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The Devil All the Time - Le strade del male (Antonio Campos)
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Dal trailer sembra interessante
Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggio
In che senso? Mi sembra un film dal budget medio-basso. Per loro meno che noccioline.
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Casting anche troppo nutrito, queste storie e atmosfere funzionano con le giuste facce lerce e sconosciute.
Essendo giovani attori in ascesa abituati a recitare in piccole produzioni per due ceci secchi immagino siano costati il giusto, mica parliamo di grandi star.
Sono passati dieci anni da Twilight ma Pattinson è ancora nella fase in cui sente il bisogno di farsi prendere sul serio interpretando personaggi scabrosi e/o antipatici come uno Scamarcio qualsiasi. Mi auguro che Nolan e Batman lo aiutino a fare pace con sé stesso.
Ultima modifica di mr.fred; 14 agosto 20, 14:20.
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Pattinson fa le scelte in base alle sceneggiature che gli propongono e per cambiare un immaginario del pubblico che è ben difficile da far dimenticare. Ancora adesso molti e molte lo associano a "quello che ha fatto Twilight". Non è molto diverso da Di Caprio, che se non avesse avuto la lungimiranza di farsi le ossa con diversi film di Scorsese probabilmente sarebbe scomparso dal mondo del cinema o relegato a roba insulsa da belloccio.
Puoi chiamarlo e dargli tu i suggerimenti comunque, il tuo curriculum da agente di attori di sucesso probabilmente lo sconvolgerà.
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Originariamente inviato da Tom Doniphon Visualizza il messaggioPattinson fa le scelte in base alle sceneggiature che gli propongono e per cambiare un immaginario del pubblico che è ben difficile da far dimenticare. Ancora adesso molti e molte lo associano a "quello che ha fatto Twilight". Non è molto diverso da Di Caprio, che se non avesse avuto la lungimiranza di farsi le ossa con diversi film di Scorsese probabilmente sarebbe scomparso dal mondo del cinema o relegato a roba insulsa da belloccio.
Puoi chiamarlo e dargli tu i suggerimenti comunque, il tuo curriculum da agente di attori di sucesso probabilmente lo sconvolgerà.
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Di Caprio era un attore affermato e apprezzato anche prima di Titanic e comunque non è che dopo quel film si sia messo a impersonare personaggi rigorosamente antipatici e scabrosi per scrollarsi di dosso le ragazzine urlanti, ha sempre variato il ventaglio delle due interpretazioni.
Vediamo che fa Pattinson forse è un attore poco versatile.
Puoi chiamarlo e dargli tu i suggerimenti comunque, il tuo curriculum da agente di attori di sucesso probabilmente lo sconvolgerà.
Piuttosto pagherei (invece che essere pagato) per fare da agente alla mia pupilla Jennifer Lawrence, lei sì che avrebbe bisogno di ricevere buoni consigli.
Ultima modifica di mr.fred; 14 agosto 20, 14:51.
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Metascore 55.
Leggete cosa dicono di Tom Holland:
Robert Pattinson, Bill Skarsgard, and Sebastian Stan are standouts - but Tom Holland is transcendental.
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Non conoscevo questo Gabriele Ferrari, scrive da molto su Badtaste ? Non mi pare di aver mai letto una sua recensione, secondo me una buona scelta alternarlo a Niola ogni tanto.
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Checché se ne dica in giro (male) io non l'ho trovato un lavoro insufficiente. La prima parte sembra preannunciare una sempre più corrosiva critica nei confronti della religione, con alcuni affondi piuttosto arditi, a conti fatti quella intenzione si rivela più essere un colpo a salve (cit.) che una sanguinante ferita sull'impenetrabile integrità della fede cristiana. Il discorso va man mano a sfumarsi, generalizzandosi e toccando altri luoghi di provenienza, oltre la fede il male può essere il prodotto della famiglia, frutto dello spirito di conservazione di questa, è figlio dei valori e delle tradizioni acquisiti da una figura paterna, nasce da un bisogno di autodeterminazione e di scalata professionale, nasce (a voler un pò forzare l'interpretazione) anche dall'arte, da una deviata passione fotografica, e ancora e ancora. Poco importa, qualunque sia la sua provenienza, questo male, che subdolo continua a strisciare imperterrito nella vita di certe persone, quel male generatosi dal bene e il destino beffardo (la morte) che ne consegue a cui alcuni sono indissolubilmente legati, ha qui nella sua raffigurazione romanzata delle punte di acume che lasciano spazio a stuzzicanti riflessioni, con risvolti a delle volte inquietanti, altre pure divertenti. La regia di Campos azzecca infatti alcune sequenze incalzando la narrazione a suon di decessi e impostando una buona atmosfera nefasta tra il cupo e un pizzico di grottesco, e quindi saggiamente non prendendosi mai del tutto troppo sul serio, il problema è che tutto queso non gli riesce sempre e quando non gli riesce bene, questo barcamenarsi a destra e sinistra, sembra più il tentativo di rifuggire da una potenziale esecuzione originale che sia un pelo più intelligente e sagace, aggrappandosi di riflesso furbamente (o pigramente) a registri già esistenti, prima fincheriani poi smaccatamente più coeniani (ma c'è anche Tarantino), e lasciando in noi per questo la sensazione di una certa indecisione di approccio alla materia, e poi l'amaro in bocca per non aver scavato con convinzione e personalità nel tentativo di far emergere tutto il marciume di una vicenda che senza ombra di dubbio tra le pagine del romanzo a cui si ispira ha avuto tutt'altra incisività e brutalità.
