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Top 10 Film di Badtaste - All time

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  • Originariamente inviato da aldo.raine89 Visualizza il messaggio
    Se intendi invece di andare direttamente con un all-time per Paese si potrebbe anche fare ma credo che alla fine la spunterebbero i titoli che già qua hanno detto la loro, oltre ovviamente a qualche film secondario che qua non è riuscito ad emergere.
    Una top (10 o 20) all time per Paese (ovviamente paesi con un certo livello di industria cinematografica) e/o per genere potrebbero dare risultanti interessanti per due motivi.

    Primo: compenserebbe le esclusioni delle altre top (anni 60 senza cinema francese, sto guardando te).

    Secondo: gli utenti che hanno rinunciato a partecipare a certi decenni potrebbero però citare singoli film di quei decenni senza farsi gli stessi scrupoli.

    La top per decennio invece per me è davvero troppo e troppo variabile da nazione a nazione (oltre al fatto che credo che l'affluenza generale sarebbe ancora più bassa di ora).
    Luminous beings are we, not this crude matter.

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    • Se proprio vogliamo ricominciare da capo (cosa che anche a me piacerebbe, è stato davvero bello questo gioco), io proporrei piuttosto una sorta di top 10 dei cult/capolavori più di genere del decennio. Credo che avremmo molti partecipanti almeno fino agli anni '70 e classifiche "alternative" a quelle che abbiamo fatto finora.

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      • Ecco anche la mia top 10 in ordine cronologico (come sempre, un solo film per regista - ed è stato uno dei decenni più dolorosi da questo punto di vista - basandomi solo sulle mie preferenze personali ma cercando comunque di rendere la selezione un minimo variegata):
        Rebecca, la prima moglie
        Quarto potere
        La fiamma del peccato
        La jena - L'uomo di mezzanotte
        Incubi notturni
        Il grande sonno
        I gangsters
        L'angelo ubriaco
        Scarpette rosse
        Il terzo uomo

        Menzioni speciali (molte delle quali, come per i decenni precedenti, avrebbero potuto essere tranquillamente in top 10):
        Ombre malesi
        Il mistero del falco
        Casablanca
        Ho camminato con uno zombi
        Il ritratto di Dorian Gray
        La strada scarlatta
        Detour
        La bella e la bestia
        La fuga
        Ladri di biciclette


        Qualche parola.

        Rebecca, la prima moglie: il film restituisce perfettamente quel mix di atmosfere favolistiche e gotiche che sfociano nel thriller psicologico tratteggiato come fosse una ghost story, mix che ha fatto la fortuna del romanzo della Du Maurier (autrice alla quale devo il mio nome e proprio grazie a questo romanzo, uno dei preferiti di mia mamma ). La signora Danvers impersonata da Judith Anderson è una dei villain migliori di sempre, e Joan Fontain è perfetta nei panni della timida e fragile seconda signora De Winter schiacciata dal soverchiante fantasma di Rebecca.
        Questi sono i motivi per cui lo preferisco a quella love story travestita da spy story che è Notorious, che comunque ci tengo a menzionare.

        Quarto potere: capolavoro della storia del cinema che non ha bisogno di un mio commento (ma lo scriverò lo stesso ). L'ho visto per la prima volta a 14 anni e sono rimasta immediatamente folgorata dalla sua modernità formale e tematica che gli consente di travalicare i limiti del tempo e di risuonare ancora con la sensibilità contemporanea.
        Un ritratto incompiuto, frammentato, cubista, che non mira a sancire la verità sulla vita e la persona di Charles Foster Kane, bensì a problematizzare la pretesa di accedere alle chiavi dell'esistenza di un uomo con le sue virtù e le sue contraddizioni, un uomo che ha vinto tanto e che ha perso tanto, che forse era più legato alla slitta con cui giocava da bambino che ai suoi inestimabili tesori (ma anche questo, ammesso che sia vero, non è che uno degli infiniti tasselli che compongono la sua identità, la cui complessità supera la somma delle parti). Ogni persona serba un universo interiore mai pienamente accessibile agli altri, e che si dissolve alla sua morte.
        Doverosa menzione anche per gli altri suoi film del decennio: L'orgoglio degli Amberson (che avrebbe potuto essere ancora più bello, ma dubito che avrebbe mai potuto scalzare Quarto potere dal posto d'onore nel mio cuore, anche solo per il fatto che i film di Welles che preferisco sono anche quelli in cui recita lui stesso), Lo straniero, La signora di Shanghai e Macbeth. Un genio.

