Spider-man: la trilogia di Raimi

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi
  • Ema90
    BadTaster
    • 17 settembre 07
    • 1298

    #16
    Si, Robert Downey è bravo. Ma secondo il mio parere da spettatore cinematografico ke nn ha mai preso in mano un fumetto, il personaggio di Downey non è minimamente paragonabile per immedesimazione a quello di Peter...

    Commenta

    • lamento
      BadTaster
      • 15 ottobre 07
      • 1145

      #17
      io ora che ci penso non sono ne per la DC ne per la Marvel,anche se amo batman ma sopratutto il joker :lingua: comunque io amo la trilogia di Spiderman,specialmente il 2° con il Doc Oc,quanti ricordi da bambino che facevo a lotta con mia madre prima di andare a scuola per finirmi di vedere i cartoni : riguardo a Ironman non credo si possa manco paragonare a Spiderman 2,cioè si è carino ma non l'ho trovato tutto questo granchè a parte Downey che buca lo schermo,però dovessi dare un voto al film darei 6.5,spiderman 2 invece sono indeciso tra l'8.5 e il 9 perchè davero per me è uno dei superhero movie meglio riusciti :biggrin:

      Commenta

      • The Dark Spider
        BadTaster
        • 01 dicembre 07
        • 3258

        #18
        Originariamente inviato da Ema90
        Si, Robert Downey è bravo. Ma secondo il mio parere da spettatore cinematografico ke nn ha mai preso in mano un fumetto, il personaggio di Downey non è minimamente paragonabile per immedesimazione a quello di Peter...
        ma per favore!! basta leggere un fumetto per accorgersi che Tobey non è Peter Parker!! (o almeno non lo è del tutto) mi son rotto di sentire in giro roba del genere!! nel 1° film ci stava a penello, ma il personaggio deve cambiare, evoleversi! quello sempre uguale rimane!! sono affezionato certo, ma questo non vuol dire assolutamente niente!
        vorrei Tobey nel 4° solo perchè porterebbe al cinema tutti quelli appasionati alla saga e a lui come Peter, ma parlando di gusti personali, voglio altri attori (almeno che Tobey non cambi come modi di attenersi, improbabilissimo)...per non parlare di MJ! no!!
        i veri protagonisti come attori, nella saga di Spiderman sono sicuramente i villain(apparte Venom), J.J. e zia May!
        [img width=420 height=42]http://img3.imageshack.us/img3/673/7bannerfirma.png[/img][size size=7pt]Nascono eroi, muoiono mostri. Nascono uomini, vivono da eroi[/size]

        Commenta

        • spiderman2707
          VirtualTaster
          • 22 gennaio 08
          • 12915

          #19
          Originariamente inviato da The Dark Spider
          Originariamente inviato da Ema90
          Si, Robert Downey è bravo. Ma secondo il mio parere da spettatore cinematografico ke nn ha mai preso in mano un fumetto, il personaggio di Downey non è minimamente paragonabile per immedesimazione a quello di Peter...
          ma per favore!! basta leggere un fumetto per accorgersi che Tobey non è Peter Parker!! (o almeno non lo è del tutto) mi son rotto di sentire in giro roba del genere!! nel 1° film ci stava a penello, ma il personaggio deve cambiare, evoleversi! quello sempre uguale rimane!! sono affezionato certo, ma questo non vuol dire assolutamente niente!
          vorrei Tobey nel 4° solo perchè porterebbe al cinema tutti quelli appasionati alla saga e a lui come Peter, ma parlando di gusti personali, voglio altri attori (almeno che Tobey non cambi come modi di attenersi, improbabilissimo)...per non parlare di MJ! no!!
          i veri protagonisti come attori, nella saga di Spiderman sono sicuramente i villain(apparte Venom), J.J. e zia May!
          Come sempre mi trovo d'accordo con il mio clone.
          Tobey non lo reputo un bravo attore, e credo che non sappia seguire l'evoluzione del personaggio nell'arco dei tre film. Utilizza un modello unico e lo ripete all'infinito, con quella faccina da ebete perennemente stampata in volto. Peter Parker è cambiato tantissimo da quell'incidente in cui è stato morso. E smettiamola di fargli fare l'imbecille timido. Peter è un ragazzo spigliato, discretamente scaltro, vivace. La sua recitazione andava bene per il primo film (forse addirittura solo la prima parte del primo film) ma ora deve svegliarsi.
          E' soprattutto deve fare più battute e usare più ironia, è quello il Peter che conosco dai fumetti.
          Ho passato tutta l'infanzia con quel Peter.
          "Per me".

