.
            Amen.

            AVATAR. The movie started. There was a bunch of cool stuff on screen. Then the movie ended. That’s my review.

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            • Vecchio Puzzone è il miglior critico cinematografico vivente e non vivente.
              Luminous beings are we, not this crude matter.

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              • Secondo voi gli è piaciuto? Non gli è piaciuto? Un po' equivoco il messaggio.

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                  • Perlomeno non sembra averlo annoiato.

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                    • Ahah sembrano le recensioni di Hideo Kojima di film che non l'hanno particolarmente impressionato.

                      "Ho visto Avatar." semi cit

                      Fine.
                      Ultima modifica di The Fool; 21 gennaio 23, 11:54.

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                      • Rivisto ieri. Filmone, poco da dire. E il montaggio mi è sembrato molto meno farraginoso di quanto mi era parso inizialmente.

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                        • Avatar: The Way of Water,

                          visto all’IMAX 3D, non è solo un film, ma una esperienza sensoriale vera e propria che ci si dovrebbe concedere almeno una volta nella vita. Come una medicina, un unguento lenitivo da spalmarsi sugli occhi affaticati. Praticamente si tratta di tre – bellissimi - film al prezzo di uno.

                          I tre atti che compongono questa decennale fatica di Cameron sono un concentrato di meraviglie visive, di azione e di emozioni che ci riportano alla mente mille cose, tra cui sicuramente i suoi capolavori del passato, ma anche opere come Moby Dick o i film western. Il primo atto è una sintesi della pellicola del 2009: Cameron riempie i primi sessanta minuti con un album di ricordi, mostrandoci di nuovo la vita nella giungla di Pandora e il ritorno della minaccia, ma nel contempo alzando la posta emozionale, perché ora Jake ha una famiglia, allargata, bellissima, vera.

                          L'originalità di questo nuovo gruppo di personaggi è di essere incredibilmente assortito ed aperto: ci sono i tre figli “naturali” di Neytiri, che costituiscono un bel mix di caratteristiche aliene ed umane, poi c’è la giovane figlia adottiva Kiri, partorita misteriosamente dalla defunta Grace Augustine, e infine il personaggio di Spider, accudito anch’esso perché abbandonato lì, sul pianeta ostile quando ancora era lattante.

                          Che dire del personaggio di Kiri? Che forse è la miglior prestazione in performance capture di tutti i tempi (prima c’erano il Gollum e il Cesare di Andy Serkis, adesso c’è Sigourney Weaver che è semplicemente pazzesca nel dare anima, espressioni e movenze al suo stupendo character, non ho parole per descrivervelo…).

                          In definitiva, questa prima parte ha lo scopo di riportarci sul pianeta lontano e dirci, in sostanza: “siamo di nuovo qui, vi ricordate? Siamo su Pandora”.

                          Poi, con l’arrivo alla tribù Metkayina, presso la barriera corallina, comincia il secondo atto e gli occhi si spalancano ancora di più, e sulla faccia si disegna indelebile un sorriso da ebeti: si viene catapultati in una spettacolarità così entusiasmante che non faccio fatica a comprendere tutti coloro che pagheranno per rivedere il film innumerevoli volte, solo per potersi abbandonare ancora ed ancora all’atmosfera caraibica di questo mondo alieno, farci abbagliare dalla luminosità delle sue spiagge e dalle trasparenze delle sue acque, ubriacare con i mille colori di una fauna impossibile e credibile al contempo.

                          Se ancora tutto ciò non fosse abbastanza, ecco giungere il terzo atto – un intero nuovo cortometraggio, in pratica – 50 minuti drammatici e adrenalinici di acrobazie, esplosioni e suspense senza freni, laddove si incrociano Titanic, The Abyss, Waterworld, ma al ritmo forsennato di un Mad Max: Fury Road unito alla spettacolarità visionaria di uno Star Wars Episodio III (tra macchinari fantascientifici, granchi robotici, giganteschi hovercraft…).
                          Le mie difese di compassato spettatore critico a questo punto si sono sbriciolate, e la razionalità ha lasciato il posto ad una sorta di delirio mistico/cinematografico scandito da risatine di incredulità dinnanzi a ciò a cui stavo assistendo.
                          Tra mille scene incredibili, quella della caccia al cetaceo alieno (il tulkun) da parte della baleniera guidata dall'odioso pronipote del capitano Achab fatico ancora adesso a togliermela dalla testa.
                          Ogni sottotrama si compie, ogni storia si chiude, ogni personaggio ottiene giustizia.