        La fiamma del peccato: tutti gli ingredienti del noir - una venefica femme fatale dall'iconica cavigliera, un protagonista ambiguo, un delitto che odora di caprifoglio e un'atmosfera pulviscolare che avvolge la pellicola fin dal prologo-finale (che anticipa quello, portato all'estremo, di Viale del tramonto) - cucinati da uno chef eccezionale (del quale è giusto menzionare anche il drammatico e bellissimo Giorni perduti). Nota di merito anche al buon Edward G. Robinson, qui nei panni di un detective burbero ma paterno distante dal ruolo di gangster che l'aveva reso celebre.

        La jena - L'uomo di mezzanotte: un classico dell'horror gotico con un luciferino Boris Karloff (che in qualche scena condivide lo schermo col buon Bela Lugosi, qui in un ruolo minore).

        Incubi notturni: un horror antologico i cui racconti (tutti incentrati su inquietanti fenomeni soprannaturali, e dai quali emerge sempre più chiaramente il tema del doppio, delle pulsioni nascoste, della dissociazione) sono collegati da una cornice onirica che si diventa sempre più sfilacciata e grottesca. I due episodi migliori sono sicuramente quello dello specchio (diretto da Robert Hamer) e, soprattutto, quello del ventriloquo (diretto, come il segmento della festa di Natale, da Alberto Cavalcanti, che sfoggia una regia espressionista e allucinata). Peccato solo per l'intermezzo comico dei due giocatori di golf, ma il bellissimo finale a mio parere compensa questa caduta.

        Il grande sonno: Humphrey Bogart sembra nato per interpretare l'antieroe da hard-boiled (che sia Philip Marlowe, come in questo caso, o il Sam Spade del Mistero del falco, con cui forma un dittico emblematico del noir americano), e con la Bacall (forse la mia attrice preferita del periodo) forma una coppia al massimo della chimica. La trama labirintica, in cui ogni mistero sembra aprire le porte a un altro in una rete inestricabile di corruzioni e affari loschi, sarà un modello di riferimento per i noir e neo-noir a venire.

        I gangsters: con Siodmak è stata una sofferenza scegliere un solo titolo. Sono stata indecisa soprattutto su La donna fantasma e Doppio gioco; alla fine ho scelto The Killers (che sviluppa il brevissimo racconto omonimo di Ernest Hemingway in una trama articolata dispiegata in flashback, che conferiscono alla storia un'atmosfera ambigua e trasognata), che pur sfoggiando tutte le marche stilistiche del noir anni '40 riesce al contempo a risultare incredibilmente moderno e godibile ancora oggi. Esordio clamoroso di Burt Lancaster.

        L'angelo ubriaco: sono sempre stata molto legata a questo film - sarà per il rapporto conflittuale tra il medico alcolizzato interpretato da Takashi Shimura e lo yakuza tubercolotico impersonato da Toshiro Mifune (qui solo all'inizio della sua lunga e fortunata collaborazione con Kurosawa, ma si dimostra già un mostro di carisma), sarà per la sua messa in scena un po' neorealista, un po' espressionista, ma ha un posto particolare nel mio cuore.

        Scarpette rosse: uno dei migliori esempi del lavoro della coppia Powell-Pressburger orientato a elaborare un nucleo narrativo popolare e convenzionale in una forma visionaria e sperimentale, che è stata di grande ispirazione (anche per Il cigno nero, a proposito di film ambientati nel mondo della danza). Ci sono certi piccoli dettagli che denotano la cura per i rimandi interni e contribuiscono allo sviluppo delle tematiche; penso per esempio alla scelta di annunciare il matrimonio (e conseguente ritiro) della prima ballerina della compagnia di Lermontov (chiaramente ispirato all'impresario Sergej Diaghilev) durante le prove di Giselle (una storia di amore, follia e morte; tra l'altro nel secondo atto Myrtha, la regina delle Villi, costringe il principe Albrecht a danzare fino all'alba con l'intento di farlo morire per sfinimento, un elemento simile a quanto narrato da Andersen nella fiaba che dà il titolo al film e al balletto in esso creato, che a sua volta è una sorta di mise en abyme del livello narrativo superiore).
        E per chiudere il cerchio, nel 2016 il coreografo Matthew Bourne (noto per la sua reintrepretazione del Lago dei Cigni che è stata citata in un altro film sulla danza, Billy Elliot) ha portato in scena un balletto omonimo ispirato al film