          Commenta

          • Il Borg
            VirtualTaster
            • 17 settembre 07
            • 10840

            #20
            Ok, diciamo subito che il seguente intervento potrebbe trovarsi pericolosamente in zona pippa mentale, eppure certe evidenti tematiche e risvolti del terzo capitolo dello Spidey by Sam Raimi mi fanno giungere a questa convinzione: Spider-man 3 è un film profondamente langhiano, e per “langhiano” intendo affine alla poetica del grandissimo Fritz Lang, noto genio del cinema.
            Che Raimi sia un cinefilo con i controcazzi è cosa risaputa, così come la sua passione per i noir (in particolare per quelli del maestro di origine tedesca), ma ciò non basterà a non far storcere il naso a certi fighetti da cineforum che già grideranno allo scandalo per questo paragone.
            In fondo parliamo di un film di supereroi, pieno d’effetti speciali, potrà mai contemplare riflessioni sulla condizione umana degne del miglior Lang? Potrà mai Raimi (grandissimo regista, autore di alcuni veri e propri capolavori, ma troppo spesso sottovalutato) aver avuto un occhio di riguardo nei confronti di temi quali l’ineluttabilità del destino, la conseguenza dei traumi, la tentazione al male di cui ciascuno di noi è silenziosa e inconsapevole vittima, la relatività dell’innocenza e della colpa, la dualità dell’individio, il nostro doppio oscuro?
            Sì, può, Raimi l’ha fatto, e in Spider-man 3 ciò appare dannatamente chiaro.
            E la mia soddisfazione in questa analisi è direttamente proporzionale all’irritazione che scaturirà da certi fighetti da cineforum, convinti che se un autore è considerato dai più un genio allora diventa intoccabile e non può essere scomodato per un kolossal di genere supereroistico (stronzatona poi, visto che Lang è un regista di generi: fantastico, fantascienza, avventura, noir, triller, addirittura western… insomma, non faceva certo cinema d’essai)!

            I migliori film di Lang (forse in assoluto il mio regista preferito, quello di cui più apprezzo la poetica) sono concettualmente di una modernità paurosa.
            Zero moralismi, zero facilonerie nel tratteggio psicologico, ma analisi puntuali e spietate della natura dell’uomo, di esseri già segnati da un destino ineluttabile dove l’ossessione e il male sono sempre in prima linea per aprire una breccia negli animi (oppure sono già presenti).
            Come posso non spasimare per queste analisi fulminanti, che ci dicono che l’uomo è costantemente in balia di pulsioni negative, di un male che è soprattutto condanna e maledizione, ma nonostante ciò il male (la capacità di macchiarci le mani con il sangue dei nostri simili, di creare orrore, paura, dolore) viene mostrato in tutta la sua spaventevole forma.
            Ognuno di noi è un potenziale assassino, un colpevole, ognuno di noi può arrivare a compiere azioni disdicevoli.
            Siamo in balia dei nostri lati oscuri, dei doppi neri che trovano alimento nei nostri traumi.
            Lang nel suo cinema sembra dirci, ossessivamente, questo. A volte è una condizione dalla quale non possiamo fuggire. A volte gli errori del passato sono macchie che disegnano la traiettoria di un destino già segnato, non c’è modo di sfuggirgli, soprattutto quando la libertà e la rivalsa sembrano così vicine. Non c’è modo, la fuga dalla trappola che cerca di imprigionarci ci mette sempre più in gabbia (ebbene sì, sono forse il più grande fan di “Sono innocente”).
            A volte l’ossessione per la perdita delle persone care ci trasforma in vendicatori assillati e acquistiamo pericolosamente la forma, le sembianze, del male che ci ha arrecato danno. Non può che essere così visto che il terreno più fertile per le zone d’ombra è quello segnato da terribili sovrapposizioni.
            E non si torna indietro, la vendetta si trasforma nello specchio dove osserviamo il nostro nuovo volto, inevitabilmente corrotto e consapevole della nuova solitudine
            Il male, l’ossessione, la vendetta, i traumi, nelle mani di Fritz Lang i personaggi diventano pedine così fragili e così facilmente (e disperatamente) corruttibili.

