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Cosmopolis - David Cronenberg

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  • HiCKs
    ha risposto
    Io considero il cinema (come luogo) sacro, poi è vero che con i multisala il livello dello spettatore medio si abbassa sempre di più e chi ti becchi ti becchi (non voglio fare l'intellettualoide da strapazzo, è solo un dato di fatto). La colpa è soprattutto di quelli posizionati all'interno dei centri commerciali, che ormai sono quasi tutti: caso della mia zona sono il Bicocca Village e il Centro Sarca (Skyline)...casi di gente usciva li ho visti sia durante Il Divo (sacrilegio! ahahhahaah), Denti (non chiedetemi per quale motivo sia andato a vederlo...) e Watchmen. Preferisco di gran lunga una sala semivuota come mi è capitato per The Tree of Life piuttosto che una strapiena di caproni...

    Scusate l'OT

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  • Duster
    ha risposto
    per TOL l'amico che ha avuto il coraggio di accompagnarmi si è addormentato... ma ecco...quello è uno di quei film che andavano per forza visti al cinema

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  • aldo.raine89
    ha risposto
    Per chi ne ha la possibilità il problema si risolve andando in settimana/di pomeriggio... nel caso di Cosmopolis oltre a me c'era solo una coppia, che mi ricordi ho dovuto solo sorbire qualche sbuffo e un "Che ca**o di film mi hai portato a vedere?" a pellicola conclusa... quando sono andato a vedere Rush ero completamente da solo in sala, uno spettacolo... in compenso ricordo gente che entrava e usciva dalla sala con commenti vari alla proiezione di The tree of life...

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  • ha risposto
    Che poi il fastidio non te lo da solo il maleducato, ma anche la coppia d'intelettuali che devotamente discutono ogni dettaglio tecnico e non durante la visione.

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  • Variabile Ind.
    ha risposto
    da quando il cinema è diventato ad uso e consumo dei multisala spesso dentro i centri commerciali i casi di maleducazione si sono moltiplicati esponenzialmente almeno nel mio caso...poco dipendeva dal tipo di film.

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  • Duster
    ha risposto
    Originariamente inviato da trabant Visualizza il messaggio
    "mai" è veramente una parola grossa ... i film vanno visti al 100% al cinema, che è IL media per il quale sono stati creati, con la sola eccezione giustificabile dei casi nei quali è fisicamente impossibile ...

    anche se (come anche a me capitato qualche giorno fa) l'inciviltà persino da parte di signori in giacca e cravatta e signore ingioiellate regna sovrana ... ma il grande schermo è irrinunciabile, e non solo per i film dei trasformers ...

    guarda, potevo essere d'accordo con questa affermazione se me lo avessi chiesto ad inizio anni 2000... ora, grazie a d impianti sempre più vicini a quelli del cinema è possibile godersi tranquillamente un prodotto anche da casa...

    poi chiaro ci sono le eccezioni che obbligano il cinefilo ad andare al cinema per assaporare al 100% un certo tipo di film...chiaro... ma non è più così indispensabile come si crede...

    la storia dell'inciviltà delle persone poi non ha fatto altro che aumentare questa mia convinzione

    e aggiungo...pure la scomodità... sono alto due metri e molte volte ho dovuto combattere con chiappe che si addormentavano e schiena dolente... un divano che permette di mettere pausa se vuoi sgranchirti le gambe in totale libertà mentre stai godendo con un 46 pollici dell'ultimo film di tarantino in BR... non ha prezzo...
    anzi si, ne ha

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  • trabant
    ha risposto
    "mai" è veramente una parola grossa ... i film vanno visti al 100% al cinema, che è IL media per il quale sono stati creati, con la sola eccezione giustificabile dei casi nei quali è fisicamente impossibile ...

    anche se (come anche a me capitato qualche giorno fa) l'inciviltà persino da parte di signori in giacca e cravatta e signore ingioiellate regna sovrana ... ma il grande schermo è irrinunciabile, e non solo per i film dei trasformers ...

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  • Duster
    ha risposto
    MAI guardare film d'autore al cinema.... MAI!

    lo evito proprio per questo motivo...

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  • HiCKs
    ha risposto
    Cavolo Cosmopolis...avevo aspettative altissime per questo film! Caso unico, giuro che non mi era mai capitato, la gente in sala durante la sequenza finale con Pattinson e Giamatti invocava la fine del film a gran voce...l'ho trovato un comportamento sbagliato, capibile eh, ma sbagliato, anche se condividevo il loro stesso pensiero

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  • ha risposto
    La seconda è una foto del film o una foto promozionale?