Forse la colpa più grande de "Le Strade del Male" è quella di avere dei protagonisti cattivi e non essere un film malato.
Certo durante la visione la presenza "del male" (the protagonist) si insinua continuamente sottopelle, ma non ha la forza di attecchire come un cancro nel profondo dell'organismo, non sentiamo la puzza del marcio, della putrefazione, come la sentono alcuni personaggi protagonisti, mancando quelle sensazioni che forse uno spettatore un filo più sadico (o masochista) vorrebbe avvertire insomma.
Ciò nonostante complice soprattutto di un cast ai suoi massimi livelli (un Pattinson in continua crescita che si destreggia brillantemente alle prese con il personaggio più viscido e scomodo) questo "Le Strade del Male" sa sempre come appassionare nelle sue 2 ore e 18 minuti di durata, senza mai trovare un momento di stanca. Dopotutto il male ha sempre il suo fascino.
Voto: 7Ultima modifica di MrCarrey; 17 settembre 20, 01:56.
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Blando campionario di sfighe e violenze indeciso sul tono da adottare, la struttura a incastri per come è fatta rimanda a quella tipica di tante serie tv piuttosto che a modelli cinematografici. Tipico caso in cui la quantità di personaggi e eventi presentati e l' assenza di uno sguardo autoriale preciso avrebbe trovato giovamento da un adattamento seriale piuttosto che cinematografico.
Però la confezione è eccellente: Campos dirige benissimo (è il suo primo film che vedo), gli attori si impegnano, la fotografia (in pellicola) è strepitosa.
Secondo me diventerà un cult fra tutti quei ragazzini che lo vedranno attirati dai nomi in cartellone (ci sta Spider-Man, ci sta il Winter Soldier, ci sta Batman) e dalla immediata e capillare accessibilità dei contenuti Netflix che in tutta la loro vita non hanno mai visto un cosiddetto "film vero" (o che ne hanno visti pochi, magari pure sbagliati).
Ultima modifica di mr.fred; 19 settembre 20, 09:32.
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A me non è affatto dispiaciuto. Si respira aria di Faulkner e McCarthy, di provincia profonda con le sue abiezioni morali coperte dietro un puritanesimo bigotto. Certo è troppo pulito per ciò che racconta, d'altronde non siamo più nei gloriosi Seventies e si avverte il peso della committenza. Campos quando vuole ha uno sguardo disagevole, come dimostrano Simon Killer e Christine, qui il marcio (soprattutto sessuale) è stato più enunciato che mostrato, e quindi viene meno il suo stile più autentico. In compenso c'è un humour ner(issim)o che non sconfina mai nella risata vera e propria - motivo per cui secondo me Tarantino e Coen sono riferimenti fuori registro secondo me - ma si ferma in gola, con un retrogusto assai rancido. Cast ottimo tutto in palla.
Non condivido chi dice che la struttura è da fiction televisiva - va da sé che oramai l'osmosi tra le due forme audiovisive è talmente avanzata che legittimamente può far sorgere il dubbio - alla fine tutti i personaggi hanno il tempo e il modo di caratterizzarsi, non ho avuto la sensazione di pilot in attesa di sviluppi successivi, ma da vecchio film di una volta, per cui le due ore ci stanno tutte e non si avverte lungaggine, e alla fine qualcosa ti lascia. Invece se devo trovargli un limite in questo senso è che risulta paradossalmente tutto troppo teorematico, con i tasselli che vanno al posto giusto con
Spoiler! Mostral'evidente contrappasso che proprio il personaggio che ha abbandonato la fede diventa una sorta di angelo purificatore/sterminatore del Male
Questo tipo di film, a mio modo di vedere, ci guadagna quando si ritaglia dei punti di fuga dalla drammaturgia, quando non tutto torna lasciando alla messa in scena quel qualcosa in più senza adagiarsi pigramente sulla scrittura. Alla fine pur essendo il meno bello di Campos l'ho trovato più che discreto, per me in termini di riuscita non sta molto lontano dal Kaufman un po' troppo esaltato dai critici millennials internettianiUltima modifica di Medeis; 20 settembre 20, 12:29.
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La struttura del film è chiaramente d'ispirazione letteraria, e infatti è l'adattamento di un romanzo, non ci ho visto nemmeno io chissà quali affinità con la narrazione televisiva. E anche tecnicamente il film è ben girato ed è visivamente superiore alla media televisiva, ma anche a parecchi lungometraggi sempre targati Netflix. È un film che non mi ha mai annoiato ma che neanche mi ha impressionato chissà quanto, e ho trovato non comunicasse in modo così efficace i messaggi sul male alla base della storia. Concordo con la critica che avete fatto, una storia del genere avrebbe meritato un approccio più sporco o malato. Non credo mi rimarrà molto impresso però non è affatto un brutto filmUltima modifica di Admiral Ackbar; 20 settembre 20, 17:45.
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