            Spider-man 3 risponde a molte di queste premesse.
            Abbiamo Peter Parker, di certo un bravo ragazzo, una persona generalmente onesta, eppure il suo animo è gonfio di lati oscuri: una volta ottenuti i poteri esteriorizza la propria rabbia (necessità di acuta rivalsa, un rabbioso “ve la farò vedere”) per dimostrare che vale qualcosa a quel mondo, a quella società che non controlla. Cerca subito un modo veloce per far soldi e far colpo su chi prima lo ignorava. Ma ecco che il destino ci mette lo zampino, fa uscire le macchie nere di questa coscienza: la morte di suo zio Ben. La rabbia, il sentimento di rivalsa si trasformano prima in senso di colpa, per poi acquistare la forma di qualcosa di ancora più grande, incontrollabile e pericoloso: il desiderio di vendetta.
            Peter Parker vuole farla pagare all’assassino di suo zio, ce la fa (e nel terzo capitolo Raimi ci fa capire che quello non era esattamente un incidente), resta il senso di colpa, ma la vendetta è sempre lì, in agguato.
            Arriviamo al terzo capitolo, alla scoperta del reale “assassino” di zio Ben, Flint Marko. I lati oscuri, violenti e incontrollabili di Peter si risvegliano!
            Come vedete il terzo capitolo è una discesa nei meandri dei sentimenti più torbidi: già all’inizio l’arroganza (dettata dal solito “ve la faro vedere”) di Peter torna fuori, non vede altro che se stesso e il successo, la tanto agognata possibilità di essere accettato da tutti (questo compromette il rapporto con MJ, ben prima del costume nero!!). Poi torna il desiderio di vendetta (un “te la farò vedere” questa volta, e lo possiamo interpretare anche come bisogno egoistico, violento e primordiale di lenire i propri sensi di colpa), acuito dal costume nero, che non è la Kriptonite rossa di Superman, è una droga che amplifica soltanto gli aspetti negativi che già sono presenti e sedimentati nella coscienza di Peter.
            Ben presto Peter si trasforma in ciò che cercava di combattere, i suoi tratti diventano corrotti, intraprende una strada che comprometterà definitivamente la sua etica e la sua morale, gli sembra di aver perso tutto, non gli resta che andare avanti su quel sentiero contorto, ossessivo e furente, per incontrare definitivamente i suoi fantasmi e il suo doppio oscuro.
            La scena finale ce lo fa capire, benché in qualche modo si sia riappacificato con la donna amata, ci sia stato il perdono, Peter allo stesso tempo sa di non poter cancellare quello che ha fatto, sa di aver fatto del male, sa che in qualche modo, come in ogni essere umano, il male sarà sempre dentro di lui.
            Perché il percorso di Peter evoca tanto quello dei protagonisti di film come “Furia”, “Rancho Notorius” e il “Grande Caldo” di Fritz Lang?
            Uomini perbene, ma che attentati nella loro libertà e nei loro affetti diventano vendicatori ossessivi capaci di usare mezzi che mai avrebbero pensato di adoperare, che scoprono la furia, la rabbia dentro di loro, disposti anche a superare quel limite morale pur di ottenere soddisfazione, sovrapponendosi impietosamente a chi cercavano di combattere…