        Il terzo uomo​: uno dei ruoli più celebri di Welles in un film non diretto da lui. Quando sono stata a Vienna non ho mancato di visitare il museo dedicato al film (dove ho anche acquistato per ricordo un carillon che suona il celeberrimo tema ) e il Prater, dove il nostro ha declamato uno dei monologhi più memorabili della storia del cinema.


        Alcuni rapidi commenti anche sulle menzioni d'onore.

        Ombre malesi: esotico noir con una Bette Davis dark lady.

        Il mistero del falco: caposaldo dell'hard-boiled con Bogart sempre mitico.
        Menzione doverosa anche per L'isola di corallo, in cui Bogart ritorna a fare coppia con la sua partner per eccellenza Lauren Bacall, e con un Edward G. Robinson mattatore.

        Casablanca: ancora Bogart, in uno dei suoi ruoli più iconici. «Non oggi forse, e nemmeno domani, ma presto o tardi e per tutta la vita.»

        Ho camminato con uno zombi: anche con Tourneur è stata dura. Avrei voluto menzionare il bellissimo Le catene della colpa, ma avendo citato già diversi noir ho preferito far spazio a un dei suoi horror; a Il bacio della pantera ho preferito questo classico degli zombie movie in salsa caraibica, con una concezione degli zombie legata al voodoo e molto dalla visione di Romero in seguito alla quale si è codificato il genere.

        Il ritratto di Dorian Gray: a mio parere una trasposizione quasi perfetta (peccato per la voce narrante!) del capolavoro di Oscar Wilde.

        La strada scarlatta: è stata durissima scegliere tra questo e La donna del ritratto, ma il finale straziante (reso meno prevedibile dal rocambolesco secondo atto, in cui il film si trasforma quasi in una commedia degli equivoci) me l'ha fatto preferire. Edward G. Robinson, più noto nei suoi ruoli da gangster, qui offre una prova commovente nei panni di un pittore mancato romantico e sensibile.

        Detour: il film che con tutta probabilità ha ispirato uno dei capolavori del Grande Maestro, ovvero Strade Perdute (col quale condivide anche alcuni tratti tematici e un certo pessimismo; I'm Deranged avrebbe potuto essere un'anacronistica e perfetta colonna sonora anche del film di Ulmer). Una scheggia impazzita anche nell'ambito dei b-movie del periodo in cui si inserisce, ma dai quali si distingue per l'uso libero degli stilemi di genere che lo allontanano dai canoni del cinema americano del periodo.

        La bella e la bestia: una favola magica e inquietante al tempo stesso, con vari elementi che verranno poi ripresi anche nell'adattamento Disney.

        La fuga: ancora Bogey-Bacall e un incipit in soggettiva memorabile.

        Ladri di biciclette​: l'apice del neorealismo per la sua capacità di tradurre la realtà in cinema nel modo più sincero.


        Menzioni volanti per altri titoli degni di nota: Dies Irae, L'ombra del passato, La scala a chiocciola, Lo specchio scuro, Il bacio della morte, Il segreto del medaglione, La vita è meravigliosa.

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        • Habemus Top 10 (e ovviamente non c'è Chaplin )

          Manca qualcuno?
          Luminous beings are we, not this crude matter.

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          • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
            Habemus Top 10 (e ovviamente non c'è Chaplin )

            Manca qualcuno?
            Mancherebbe solo MrCarrey tra quelli che avevano confermato la partecipazione.
            Direi che si può comunque partire con gli Anni Trenta, Gandalf cambia il titolo del topic appena puoi.

