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Top 10 Film di Badtaste - All time
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Originariamente inviato da Tom Doniphon Visualizza il messaggioComunque a me sembra lapalissiano che la storia del cinema sia zeppa di cult che non sono capolavori
Grosso guaio a Chinatown
Fine.Luminous beings are we, not this crude matter.
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Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
Te la faccio subito la mia classifica:
Grosso guaio a Chinatown
Fine.
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Volevo trovare il tempo e l'agio di riveder qualcosa ma non c'è verso, classifichina molto a ricordo/sentimento:
Via Col Vento (V.Fleming)
Luci della città (C.Chaplin)
Scarface (H.Hawks)
Accadde una notte (F.Capra)
M (F.Lang)
L'angelo azzurro (J.Von Sternberg)
La regola del gioco (J.Renoir)
Tabù (W.Murnau/Flaherty?)
Il bandito della Casbah (J.Duvivier)
La terra (A.Dovzenko)
Ombre Rosse è come se fosse presente, ma Ford l'avevo già menzionato due volte e il sommo Hawks mai, perciò era ora di porre riparo, anche se l'archetipico e scabro Scarface non è che spicchi particolarmente rispetto ad altri ottimi prodotti di genere.
J.Renoir meriterebbe più menzioni, ma continuo a limitarmi a un film per regista.
Altrettanto dominante il possente J.Gabin. Avendo già scelto Carnè in precedenza, qui vado sul bellissimo (almeno nei ricordi) Pepè Le Moko.
Accadde Una Notte è tra i modelli del genere screwball, e "affronta" (on the road) tematiche depressionarie risolvendole come genere vuole, ossia col matrimonio. Gli sono assai affezionato.
Via Col Vento è il polpettone hollywodiano per eccellenza, capolavoro di una possanza mitopoietica che nel cinema classico non teme confronti.
Da malickiano non posso non citare il film di Dovzenko.
Ossia: vasti campi di grano scossi dal vento. Girasoli. Bimbi sgambettanti tra le mele. Gente che nasce e gente che muore. Senso lirico e panico della Natura.
Bellissimo.
E pure un po' attuale.
Di Tabù - squisito poema lirico con un tocco documentario, legato anche al contributo di Flaherty - ho un ricordo altrettanto meraviglioso.
Tempo per rivederlo non l'ho trovato, ma mi aggrappo a detta lieta rimembranza.
Vorrei poi ricordare i seguenti, andando a memoria e a ruota libera:
A Nous La Libertè (assai imparentato col successivo "Tempi moderni") e Sotto I Tetti Di Parigi di R.Clair - Lubitsch in tutte le salse - l'impagabile Susanna di Hawks - M.Leisen e La Cava (Godfrey!) - il possente A.Nevsky - Angeli Con La Faccia Sporca tra i tanti film gangster - il musical fred-gingeresco e quello iper-coreografato di B.Berkeley - il melodramma duro e asciutto di J.Stahl (backs street, lo specchio della vita) - I FRATELLI MARX! - Olimpia della Riefenstahl - Cleopatra con la Colberte - il Westfront di Pabst in aggiunta a quello celebre di L.Milestone - Notre Dame di Dieterle - L'amaro tè del generale Yen (un F.Capra fuori dai suoi schemi) - sobborghi di barnet - etc.Ultima modifica di papermoon; 14 dicembre 22, 11:21.
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Nel constatare che gli anni 30 anno fatto una strage di utenti, posto le liste dei migliori film per decade secondo il supremo Scaruffi.
Da notare che l'unico regista che può raggiungere il 9 è Welles (più un Polanski) ed è già tanto se ci sono 50 film in tutta la storia del cinema che arrivano almeno ad 8.
A giudicare dai voti, anche lui concorda sul trentennio 50-70 come migliore di sempre.
Miglior film dell'ultimo decennio: Lazzaro felice.
Luminous beings are we, not this crude matter.
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Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggioNel constatare che gli anni 30 anno fatto una strage di utenti, posto le liste dei migliori film per decade secondo il supremo Scaruffi.