            Sempre di Spider-man 3 prendiamo i due avversari principali: L’Uomo Sabbia e Harry Osborn.
            Flint Marko non vi sembra il cugino sfigato dell’Henry Fonda di “Sono innocente”?
            Come lui sembra segnato da un destino ineluttabile, una brava persona a cui la società “perbene”, ma egoista e tronfia, non sembra offrire altra strada che quella del crimine…
            Uno evade per salvare la figlioletta, l’altro tenta l’evasione per salvarsi dalla pena di morte, pena che deve scontare perché ingiustamente accusato (altro tema di Lang, la fallibilità della giustizia).
            Ma per Fonda la sorte sarà atroce: trovate le prove della sua innocenza e revocata la condanna uccide durante l’evasione il prete con cui aveva instaurato nel carcere un ottimo rapporto, il prete, la persona nobile che credeva in lui, che credeva in un’altra chances per lui.
            Non c’è pace, il destino lo beffa, non resta che una tragica fuga con la donna che lo ha sempre amato.
            Sorte analoga sembra esserci per Marko, durante un colpo uccide per sbaglio Ben Parker, una brava persona che aveva cercato di dissuaderlo da quella vita. Anche per Marko non c’è salvezza, ma una nuova beffa del destino.
            “Non sono una persona cattiva, cattiva è la mia sorte”, queste parole di Marko sembrano la sintesi perfetta di molti personaggi langhiani.
            Vogliamo parlare di Harry Osborn? Anche lui è segnato da destino e dal desiderio di vendetta, dalla dualità della sua coscienza, anche lui non può tirarsi indietro dal dar voce ai suoi demoni (anche in questo caso la formula di Goblin amplifica soltanto ciò che di oscuro e violento già è presente nell’animo).
            E la propria dualità, a differenza di Spider-man che indosserà il costume nero, è sottolineata dal mezzo volto sfigurato di cui sarà diretto responsabile Peter stesso (ormai irrimediabilmente reso cieco dalla pulsione negativa), cavolo, rimanda proprio alla geniale soluzione che adoperò Lang (magari anche ispirata dal Due Facce fumettistico????) per dividere in due il volto di Gloria Grahame ne “Il Grande Caldo”, sempre in funzione della pessimistica ricerca sui temi del Bene e del Male.

            Adesso prendiamo in esame il confronto finale dei personaggi di Spider-man 3.
            Harry Osborn e Peter Parker, grazie ad una nuova consapevolezza, scelgono di rimediare alla propria condotta.
            Non poteva che andare così, è una soluzione positiva, ricca di speranza: ho fatto del male, ma faccio voto di resistere alle tentazioni, sperando che la mia forza di volontà sia sempre all’altezza.
            Dopo la scazzottata generale d’obbligo, Raimi disegna due momenti da antologia: la morte di Harry, che simbolizza l’ineluttabilità del suo destino, lo conferterà aver scelto di aiutare l’amico di sempre (macchiato quanto lui), prima di morire; l’Uomo Sabbia e Spider-Man che prendono atto di quanto entrambi siano allo stesso modo e allo stesso tempo colpevoli e innocenti, di quanto entrambi siano l’uno lo specchio dell’altro, di quanto entrambi siano stati capaci di provocare male e dolore, di aver perso la strada giusta nell’illusione di star rimediando ai torti subiti. Bene e Male in egual misura nel loro animo, compenetrati, inscindibili. E’ così per ciascuno di noi.
            Non resta che perdonare Marko, un’inevitabile, impietosa presa di coscienza, l’unico modo per Peter di perdonare anche se stesso.
            Perché Peter è un essere umano, è un’entità allo stesso tempo buona e malvagia, generosa ed egoista, pacifica e violenta. Le nostre reazioni a determinate circostanze dipendono unicamente dalla nostra forza di volontà, dalla sostanza del nostro discernimento, da quanto siamo in grado di avere un occhio puntato sempre dentro di noi…
            E a volte non basta, almeno secondo Lang, a volte il destino, o il caso, sono più forti di noi, e ci travolgono verso un epilogo che sembra già scritto sulla nostra pelle.