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            • - Vampyr di Carl Theodor Dreyer (al top della top)
              - L'atalante di Jean Vigo
              - Via col vento di Victor Fleming
              - Alexandr Nevskij di Sergej Ejzenstejn
              - Quarantaduesima strada di Lloyd Bacon
              - La regola del gioco di Jean Renoir
              - Nemico pubblico di William Wellman
              - Furia di Fritz Lang
              - L'age d'or di Luis Bunuel
              - Tempi moderni di Charlie Chaplin

              PRIMO!!
              Ultima modifica di Bone Machine; 11 dicembre 22, 08:53.

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              • Alla faccia signori, quanta eterogeneità in codesto decennio!

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                • Tempi moderni di C.Chaplin
                  Ombre rosse di J.Ford
                  Scarface di H.Hawks
                  La regola del gioco di J.Renoir
                  Ninotchka di E.Lubitsch
                  Freaks di T.Browning
                  Accadde una notte di F.Capra
                  L'angelo azzurro di J.Von Sternberg
                  M - Il mostro di Dusseldorf di F.Lang
                  Biancaneve e i sette nani Classico Disney

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                  • Menzioni specialissime: Shangai Express di Josef Von Sternberg, La voce nella tempesta di William Wyler, Olympia di Leni Riefenstahl, Palcoscenico di Gregory La Cava, Fraks di Tod Browning, Que Viva Mexico di Sergej Ejzenstejn, Tabu di Friedrich Wilhelm Murnau.
                    Ultima modifica di Bone Machine; 11 dicembre 22, 08:53.

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                    • M - Il mostro di Dusseldorf
                      L'Atalante
                      La grande illusione
                      Freaks
                      King Kong
                      Sogno di prigioniero
                      Luci della città
                      Cupo Tramonto
                      Susanna
                      Vicino al mare più azzurro


                      Le menzioni sarebbero troppe, mi limito a questi dieci, mi spiace solo non aver trovato spazio per un gangster movie dell'epoca d'oro

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                      • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio

                        Ammetto che pensavo che avresti votato per l'altro Chaplin, più che altro perché ho un vago ricordo di te che ne parli bene in una delle varie invettive contro Waititi
                        Però in effetti Verdoux sembra più intonato ai suoi gusti (e mi sa che siamo gli unici ad averlo citato).

                        Quindi nessuno sblocco per le ultime posizioni.​​




                        .
                        Si, Monsieur Verdoux è più affine al mio pensiero. La quota film smerdato era già presa da Furore di Ford contro Nomadland.

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                        • Freaks
                          L'age d'or
                          L'atalante
                          La grande illusione
                          La regola del gioco
                          Luci della città
                          M - Il mostro di Dusseldorf
                          Ombre rosse
                          Tempi moderni
                          Vampyr


                          No surprises ​
                          https://www.amazon.it/dp/B08P3JTVJC/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=mau rizio+nichetti+libri&qid=1606644608&sr=8-1 Il mio saggio sul cinema di Maurizio Nichetti.

                          "Un Cinema che non pretende, semplicemente è" cit. Roy.E.Disney

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                          • Originariamente inviato da aldo.raine89 Visualizza il messaggio

                            Mancherebbe solo MrCarrey tra quelli che avevano confermato la partecipazione.
                            Direi che si può comunque partire con gli Anni Trenta, Gandalf cambia il titolo del topic appena puoi.
                            Eccomi.


                            TOP ANNI 40

                            "Riso Amaro" di Giuseppe De Santis
                            "Roma Città Aperta" di Roberto Rossellini
                            "Com'era Verde la Mia Valle" di John Ford
                            "Narciso Nero" di Michael Powell
                            "Ladri di Biciclette" di Vittorio De Sica
                            "Il Terzo Uomo" di Carol Reed
                            "Il Grande Sonno" di Howard Hawks
                            "La Fiamma del Peccato" di Billy Wilder
                            "Nodo alla Gola" di Alfred Hitchcock
                            "Fantasia" di troppi registi


                            Spoiler! Mostra

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                            • Originariamente inviato da MrCarrey Visualizza il messaggio
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                              • Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio

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