Considerando che mi sembra non abbia mai dato 10 nemmeno a nessun album (e, suppongo, a nient'altro che abbia votato, di qualunque tipologia; mi pare che il suo voto più alto sia stato 9,5 a Trout Mask Replica di Captain Beefheart, se non ricordo male), il suo 9 è emblematico.
Comunque anch'io ci sono, anche se al momento non ho la più pallida idea di quando potrò postare la mia lista.
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Io avevo in mente alcuni rewatch di cui alla fine riuscirò a farne solo un paio, più che altro volevo evitare di inserire un paio di film a caso e/o lasciarne fuori di meritevoli.
Ad ogni modo i pochi votanti per ora decretano questa situazione:
M - Il mostro di Dusseldorf 8
L'atalante 6
La regola del gioco 6
Tempi moderni 6
Freaks 5
Luci della città 5
L'age d'or 4
L'angelo azzurro 4
La grande illusione 4
Ombre rosse 4
Di questi due non li ho mai visti (L'atalante e L'angelo azzurro) e di altri tre ho un ricordo molto vago (i due Chaplin più Bunuel).
Come immaginavo si sta imponendo M mentre per le altre posizioni c'è equilibrio e i votanti rimanenti potrebbero ribaltare tutto. Devo ammettere che è un decennio su cui non sono molto preparato. Ad ogni modo paiono maggiormente premiati dagli utenti i film da manuali del cinema rispetto a quelli più popolari (Via col vento anyone? ma anche Ninotchka, Susanna, Accadde una notte e i vari gangster/horror).
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Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggioIl podio è quello previsto, incluso Chaplin non in cima solo per via dei voti divisi tra due film.
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Alla fine ho deciso di buttare giù questi titoli:
M - Il mostro di Dusseldorf
La storia dell'ultimo crisantemo
Luci della città
Ninotchka
Freaks
Accadde una notte
La cagna
Susanna
Gli angeli con la faccia sporca
Amore sublime
Ho dato priorità a quelli che ho visto e rivisto più di recente, così come mi sono lasciato trascinare dalle preferenze puramente personali rispetto ad altri criteri.
Film come All'ovest niente di nuovo e Via col vento li avrei anche considerati se non per il fatto che l'unica visione di entrambi risale ormai a quasi quindici anni fa. Il primo lo ricordo comunque come un film veramente avanti per l'epoca.
Con me siamo fermi a dieci votanti, con i ritardatari mi farebbe piacere raggiungere almeno quota tredici. Salvo sorprese con il pre-1930 probabilmente anche la quota 10 sarà difficile da raggiungere, ergo per cui ogni singola classifica avrà un peso specifico importante nel determinare il risultato finale.Ultima modifica di aldo.raine89; 17 dicembre 22, 15:17.
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Originariamente inviato da Tom Doniphon Visualizza il messaggioBeh, onestamente mi aspettavo più riscontri per Via col vento, che comunque la si metta è e resta un filmone.Luminous beings are we, not this crude matter.
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Originariamente inviato da Sir Dan Fortesque Visualizza il messaggio
Effettivamente dura molto.
Oggi posto la mia classifica!
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Ecco la mia top 10, al solito in ordine casuale
Top 10
Via col vento
Ombre rosse
Freaks
M – Il mostro di Düsseldorf
All’ovest niente di nuovo
Ninotchka
L’Atalante
La regola del gioco
Scarface
La storia dell’ultimo crisantemo
Menzioni speciali
Vampyr
King Kong
Luci della città
La grande illusione
Frankenstein
Decennio molto affascinante questo. Il passaggio dal muto al sonoro determina uno scenario piuttosto eterogeneo, dove ci sono registi che danno il loro meglio in un linguaggio che è ancora quello del muto, nonostante l'uso del sonoro (è il caso di Vigo, Dreyer e Chaplin, per esempio), altri invece che sfruttano appieno le potenzialità del cinema sonoro.
Partendo da quest'ultimo caso, il trittico per eccellenza della mia classifica sono Renoir, Mizoguchi e Milestone.
