10 a Pom Poko ci sta alla grande invece, in unico film Takahata sfrena il suo eclettismo, passando dal comico demenziale dell'inizio agli stupefacenti sbarellamenti elegiaci nel prefinale, con quella voce fuori campo in rima che pensi Boh ma che cazzo sta a ddì, eppure ti incanta. È un sortilegio colorato ma che effonde odore d'incenso. C'è la ritualità antica, l'ecopedagogia moderna, la risata collettiva, la disillusione intima, e il superamento nostalgico ma lucido di entrambe. C'è una riflessione sul sociale ad altezza bambino, con una morale sì didascalica ma prorotta con la veemenza di un gran capo guardiano della fiamma. E poi è disegnato da far spavento, tratto netto ma gran libertà d'espressione. Ricordo che Takahata morì nello stesso periodo di Cecil Taylor: ecco, entrambi ben memori del rigoglioso passato della propria arte, ma entrambi anime libere ed irriducibili, l'uno a malmenare pianoforti con mani-magli come in una resa dei conti con un passato storto, l'altro a raccontare storie svarionando sui registri estremi, come fu dallo strazio insostenibile di larve fanciulle alle bisbocce tra tanuki dagli esorbitanti testicoli, e lo sguardo puro di Heidi, e quello olimpico della principessa splendente.
Io considero Miyazaki un dio incarnato, la mia idea di paradiso, sul serio, sono le sue colline con l'erba alta mossa dal vento umido e il cielo blu solcato da enormi nuvole bianche, però non ho problemi a considerare Takahata artista più spiazzante e temerario.
Comunque l'incontro tra i due alla fine del documentario Il regno dei sogni e della follia, sul tetto dello Studio Ghibli, durante l'ora magica sul ciglio della notte, è momento epico, roba degna di Omero.
Io considero Miyazaki un dio incarnato, la mia idea di paradiso, sul serio, sono le sue colline con l'erba alta mossa dal vento umido e il cielo blu solcato da enormi nuvole bianche, però non ho problemi a considerare Takahata artista più spiazzante e temerario.
Comunque l'incontro tra i due alla fine del documentario Il regno dei sogni e della follia, sul tetto dello Studio Ghibli, durante l'ora magica sul ciglio della notte, è momento epico, roba degna di Omero.
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