Io nella seconda parte del film, complice forse la presenza delle vecchie auto verdi della polizia, ho sentito nella colonna sonora profumo di Micalizzi e Stelvio Cipriani. Cmq un lavoro egregio che si sposa bene con le immagini e le atmosfere che deve evocare
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Diabolik - Manetti Bros.
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Originariamente inviato da Medeis Visualizza il messaggioIo nella seconda parte del film, complice forse la presenza delle vecchie auto verdi della polizia, ho sentito nella colonna sonora profumo di Micalizzi e Stelvio Cipriani. Cmq un lavoro egregio che si sposa bene con le immagini e le atmosfere che deve evocare
Comunque credo che quando adatteranno gli albi di Diabolik usciti e ambientati negli anni '70 per i sequel (forse già il terzo che stanno girando potrebbe essere ambientato in quei anni, anche se è solo una mia ipotesi, può darsi anche che con il terzo concluderanno una sorta di trilogia ambientata esclusivamente negli anni '60), Pivio e Aldo De Scalzi (ma anche e soprattutto i Manetti) si sbizzarriranno nel citare i vari polizieschi italiani di quel periodo.Ultima modifica di Darkrain; 17 dicembre 21, 19:59.
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Originariamente inviato da Darkrain Visualizza il messaggio
Comunque ho sentito i brani a spizzichi e bocconi e lo score non sembra affatto male. La canzone pare un omaggio proprio a Deep Deep Down.
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Originariamente inviato da Cosmo Visualizza il messaggio
Comunque ho sentito i brani a spizzichi e bocconi e lo score non sembra affatto male. La canzone pare un omaggio proprio a Deep Deep Down.
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Originariamente inviato da mr.fred Visualizza il messaggioMiriam Leone non la trovo credibile in niente.
Finché sta ferma e muta può andare (a volere essere generosi) ma come apre bocca apriti cielo.
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Originariamente inviato da - Rasputin - Visualizza il messaggioquello della voce è un problema molto diffuso tra gli attori italiani, basta vedere la differenza con le voci dei doppiatori
Che per carità, il doppiaggio all'epoca veniva usato dai produttori in modo selvaggio e anche ai danni di eccellenti attori italiani, Gassman e Mastroianni compresi, ma era anche una pratica con enormi risvolti creativi. Basterebbe pensare all'uso che ne faceva Fellini, così come la coppia Spencer & Hill non sarebbe mai stata lontanamente efficace con le inadeguate voci originali dei due, ma del resto i due lo sapevano bene e accettavano di buon grado di parlare con le voci di Locchi e Onorato, che facevano da sole metà del personaggio. Sono convinto che a esempio a gente come Raoul Bova avrebbe giovato tantissimo, puntando tutto sulla performance fisica e lasciando la voce a uno più bravo.
E lo stesso per gente come la Leone e lo stesso Mastandrea, che le battute le compitano come se stessero leggendo un temino delle elementari.
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Originariamente inviato da Cosmo Visualizza il messaggioSono convinto che a esempio a gente come Raoul Bova avrebbe giovato tantissimo, puntando tutto sulla performance fisica e lasciando la voce a uno più bravo.
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Originariamente inviato da Sensei Visualizza il messaggioVolonte' aveva ragione, ma non tutti sono l'attore più grande della storia del cinema.
Ma è che troppi non sembrano saper recitare, non so perchè.
L'effetto è da teatrino parrocchiale, da recita scolastica, da compitazione diligente e dilettantesca dello script.
Se non c'è verso in certi casi piuttosto che sentire le voci improponibili di certuni preferirei il doppiaggio (credo siano in tanti che stanno alla larga dal cinema italiano per la recitazione scadente).
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Originariamente inviato da papermoon Visualizza il messaggioSe non c'è verso in certi casi piuttosto che sentire le voci improponibili di certuni preferirei il doppiaggio (credo siano in tanti che stanno alla larga dal cinema italiano per la recitazione scadente).
Abbiamo buo materiale volendo ma non abbiamo uomini e nemmeno mezzi.
Per altro Diabolik interpretato da Marinelli non mi ispira proprio lontanamente.
Sovrebbero cominciare a staccarsi dal romano impero e vedere la cosa au scala italiana e forse guardare più a cosa vive attorno all italia
L attorialità serve a poco se non si pensa molto più in grande.
Da noi non ce la si fa, non possiamo competere xon questi prodotti
in?in memore et similia
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Leggendo i romanzi di Valerio Evangelisti mi sono sempre chiesto com'era possibile che il cinema italiano non si fosse mai approfittato di quel suo polposo corpus romanzesco popolato da figure carismatiche e percorso da intrecci narrativi funamboleschi tutto immerso in atmosfere soggioganti, ma in effetti: se il rischio è che ne esca una taroccata frivola o un omaggio sténto e che l'inquisitore Eymerich lo facciano interpretare da Pannofino, probabile che lo stesso autore abbia rinserrato i diritti per gli adattamenti dal vivo (già ce ne sono molti fumettistici) in un fortilizio protetto da sortilegi efferati.
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per me non è un problema di attori ma di direzione
un regista serio, se un attore non sa recitare, lo fa recitare con le buone o con le cattive, al limite con le bastonate
qualche giorno fa in una delle commemorazioni della wertmuller, ho sentito che durante le riprese di travolti da un insolito destino, in certe scene arrivava alla violenza fisica sugli attori, ma i risultati li conosciamo, e quel film ha dato una svolta alla carriera di Giannini e della Melato
per me i Manetti sono dei cultori del cinema, ai quali piace con pochi mezzi mettere in scena delle rappresentazioni o se vogliamo degli omaggi al cinema di genere
meglio ancora se queste rappresentazioni sono parodistiche
il problema di Diabolik sono i molti, troppi dialoghi imbarazzanti, ora a meno che non sei Gassman che può essere epico anche leggendo il menu della trattoria, per un attore nella media non è facile supplire alla carenza di contenuto
se proprio vogliamo dare una via d'uscita ai Manetti, possiamo immaginare che i dialoghi siano volutamente imbarazzanti per riprodurre fedelmente le ingenuità del cinema di genere degli anni '60, diretto ad un grande pubblico che frequentava anche le sale di terza visione
oggi mi sento buonoIn qualche strana maniera noi svalutiamo le cose appena le pronunciamo. Crediamo di esserci immersi nel più profondo dell'abisso, e invece quando torniamo alla superficie la goccia d'acqua sulle punte delle nostre dita pallide non somiglia più al mare donde veniamo. Crediamo di aver scoperto una caverna di meravigliosi tesori e quando risaliamo alla luce non abbiamo che pietre false e frammenti di vetro; e tuttavia nelle tenebre il tesoro seguita a brillare immutato. (Maeterlinck)
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Veramente ha infierito su un famigerato " grande pubblico" che anagraficamente per altro oggi sarebbe anzianotto per schiodarsi dalla poltrona di casa ed andare al cinema a " riassaporare" l' ingenuità dei bei tempi andati.
Rimane da valutare se detta ingenuità fosse attagliata a quegli anni in opposizione alla " pesantezza" del quadro socio economico generale o in previsione che il " grande pubblico" di spettatori fosse pure allora ...Ingenuo."...perché senza amore non possiamo che essere stranieri in paradiso"
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