                          Si arriva quindi inebriati e sconfitti a ben due finali. Il primo è quello giusto, corretto, che chiude questa immensa avventura fantasy nel modo più classico; il secondo è quello infame, quello che ti chiede il tributo delle lacrime, quello che ti lacera il petto. Perché dopo tutti i botti e i fuochi d’artificio, ci si rende conto che il panteismo di Cameron è cosa buona e giusta, e che c’è qualcosa di profondamente religioso, e ingenuo, e bello in questa idea che tutto sia connesso, e che anche dopo la morte si possa vivere in una sorta di pacifica simbiosi eterna col meraviglioso paradiso esotico sognato dal grande regista.

                          Ultima modifica di Gryzor; 23 gennaio 23, 23:05.

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                          • Originariamente inviato da Gryzor Visualizza il messaggio
                            Avatar: The Way of Water,

                            visto all’IMAX 3D con frame rate aumentato, non è solo un film, ma una esperienza sensoriale vera e propria che ci si dovrebbe concedere almeno una volta nella vita. Come una medicina, come un balsamo. Praticamente si tratta di tre – bellissimi - film al prezzo di uno.

                            I tre atti che compongono questa decennale fatica di Cameron sono un concentrato di meraviglie visive, di azione e di emozioni che ci riportano alla mente mille cose, tra cui sicuramente i suoi capolavori del passato, ma anche opere come Moby Dick o i film western. Il primo atto è un concentrato dell’intero primo capitolo: Cameron riempie i primi sessanta minuti facendo un sintesi dell’Avatar del 2009, mostrandoci di nuovo la vita nella giungla di Pandora e il ritorno della minaccia, ma nel contempo alzando incredibilmente la posta emozionale, perché ora Jake ha una famiglia, allargata, bellissima, vera.

                            Il bello di questo nuovo gruppo di personaggi è che è incredibilmente assortito ed aperto: ci sono i tre figli “naturali” di Neytiri, che costituiscono un bel mix di caratteristiche aliene ed umane, poi c’è la giovane figlia adottiva Kiri, partorita misteriosamente dalla defunta Grace Augustine, e infine il personaggio di Spider, accudito anch’esso perché senza famiglia. Che mi dite di Kiri? Forse la miglior prestazione in performance capture di tutti i tempi (prima c’erano il Gollum e il Cesare di Andy Serkis, adesso c’è Sigourney Weaver che è semplicemente pazzesca nel dare anima, espressioni e movenze al suo stupendo personaggio, non ho parole per descrivervelo…).

                            Insomma, questa prima parte ha lo scopo di riportarci dentro quel mondo e dirci, in sostanza: “siamo di nuovo qui, vi ricordate? Siamo su Pandora”.

                            Poi, con l’arrivo alla tribù Metkayina, presso la barriera corallina, comincia il secondo atto e gli occhi si spalancano ancora di più, la bocca si apre in un sorriso da ebeti: si viene catapultati in una spettacolarità così entusiasmante che posso assolutamente comprendere tutte quelle persone che pagheranno per rivedere il film innumerevoli volte, solo per potersi abbandonare ancora ed ancora all’atmosfera esotica del pianeta alieno, farci abbagliare dalla luce delle sue spiagge, rinfrescare dalle trasparenze delle sue acque, ubriacare con i mille colori di una fauna impossibile e credibile al contempo.

                            Non paghi di tutto ciò, si arriva al terzo atto – al terzo film in pratica – 50 minuti drammatici e adrenalinici di acrobazie, fuochi d'artificio e suspense incredibile, laddove si incrociano Titanic, The Abyss, Waterworld, ma al ritmo forsennato di un Mad Max Fury Road e la spettacolarità assoluta di uno Star Wars episodio III (tra macchinari fantascientifici, granchi robotici, giganteschi Hovercraft…). Le mie difese di compassato spettatore critico a questo punto si sono sbriciolate, e la razionalità ha lasciato il posto ad una sorta di delirio mistico/cinematografico scandito da risatine di incredulità per ciò a cui stavo assistendo. Ogni sottotrama si compie, ogni storia si chiude, ogni personaggio ottiene giustizia.

                            Si arriva quindi inebriati e sconfitti ai due finali. Il primo è quello giusto, corretto, che chiude questa immensa avventura fantasy nel modo canonico; il secondo è quello infame, quello che ti chiede il tributo delle lacrime, quello che ti lacera il petto. Perché dopo tutti i botti e i fuochi d’artificio, ci si rende conto che il panteismo di Cameron è una cosa buona, e che c’è qualcosa di profondamente religioso, e ingenuo, e bello in questa idea che tutto sia connesso, e che si possa vivere in una pacifica simbiosi eterna nel meraviglioso paradiso esotico sognato dal grande James Cameron.
                            Mi pare di intuire che ti è vagamente piaciuto.
                            "Per me".