            Selezione di film per capire la poetica di Fritz Lang:

            Metropolis (1927);
            M-il mostro di Dusseldorf (1931);
            Furia (1936);
            Sono innocente (1937);
            La donna del ritratto (1945);
            La strada scarlatta (1945);
            Dietro la porta chiusa (1948);
            Rancho Notorius (1952);
            Il Grande Caldo (1953);
            Quando la città dorme (1956);
            L’alibi era perfetto (1956).

            I bastardi hanno atterrato!! http://www.badtaste.it/rubriche/il-borg
            http://www.destroythismovie.com

            Commenta

              • oggi

              #21
              Borg.... APPPLAUSO..... APLLAUSO....APPLAUSO

              Commenta

              • Il Borg
                VirtualTaster
                • 17 settembre 07
                • 10840

                #22
                Questo commento m'è uscito proprio dal cuore! :P
                Guardatevi i film di Lang!

                I bastardi hanno atterrato!! http://www.badtaste.it/rubriche/il-borg
                http://www.destroythismovie.com

                Commenta

                  • oggi

                  #23
                  Originariamente inviato da Il Borg
                  Questo commento m'è uscito proprio dal cuore! :P
                  Guardatevi i film di Lang!
                  Io a volte lo rivedo e se non avessi conosciuto Venom lo avrei apprezzato di più

                  Commenta

                    • oggi

                    #24
                    Spiderman 2 ha ottime intuizioni e fantastiche scene... l'ho amato moltissimo. Se ci fossero state più battute da parte di SPidey sarebbe stato perfetto anche se alcune le dice... il miglior film sui super eroi

                    Commenta

                    • Il Borg
                      VirtualTaster
                      • 17 settembre 07
                      • 10840

                      #25
                      Lo so, Venom è stato un brutto colpo, ma Spider-man 3 offre dei grandi temi, lasciate stare!

                      I bastardi hanno atterrato!! http://www.badtaste.it/rubriche/il-borg
                      http://www.destroythismovie.com

                      Commenta

                        • oggi

                        #26
                        Concordo... mi è piaciuta moltissimo la dualità di Harry e l'introspezione di Peter....

                        Commenta

                        • Il Borg
                          VirtualTaster
                          • 17 settembre 07
                          • 10840

                          #27
                          Attenzione, nel periodo classico Peter Paker è senz'altro più battutaro con il costume addosso, ma di certo è sempre un insicuro, anzi, un nevrotico insicuro!
                          Inoltre se aggiungiamo che Raimi è un fan delle storie classiche (il cui spirito tornerà anche nei fumetti con "Un nuovo giorno"), in particolare del Peter inequivocabilmente nerd di Ditko, ecco che abbiamo già spiegato la caratterizzazione del personaggio nei film!

                          I bastardi hanno atterrato!! http://www.badtaste.it/rubriche/il-borg
                          http://www.destroythismovie.com

                          Commenta

                          • The Dark Spider
                            BadTaster
                            • 01 dicembre 07
                            • 3258

                            #28
                            no ho visto e rivisto i film, non è questo il Peter che voglio... :nono:
                            per carità, sia chiaro: i film mi piacciono, la trilogia mi esalta e l'adoro, ma se dovessi cambiare qualcosa sicuramente cambierei Peter/Tobey
                            [img width=420 height=42]http://img3.imageshack.us/img3/673/7bannerfirma.png[/img][size size=7pt]Nascono eroi, muoiono mostri. Nascono uomini, vivono da eroi[/size]

                            Commenta

                            • Lenny
                              BadTaster
                              • 23 ottobre 07
                              • 3566

                              #29
                              Ciò nn toglie che SM 3 faccia petare, Lang o meno...

                              Commenta

                                • oggi

                                #30
                                Originariamente inviato da Lenny
                                Ciò nn toglie che SM 3 faccia petare, Lang o meno...
                                ????
                                Ehm vabbè.... si parla di citazioni di Fritz Lang non di Topolino.... poi fa petare... beh dipende

                                Commenta

                                In esecuzione...
                                X