    Comunque c'è il topic del film, è qui:

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  • mr.fred
    ha risposto
    Prime foto ufficiali di Maps to the Star:

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  • Gidan 89
    ha risposto
    Io non vedo l'ora che esca in Blu Ray per rivederlo! Come detto da David, è un film molto ambizioso, sia per quello che vuole dire sia per come sceglie di dirlo. Personalmente non condivido la critica a Pattinson, e neanche quella alla relativa superficialità della messa in scena. Il confronto finale con Giamatti è un capolavoro a sè, e nella lacrima di Pattinson tutti i nodi vengono al pettine. Nel totale, è un'operazione cinematografica molto "scomoda" ma che almeno personalmente ha ripagato totalmente la fatica che c'ho messo nel seguirlo. Aspettando di rivederlo con calma e sviscerarlo per bene.

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  • David.Bowman
    ha risposto
    Poche luci e molte ombre in un film seriosamente ambizioso che punta ad essere una critica allucinata del capitalismo occidentale ma che difetta in personalità (a cominciare dalla scelta del protagonista assolutamente fuori luogo) e non riesce a centrare il proprio obiettivo. Dopo lo scialbo A dangerous method Cronenberg si dimostra ancora a disagio con una materia non propriamente nelle sue corde. Se l'impianto claustrofobico ed i personaggi, evidentemente metaforici, hanno il loro fascino, se lo stile inquieto e le atmosfere algide e decadenti, sono funzionali al senso intimo dell'opera, le ali del film vengono tarpate da una messa in scena fiacca, superficiale, confusamente intellettualoide, con dialoghi e situazioni appena abbozzate. Si procede per accumulo di sequenze sconnesse e confuse, irrigidite dall'impostazione a tesi dell'opera. L'attore protagonista è totalmente inadeguato per un ruolo del genere, poco credibile ed espressivo come un manichino, e non basta l'ottimo Paul Giamatti, la sua nemesi, a pareggiare i conti. La visione mi ha lasciato deluso e perplesso, spero che il regista canadese passi ad altre cose adesso.

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  • Gidan 89
    ha risposto
    E' vero, ognuno può continuare a discuterne quanto ne pare, sbaglio io a basarmi su quello che farei io. Comunque riguardo i titoli di testa e di coda, riporto la considerazione di De Lillo:
    "Lei ha letto la sceneggiatura?[FONT=Georgia]Si, certo. E l'ho trovata incredibilmente vicina al romanzo. Naturalmente, Cronenberg ha tagliato alcune scene che sullo schermo potrebbero non funzionare ma è rimasto fedele allo spirito del mio romanzo. Quando ho letto il copione, è stata mia precisa volontà quella di non dire nulla e di non intervenire, Cosmopolis era diventato un film di Cronenberg. È il mio romanzo ma era anche un suo film, ho trovato corretto non pregiudicare il suo lavoro.[FONT=Georgia]Nel marzo scorso, poi, ho visto il film già completato a New York e sono rimasto molto colpito: è molto più di quanto avessi immaginato. Mi è piaciuto sin dall'inizio, dai titoli di testa: trovo che iniziarli con Jackson Pollock e finirli con Rothko sia un'incredibile idea. E la scena finale con Robert Pattinson e Paul Giamatti è semplicemente allucinante!"

    Io purtroppo i titoli di testa me li son persi :sad: Sono arrivato in sala che erano appena finiti ... recupererò col blu ray!

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  • sara8812
    ha risposto
    Originariamente inviato da Gidan 89 Visualizza il messaggio
    Ma basta con tutti sti schematismi:"il film deve essere così, i titoli di testa servono a questo e non a quest'altro". E' vero che siamo in un forum, ma se ad una persona il film non è piaciuto, oltre a scrivere la sua opinione negativa argomentandola, non capisco perchè debba insistere e continuare, sembra quasi che lo si faccia apposta.
    D'accordo col fatto che non capisco questi schematismi, ogni autore decide di utilizzare i titoli di testa come meglio crede, non ci sono regole, possono pure non esserci.
    Invece se uno vuole continuare a discutere sul film anche se non è piaciuto deve essere libero di farlo quanto vuole.

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