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                            • Originariamente inviato da Gryzor Visualizza il messaggio
                              Avatar: The Way of Water,

                              visto all’IMAX 3D con frame rate aumentato, non è solo un film, ma una esperienza sensoriale vera e propria che ci si dovrebbe concedere almeno una volta nella vita. Come una medicina, come un balsamo. Praticamente si tratta di tre – bellissimi - film al prezzo di uno.

                              I tre atti che compongono questa decennale fatica di Cameron sono un concentrato di meraviglie visive, di azione e di emozioni che ci riportano alla mente mille cose, tra cui sicuramente i suoi capolavori del passato, ma anche opere come Moby Dick o i film western. Il primo atto è un concentrato dell’intero primo capitolo: Cameron riempie i primi sessanta minuti facendo un sintesi dell’Avatar del 2009, mostrandoci di nuovo la vita nella giungla di Pandora e il ritorno della minaccia, ma nel contempo alzando incredibilmente la posta emozionale, perché ora Jake ha una famiglia, allargata, bellissima, vera.

                              Il bello di questo nuovo gruppo di personaggi è che è incredibilmente assortito ed aperto: ci sono i tre figli “naturali” di Neytiri, che costituiscono un bel mix di caratteristiche aliene ed umane, poi c’è la giovane figlia adottiva Kiri, partorita misteriosamente dalla defunta Grace Augustine, e infine il personaggio di Spider, accudito anch’esso perché senza famiglia. Che mi dite di Kiri? Forse la miglior prestazione in performance capture di tutti i tempi (prima c’erano il Gollum e il Cesare di Andy Serkis, adesso c’è Sigourney Weaver che è semplicemente pazzesca nel dare anima, espressioni e movenze al suo stupendo personaggio, non ho parole per descrivervelo…).

                              Insomma, questa prima parte ha lo scopo di riportarci dentro quel mondo e dirci, in sostanza: “siamo di nuovo qui, vi ricordate? Siamo su Pandora”.

                              Poi, con l’arrivo alla tribù Metkayina, presso la barriera corallina, comincia il secondo atto e gli occhi si spalancano ancora di più, la bocca si apre in un sorriso da ebeti: si viene catapultati in una spettacolarità così entusiasmante che posso assolutamente comprendere tutte quelle persone che pagheranno per rivedere il film innumerevoli volte, solo per potersi abbandonare ancora ed ancora all’atmosfera esotica del pianeta alieno, farci abbagliare dalla luce delle sue spiagge, rinfrescare dalle trasparenze delle sue acque, ubriacare con i mille colori di una fauna impossibile e credibile al contempo.

                              Non paghi di tutto ciò, si arriva al terzo atto – al terzo film in pratica – 50 minuti drammatici e adrenalinici di acrobazie, fuochi d'artificio e suspense incredibile, laddove si incrociano Titanic, The Abyss, Waterworld, ma al ritmo forsennato di un Mad Max Fury Road e la spettacolarità assoluta di uno Star Wars episodio III (tra macchinari fantascientifici, granchi robotici, giganteschi Hovercraft…). Le mie difese di compassato spettatore critico a questo punto si sono sbriciolate, e la razionalità ha lasciato il posto ad una sorta di delirio mistico/cinematografico scandito da risatine di incredulità per ciò a cui stavo assistendo. Ogni sottotrama si compie, ogni storia si chiude, ogni personaggio ottiene giustizia.

                              Si arriva quindi inebriati e sconfitti ai due finali. Il primo è quello giusto, corretto, che chiude questa immensa avventura fantasy nel modo canonico; il secondo è quello infame, quello che ti chiede il tributo delle lacrime, quello che ti lacera il petto. Perché dopo tutti i botti e i fuochi d’artificio, ci si rende conto che il panteismo di Cameron è una cosa buona, e che c’è qualcosa di profondamente religioso, e ingenuo, e bello in questa idea che tutto sia connesso, e che si possa vivere in una pacifica simbiosi eterna nel meraviglioso paradiso esotico sognato dal grande James Cameron.
                              Tutto giusto.

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                              • https://twitter.com/BORReport/status...90760398622722

                                Avatar 2 tops 2.024 billion

                                - Will surpass Avengers Infinity War (2.048 billion) and Star Wars 7 The Force Awakens (2.069 billion) during the next week
                                - James Cameron becomes the first director in the history of cinema to take three different films over the 2 billion dollar mark, and three times consecutively, too.

                                Avatar 1 (16-12-09)

                                27-12-09: 500M (12 days)
                                03-01-10: 1.000B (19 days)
                                17-01-10: 1.500B (33 days)
                                31-01-10: 2.000B (47 days)

                                --------------------------------

                                Avatar 2 (14-12-22)

                                21-12-22: 500M (8 days)
                                28-12-22: 1.000B (15 days)
                                04-01-23: 1.522B (22 days)
                                22-01-23: 2.024B (40 days)


                                ​​​

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