Quanto a Renoir, concordo con sir dan quando dice che probabilmente è IL regista del decennio. Per quanto mi piaccia La grande illusione, trovo che La regola del gioco sia di non poco superiore e anche sorprendente nella padronanza di tutte le potenzialità. A parte il grande spessore nel tratteggiare i singoli personaggi in un film di fatto corale e l'uso sapiente del piano sequenza, il film spicca sicuramente per la sua analisi sociale e il connubio tra commedia e crudezza (tra cui spicca la notevole scena della caccia).
All'ovest niente di nuovo è sorprendente per quanto setti tutti gli elementi del cinema di guerra futuro. Il romanzo di Remarque contiene sicuramente gli elementi tematici e l'antimilitarismo assolutamente presente e marcato nel film, ma spiccano anche le notevoli qualità di messa in scena, soprattutto nelle scene di guerra: montaggio serrato, carrellate, semi-soggettive delle postazioni delle mitragliatrici e realismo crudo nel mostrare gli orrori della guerra (tra la cui la celebre scena citata da sir dan delle mani mozzate sul fino spinato), pare una sorta di Salvate il sodato Ryan ante litteram, e non mi stupirebbe che Spielberg avesse in mente anche questo film nel realizzare il suo.
La storia dell'ultimo crisantemo è una bellissima storia d'amore unita alla notevole capacità di analisi delle differenze di classe nel Giappone della fine del diciannovesimo secolo. Qui colpisce non solo lo spessore di Mizoguchi nel delineare i personaggi, ma anche il suo rigore formale nell'uso del piano sequenza e la capacità di sfruttare il suono fuori campo.
Sull'altro versante, ossia dei registi che si muovono in tutto e per tutto nel linguaggio del cinema muto, pur usando il sonoro, non si può non citare il caso de L'Atalante, deliziosa e fiabesca storia d'amore con il lieto fine, notevole nel delineare il sentimento di mancanza quando la coppia litiga e si separa momentaneamente. Il film ci regala anche la celebre scena subacquea che ha fatto da sfondo nella trasmissione Fuori orario.
Quanto al resto della mia top 10.
Via col vento è un bellissimo kolossal che si merita il riconoscimento di grande film cult di quegli anni.
Ombre rosse è il primo capolavoro western di Ford.
Freaks è un bellissimo film sui reietti della società, e mi spiace non potere commentare di più, perché la visione risale a troppi anni fa.
Ninotchka è una deliziosa commedia romantica estremamente raffinata nella messa in scena e alla fine l'ha spuntata nella mia classifica su Chaplin.
Scarface a me piace molto e trovo che non abbia quasi niente da invidiare al remake di De Palma (di cui non sono un grande fan, devo ammetterlo).
M - Il mostro di Düsseldorf sarebbe straordinario già solo per il fatto che contiene tutti gli elementi fondamentali del genere serial killer sfruttato al cinema e nelle serie tv.
Venendo alle menzioni speciali.
Vampyr è un altro esempio di film che contiene elementi sonori ma che si muove decisamente nel linguaggio del muto. Qui spicca decisamente la capacità di Dreyer di restituire un'atmosfera sinistra e onirica per tutto il film, con grandi invenzioni visive che riescono a compensare ampiamente la narrazione sfilacciata.
King Kong è uno dei primi esempi di grande blockbuster, decisamente notevole e d'avanguardia negli effetti artigianali.
Su Luci della città ha già detto tutto sir dan.
La grande illusione è un altro bellissimo film di Renoir, notevole nel mostrare la parte più "onorevole" della guerra. Ma proprio per questo alla fine non ce l'ha fatta a spuntare sul film di Milestone.
Frankestein è una menzione ultra-speciale. È il mio preferito degli horror Universal. So che molti gli preferiscono il sequel (e capisco anche perché, c'è ill tema dell'accettazione del diverso e quel notevole "we belong dead" finale), ma per me il primo ha un fascino particolare, con quell'atmosfera goticheggiante e ben poche concessioni allo spettatore. Notevole nel primo film il make up su Karloff (anche se in tal senso anche il lavoro ne La mummia è fantastico).
Non ho potuto aggiungere altre menzioni perché le visioni risalgono a talmente tanto tempo fa che mi ricordo poco o nulla (un esempio su tutti, Tempi moderni).Ultima modifica di Tom Doniphon; 17 dicembre 22, 14:58.
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